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Alla Signora F....
ОглавлениеÈ un romanzo, unʼinvenzione?... Domanderanno taluni—Ma voi, o signora, a cui intitolo questo lavoro, voi sola potreste dire: È verità.
Io lo so, voi non la direte mai questa parola, e forse per la prima inarcherete le ciglia affettando di credere al romanzo—Non importa; per quanto facciate, la vostra coscienza non la penserà così; nelle recondite fibre del vostro cuore, ve ne saranno di quelle che gemeranno per dolore,... e diciamolo pure, per rimorso.
Riandando colla mente sui fatti che espongo, ricordandovi di quei personaggi che assai meglio di me conosceste, voi sola potete farvi una chiara idea del mio intendimento nello accingermi allʼimpresa di narrare la storia di uno sventurato artista.
Voi sola potete sapere perchè io ve ne abbia fatto in secreto la dedica—Vi sono delle lezioni che si ripetono per tutta la vita, e questa che a voi tocca è una di esse. La pubblicazione di questo lavoro è una protesta contro la spensieratezza e lʼincostanza.
Non accuso alcuno, espongo semplicemente i fatti dai quali il lettore può a tuttʼagio trarne sentenza. Aggradite o signora la dedica che a voi faccio delle preziose reliquie di unʼanima grandemente generosa ed infelice; soddisfo così ad un debito sacrosanto che mʼimpone la coscienza—Io ho fatto il mio dovere, ed il mio cuore è libero.... auguro altrettanto a voi.
Avete una figlia—Che lʼesempio di Laura vi tenga lontana dallʼeducarla alle frivolezze del mondo, ed allorchè sarà grandicella, e la ragione si farà strada nella sua intelligenza, mettetele fra le mani questo libro facendo segni su certe pagine che non sarà necessario indicarvi—Può darsi che quella bambina compiangendo alla sorte di Ermanno, impari a non rendersi causa di altrettali sventure.
Allontanate da vostra figlia tutto ciò che può essere vanità o capriccio, insegnatele a non assumersi la responsabilità di promesse inconsiderate che traggono spesso a fatali conseguenze—Lʼincostanza di Laura le sia di esempio, la sventura di Ermanno la conforti a fare se è dʼuopo sacrifizio delle tendenze arrischiate del suo cuore—Insegnatele o Signora, ad amare, non a fantasticare; ponete freno alle inquietudini della sua giovane fantasia, affinchè non tocchi a lei pure il rammarico di aver fatto unʼinfelice.
Colle attuali esigenze sociali, non è possibile conciliare certe tendenze del cuore cogli interessi di famiglia. Il mondo posa troppo ancora sui pregiudizi di casta, e la convenienza regna tuttavia sui destini umani perchè si possa toccare ad una libertà dʼamore—Lʼuguaglianza dei cuori e ancor troppo plasmata sulle uguaglianze sociali perchè le aspirazioni generose possano conseguire la loro meta.
Un giorno, forse non lontano, si verrà alla soluzione di questo problema che ha già una radice presso tutti i popoli inciviliti—Quel giorno segnerà lʼapogeo dello sviluppo umano, perchè allora soltanto avrà principio la gerarchia del cuore e dellʼintelligenza.—Credete Signora alla sincerità deʼ miei consigli sui quali non vi diedi mai motivo a dubbio—Checchè io faccia non sarà mai che possa pervi in non cale; sono trascinato mio malgrado ad interessarmi di tutto ciò che vi riguarda, e se ora mʼincombe di arrecarvi qualche dolore, e tastarvi qualche piaga, siate certa che non lo faccio senza rammarico.
La più benefica legge di natura è lʼoblio dei mali del passato, e la speranza nellʼavvenire: sperale. Voi più che ogni altra abbisognate di conforti nelle gioie domestiche, ed io ve ne faccio augurio di vero cuore.
La storia di Ermanno può contenere qualche ammaestramento; essa non appartiene più a noi —Associandovi a questʼopera intendo di farvi parte di quel poʼ di bene che taluno potrà trarre dalla lettura di queste pagine——– non è unʼespiazione, ma dovere dʼumanità.—Compatitemi, e credetemi di voi affezionatissimo
A. G. Cagna.
Vercelli, Ottobre 1870.
UN BEL SOGNO