La battaglia di Benevento: Storia del secolo XIII
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Francesco Domenico Guerrazzi. La battaglia di Benevento: Storia del secolo XIII
La battaglia di Benevento: Storia del secolo XIII
Indice
SCRITTA. DA F.-D. GUERRAZZI
DANTE. FIRENZE
FELICE LE MONNIER
F. LE MONNIER
AL BENEVOLO LETTORE
F.-D. GUERRAZZI. LA BATTAGLIA DI BENEVENTO
CAPITOLO PRIMO
FURORE
CAPITOLO SECONDO
AMORE
CAPITOLO TERZO
IL PRIMO BACIO
CAPITOLO QUARTO
OFFESA
CAPITOLO QUINTO
INGANNO
CAPITOLO SESTO
LEGA LOMBARDA
CAPITOLO SETTIMO
LA CASA DI SVEVIA
CAPITOLO OTTAVO
MANFREDI
CAPITOLO NONO
IL PRIGIONIERO
CAPITOLO DECIMO
IL PROPAGGINATO
CAPITOLO DECIMOPRIMO
IL PELLEGRINO
CAPITOLO DECIMOSECONDO
MESSINELLA
«È.»
CAPITOLO DECIMOTERZO
IL CUORE MORSO
CAPITOLO DECIMOQUARTO
LA TESTA DEL GIUDICE INIQUO
CAPITOLO DECIMOQUINTO
LA FINE DEL TRADITORE
CAPITOLO DECIMOSESTO
IL CAVALIERE DEL FULMINE
CAPITOLO DECIMOSETTIMO
IL RIMORSO
CAPITOLO DECIMOTTAVO
LA ESTREMA UNZIONE
CAPITOLO DECIMONONO
LO INDEMONIATO
«È.»
CAPITOLO VENTESIMO
LA CONGIURA
CAPITOLO VENTESIMOPRIMO
LA SPIA
CAPITOLO VENTESIMOSECONDO
DISPERAZIONE
CAPITOLO VENTESIMOTERZO
LA SORPRESA
CAPITOLO VENTESIMOQUARTO
LA PROVA DI DIO
CAPITOLO VENTESIMOQUINTO
LA FUGA
CAPITOLO VENTESIMOSESTO
IL SARACINO. MESSO
SOFONISBA
CAPITOLO VENTESIMOSETTIMO
LA NOTTE DOLOROSA
CAPITOLO VENTESIMOTTAVO
LA BATTAGLIA DI BENEVENTO
CAPITOLO VENTESIMONONO
LA VENDETTA
Отрывок из книги
Francesco Domenico Guerrazzi
Pubblicato da Good Press, 2020
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Gismonda, sollevati gli occhi, si accorge dell'errore, prorompe in un grido sommesso, e segue la sua donna asciugandosi col dosso delle mani le pupille lacrimose.
Potevano avere di appena venti passi trapassata la porta, allorchè le damigelle, gittando via quella mentita sembianza di afflizione, si mossero festose qua e là per la sala, alternando mille lieti ragionamenti. Adelasia di Ansalone, damigella di forme leggiadre, e di cuore vano, sopponendo al suo braccio quello d'Isolda Cavella, sorridendo le disse: «In verità, Isolda, io non ho mai in mia vita pianto siccome oggi; neppure allorchè la mia zia Contessa Serena, di gloriosa memoria, nelle lunghe sere d'inverno, mi poneva nella sala del castello di Campobasso presso il focolare dei suoi maggiori.»
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