I misteri del castello d'Udolfo, vol. 2
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Анна Радклиф. I misteri del castello d'Udolfo, vol. 2
CAPITOLO XII
CAPITOLO XIII
CAPITOLO XIV
CAPITOLO XV
CAPITOLO XVI
CAPITOLO XVII
CAPITOLO XVIII
CAPITOLO XIX
CAPITOLO XX
CAPITOLO XXI
Отрывок из книги
La signora Clairval si teneva in disparte da tutto quell'intrigo: quando aveva acconsentito al matrimonio di Valancourt, era nella credenza che Emilia avrebbe ereditato dalla zia. Allorchè il matrimonio di quest'ultima l'ebbe disingannata su tal proposito, la coscienza le impedì di rompere un'unione quasi formata; ma la sua benevolenza non andava al punto da spingerla a fare un passo che avesse a deciderla intieramente. Si felicitava che Valancourt fosse sciolto da un impegno ch'essa credeva tanto al disotto di lui per le sostanze, quanto Montoni giudicava umiliante tal parentado per la bellezza di Emilia. La Clairval poteva stimarsi offesa, che un individuo della sua famiglia fosse stato così congedato; ma non si degnò di esprimerne il suo risentimento in altro modo che col silenzio.
Montoni, nella sua risposta, assicurò Valancourt che un abboccamento, non potendo nè cambiare la risoluzione dell'uno, nè vincere i desiderii dell'altro, non finirebbe che in un diverbio affatto inutile, e che per ciò credeva bene di non accordarglielo.
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« Restate » disse Valancourt, « restate ancora un momento, ve ne scongiuro; ho da dirvi mille cose. L'agitazione del mio spirito non mi ha permesso di parlarvi d'un sospetto importantissimo; ho temuto mostrarmi poco discreto, e sembrare aver unicamente in mira di allarmarvi, per farvi accettare la mia proposta. »
Emilia, turbata, non lo lasciò, ma lo fece uscire dal padiglione, e passeggiando sul terrazzo, Valancourt continuò:
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