Terra vergine: romanzo colombiano

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Barrili Anton Giulio. Terra vergine: romanzo colombiano

Capitolo I. In alto mare

Capitolo II. Getta l'àncora e spera in Dio

Capitolo III. Di una bella sconosciuta che mandò a Cristoforo Colombo un ramo di spino fiorito

Capitolo IV. Le maraviglie della terra promessa

Capitolo V. Il sogno di Damiano

Capitolo VI. Il primo sigaro fumato nel nuovo mondo da un abitante del vecchio

Capitolo VII. Si cerca Babeque, si smarrisce la Pinta, e si ritrova Haiti

Capitolo VIII. Nel quale si ripete su per giù la medesima storia

Capitolo IX. Come Damiano si persuase di non avere amato mai, prima d'allora

Capitolo X. Chi piange e chi ride

Capitolo XI. Come una debolezza di Damiano andasse a finire in una fortezza

Capitolo XII. Una nave che va, e l'altra che viene

Capitolo XIII. Come andò che Cosma si risolvesse ad imparare la lingua di Haiti

Capitolo XIV. In che salsa vanno accomodati gli amici quando ci guastano le uova nel paniere

Capitolo XV. Come fu inaugurata e presidiata la fortezza del Natale

Capitolo XVI. Dove può condur le ragazze brune il soverchio amore del biondo

Capitolo XVII. Come la vista delle Sirene svegliasse l'ingegno di Ulisse

Capitolo XVIII. In fretta e in furia

Capitolo XIX. Il commiato

Отрывок из книги

La calma ritornava negli animi sbigottiti. Ma era la calma tenue del soldato, che tra una battaglia e l'altra gode il riposo dell'avamposto, mettendo a guadagno tutte le ore di quiete, pure avendo sempre nello spirito una vaga inquietudine, che gli leva la voglia di pensare alle cose lontane nello spazio o nel tempo. Certamente, regna la quiete intorno a lui, ma è quiete che precede la tempesta. Il sentiero è sgombro, davanti a lui, ma l'insidia è vicina; la morte può stare in agguato dietro quel canto di strada che verdeggia là in fondo. E verso quel fondo: si guarda mal volentieri, anche dai più coraggiosi. Chi è di servizio, ci pensi.

Anche laggiù, sull'Oceano, erano calme le vie. Il sole splendeva, senza arrostire i cervelli; l'aria era dolce, mitissima; un aprile di Andalusia, per usare una frase dell'Almirante, un aprile d'Andalusia, a cui non mancava che il canto del rosignuolo, per far l'illusione compiuta.

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– Giustissimo! – ripigliò Damiano. – Eccolo là, per esempio, che esce dal gavone di poppa, come fa tutte le notti, per invigilare la guardia. Egli infatti non dorme che da un occhio. Ma per la sua persona egli non ha nessuna vigilanza. Due uomini risoluti potrebbero gittarglisi addosso, afferrarlo per la vita, levarlo di peso, e una, due, tre, buttarmelo a mare come un sacco di cenci.

– Che infamia! e sarebbero capaci di farlo.

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