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BEATI I POVERI IN SPIRITO

1°. Beati (felici) poveri in spirito – Per forza dobbiamo porci la domanda:

Chi sono i poveri in spirito?

San Luca scrive soltanto “Beati poveri”15, allora dal suo testo possiamo capire che Gesù semplicemente e giustamente consola i poveri. Secondo Matteo, però, i poveri non sono soltanto poveri materialmente, ma anche spiritualmente. Intuiamo che “i poveri in spirito”makárioi hoi ptôchoi tôi pneúmati non significa soltanto la povertà materiale. Secondo me la dimensione di questa beatitudine è diversa. Non c’entra la ricchezza o la povertà materiale.

Chi sono veramente i poveri del mondo?

Ricchi che abbondano nelle cose materiali ma sono senza Dio? O poveri che muoiono di fame ma sono con Dio? Secondo la Bibbia i veri poveri sono le persone che vivono senza Dio. Nella Bibbia sono chiamati stolti, stupidi16. Perché? La loro fine è la condanna eterna.

Qui non c'entra avere o non avere!

ma

Essere o non essere!

“Beati i poveri in spirito” riguarda la nostra relazione con Dio!

“I poveri in spirito” - in lingua greca makárioi hoi ptôchoi tôi pneúmati dove ptohoj, significa non soltanto i poveri, ma anche i mendicanti, i barboni che chiedono le elemosine, le persone degne di pietà. Interessante è che ptohoj unite con pneumati, in questo caso significa i poveri che chiedono l'elemosina spirituale perché sono consapevoli che non sanno niente, per questo cercano la sapienza di Dio. Questo atteggiamento, come già ho scritto prima, non dipende dalla ricchezza o dalla povertà materiale, ma è un atteggiamento del cuore. “I poveri in spirito” sono ‘anawim YHWH cioè gli umili davanti a Dio. In questa prospettiva,“i poveri in spirito” sono più ricchi di tutti, perché possiedono Dio che ha valore più grande di tutto, ha valore eterno cioè senza inizio e senza fine. Propongo di leggere la preghiera di Santa Teresa d'Avila:

“Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Tutto passa, solo Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla: solo Dio basta! Il tuo desiderio sia vedere Dio, il tuo timore, perderlo, il tuo dolore, non possederlo, la tua gioia sia ciò che può portarti verso di lui e vivrai in una grande pace” 17 .

Un altro esempio ideale per noi è San Francesco d'Assisi18. Prima della sua conversione era ricco materialmente,

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dal momento in cui ha incontrato Dio, tutto quello che possedeva non contava niente per lui, per questo dice:

“Deus meus et omnia” - “Dio mio e mio tutto”.

Al centro della sua spiritualità è proprio la povertà, quella materiale e quella spirituale, che ha la sua sorgente nella fiducia e nella provvidenza di Dio.

- Beati i poveri in spirito – la loro ricchezza è Dio solo!

- Beati i poveri in spirito – desiderano soltanto Dio.

- Beati i poveri in spirito – si fidano totalmente di Dio.

- Beati i poveri in spirito – al centro della loro vita è Dio.

- Beati i poveri in spirito – si abbandonano totalmente a Dio.

- Beati i poveri in spirito – scelgono Dio liberamente.

In questo momento possiamo porci una domanda: da dove i poveri in spirito sanno tutto questo? La risposta sembra semplice: dalla conoscenza di Dio. Più Lo conoscono più sono poveri in spirito.

Da dove attingono l'ispirazione?

Da Gesù - Figlio di Dio che è diventato uomo!

San Paolo questo ci spiega nell'Inno cristologico:

“[1] Se c'è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c'è conforto derivante dalla carità, se c'è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, [2] rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. [3] Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, [4] senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri.

[5] Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, [6] il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; [7] ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, [8] umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. [9] Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; [10] perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; [11] e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre” 19 .

Vediamo che la povertà spirituale è legata strettamente all'umiltà. Gesù questo ci spiega attraverso le immagini:

1 Betlemme

2 la croce

3 l'Eucaristia.

In questi tre posti Gesù ci insegna che cosa significa essere “i poveri in spirito” oppure meglio dire “i ricchi in spirito”.

I Beati

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