L'olmo e l'edera

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Anton Giulio Barrili. L'olmo e l'edera

L'olmo e l'edera

Indice

A ENRICO DESCALZI

ANTON GIULIO BARRILI

L'OLMO E L'EDERA. I

II

III

IV

V

VI

VII

VIII

IX

X

XI

XII

XIII

XIV

XV

XVI

XVII

XVIII

LUISA A LAURENTI

«LUISA.» LAURENTI A LUISA

«GUIDO.» LUISA A LAURENTI

«LUISA.»

XIX

XX

XXI

GUIDO LAURENTI.» XXII

XXIII

Отрывок из книги

Anton Giulio Barrili

Pubblicato da Good Press, 2020

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Mai giorno di primavera era stato così serenamente bello; mai raggio più tiepido di sole aveva svolte per l'aria, in sottilissime vaporazioni, le fragranze dei fiori. Bei giorni, momenti beati, nei quali l'uomo, penetrato da quei raggi di sole, rallegrato da quelle fragranze, si sente vivere con voluttà, dimenticando un tratto la grave molestia dell'esser nato!

Guido aveva un libro tra mani, l'Eneide di Virgilio; un libro di scuola, che aveva tradotto da capo a fondo sulle panche di prima Umanità, e che però non avea più da leggere per amor di novità, ma che amava pur di leggicchiare a spizzico, nelle ore di ricreazione. E già, sostenuta insieme con Enea quella brutta burrasca suscitata dal consiglio di Giunone, egli aveva dato fondo nella rada di Tunisi, o poco presso, e andava a caccia su per la costa, prevedendo l'apparizione della cacciatrice divina che lo avrebbe fatto andare bel bello fino alle porte di Cartagine.

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