Margherita Pusterla: Racconto storico
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Cesare Cantù. Margherita Pusterla: Racconto storico
Margherita Pusterla: Racconto storico
Indice
MILANO
LIBRERIA DI EDUCAZIONE E D'ISTRUZIONE DI PAOLO CARRARA EDITORE. L'EDITORE AI LETTORI
CAPITOLO PRIMO
LA PARATA
CAPITOLO II
L'AMORE
CAPITOLO III
LA CONVERSIONE
CAPITOLO IV
L'ATTENTATO
CAPITOLO V
LA CONGIURA
CAPITOLO VI
UN'IMPRUDENZA
CAPITOLO VII
L'ANNEGATA
CAPITOLO VIII
I DISASTRI
CAPITOLO IX
BRERA
CAPITOLO X
IL PROCESSO
CAPITOLO XI
LA PRIGIONIERA
CAPITOLO XII
PEGGIORAMENTO
AMALIA
CAPITOLO XIII
RICONOSCIMENTO
CAPITOLO XIV
PISA
CAPITOLO XV
PADRE E FIGLIO
CAPITOLO XVI
L'ESULE
CAPITOLO XVII
TRADIMENTO
CAPITOLO XVIII
IL SOLDATO
CAPITOLO XIX
FUGA
CAPITOLO XX
UN FRATE E UN PRINCIPE
CAPITOLO XXI
SENTENZA
CAPITOLO XXII
LA CATASTROFE
CONCLUSIONE
FINE. FONTI STORICHE
NOTE
GLI EDITORI
Отрывок из книги
Cesare Cantù
Pubblicato da Good Press, 2020
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Da quelle callaje sbucò il corteggio sulla piazza, ove, mezzo secolo dopo, fu cominciato questo Duomo, e che poco prima Azone avea fatto sbrattare dalle botteghe e dalle baracche ond'era tutta ingombra. Accanto al tempio di Santa Maria Maggiore (rifatto ai tempi della Lega Lombarda coi giojelli offerti dal patriottismo delle brave Milanesi) aveva egli fabbricato un superbo campanile, su cui campeggiavano le insegne dei Visconti, del papa, dell'impero, di Milano e di ciascuna delle porte, ma sì poco solido, che non guari dopo crollò, mentre ancora sussiste l'altro assai bello, da lui parimenti eretto a canto a San Giovanni delle Fonti, battistero dei maschi, che ora chiamiamo San Gottardo, come chiamiamo delle Ore la via che lo rasenta, perchè su quella torre appunto venne collocato il primo orologio di Milano e il secondo di tutta Italia.
Dove sorge il palazzo reale, stava allora quello dei dodici Savj della Provvisione, e avanti ad esso tenevasi mercato di vestiti ogni settimana. Lo spazio quasi occupato ora dal Duomo denominavasi Piazza dell'Arrengo, perchè vi si radunavano i cittadini finchè si governarono a popolo, per fare e per udire le arringhe intorno ai pubblici interessi. Colà il sincero amor patrio de' pochi e l'ambizioso egoismo dei più lottarono lungamente, agitando tra varie fazioni il paese, finchè, sazj di quel tempestare, risolsero commettere il supremo comando ai Torriani, indi ai Visconti. Dei quali primo Ottone arcivescovo fu eletto signore, indi Matteo Magno, poi il costui figliuolo Galeazzo, da cui nacque l'Azone che più volte ci occorse di nominare in questa rassegna, che pur troppo sentiamo quanto a ragione i lettori potranno paragonare al passar delle immagini di una lanterna magica sulla parete, senza profondità e senza lasciare traccia.
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