Top

Оглавление

Albertazzi Adolfo. Top

IL CANE DELLO ZIO PROSPERO

I

II

III

IV

V

VI

VII

VIII

LE PENNE DEL PAVONE

LA FIUMANA

A SANT'ELPIDIO

L'OMBRELLO

I

II

III

CI VUOL PAZIENZA!

I

II

III

IV

V

VI

VII

FRANCESCO MIO…

II

III

IV

V

SIMPATIA

NELLA ROMAGNA D'UNA VOLTA

VALENTINO E LUCILIO

II

III

IV

V

LA PASSIONE D'UN GENTILUOMO VENEZIANO

II

COMPASSIONE E INVIDIA

UN MARTIRE DELLA VERITÀ

IL VITELLO

ZVANÒN

LA CASTA SUSANNA

BUONA GENTE

I

II

III

IV

IL TESTAMENTO

I

II

III

IV

V

VI

CHE COSA E' IL MONDO?

NELL'ANNO XX DELLA RE-SO-EU

Отрывок из книги

Il cane seguitò per la sua strada, proprio opposta a quella da cui veniva il padrone – Prospero Marzioli – nel tornar a casa.

Al secondo più forte richiamo il bracco dovè ricordarsi del castigo meritato altra volta facendo il sordo: una schioppettata della quale, più che pallini, gli restava addosso una gran paura. Piegò il capo; si fermò un istante, quasi a riflettere; poi accorse. E dimandava grazia con la coda e con gli sguardi. Se non aveva da temer lo schioppo – perchè si trovavano in paese – , c'era il bastone non meno spaventevole a rammentarne i colpi; e a vederlo già alzato – misericordia! – si comportò come soleva in tale pericolo. Una tattica tutta sua: s'abbatteva in terra supino, le gambe piegate e rattratte. Così salvava almeno il cocuzzolo e il dorso ed esponeva solo la parte del corpo più tenerella e più acconcia, secondo lui, a commuovere la pietà padronale.

.....

Diego Tarelli aveva lui pure sangue romagnolo nelle vene; nondimeno si contenne. Riflettè che aveva a fare non solo con un mezzo matto o un matto intero, ma con lo zio di Elena. E borbottava delle scuse.

– Non credevo d'offenderla… Mi scusi… Mi perdoni…

.....