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CAPITOLO 1

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Sono sempre stato un porco, da quando ero in quinta elementare. Ciò è un po’ strano, considerando che i miei compagni di classe non erano minimamente interessati al sesso, a quell’età. Per i maschi giovani, queste cose costituiscono un aspetto importante della vita, ma per me era diverso. Il sesso ha finito per condizionare gran parte del mio comportamento, del mio carattere e della mia personalità di adulto.

All’età di cinque anni, sorpresi per la prima volta mio padre a masturbarsi nella sua stanza, mentre guardava un porno alla tv. Sembrava che gli piacesse, mentre a me inizialmente fece schifo guardare un uomo e una donna che si contorcevano a letto. Fu allora che scoprii come scopano un maschio e una femmina.

Quella fu un’esperienza sconvolgente per me, mentre continuavo a guardare dalla porta socchiusa. Rimasi lì per almeno dieci minuti, e mio padre non si accorse di nulla: era troppo impegnato a godere davanti a quella femmina latina che si faceva sbattere da un vecchio di razza bianca.

Confesso che la prima volta non mi piacque, ma rimasi molto colpito dalla faccia che faceva mio padre mentre guardava quei due che scopavano: un’ espressione che gli vedevo sulla faccia, ogni volta che mi mettevo a spiarlo dalla porta socchiusa. Quel volto che si contorceva, le rughe sulla fronte che si facevano più scure, e quell’ansimare… Sembrava che stesse soffrendo, ma capii che si lamentava per il piacere.

Poi, cominciai a guardare anche la faccia degli attori sullo schermo: era la stessa di mio padre! Lentamente, il senso di disgusto che avevo provato si affievolì per lasciare il posto alla curiosità. Come poteva essere così brutto se a mio padre e a quei due piaceva tanto?

Da allora, la mia presenza dietro la porta quando mio padre guardava i film porno divenne costante. Lui invece non si accorse mai di niente. Alla fine, diventai molto esperto di quello che succede a letto tra maschi e femmine.

Lui guardava i porno ogni volta che mia madre non era in giro. Anzi, nel tempo questa sua fissa aumentò, tanto che mi feci una cultura di queste cose, dalla mia postazione segreta. Bastava che socchiudessi leggermente la porta, e potevo deliziarmi a volontà. Così, quando divenni un adolescente, il sesso non aveva più segreti per me. Ero pronto per emulare ciò che avevo imparato sullo schermo.

A scuola, cominciai a immaginare le mie compagne di classe che facevano le stesse cose che avevo imparato dai films. Alla lunga, le mie fantasie divennero quasi una droga per me, ma non l’ho mai confessato a nessuno e sono cresciuto con questo segreto. Non riuscivo a capire come la maggior parte delle persone considerasse il sesso una depravazione, come se fosse un enorme problema.

Io, invece, sono convinto che il sesso sia molto importante nella vita e, visto che ognuno di noi ha le sue fantasie, l’unico modo per non soffrire è dare loro libero sfogo. Anzi, chi è un maniaco come me, deve prenderne coscienza ed esserne fiero. E’ una cosa che non si può ignorare, quindi tanto vale imparare a gestirla e a controllarla.

Da giovane ebbi due relazioni importanti; la prima quando ero ancora al campus, e la seconda quando ho cominciato a lavorare. Ma sono state entrambe molto deludenti, perché le mie compagne non erano attirate dal sesso quanto me e non mi capivano, così ho cominciato a pensare che forse dovevo trovare qualcuno che la pensasse come me.

Era fondamentale trovare una donna assatanata quanto lo ero io. In genere, le femmine non condividevano la mia voglia di restarmene a scopare per un intero weekend, e mi evitavano. Personalmente, ho amato ogni ragazza con cui sono stato, ma non ho mai trovato una perfetta comunione con loro. Quindi, ora che sono vicino ai trent’anni, sono ancora single. Ma non mi dispiace. Adoro la mia libertà.

Il Regista

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