Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 3
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Bertini Giuseppe. Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 3
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Mably (ab. Gabriele Bonnot de), maggior fratello del cel. abate de Condillac, parente del Cardinale de Tencin, è morto in Parigi nel 1785, egli non era che suddiacono. Vi ha una superba edizione delle di lui opere in 15 vol. in 8vo pubblicata in Parigi dall'ab. Brizard nel 1794, tra queste si trova di Mably rapporto alla musica, Lettres a Mad. la marquise de P. sur l'Opera, la cui prima edizione è del 1741, in 12º.
Mace (Thomas), distinto in Londra fra gli amatori di musica fece quivi imprimere Music's monument ec. cioè Monitore delle migliori opere pratiche di musica che siano sinora comparse in fol. 1676. Nella storia di Hawkins vi ha il di lui ritratto.
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Malcolm (Alessandro) pubblicò nel 1721 ad Edimburgo un'opera, cui diè per titolo: A Treatise of music ec. cioè: Trattato di musica specolativa, pratica ed istorica, nella quale non dà a divedere gran conoscenza dell'antichità nel dubitar ch'egli fa, se gli antichi avessero una musica unicamente composta per gli stromenti: cita frattanto le sinaulie de' greci, di cui parla Ateneo, che altro non erano se non se una musica vocale, ossia parlante eseguita dai soli instromenti. Rousseau critica come mancante di giustezza la divisione ch'egli dà della scala de' tuoni (art. Echelle).
Mancini (Giov. Batt.), uno de' più famosi allievi del Bernacchi in Bologna, si è anche distinto fra i letterati pel suo bel libro intitolato: Pensieri e Riflessioni pratiche sopra il canto figurato (Arteaga t. 2) in 4º, Vienna 1774. Ell'è questa un'opera eminentemente classica: l'autore dà primieramente alcune notizie sulle diverse scuole dell'Italia, e i celebri musici che ne sono usciti dopo la fine del secolo 17º. Dà quindi delle regole sull'arte del canto: spiega cosa sia cadenza, trillo, mordente, appoggiatura, abbellimento del canto, ch'egli divide in semplice e in doppio ossia groppetto: dinota i difetti della voce, e i mezzi di correggerla: fa parte a' lettori delle sue osservazioni sull'intonazione, sulla miglior posizione della bocca, sulla maniera di portare ed appoggiar la voce: e finisce col trattar del recitativo e dell'azione teatrale. Di quest'opera si sono fatte tre edizioni in Italia, e due traduzioni in francese da MM. Désaugier e Rayneval in 8vo 1776 e 1796: Hiller cita con elogio un Magnificat a otto voci composto dal Mancini.
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