La vecchia casa
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Neera. La vecchia casa
La vecchia casa
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Отрывок из книги
Neera
Pubblicato da Good Press, 2020
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Non era ambizioso; il miraggio della gloria e della fortuna non lo tentava. Non era nemmeno uno spirito pratico, per cui facendosi la domanda: sarò io poeta? più che cercare una soluzione al problema del suo avvenire, ripeteva per intimo bisogno di dolcezza quelle parole misteriose che aveva udito pronunciare dalla persona a lui tanto cara, sembrandogli, se avesse potuto diventare poeta, di interpretarne il desiderio. Disgraziatamente fra le due assicelle che tenevano serrati i suoi quaderni di scuola si trovava un penso di letteratura ed egli ricordò con una certa mortificazione come non potesse ritenere più di cinquanta versi. Abbassò il capo contrito, non vinto però.
L'onda delle sensazioni continuava ad incalzarsi nella sua mente acerba ma tenace. Sentiva che il mondo e la vita non sono solamente quello che ognuno dice: che nell'ampio mondo fatto per tutti c'erano dei piccoli mondi occulti e chiusi dove non si poteva penetrare in folla. Colpito da quella rara e squisita sensazione che si intende col nome di rispetto egli misurava sempre più il passo, contemplando i preziosi ruderi che lo circondavano con una simpatia calda e rattenuta che sembrava toglierli dai secolari riposi e infondere un palpito ad ogni frammento di granito, ad ogni evanescente profilo. Egli non sapeva nulla della storia di quel tempio e di quel cortile, nè che fossero considerati come opera d'arte, nè che i forestieri accorressero a visitarli. L'eroica figura del vescovo Ambrogio, che egli non aveva ancora studiata nei suoi corsi ginnasiali, non gli suggeriva nulla davanti a quel monumento della di lui grandezza: ignorava che orde di popolo acclamante avessero invaso gli intercolonni quando gli imperatori venivano a farsi cingere dall'arcivescovo la corona ferrea e che la voce popolare riguardasse la porta maggiore del tempio come la stessa da Ambrogio chiusa in faccia a Teodosio. Nulla sapeva di quanto l'arida dottrina insegna; ma egli udiva la voce delle pietre, egli vedeva trasudare dai marmi le lagrime di dolori passati rinnovati sempre, egli sentiva palpitare silenziosamente l'anima delle cose all'unissono coll'anima sua in una vibrante armonia di tristezza e di luce. Egli amava nel mondo visibile l'invisibile mistero ed a quello tendeva con inconscia sicurezza.
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