Читать книгу Un Quarto Di Luna - Massimo Longo E Maria Grazia Gullo - Страница 4

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Prologo

- Vedrai andrà tutto bene, sei grande oramai...Torna a giocare con gli altri bambini, ci rivedremo un giorno, te lo prometto!

Il bambino guardava scomparire lentamente, con gli occhi velati di lacrime, colui che era stato il suo compagno di giochi da che ne avesse memoria.

Corse rapidamente verso le giostre del parco assolato, dove tornò a giocare con i bambini del quartiere, mentre il ricordo del suo amico immaginario svaniva.

Arrivò, tra gli spintoni, il suo turno allo scivolo. Non attese un istante e si lanciò in discesa con tutta la spinta possibile. Neanche il tempo di arrivare alla fine della discesa, che vide spuntare una piccolissima bimba bionda davanti ai suoi piedi, sfuggita al controllo della mamma, non riuscì a frenare e la colpì con violenza.

La bimba perse l’equilibrio e batté la testa sul costone di cemento che contornava lo scivolo.

Tentò di raggiungere la piccola, per assicurarsi che non si fosse fatta troppo male, ma fu spinto in malo modo dalla madre che correva a soccorrerla. In quello che a lui sembrò un istante, una folla di nonni e mamme si accalcarono intorno alla malcapitata.

Un’unica cosa riuscì a sentire, mentre cercava di farsi spazio in mezzo alla foresta di gambe degli adulti:

- È svenuta! Qualcuno chiami il pronto soccorso!

Quella voce gli risuonava feroce nelle orecchie, la paura lo assalì. Corse verso il boschetto che si trovava alle spalle del parco.

Di colpo tutto diventò buio intorno a lui. Nell’aria un vento gelido portava con sé strani suoni, insieme alle parole udite un attimo prima, iniziarono a risuonare dei versi che stentava a capire, sopraggiungevano da dietro un gruppo di alberi dove un’ombra lunga appariva. Poi la voce si fece sempre più insistente, giungeva da direzioni diverse intorno a lui. Era vicina adesso, sempre più vicina, fino a sussurrargli nelle orecchie:

"Damnabilis ies iom, mirdo cavus mirdo, cessa verunt ies iom, mirdo oblivio ement, mors damnabils ies iom, ospes araneus ies iom…"

Si strinse forte la testa fra le mani per non sentire, ma era tutto inutile, cadde in ginocchio, i suoi occhi si spensero…

"Damnabilis ies iom, mirdo cavus mirdo, cessa verunt ies iom, mirdo oblivio ement, mors damnabils ies iom, ospes araneus ies iom…"

Un Quarto Di Luna

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