La favorita del Mahdi
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Эмилио Сальгари. La favorita del Mahdi
PARTE PRIMA. Greci e Arabi
CAPITOLO I. Il Fidanzato di Elenka
CAPITOLO II. L’almea
CAPITOLO III. I due rivali
CAPITOLO IV. Nel mezzo di un bosco
CAPITOLO V. Il Rapitore
CAPITOLO VI. Il duello
CAPITOLO VII. Fit-Debbeud
CAPITOLO VIII. Il prigioniero
CAPITOLO IX. Elenka
CAPITOLO X. Le due rivali
CAPITOLO XI. La vendetta di Elenka
CAPITOLO XII. Il salvatore
CAPITOLO XIII. Il Delatore
CAPITOLO XIV. La caccia all’almea
PARTE SECONDA. L’Insurrezione del Sudan
CAPITOLO I. Omar
CAPITOLO II. Fathma
CAPITOLO III. Il reis Ibrahim
CAPITOLO IV. Omar e Fathma
CAPITOLO V. La Fuga
CAPITOLO VI. La Dahabiad di Notis
CAPITOLO VII. Gl’insorti
CAPITOLO VIII. La zattera
CAPITOLO IX. Lo scièk Abù-el-Nèmr
CAPITOLO X. La pianura dei Leoni
CAPITOLO XI. O’Donovan
CAPITOLO XII. L’esercito egiziano
CAPITOLO XIII. Lo schiavo di Elenka
CAPITOLO XIV. L’appuntamento
CAPITOLO XV. Due tigri
CAPITOLO XVI. Il massacro di Kasghill
PARTE TERZA. Il Mahdi
CAPITOLO I. I prigionieri
CAPITOLO II. Il Mahdi
CAPITOLO III. Il supplizio dei prigionieri
CAPITOLO IV. Il delatore
CAPITOLO V. La tortura
CAPITOLO VI. Lo scièk Abù-el-Nèmr
CAPITOLO VII. Un morto che risuscita
CAPITOLO VIII. Notis in trappola
CAPITOLO IX. La zeribak dei prigionieri
CAPITOLO X. Il Mahdi e la sua favorita
CAPITOLO XI. Il perdono
Conclusione
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Era la sera del 4 Settembre 1883. Il sole equatoriale, rosso rosso, scendeva rapidamente verso le aride e dirupate montagne di Mantara, illuminando vagamente le grandi foreste di palme e di tamarindi e le coniche capanne di Machmudiech, povero villaggio sudanese, situato sulla riva destra del maestoso Bahr-el-Abiad o Nilo Bianco, a meno di quaranta miglia a sud di Chartum.
Da ogni parte dell’orizzonte accorrevano bande di superbe antilopi e di sciacalli che venivano a dissetarsi sulle poetiche sponde del fiume, e nell’aria svolazzavano arditamente schiere di fenicotteri dalle penne rosee e le estremità delle ali fiammeggianti, schiere di ibis sacre che calavan sulle foglie arrotondate e galleggianti del loto, e file di grossi pellicani che s’appiattavano fra i canneti, cacciando i pesci.
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— Udite?…
Al di fuori si suonava un cembalo e tratto tratto s’udivano fragorosi battimani uniti alle grida di:
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