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L'allenamento della motivazione

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Ecco il nuovo argomento del nostro percorso e a me sembra molto importante.

Ho la voglia – allora faccio?

Sempre è così?

Dal volere al fare c’è un grande mare...

Che cosa significa?

Che non è così facile realizzare quello che vogliamo. Dicono che le pareti dell'inferno siano costruite dalla buona volontà mai realizzata...

vorrei!

mi piacerebbe!

sarebbe bello!

MA SI FINISCE QUI NEL MONDO DEI SOGNI.

Purtroppo manca la concretezza e la motivazione. E alla fine

PER AVERE QUELLO CHE DESIDERO NON BASTA SOLTANTO DESIDERARE! Non basta restare nel mondo dei sogni!

Che cosa pensate voi?

Quando frequentavo l'università, avevo un professore di metafisica [1] . Una volta spiegava la bellezza e l’importanza di questa materia nobile. Quel giorno si sentiva la sua grande passione con la quale ci dimostrava l'importanza della “realtà” al di là e un po' diminuiva l'importanza della nostra realtà terrena.

Durante il pranzo un mio amico mi dice: guarda che cosa succede adesso! Ero curioso! Ha preso un piatto vuoto e si è avvicinato al professore dicendo: ECCO IL SUO PIATTO PREFERITO – LA BISTECCA METAFISICA. SPERO CHE A LEI PIACERÀ! BUON APPETITO!

Il professore rideva come un matto e noi tutti con lui. Alla fine si è alzato dicendo: E’ la più bella lezione di metafisica. Provate a immaginare: il professore ha apprezzato così tanto l'intervento del mio amico che gli ha fatto la proposta di diventare suo assistente.

Avete capito?

I DESIDERI NON REALIZZATI NON CI SAZIANO!

Può essere più bella la bistecca metafisica e più gustosa! Ma scusate! Io personalmente ne preferisco una anche meno bella, ma carnosa, che la sento in bocca! Anche a me piace a sognare, ma mi piace ancora di più realizzare i miei sogni.

Non ho la voglia – allora non faccio?

Sempre è così?

Non ho voglia di fare ma mi devo sforzare...

No ho altra possibilità...!

C'è la motivazione che mi permette di vincere – non voglio.

Questa motivazione si chiama dovere!

DOVERE NON SEMPRE E' PIACERE!

Molto spesso è proprio così!

QUA ENTRA LA VOLONTÀ!

All'inizio il dovere non deve essere piacevole, facciamo tanta fatica, ma quasi sempre si finisce con grande soddisfazione e gioia.

Nihil difficile volenti” - Nulla è difficile a chi vuole.

Motto latino con cui si vuole affermare che con la volontà si superano facilmente le difficoltà e si vincono gli ostacoli.

Nel Vangelo di Matteo [2] Gesù ci aiuta a capire due situazioni. La parabola dei due figli:

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli.

- Si rivolse al primo e disse: "Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna". Ed egli rispose: "Non ne ho voglia". Ma poi si pentì e vi andò.

- Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: "Si, signore". Ma non vi andò.

Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?.

Risposero: Il primo ”.

Il primo figlio ha detto NO ma ha fatto tutto il contrario.

Il NO si è cambiato in SI’.

Il secondo ha detto Si ma ha fatto tutto il contrario.

Il SI’ si è cambiato in NO.

DOBBIAMO ALLENARE LA MOTIVAZIONE!

ALLENARE!

ALLENARE!

ALLENARE!

LA MOTIVAZIONE!!! [3]

Che cosa è?

Che cosa ci dà?

Per che cosa ci serve?

La parola motivazione è composta da due parole:

1 motivo - Ciò che spinge a fare o a non fare qualcosa, causa, ragione,

2 azione - Il fatto di agire, di operare.

La parola motivazione proviene da una parola latina movere – che significa mettere in moto, spingere.

Prima di cominciare un'azione devo avere un motivo concreto che mi spinge a fare o non fare qualcosa.

Adesso i conti matematici.

motivo + azione = motivazione

Gli psicologi indicano tre elementi della motivazione:

1 la direzione – che cosa desidero realizzare, dove voglio arrivare.

2 lo sforzo – l'impegno che metto per realizzarla.

3 la costanza – il tempo che metto per realizzarla, non mollo finché non arrivo.

Sappiamo che, nella vita, spesso capitano cose spiacevoli che devono essere ripetute tante volte prima di raggiungere la meta. Sono le azioni noiose. Ecco, in questi casi ci vuole la motivazione più grande, perché senza di essa non abbiamo la volontà di realizzarle. Invece, grazie alla motivazione, molto presto potremo cambiare il nostro atteggiamento verso queste attività. Non voglio si cambia in voglio.

Non ho voglia

Tanti di noi così spesso ripetono questa frase che è diventata una cosa normale, quasi un’abitudine. Il problema è che essa determina la nostra vita, noi abbiamo problemi con la motivazione per fare le cose più semplici: fare le pulizie o studiare... ecc ecc. Tutto spostiamo al dopo.

Famosa frase:

faccio dopo, faccio dopo.

Il pericolo è che le cose da fare si accumulano e diventano così tante che non riusciamo a seguirle. Sono troppe e noi non abbiamo la motivazione per farle. Da un altro lato, invece, sentiamo la nostra responsabilità per farle e ci troviamo tra:

PIGRIZIA E RESPONSABILITÀ

Allora che cosa succede?

Diventiamo nervosi

depressi

ci sfoghiamo sugli altri

andiamo a dormire.

PROVIAMO IN QUALCHE MANIERA A SFUGGIRE!

Però non si può.

DOVE POSSO SFUGGIRE DA ME STESSO E DAI MIEI PROBLEMI?

La fuga non risolve i miei problemi!

anzi

peggiora tutto!

Allora che cosa facciamo?

Dobbiamo affrontare non soltanto i problemi della vita quotidiana, ma prima di tutto noi stessi, per superare l’atteggiamento negativo che abbiamo creato dentro di noi.

fuggire...

nascondersi...

fare finta che tutto è a posto...

NO! COSI’ NON VA BENE!

Dobbiamo capire una cosa molto importante: che i problemi non mancheranno mai nella nostra vita, l’importante è come li affrontiamo, e li affrontiamo nel modo in cui siamo fatti.

Altra cosa molto importante è che non sappiamo quando arrivano i problemi e non sappiamo che cosa arriva, che tipo di problemi.

DOBBIAMO ESSERE PREPARATI E PRONTI PER AFFRONTARLI!

Qua entra sulla scena la famosa motivazione, la cosiddetta azione in moto che tira fuori di noi le risorse nascoste, le potenzialità.

In modo popolare e un po' volgare si dice:

TIRA FUORI LE PA __E!

chi le ha le tira, chi non le ha non tira!

Non posso tirare quello che non ho!

Questo funziona come i nostri risparmi sul conto corrente. Più abbiamo, più siamo sereni e quando abbiamo bisogno, li usiamo.

Le difficoltà.

Una cosa inevitabile nella vita. Non esiste neanche un uomo nel mondo senza le difficoltà.

Vivere sulla terra significa: le difficoltà!

Per questo dovrebbe essere una cosa normale. Dovremmo già essere abituati. Invece no, succede spesso che basta soltanto sentire le parole “difficoltà”, “novità” o “cambiamento” e perdiamo già la volontà d'agire.

La nostra reazione?

Sfuggire!

Dove sfuggire?

Non si può sfuggire da noi stessi!

Se non possiamo sfuggire ci rimane soltanto una cosa da fare, affrontare le difficoltà. Per farlo dobbiamo cambiare il nostro modo di vederle, in modo positivo [4] , come un’opportunità di crescita personale:

1 Vedere ogni fallimento come un vantaggio – vedere ogni fallimento in modo positivo, come un buon insegnamento che dovrebbe suscitare in noi la domanda: dove abbiamo sbagliato? Per non ripetere lo stesso sbaglio in futuro. Il fallimento non può fermarci mai.

2 Trattare ogni difficoltà come sfida – che ha in sé il fattore positivo. La parola sfida contiene in sé l’energia positiva indispensabile per agire e superare gli ostacoli.

3 Ogni sconfitta può essere un contributo per farsi la domanda: che cosa posso migliorare? e che cosa ho imparato?

4 Se ci capita un fallimento, sarebbe bene porci la domanda: di quale buon inizio è questo fallimento?

5 È logico che i nostri fallimenti sono una buona occasione nella crescita personale, è un’opportunità nella conoscenza di noi stesi, ci aiuta a capire le nostre debolezze. Superandoli cresciamo nell'autostima.

6 Il fallimento si riferisce al “qui e adesso” - non dire: “non riuscirò fare mai”, ma “questo giorno non era dei migliori”, “domani è un nuovo giorno”.

7 Trasformiamo la negatività della sconfitta, con le sue emozioni negative, in una cosa positiva. Pensiamo in modo positivo, ma non staccato dalla realtà. Tiriamo fuori dal nostro cuore le potenzialità positive.

8 Il successo si nutre della fede e la fede è lo stato della mente, che attinge la forza dalla profondità del cuore. La fede è mediatrice nel passaggio dall'idea alla realizzazione, è sorgente d'energia che trasforma i pensieri in realtà.

DIO E' CON NOI!

LUI DA OGNI MALE E' CAPACE DI TIRARE FUORI IL BENE. NOI SIAMO A SUA IMMAGINE E DOBBIAMO IMITARLO.

Gesù facendo i miracoli sottolineava l'importanza della fede; spesso sentiamo che diceva: “la tua fede ti ha guarita [5] ”, "Va', la tua fede ti ha salvato".

Perché Gesù dice così?

PERCHÉ SA CHE DA PARTE DI DIO C'È PIENA DISPOSIZIONE.

LA GRAZIA DELLA GUARIGIONE E' PRONTA!

BASTA SOLTANTO PRENDERLA E USARLA!

PER FAR QUESTO CI VUOLE LA FEDE DA PARTE NOSTRA.

Per questo Gesù sottolinea l'importanza della fede dell'uomo.

Per essere guarito l'uomo deve credere!

In questo modo l'uomo permette alla grazia di agire e guarire.

Ascoltate cosa ci dice san Francesco d'Assisi:

“Il Signore concesse a me, frate Francesco, d'incominciare così a far penitenza: poiché, essendo io nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d'animo e di corpo [6] ”.

La motivazione è come il carburante per la macchina che permette ad essa di muoversi. Questa “macchina” siamo noi. Per agire e fare abbiamo bisogno di sufficiente quantità della motivazione.

Però!

La quantità ma di alta qualità.

La motivazione è per noi come il carburante. Più carburante abbiamo, più lunga strada possiamo fare e ci sentiamo più sicuri.

CERTO CHE CI SENTIAMO SICURI!

IL SERBATOIO E' PIENO!

POSSIAMO CORRERE!

PERO' DOBBIAMO ESSERE CONSAPEVOLI CHE OGNI TANTO DOBBIAMO RIEMPIRE IL SERBATOIO.

MEGLIO SAREBBE ANCORA – AVERE IL SERBATOIO

SEMPRE PIENO.

Per essere sempre attivi e produttivi dobbiamo tenere la motivazione su un alto livello. Se la motivazione scende, perdiamo l'entusiasmo e ci fermiamo come la macchina senza carburante.

Come ho detto, la motivazione è per noi come carburante per la macchina. Proviamo a immaginare: la macchina c'è, il serbatoio è pieno.

E adesso?

Perché la macchina è ferma?

Perché non parte?

Cosa ci vuole ancora?

Non sapete?

Noi dobbiamo accenderla e dobbiamo mettere la marcia! Ci vuole la nostra collaborazione! Senza di noi la macchina purtroppo non parte.

Ci servirebbe qualcosa?

Qualcosa che funziona sempre!

Fatemi pensare!

Ce l'ho!

Perpetuum mobile! [7]

Avete sentito?

È un motore magnetico il quale lavora sempre, senza aver bisogno dell'alimentazione. Certamente, ci sono le prove. Teoreticamente è possibile. Chi vivrà vedrà! Guardate! L'uomo ha realizzato tante cose che sembravano impossibili. L'uomo primitivo delle caverne non aveva niente. Sì, niente cose materiali, strumenti ecc, ecc.. Però aveva qualcosa di molto importante!

LE POTENZIALITÀ DENTRO DI S É !

E piano piano ha inventato tutto! Senza ansia, in modo naturale, vivendo e affrontando la vita e le sue difficoltà. Imparando e crescendo nelle esigenze. Le esigenze della vita lo accompagnavano nello sviluppo. Noi siamo i suoi discendenti!

ABBIAMO DENTRO DI NOI LE STESSE POTENZIALITÀ.

SIAMO UOMINI O NO?

LORO AVEVANO E NOI NO?

SEMBRA STRANO!

Proviamo a ragionare insieme!

Senza dubbi, tutti siamo d'accordo che:

 siamo esseri umani,

 il passato e il presente ci dimostrano che siamo capaci di inventare tante cose,

 siamo geni, almeno abbiamo le potenzialità di esserlo.

Ditemi!

Allora dove è nascosto il problema, perché siamo così deboli?

Ditemi, per piacere!

Il modello della società e il suo metodo alla fine è contro di noi. Non ci aiuta nello sviluppo delle potenzialità che abbiamo dentro, anzi ce le toglie, oppure è meglio dire che le soffoca.

In che modo lo fa?

Semplice!

Conosciamo le scoperte che riguardano l'evoluzionismo dell'uomo [8] cominciando dall'inizio. Io personalmente avrei aggiunto all'evoluzionismo qualche homo... dei nostri tempi. Il disegno sotto sicuramente ci aiuterà a capire chi è, e dove è direzionato l'uomo moderno.

HOMO PLANUS [9] e HOMO SUMMUS [10] - APPIATTIRE L'UOMO – cioè tirarlo fuori dalla profondità del cuore verso la superficialità della vita, dall'uomo religioso verso l'uomo consumista che si accontenta della pancia piena e del divertimento. L'uomo gonfiato, fuori sembra grande ma soltanto sembra, riempito delle cose inutili, di aria. L'uomo leggero e facile da manipolare.

HOMO IPER TUTUS [11] - è una falsa protezione che ci offre la società per privarci dalle capacità di auto protezione e auto difesa, di auto gestione della propria vita. Gli altri si occupano di noi al posto nostro. Gestiscono la nostra vita.

HOMO PIGER [12] E HOMO COMMODUS – l'uomo servito e riverito. Ha tutto pronto nel piatto. L'uomo viziato. Non si deve sforzare per avere. L'uomo che perde l'iniziativa. Le donne che non sanno cucinare, stirare o attaccare il bottone. Gli uomini senza manualità.

La differenza tra uomo primitivo e uomo moderno nello sviluppo è:

Uomo primitivoUomo moderno
- lo sviluppo naturale e graduale - lo sviluppo legato alle esigenze e ai bisogni - lo sviluppo che aiuta nella vita- lo sviluppo senza profitti, gratuito- lo sviluppo forzato di massa - sovra-sviluppo spesso non legato alle esigenze e ai bisogni - lo sviluppo che spesso crea confusione- lo sviluppo legato al guadagno

Noi abbiamo inventato troppo e non siamo più capaci di gestire le novità. Il motivo dello sviluppo è il guadagno e i soldi. Non è Dio e neanche l'uomo stesso.

Lo sviluppo spirituale, più o meno, è così!

All'inizio

nella vita dell'uomo al centro c'era Dio,

poi,

l'uomo ha messo Dio da parte e al centro ha messo se stesso,

poi ancora

ha messo da parte se stesso e Dio e al centro ha messo i soldi ed altre cose

Chi o che cosa sarà il prossimo al centro?

È rimasta soltanto una possibilità!

Mi domandi quale?

 L’uomo mette da parte Dio, se stesso, i soldi ed altre cose e mette al centro il diavolo.

Ecco! Cosa è rimasto ancora!

Vi garantisco! Manca poco per realizzarlo!

Veramente la fine della terra e dell'uomo sarà così?

Tutto sottomesso al diavolo?

Ma che prospettiva triste! Tutto sottomesso al diavolo! Il suo progetto, sottolineo il suo progetto [13] , è proprio così – mettersi al centro, al posto di Dio Creatore e Padre. Impossessarsi illegalmente della proprietà di Dio, cioè rubare le cose che Dio ha creato.

Qual è lo scopo preciso?

Distruggerle!

In che modo realizza il suo progetto?

1. I l peccato originale nel Paradiso terrestre [14] – ecco l'inizio del suo progetto. Da lì parte tutto. L'uomo si fa ingannare dal diavolo, gli dà ascolto.

In conseguenza significa che gli crede

e

smette di credere a Dio Creatore.

L'uomo dice al diavolo SI! Gli obbedisce [15] !

e

dice a Dio NO! Gli disobbedisce [16] !

SI’ allaNO alla
morte ingiustizia schiavitùmalattiainfernoinfelicitàguerrapovertàodiofamevita felicità pacelibertàcielosalutegiustiziaprosperitàamorefamiglia

In questo modo il diavolo si è infiltrato sulla terra che l'uomo ha ricevuto da Dio Creatore, per custodirla. In questo modo la situazione sulla terra cambia radicalmente. Sulla terra non c’è soltanto un unico padrone – l’uomo, ma anche un altro – il diavolo che ha ricevuto dall'uomo tutti i permessi. Possiamo dire che il diavolo è “amministratore delegato” dell'uomo.

IL DIAVOLO VUOLE DIVENTARE IL DIO DELL'UOMO!

VUOLE METTERSI AL POSTO DI DIO!

VUOLE ESSERE ADORATO DALL'UOMO!

IL DIAVOLO E' L’USURPATORE!

Come vuole raggiungere il suo scopo?

2. Tentazione di Gesù [17] - attraverso questa scena biblica possiamo capire in che modo il diavolo vuole realizzare il suo progetto. Sono tre passi per ingannare l’uomo, per mettere in dubbio la bontà e il potere di Dio. Il suo scopo è preciso - essere padrone del mondo ed adorato come Dio. Il diavolo mette Gesù alla prova – così siamo abituati a interpretare questo avvenimento! Sinceramente, io personalmente ho qualche dubbio!

Realmente, chi è il tentatore?

Il diavolo o Gesù?

Prima cosa da riflettere è che la cosiddetta “tentazione di Gesù” succede dopo il suo battesimo, durante il quale Dio Padre rivela la verità di Lui [18] - “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”. Durante il battesimo succede anche un’altra cosa molto importante – Gesù è riempito dello Spirito Santo.

Ed ecco!

Adesso arriva la cosa più interessante!

Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo” [19] . Lo Spirito Santo conduce Gesù nel deserto, proprio là dove è la dimora del diavolo. L’iniziativa è da parte di Dio. Dio è regista, è il Suo progetto. Dio controlla perfettamente tutto quello che succede. Gesù va verso il diavolo, in qualche modo lo cerca, direi per provocarlo...per sfidarlo e per dimostrargli chi è il padrone della terra. Da questa scena possiamo capire che non il diavolo cerca Gesù, ma Gesù cerca lui e attraverso il digiuno e la preghiera attira l'attenzione del diavolo, lo fa uscire dal nascondino per dimostrare chi è veramente [20]

Vita Sana 3. Per Avere La Voglia Di Volere.

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