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Capitolo 2 “Una voce dal passato”
Оглавление15 anni dopo…
Kyoko si fermò davanti alla porta dell'ufficio, senza decidersi a entrare. Aveva vissuto in un collegio femminile da che era piccolissima, ed essere convocati nell'ufficio della signora Merda non era mai stata un buon segno. Aveva un cognome che ben le si addiceva.
"Venga avanti, signorina, Hogo." Anche dall’altra parte del muro la voce della donna risultava aspra e inflessibile, del tipo che fondamentalmente dava sui nervi alle persone.
Kyoko sussultò, chiedendosi come diavolo facesse la vecchia strega a sapere che lei era lì. Si prese un secondo per guardarsi intorno, cercando la telecamera nascosta che non era mai riuscita a individuare, poi scrollò le spalle e aprì la porta.
Vedendo che la direttrice non era sola in ufficio, Kyoko si mise a dondolare sulle gambe, chiedendosi cosa avesse fatto questa volta per mettersi nei guai. Dato che la scuola era nel bel mezzo del nulla e non era ammessa la presenza di maschi, difficilmente ne vedeva uno e l’uomo che era in compagnia della preside la rendeva molto nervosa.
"Si accomodi, signorina Hogo; abbiamo molto di cui discutere." disse la signora Merda, con tutta l'alterigia di cui era capace. Anche lei sembrava un po’ frastornata dalla presenza dell’uomo che aveva davanti. "Questo è il signor Sennin, un avvocato che ha gestito la proprietà della sua famiglia da quando lei è entrata in questo collegio. E’ venuto qui per informarci che il suo compito è finito e che, avendo lei raggiunto la maggiore età, adesso è libera di disporre dei suoi beni come meglio desidera, dalla mezzanotte di stasera."
Kyoko sbatté le palpebre più volte, confusa. La sua famiglia… cosa? Le era sempre stato detto che era cresciuta in istituto e quindi aveva pensato di essere orfana. Domani avrebbe compiuto diciotto anni, ma… Kyoko si scosse dai suoi pensieri quando la signora Merda si alzò improvvisamente e si diresse verso la porta dell'ufficio.
La schiena della vecchia era rigida come un'asse e i suoi talloni ticchettavano rumorosamente sul pavimento di legno dell'ufficio. La guardò da dietro le spesse lenti che le scivolano continuamente dal naso. "Lascerò che sia il signor Sennin a spiegarle tutto." La porta si chiuse con un fragoroso boato, lasciando Kyoko e l'uomo da soli nell'ufficio.
"Posso chiamarti Kyoko?" chiese cortesemente il signor Sennin. Personalmente, era contento che la vecchia arpia li avesse lasciati soli.
La sua voce era vecchia e ruvida, ma morbida e dolce allo stesso tempo, stimolando finalmente la ragazza ad alzare i suoi occhi color smeraldo su di lui. L’uomo indossava un classico abito da avvocato, ma il suo sorriso sembrava quello di un nonno, perché gli arrivava fino ai suoi scintillanti occhi grigi. Annuì, avendo bisogno di un momento per trovare la sua voce.
"Conosce la mia famiglia?" Kyoko gli fece l'unica domanda che avrebbe voluto fare da sempre.
“Li conoscevo molto bene. Tuo nonno era il mio migliore amico." Sospirò mentre prendeva la sedia della signora Merda e la trascinava intorno alla scrivania per posizionarla accanto a quella di Kyoko. “Tuo nonno ti ha portato da me quando avevi solo tre anni con istruzioni molto esplicite e un testamento. È stato ucciso in uno strano incidente solo un paio d'ore dopo aver lasciato il mio studio legale."
Il vecchio fece un respiro profondo, come se il ricordo lo ferisse ancora profondamente, poi iniziò a spiegare. “Tuo nonno è venuto da me in via confidenziale. Mi ha detto che tutti nella tua famiglia erano in pericolo. I tuoi genitori erano appena morti in circostanze strane e lui temeva per la tua vita ... aveva paura che tu fossi la prossima vittima, suppongo. "
Si agitava come se stesse lottando con se stesso per spiegare. "Vedi ... tua madre e tuo padre sono stati trovati nel soggiorno della tua famiglia, apparentemente sbranati da una specie di animale." I suoi occhi si incupirono al ricordo. "Ma non è mai stata trovata alcuna prova che delle belve fossero penetrate in casa."
Il signor Sennin si accigliò. "Quando è arrivata la polizia, hanno cercato tuo fratello minore Tama, ma era scomparso senza lasciare traccia. Tu, per fortuna, ti trovavi con tuo nonno alla fiera della contea mentre i tuoi genitori venivano uccisi. Ma quando gli investigatori hanno perquisito la casa, hanno visto che era stata la tua stanza a subire i danni peggiori. È stato allora che tuo nonno ti ha portato nel mio ufficio. "
"Sono morti?" Kyoko si sentiva stravolta…folgorata come un animale abbagliato dai fari della macchina. Scoprire in un attimo di avere avuto una famiglia e di averla persa era stato…tremendo. “Nessuno mi ha mai raccontato nulla. Hanno sempre detto che ero una specie di mascotte della scuola. Non mi hanno mai nemmeno permesso di lasciare il campus." Sbatté le palpebre, chiedendosi se davvero volesse saperne di più.
Il signor Sennin annuì: "Le mie istruzioni erano di mandarti in un collegio il più lontano possibile dalla tua casa di famiglia, e di non avere alcun tipo di rapporto con te fino alla tua maggiore età. Ho sempre pagato le tasse scolastiche tramite un conto offshore, in modo da non lasciare traccia.”
Si guardò intorno, nella stanza, provando rammarico per il suo isolamento. “L'unico motivo per cui ho scelto questo posto era perché il terreno qui è sacro ... benedetto dai monaci che vivono nel monastero proprio sulla montagna. I loro antenati e le loro tradizioni sono le più antiche del mondo ... e le più potenti. Ho anche chiesto all’istituto che non ti permettessero mai di uscire dal cortile della scuola. Vedi, tuo nonno era convinto che se non fossi stata nascosta da qualche parte ... i demoni ti avrebbero trovato. "
Kyoko sussultò sorpresa. "Demoni?" Quello era il suo segreto, e non l'aveva mai detto a nessuno! Le sue compagne di stanza le chiedevano sempre dei suoi incubi, quando si svegliava urlando, ma lei diceva semplicemente che non ricordava i sogni. Abbassò gli occhi, non volendo che lui si accorgesse di quanto aveva paura.
Il vecchio si schiarì la gola, chiedendosi se non avesse detto troppo, e si voltò rapidamente verso i suoi documenti come se volesse riordinarli di nuovo. "Mettiamola così: mi fidavo di tuo nonno tanto quanto lui si fidava di me."
Kyoko cercò di scrollarsi dalla mente le visioni che le stavano balenando agli occhi. Il ritratto mentale della famiglia che aveva nascosto segretamente nel suo cuore era ora coperto di sangue. Sbattè le palpebre a lungo, fino a quando non riuscì di nuovo a mettere a fuoco l’immagine dell’uomo gentile che le aveva svelato la verità senza falsi preamboli. "Cosa succede a mezzanotte di stasera? La signora Merda ha detto ... "
"La signora...Merda!” rise il signor Sennin, poi si schiarì la gola. "Devi ammettere che questo nome le sta proprio bene." Le sorrise, poi appoggiò davanti a Kyoko la valigetta coi documenti. "Da stanotte, sarai proprietaria di una bella casa grande e di un’ingente somma di denaro. Puoi restare qui quanto vuoi, oppure puoi tornare nella casa in cui sei nata e finire da privatista l'ultimo anno di liceo. "
Le labbra di Kyoko si schiusero in un sorriso, e i suoi occhi color smeraldo divennero ancora più grandi per lo stupore. "Ho una casa?"
Il vecchio apparve leggermente imbarazzato, quando rispose: “Sì. È ai margini della città e tutta la terra a perdita d'occhio alle sue spalle è tua. C’è anche una piscina interrata e riscaldata all'interno dei giardini fioriti dietro la casa, che non è visibile dalla strada. Avrai tutta la privacy che vuoi."
Vedendola mordersi il labbro inferiore, cercò di alleviare le sue paure. “La casa non è in mezzo al nulla come questo posto. C'è una casa enorme direttamente dall'altra parte della strada, e ci sono sempre molte macchine che vanno e vengono. Lo so perché io e mia moglie siamo andati a casa tua una volta al mese per pulirla, negli ultimi quindici anni. Di recente l'abbiamo persino rifornita di viveri, nel caso decidessi di tornare a viverci.”
Un lento sorriso si diffuse sulle labbra di Kyoko, mentre pensava all’unica cosa che aveva sempre desiderato: una casa tutta sua! All'interno della cartella c'era la foto di una grande villa con un giardino fiorito ben curato e un lungo vialetto. Casa ... aveva una casa, un luogo in cui una volta la sua famiglia aveva vissuto ed era stata felice.
Guardando di nuovo il signor Sennin, sorrise con gioia e gli disse: "Quando partiamo?"
*****
Kyoko era in piedi sul prato davanti la casa dove il signor Sennin le aveva detto che una volta ci viveva la sua famiglia. La casa era a due piani, di un bianco candido, con enormi colonne che sostenevano il tetto del portico anteriore che attraversava tutta la facciata della casa. Era rimasta lì per quasi dieci minuti a guardare tutto, ma il sole stava tramontando rapidamente e alla fine fu costretta a concentrare la sua attenzione sulla porta d'ingresso.
Era stata così nervosa, quando aveva lasciato il collegio in cui era cresciuta e ad era salita su un aereo per solcare l'oceano, ma ora che era a casa una tranquilla serenità l'aveva assalita. Il signor Sennin era stato di grande aiuto, spedendole i bagagli prima che lei partisse e facendoli consegnare a casa da sua moglie. Aveva persino fatto mandare i suoi documenti scolastici al liceo in città, in modo che l’indomani l’unica cosa che avrebbe dovuto fare era presentarsi a lezione.
Vedendo dei fari che si riflettevano sui vetri delle finestre della sua casa, Kyoko guardò la villa dall’altra parte della strada a due corsie. La villa aveva all'incirca le stesse dimensioni della sua, ma era molto diversa. Tutte le luci dell'altra casa erano accese e con così tante macchine nel vialetto ... sembrava piena di vita. Entrambe erano situate vicino alla strada con nient'altro che terra intorno a loro a perdita d'occhio. Era come se fossero gli unici segni umani tra tutte quelle foreste e quelle montagne.
I fari in questione appartenevano ad una grande jeep che aveva parcheggiato con fracasso quasi sulla soglia dell'altra casa. Sentì il motore vibrare, prima di vedere la portiera della jeep che si apriva. Quando tornò con lo sguardo a casa sua, si rese conto di quanto fosse davvero sola e abbandonata.
Sentendo sbattere la portiera della jeep, salì i gradini che davano sulla sua porta, aprì con la chiave e richiuse l’uscio dietro di sé con furia, prima ancora di accendere la luce. Per qualche ragione, non era pronta a conoscere i suoi rumorosi vicini e la loro famiglia felice. Premendo l'interruttore della luce, Kyoko fece un grande sospiro di sollievo.
*****
Toya spinse la jeep nel parco e uscì per dare un’occhiata alla casa dall'altra parte della strada. Poteva giurare di aver appena visto qualcuno in piedi nel cortile anteriore. Un sopracciglio scuro si sollevò sotto la frangia, quando una luce si accese nella stanza di fronte a lui. Si appoggiò alla jeep chiedendosi chi ci fosse in casa Hogo.
"Hai preso la pizza?"
Toya quasi fece un balzo, quando Kamui parlò da meno di trenta centimetri alle sue spalle. “Dannazione Kamui! Un giorno o l’altro ti mozzerò la testa, così perderai il vizio di arrivarmi alle spalle di sorpresa!”
Kamui sorrise: "Uccidermi una volta non ti è bastato?" I suoi occhi color polvere di stelle si illuminarono, vedendo le scatole della pizza sparse sul sedile posteriore. Conoscendo come guidava Toya, era un miracolo che fossero arrivate integre. Afferrò i cartoni e si avviò verso la casa, solo per rendersi conto che Toya non si era ancora mosso.
Seguendo il suo sguardo, fissò la casa dall'altra parte della strada, ma non vide nessuna macchina nel vialetto. Scorse a malapena una debole luce al piano di sotto. “La vecchia signora ha fatto tardi con le pulizie, oggi! O forse si è dimenticata di spegnere la luce. " Kamui si strinse nelle spalle. "Vieni?"
"Cosa sei, la mia babysitter?" lo ammonì Toya, senza nemmeno guardarlo.
"No, ma io sono il guru della pizza e ti avverto che se non ti sbrighi, non ne troverai." Kamui se ne andò ridendo, quando sentì il ringhio di Toya.
Toya attese di essere solo nel vialetto, prima di avviarsi verso la tenuta di Hogo. Era stato in casa molte volte negli ultimi quindici anni, alla ricerca di indizi su dove fosse scomparsa la sacerdotessa. Quando erano entrati per la prima volta nel regno umano e avevano trovato la casa, i guardiani pensavano che fosse troppo tardi. Capirono subito che fortunatamente la sacerdotessa non era stata uccisa. Potevano ancora sentire la sua forza vitale all'interno di questo regno, e anche i demoni la stavano ancora cercando.
Il primo ricordo che Toya ebbe di questa casa, furono le ambulanze e le auto della polizia ovunque. La madre e il padre erano morti, i bambini e il nonno erano scomparsi. Senza rivelarsi agli umani, i guardiani avevano atteso e controllato. Non appena la casa fu vuota, vi entrarono ... annusando il cattivo odore che i demoni avevano lasciato dietro di sé.
Un paio di giorni dopo, il corpo del nonno era stato ritrovato con il collo spezzato. L'ufficio del medico legale stabilì che si era trattato di un incidente, ma i fratelli sapevano che non era così. Il vecchio stringeva una pergamena che Shinbe aveva rimosso dalla scena prima di chiamare il 118. Shinbe aveva poi decifrato la pergamena. Il vecchio era tornato di soppiatto nella proprietà e aveva cercato di benedire la casa e il terreno per tenere lontani i demoni, ma era stato interrotto dai demoni stessi e ucciso.
I demoni non si erano mai allontanati da quel luogo, e nel corso degli anni la casa era stata dimenticata e il caso archiviato. Ma tutta la città intorno sembrò infestata dai fantasmi. I federali avevano persino inviato molte volte i loro investigatori paranormali e perfino gli ufologi, per verificare di che tipo fosse l’infestazione, ma non avevano trovato nulla. Toya e i suoi fratelli arrivavano sempre prima di loro e cancellavano ogni traccia dell’attività diabolica..
Per quindici anni i guardiani avevano vissuto nella casa di fronte, e si erano mescolati al resto della gente come meglio potevano. Kamui era diventato persino un fanatico del computer per impedire al governo di segnalarli in rosso. Nessuno si era mai chiesto come facessero cinque giovani scapestrati ad avere una scorta infinita di denaro e una casa enorme ai margini della città.
Toya rimase nell'ombra, mentre girava sul retro della casa. Guardando la piscina, notò che era stata riaperta di recente. Il suo sguardo si restrinse sull'acqua cristallina e vide una specie di ombra rossa scivolarvi attraverso, come se cercasse di afferrarlo. Stringendo gli occhi dorati, fece un passo indietro.
La visione raccapricciante scomparve mentre lui rimaneva a guardare il vapore che si alzava dall'acqua che ribolliva, e cercava di scrollarsi di dosso la sensazione di essere appena entrato nella sua tomba.
Eliminò mentalmente la possibilità che qualcuno potesse aver venduto la casa. Se mai fosse stata messa in vendita, i guardiani l’avrebbero saputo per primi e l’ avrebbero acquistata. Se fosse stato uno straniero a comprarla, i demoni lo avrebbero presto tolto di mezzo…o l’avrebbero tormentato con le loro apparizioni. Era giunto il momento di vederci chiaro.
Toya fece scorrere la mano sulla serratura della porta di vetro scorrevole fino a che udì un leggero clic. Scivolò in casa e richiuse la porta dietro di sé, rimanendo in silenzio ad ascoltare. La casa inizialmente era così silenziosa che pensava di essersi sbagliato, ma poi sentì una voce dolce provenire dal soggiorno. Seguendo il suono, si fermò vicino alla porta in ombra.
C'era una ragazza in piedi davanti al caminetto spento, che guardava il muro sopra la sua testa. Toya alzò lo sguardo vedendo l'enorme ritratto di famiglia che era sempre stato lì. Ritraeva un uomo con i capelli d'argento, quasi come quelli di Kyou. Ma i capelli di quest'uomo erano più corti, gli arrivavano solo alle spalle. Il suo viso sembrava molto giovane, ma c'era uno sguardo nei suoi occhi che racchiudeva una saggezza superiore a quella di un semplice umano.
Il muscolo nella mascella di Toya si contrasse, sapendo che l'uomo era mortale ... un umano troppo potente. Quell'uomo una volta era stato considerato un mago ... ma non in questa vita. Ora li chiamavano semplicemente scienziati e fisici. I campi di torsione e le profondità degli spazi non erano stati concepiti per essere manipolati dagli umani. Il suo aspetto non era cambiato, non importa quante volte lui e la sua famiglia fossero rinati in questo mondo.
Lo sguardo di Toya si spostò sulla bellissima donna dai capelli ramati rannicchiata accanto a lui. Teneva in braccio un bambino, mentre il padre aveva una bambina con i capelli ramati seduta in grembo. I bambini potevano avere un anno di differenza. Toya era venuto qui così tante volte ... per guardare quella foto. Era sicuro che anche gli altri guardiani lo facessero.
Gli occhi della bambina scintillavano come smeraldi anche nel colore tenue della foto. Aveva gli occhi di suo padre. Le sue labbra erano imbronciate, come se il fotografo le avesse appena detto di stare ferma, e un bel rossore le colorava le guance.
"Sono a casa, mamma ... papà." Kyoko allungò la mano e toccò l'elegante legno che incorniciava il quadro. Il suo sguardò indugiò sul fratellino, mentre cercava di ricordare il suo viso. "Tama." mormorò.
Gli occhi di Tama erano del suo stesso colore, anche se nella foto i colori risultavano leggermente sbiaditi. Sorrideva come se avesse appena fatto qualcosa di meraviglioso ... e sembrava così pieno di vita. Il signor Sennin aveva detto che Tama era scomparso quando i suoi genitori erano stati uccisi. Poteva essere ancora là fuori da qualche parte?
“Vorrei che tu fossi qui con me, Tama. Sarebbe bello conoscere almeno una persona, quando andrò a scuola domani. "
Toya si dimenticò di respirare, e le sue ginocchia si fecero così deboli che dovette aggrapparsi alla maniglia della porta per non cadere. Fece un rapido passo indietro, più in profondità nell'ombra, mentre la ragazza girava lo sguardo intorno, nella stanza. Quando i suoi occhi color smeraldo rifletterono la luce ... il respiro che Toya aveva trattenuto uscì dalla sua bocca come se fosse stato colpito allo stomaco.
Aveva lunghi capelli ramati e in quel momento le sue labbra erano di nuovo imbronciate. Gli occhi dorati del guardiano scivolarono sulla sua uniforme scolastica, simile a quelle che aveva visto solo nei film delle scuole superiori cattoliche. La gonna era corta e gli ricordava l'uniforme di una cheerleader da cui spuntavano due lunghe gambe tornite. Aveva due bottoncini della camicetta aperti, e Toya pensò subito che, se l’avessero notato, le suore non avrebbero certo approvato.
L'aveva già vista prima ... dall'altra parte del cuore del tempo. La statua della fanciulla che teneva il portale del tempo nelle sue mani ... questa ragazza era la copia della statua di pietra, ma in carne e ossa. Aveva trovato la sacerdotessa ed era mozzafiato! Chiuse gli occhi al ricordo di quando l’aveva baciata in un altro mondo e un altro tempo... ma non era un ricordo da mantenere.
Kyoko si morse il labbro inferiore sentendosi spaventata ora che era là fuori nel mondo senza la signora Merda e tutte le sue regole. Forse perché per la prima volta cominciava a vivere. "Andiamo Kyoko!" si disse ad alta voce per rompere quel silenzio assordante, mentre prendeva la valigia. "Se domani vuoi essere pronta per la scuola, è meglio che tu vada a cercare una camera da letto e disfi i bagagli."
Toya rimase lì ancora qualche istante ... prima di ricominciare a respirare.
*****
Ai piedi delle colline, miglia dietro la casa di Hogo, si poteva sentire un tremito, mentre il profumo della sacerdotessa veniva trasportato attraverso la terra dal vento di ottobre. Occhi rosso sangue si spalancarono e si udirono gli artigli dei demoni che raschiavano contro i muri di pietra mentre la raggiungevano.
Infinite caverne e tunnel erano stati scavati molto tempo prima da quegli stessi artigli. Tunnel che erano stati lentamente modellati in elaborati corridoi illuminati dalla luce delle torce appese sui muri di pietra. Incisioni di vittorie demoniache decoravano quasi ogni superficie, mentre la roccia di quarzo naturale nel terreno aggiungeva una lucentezza scintillante all'ambiente altrimenti buio e tetro.
Le grandi caverne erano state trasformate in stanze separate contenenti camere da letto, bagni e persino quella che poteva sembrare una sala del trono, con una sedia scolpita nella roccia nera liscia. Altre pietre di quarzo erano intarsiate nelle pareti delle stanze, riflettendo la luce fioca delle torce e amplificandola. C’erano anche pietre semipreziose intarsiate nelle pareti, mentre lunghe tende di seta e broccato pendevano dai soffitti… attaccate con mezzi sconosciuti.
Era un castello costruito sottoterra per proteggere una cosa molto preziosa, ancora più preziosa delle pietre nelle mura.
Nelle viscere delle caverne, in una delle camere da letto, gli occhi verde smeraldo erano pieni di curiosità mentre lanciavano rapidamente un'occhiata al soffitto rivestito di seta, chiedendosi cosa avesse agitato i demoni. Sentendo l'aria immobile muoversi accanto al suo letto, lanciò uno sguardo per cercare l'uomo che lo aveva allevato da quando era un bambino e gli aveva dato tutto ciò che aveva sempre desiderato ... anche il potere di controllare i demoni.
“Hyakuhei, i guardiani ci hanno trovato?” chiese Tama, quasi aspettando con impazienza il combattimento. Essere un adolescente era già abbastanza difficile per un ragazzo normale ... e Tama non era neanche lontanamente normale.
Gli angoli delle labbra di Hyakuhei si incurvarono leggermente in un accenno di sorriso. Fece un bel sospiro per rilassarsi. "È il profumo della sacerdotessa che ha scosso i demoni stasera ... Credo che sia tornata a casa."
Gli occhi di Tama si illuminarono di oscura eccitazione. “Mia sorella è finalmente tornata da noi?” Aguzzò i suoi sensi verso l'esterno, cercando di sentirla mediante il potere che Hyakuhei gli aveva donato. Inalò profondamente, assaporando la dolcezza nell'aria, ma poté anche sentire il potere dei guardiani vicini.
Se avessero lasciato che Hyakuhei andasse in pace da sua sorella, niente di tutto questo sarebbe successo. Sono creature malvagie ... pensano di essere migliori dei demoni. È stata colpa del guardiano, se i demoni avevano dato la caccia alla sua famiglia quando erano venuti per la prima volta in questo mondo.
Al loro arrivo, i demoni erano arrivati come furie ... sfuggendo al controllo di Hyakuhei, che era stato ferito da Toya dopo aver distrutto il Cuore del Tempo. Quella ferita era costata al signore dei demoni il controllo sui demoni per un bel po' di tempo.
Hyakuhei era ancora all'interno del portale temporale quando era stato distrutto ... e per non morire si era trovato costretto a trasformarsi in un’ombra incorporea. Se i guardiani non l'avessero fatto, Hyakuhei avrebbe avuto ancora il controllo sui demoni. Né Tama ... né sua madre e suo padre sarebbero stati uccisi.
Hyakuhei lo aveva trovato sdraiato nella culla. I demoni non avevano dilaniato il suo corpo come avevano fatto con i suoi genitori, ma era morto lo stesso. Ricordando quanto la sacerdotessa avesse amato il suo fratellino in passato ... Hyakuhei usò il potere rimastogli per soffiare in lui un po' della sua forza vitale, facendo rivivere l'anima che non aveva ancora lasciato il corpo.
Per tutto questo tempo, lui e il suo salvatore si erano celati ai guardiani, nell’attesa che Kyoko tornasse. Negli ultimi anni, Hyakuhei aveva lentamente riacquistato parte della sua forza, ma l’aveva consumata tutta per incarnarsi in un essere umano. Non appena quella riserva di potere si fosse esaurita, sarebbe tornato a essere un'ombra. L'unico vantaggio di essere un'ombra era che poteva spiare i guardiani ... persino entrare nella loro stanza, senza essere visto.
Molte volte Tama, quando era ancora un bambino, aveva silenziosamente chiesto a Hyakuhei perché non avevano mandato i demoni ad attaccare i guardiani. Lui si era limitato a rispondere: "E’ inutile combattere, quando manca il motivo per farlo.” Dato che Hyakuhei aveva usato la sua forza vitale per riportarlo in vita, non solo potevano comunicare attraverso la telepatia, ma Tama poteva anche vedere le ombre dei ricordi di Hyakuhei dal suo punto di vista ... sentire i suoi sentimenti. Sapeva che Hyakuhei aveva ragione ad aspettare.
Tama si ricordò delle cose che Hyakuhei gli aveva raccontato riguardo sua sorella. Aneddoti sulla ragazza umana che aveva attraversato accidentalmente il portale del tempo così tanto tempo fa ... portando con sé un intero villaggio di umani nel regno dei demoni. Hyakuhei e suo fratello gemello Tadamichi avevano impedito ai demoni di uccidere Kyoko e gli umani che si erano improvvisamente ritrovati nel vasto regno dei demoni.
Mentre era sotto la loro protezione, Hyakuhei si era innamorato di lei e le aveva dato il potere di essere la sua sacerdotessa ... il potere di attraversare i mondi in modo che potesse tornare da lui. In preda ad una violenta crisi di gelosia, suo fratello gemello Tadamichi gliel’aveva sottratta e l'aveva spinta di nuovo nella sua dimensione, sigillando il portale tra i mondi. Era stato un atto maligno, dettato dalla gelosia nei confronti della sacerdotessa.
Il cuore di Hyakuhei si era spezzato. Si era quindi allontanato da suo fratello con rabbia e aveva rivendicato i demoni come suoi nuovi alleati. Diventando il loro maestro, la sua guerra con i guardiani aveva un solo scopo ... trovare una breccia nel cuore del tempo in modo da poter reclamare la sua sacerdotessa perduta. A causa del potere che le aveva dato, la sacerdotessa era ora immortale ... reincarnandosi più e più volte come la chiave del portale tra i mondi. Ma con il passare del tempo, aveva dimenticato il suo vero potere e il suo amore per Hyakuhei.
Gli occhi di Tama bruciavano di odio per Tadamichi e i guardiani. "Cosa le faranno?" chiese. Immaginò il ritratto che aveva visto nel soggiorno della sua famiglia quando ne era entrato e uscito di casa senza che i guardiani lo scorgessero. Quella bambina era adorabile, e lui moriva dalla voglia di riabbracciare sua sorella.
Hyakuhei zittì i demoni che aspettavano il suo comando, sapendo che per ora avrebbe dovuto usare cautela. Guardò il giovane che aveva allevato per farlo diventare l'oscuro principe dei demoni ... il fratellino di Kyoko. Quando aveva sfondato per la prima volta il portale del tempo, era venuto per Kyoko, voleva allevarla al suo fianco fino a quando non fosse diventata maggiorenne per poi prenderla come compagna. Ma il vecchio l'aveva nascosta lontano dai demoni che avevano attaccato la famiglia.
I suoi demoni più letali avevano già ucciso il ragazzo e i suoi genitori prima che potesse riprendere il controllo su di loro. Erano quegli stessi demoni che ora teneva imprigionati nel suo corpo, in modo da poterli dominare. Senza il suo controllo ferreo, i demoni avrebbero ucciso ogni essere umano che incontravano ... diffondendo la morte come una piaga.
Sapendo che Kyoko era ancora viva e che un giorno sarebbe tornata, aveva voluto prepararle un regalo ... il suo fratellino. Aveva infuso in Tama parte della sua forza vitale, oltre al potere di aiutarlo a controllare i demoni. Dal primo respiro del bambino in questo mondo, quando era rinato, erano entrati in contatto telepatico. E anche se il ragazzo non aveva mai detto una parola fino a quel giorno ... potevano parlarsi con la forza del pensiero. Da allora, Tama era rimasto al suo fianco volentieri ... proprio come una volta aveva fatto sua sorella.
"Adesso è maggiorenne ... la vorranno per loro!" La rabbia di Hyakuhei a questo pensiero era palpabile nella sua voce mentale. “Cercheranno di guadagnarsi la sua fiducia dicendole che la stanno proteggendo dai demoni. Una volta che farà amicizia con loro, cercheranno di rivendicare lei e il suo potere di controllare il portale del tempo. "
'Quindi è al sicuro per ora - rifletté Tama - Ma non possiamo lasciarla con loro. Non appartiene a questa dimensione." Le sue iridi color smeraldo si allargarono, poi si colorarono di nero. “Hai un piano?”
“Dovremo giocare d’astuzia. Non ho potuto portare molti demoni con me in questo mondo e i miei poteri sono fugaci. Quando i poteri di tua sorella saranno risvegliati dai guardiani e noi tre saremo finalmente insieme, io riavrò i miei poteri." Hyakuhei poteva sentire il ribollire dei demoni dentro di lui mentre facevano tremare le pareti della loro prigione, scossi dal desiderio di possedere la sacerdotessa. Se i demoni avessero potuto raggiungerla, l'avrebbero costretta ad aprire il portale del tempo per far entrare il resto dei demoni in quel regno.
Ringhiò, sapendo che non solo avrebbe dovuto essere più intelligente dei guardiani ... ma avrebbe dovuto anche superare in astuzia i demoni. Aveva scoperto che l'unico modo per vincere il male era essere molto più perfido e oscuro di lui.
“Una volta che tua sorella sarà al mio fianco, farò venire qui il mio esercito e i guardiani non saranno più un ostacolo. Per ora, si aspettano che i demoni vengano a prenderla, e saranno lì in attesa.” lo informò Hyakuhei.
"Mentre i guardiani sono impegnati, Kyoko verrà contattata dal fratello scomparso da tempo e lui la avvertirà dell'inganno dei guardiani. Ma dobbiamo prenderci il nostro tempo e stare attenti o la metteremo in allarme. Se pensano che lei li tradirà ... allora non risveglieranno il suo potere. Invece, la combatteranno."
La gelosia soffocava la voce di Tama mentre poteva percepire la cupidigia dei demoni intorno a loro. "Non possono combatterla."
"No." Hyakuhei sorrise, immaginando un piano ancora più malvagio. “Ma prima ... li faremo illudere che sono in grado di farlo."
Quando Tama si accigliò e lo guardò, Hyakuhei era già svanito. Usando la telepatia per comunicare, chiese: "Ti va di rivederla?" La sua voce era malinconica e piena di tristezza. Voleva vedere sua sorella, ma sapeva che doveva aspettare Hyakuhei per assicurarsi che fosse al sicuro.
"Shhh." Il sussurro di Hyakuhei era ossessivo, mentre recideva il legame tra lui e Tama. Un altro vantaggio dell'essere un'ombra era il teletrasporto. Si materializzò nel soggiorno di fronte al quadro che raffigurava lei e Tama. La sua attenzione si spostò lentamente verso le scale.
Rifiutandosi di tele-trasportarsi, si costrinse a sopportare ogni briciola di dolore che quella condizione gli causava, mentre saliva le scale e si appoggiava allo stipite della porta aperta per guardarla. Sapeva che vederla gli avrebbe fatto del male e ne assaporava ogni attimo. La sua valigia era aperta sul letto e lei camminava avanti e indietro, appendendo i vestiti nella cabina armadio.
Era l'unica al mondo che aveva la capacità di togliergli semplicemente il fiato senza nemmeno provarci. I suoi capelli ramati le piovevano sulle spalle come una cascata di riccioli soffici e morbidi ... il corpo di una dea ... la sua sacerdotessa. La guardò rallentare e poi fermarsi accanto al letto, apparentemente persa nei suoi pensieri. Si arrampicò sul materasso e si raggomitolò in una palla, abbracciando uno dei cuscini al petto.
"È così tranquillo qui, mamma ... papà. Vorrei che Tama tornasse a casa. Allora forse il silenzio non sarebbe così assordante.” sospirò Kyoko, mentre sprofondava nel letto senza nemmeno preoccuparsi di coprirsi. Dopo aver sbattuto gli occhi un paio di volte, fu vinta dalla stanchezza e si addormentò.
Hyakuhei si sedette sul letto accanto a lei, per guardarla respirare. “Non ci vorrà molto Kyoko ... vedrai realizzato il tuo desiderio. Non sarai mai più sola." Con un residuo di potere, si trasformò per un attimo in un corpo umano e la coprì dolcemente col lenzuolo. Poi si chinò su di lei e le baciò gentilmente la tempia, prima di scomparire.
*****
"Ci ucciderà tutti se non ci sarà più la pizza!" Kamui aveva una presa salda su un'estremità della scatola della pizza mentre Shinbe e Kotaro avevano una presa mortale dall'altra parte. Kamui lasciò la presa non appena la porta si aprì, poi rise quando Shinbe e Kotaro posarono lentamente la scatola di fronte alla sedia di Toya come se l'avessero protetta per lui.
Quando Toya non se ne andò come faceva normalmente, Kyou alzò lo sguardo dal suo laptop e guardò Toya prendere posto al tavolo ... il posto sbagliato. Inarcò un sopracciglio scuro quando Shinbe e Kotaro si strinsero nelle spalle e aprirono la scatola della pizza di Toya iniziando a divorarla. Toya non li guardò nemmeno.
"Toya." lo chiamò Kyou, spaventandosi molto quando Toya non lo riconobbe.
Chiudendo il portatile, afferrò la spalla di Toya e iniziò a scuoterlo, ma Toya sussultò, guardandolo come se uscisse da uno stato di shock. Kyou si chiese in silenzio se Toya avesse incontrato un altro demone che era in agguato vicino alla casa. Attizzò i suoi sensi invadendo l'aura di suo fratello ma non sentì alcun accenno di contatto con i demoni ... invece trovò qualcosa di più inquietante.
"È successo qualcosa?" chiese Kyou, percependo il rapido battito del sangue di Toya proprio sotto la sua pelle.
Toya annuì ... poi spaventò a morte tutti quelli che erano al tavolo quando le sue labbra si sollevarono in un sorriso. Toya non sorrideva mai. "Penso che dobbiamo andare a scuola domani."
"Qundi, rivuoi indietro la tua pizza?" Shinbe lasciò cadere il pezzo da cui aveva appena dato un morso e poi diede uno schiaffo alla mano di Kotaro, facendogli ricadere anche il pezzo rubato nella scatola. Lo fece scivolare lentamente sul tavolo finché non fu di fronte a Toya.
"Avresti potuto semplicemente lottare contro di noi invece di spaventarci con quel sorriso inquietante." si lamentò Kotaro.
"Non credo che stesse scherzando." disse Shinbe mentre fissava i suoi occhi color ametista in quelli dorati e in quel momento spalancati di Toya. Si appoggiò allo schienale della sedia ora che tutti stavano prestando attenzione. Vedendo lo sguardo stordito negli occhi di Toya, sospirò. "E perché dovremmo unirci all'improvviso ai mostri del liceo Hormones Are Us?"
"Perché la ragazza che si è appena trasferita dall'altra parte della strada inizia da lì domani." Il respiro di Toya era un po’ strozzato, ora che aveva finalmente parlato.
Quando diverse sedie si allontanarono dal tavolo, Kyou sbatté i palmi sul piano del tavolo con un tonfo sordo. "Sedersi! Giù!" Era come premere il pulsante di pausa sulla TV e poi tornare indietro molto lentamente. Una volta che tutti ebbero obbedito, si voltò di nuovo verso Toya. "Dicci di cosa stai parlando."
"È sola ... è lei." Toya si strofinò la tempia, anche se sapeva che i guardiani non avevano mai il mal di testa. “Kyoko ... Stava parlando con la brocca sopra il camino. È così che so che domani inizierà la scuola. "
"Com'è lei?" chiese Kamui, con lo stesso sguardo sognante che aveva visto negli occhi di Toya solo un momento prima.
"Non le ho parlato.” ammise Toya, poi le sue spalle si abbassarono di un centimetro. "Non potevo, ma era vestita come in quei collegi."
"Possiamo scoprire dove è stata tutto questo tempo, se i suoi documenti sono già stati trasferiti alla scuola locale." aggiunse Kotaro.
"Facile!" Kamui afferrò senza paura il laptop di Kyou. Conosceva una backdoor nel database del sistema scolastico perché controllava regolarmente tutte le scuole circostanti alla ricerca di notizie su chiunque potesse avere la stessa età di Kyoko o Tama.
"Sei sicuro che sia lei?" chiese Kyou a Toya, sporgendosi in avanti sulla sedia.
“E’ impossibile non riconoscerla. Kyoko è la copia sputata della statua della fanciulla ... ma in carne e ossa. " Toya chiuse gli occhi, godendo del fatto che fino a quel momento era stato l'unico ad averla vista. Se avesse attinto alla parte nascosta in lui che veniva da Tadamichi ... allora avrebbe anche potuto ricordare che sapore aveva. Se gli altri guardiani avessero saputo il suo segreto, sarebbero stati gelosi. "Occhi verde smeraldo, capelli ramati ma sembrava fragile ... come se fosse ancora una bambina."
"To dirò… - concordò Kamui, mentre i suoi occhi si spalancavano sullo schermo. - I suoi dati indicano che ha vissuto in un collegio femminile nel bel mezzo del nulla da quando aveva tre anni. Kyoko Hogo, 17 anni. Tutte le informazioni sono qui e ho anche il suo programma di lezioni per domani." Si accigliò pensieroso: "Ma non vedo nulla di un fratello che abbia freqientato la scuola con lei".
Toya scosse la testa. "Speravamo che fossero da qualche parte al sicuro insieme, ma Tama non è mai stata con lei. È completamente sola laggiù. Ricordami ancora perché non possiamo semplicemente dirle chi siamo. " Conosceva già la risposta, lo stava solo tormentando per divertimento.
Kamui alzò lo sguardo dal portatile, rispondendo alla sua domanda. “Lo abbiamo concordato assieme. Chiunque sano di mente chiamerebbe semplicemente la polizia se gli dicessimo chi siamo veramente. È un’ umana ... e non ricorda nulla della sua essenza di sacerdotessa. Dobbiamo andarci piano."
Shinbe intervenne: “Inoltre, l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno sono i federali che vengono a ficcare il naso in giro perché i poliziotti ci stanno indagando per aver perseguitato la ragazza della porta accanto. E se i demoni scoprono che la sacerdotessa è tornata, probabilmente creeranno un bel po’ di guai che da soli riporteranno i federali nell'area. Sarà già abbastanza pericoloso riuscire a vederla a scuola domani."
"Inoltre, se solo ci alzassimo e le dicessimo che i demoni le sono venuti dietro all'età di tre anni e lei ci crede ... allora probabilmente si incolperebbe per l'uccisione della sua famiglia.” aggiunse Kotaro: un motivo più che plausibile.
Toya lanciò un'occhiataccia agli altri guardiani, ancora una volta non soddisfatto delle loro risposte. "Ci hai pensato troppo, vero?"
"Cosa ti aspetti? Abbiamo avuto quindici anni per rispondere a questa domanda." Kamui rivolse a Toya un sorriso di scuse.
"Shinbe, penso che dovresti andare a controllare le barriere dei demoni che circondano la casa." Kyou fece un cenno a Shinbe, e improvvisamente c'erano solo quattro di loro nella stanza.
"Dannazione, se n'è andato così in fretta che ho sentito una brezza." Kotaro si strofinò le braccia come se la corrente lo avesse raffreddato.
Le dita di Kamui volarono sulla tastiera mentre parlava: "Siamo stati registrati da anni come se avessimo studiato a casa come privatisti. Ma da domani, passeremo a frequentare la scuola pubblica, l’ultimo anno del liceo esattamente, così potremo diplomarci come dei normali adolescenti.”
"Oh, questo non allarmerà la polizia! - disse Kotaro sarcastico - Cinque fratelli che iniziano nella stessa classe, allo stesso tempo. Anche se gli insegnanti ci passano sopra, saremo comunque sulla bocca di tutti gli studenti. Inoltre, non sappiamo nulla di come si comportano dei veri umani.”
"Ci proveremo!" Kamui gli lanciò uno sguardo torvo. “Comunque, abbi fiducia in me. Organizzerò il nostro programma di studi in modo che solo uno di noi a turno frequenterà le lezioni con Kyoko. Ho aggiornato i nostri registri scolastici ogni anno sin dall'asilo, in modo da avere la sua stessa età, qualora fosse mai tornata.”
"Solo per curiosità,- sorrise Kotaro - ma cosa sarebbe successo se la sacerdotessa fosse tornata all'età di dieci anni?"
"Lasciami in pace! - Kamui gli lanciò un'occhiataccia - O ti farò avere una pagella con tutti due!”
Cambiando completamente argomento, Kyou osservò: "Se ho ragione, i demoni non sono riusciti a localizzarla perché il collegio si trovava su un terreno sacro ... lo stesso motivo per cui non siamo riusciti a trovarla noi. Fino ad ora, i demoni si sono sparpagliati causando solo caos qua e là. Ma ora, sentiranno il suo profumo e uno ad uno torneranno."
Il suo tono di voce era così freddo che risucchiò tutto il calore dalla stanza. "E solo perché non abbiamo trovato alcun segno di Hyakuhei in questo mondo non significa che non sia qui".
"Sappiamo che è qui!" ringhiò Toya, sentendo il suo odio divampare e poi immediatamente lenirsi. “Siamo venuti in questo mondo per stare con lei e proteggerla. Non dovrebbe essere laggiù da sola nemmeno per un minuto. "
“Siamo tutti d'accordo con te, Toya ... ma devi ricordarti che è innocente. Ecco perché diventeremo i suoi nuovi migliori amici.” lo informò Kyou.
"Come ci riusciremo?" Toya scattò.
"La tua mamma non ti ha mai insegnato a fare amicizia?" Kamui sorrise, ma i suoi occhi si spalancarono, quando Toya si alzò rapidamente.
Toya notò Kamui sussultare e alzò un sopracciglio scuro. "Vado solo a vedere cosa sta facendo Shinbe per stare fuori così a lungo."
*****
Shinbe confermò che le sue barriere anti-demone non erano state alterate, sebbene fosse preoccupato per il fatto che i demoni non fossero il loro unico problema. Il fatto che Hyakuhei avesse sfondato la barriera attorno al Cuore del Tempo la diceva lunga sul pericolo che stava correndo la sacerdotessa. Certo, le barriere l'avrebbero aiutata a nasconderla e impedire ai demoni più deboli di oltrepassare il confine, ma non sarebbe stato sufficiente per fermare Hyakuhei, se fosse uscito dal suo nascondiglio.
Una cosa che sapeva di Hyakuhei era che il signore dei demoni era paziente ... abbastanza paziente da fingere di essere morto negli ultimi quindici anni. I demoni che i guardiani avevano catturato mentre seguivano l’odore di Kyoko erano stati uccisi. Ma ora che la sacerdotessa era qui ... non si sapeva cosa sarebbe strisciato fuori dal legno. Avrebbe bisogno di una protezione migliore.
Quando notò che una delle luci al piano di sopra si era accesa, Shinbe scalò rapidamente le pareti esterne incapace di trattenersi. Era come se la sua stessa anima fosse attratta da lei. I suoi occhi color ametista brillarono, mentre guardava dalla finestra e la scorgeva in piedi nell'enorme bagno. Toya aveva ragione ... lui l'avrebbe riconosciuta al primo sguardo.
Guardò i suoi movimenti aggraziati mentre si allungava nella doccia per testare la temperatura dell'acqua. Cercò di voltarsi dall'altra parte, ma quando lei iniziò a sbottonarsi la camicia non resistette ... rimase a guardarla, paralizzato.
"Quindi è così che sarebbe la statua della fanciulla senza vestiti…" sussurrò Shinbe, poi iniziò a salire più in alto in modo da poter vedere più di lei che dalla vita in su. Improvvisamente perse la presa sul muro quando un braccio lo strinse dietro al collo facendolo piombare a terra.
Toya grugnì, quando colpì il terreno sulla schiena, ma quando Shinbe atterrò su di lui fu anche peggio. "Togliti di dosso!" ringhiò.
"Lasciami andare il collo e lo farò!" sibilò Shinbe, dando una gomitata nel fianco.
Toya spinse via Shinbe e si alzò rapidamente in piedi. "Dovevi controllare le barriere dei demoni, non ..." Indicò la finestra, "... sei un pervertito, lo sai?"
"Volevo solo vederla." Shinbe lanciò un’occhiata alla finestra, ma il ringhio pericoloso di Toya lo fermò.
"Penso che tu abbia visto abbastanza." Gli occhi dorati di Toya turbinavano di argento vivo.
Shinbe voleva protestare, per capire a Toya che non aveva ancora visto tutto, ma poi pensò che era meglio non provocarlo troppo. "Bene, domani a scuola posso sempre dare una sbirciatina nello spogliatoio delle ragazze." Questo gli valse uno schiaffo sulla testa, ma si limitò a ridacchiare.
"Andiamo, abbiamo una riunione a cui partecipare." Toya tornò verso casa, loro spingendo Shinbe davanti a sé per tutto il tragitto.
Tutta l’allegria sparì dal volto di Shinbe mentre raccontava al gruppo le sue paure per la debolezza della barriera. "So che abbiamo ucciso molti demoni che infestano la zona in sua attesa, ma a volte mi chiedo se non abbiamo dimenticato il vero problema." "Faremo i turni per sorvegliarla stasera." L'ordine di Kyou fece scoppiare una violenta discussione su chi sarebbe andato per primo a fare la guardia, e vinse Kyou.
Nella sua forma d'ombra, Hyakuhei si appoggiò alla parete più lontana della stessa stanza dove i guardiani stavano discutendo. Stava a malapena prestando attenzione ai suoi nipoti mentre la sua mente era rivolta alla casa dove dormiva la ragazza in questione. Pensava che fosse triste che ancora non avessero il coraggio di chiamarla per nome e si chiese se non fosse il senso di colpa a trattenerli.