Читать книгу Lezione D’Amore - Dawn Brower - Страница 8

CAPITOLO UNO

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La porta dell'ufficio legale si spalancò, e l’uomo che stava entrando andò a sbattere direttamente contro Olivia West. "Che diavolo!" gridò lei, lasciando cadere per terra tutti i documenti che aveva in mano. Si voltò e lanciò un'occhiataccia a Carter Jackson ... la rovina della sua vita. "Ma che diavolo ti prende?” Si chinò e raccolse uno dei suoi fogli caduti sul pavimento. Non voleva chinarsi troppo, o lui si sarebbe messo a fissarle il culo o avrebbe detto qualcosa di allusivo sulla sua posizione.

"Mi dispiace ..." mormorò lui. Si guardò intorno, ignorandola completamente. Che cavolo! Non si era nemmeno offerto di darle una mano a raccogliere i suoi fogli ... che lui le aveva fatto cadere. L’uomo la guardò di sfuggita, ma era come se non la vedesse. C’era qualcosa che non andava. Carter di solito non faceva che fissarla e spesso se ne usciva con uno dei suoi commenti volgari. "Dov'è mia sorella?" le chiese.

"E’ occupata." Olivia fece un passo indietro e si rassettò la camicia. Si stava comportando da stronza, ma che importava. Lui se lo meritava, per esserle andato addosso a quel modo. Inoltre, ciò non gli avrebbe impedito di continuare a cercare Claire. "Non le farà piacere essere interrotta. Cosa c’è di così importante da indurre i tuoi bei muscoli a piombare addosso a chi ti trovi davanti? " Anche se erano proprio dei bei muscoli da guardare ...

Lui fece un sorrisetto. Oh, perché il buon Dio aveva infilato un carattere così schifoso in un corpo tanto bello? Se normalmente non se ne fosse uscito con delle stronzate, magari le sarebbe anche piaciuto. E chissà, avrebbe potuto farle comodo. ... "Non mi costringere a chiedertelo di nuovo: dov'è Claire? "

“È in un ... un ...” Si schiarì la gola. "Lei e Matt sono impegnati in un colloquio di lavoro. Nell’ufficio di Matt.” Colloquio di lavoro. Certo, sembrava plausibile. Come no, poteva anche dire che si stava facendo i capelli! Ma chi diavolo pensava di prendere per il culo? Stavano scopando! Si sentì assalire dalla gelosia. Non riusciva a ricordare l'ultima volta che aveva fatto del buon sesso.

"Era così difficile?" L’uomo si girò, e si diresse verso l'ufficio di Matt.

Olivia trattenne a malapena una risatina. "Se fossi in te, busserei prima." Era più che sicura che non gli avrebbe fatto piacere pescare sua sorella in una situazione così intima ... e beh ... mezza nuda. Sarebbe scappato a gambe levate! Che scema, perché lo aveva avvertito? Sarebbe stato divertente vedere la sua reazione, invece!

Lui si girò. "Non hai niente da fare?" Poteva anche guardarla in cagnesco e sfoderare il peggio di lui, ma Carter Jackson non le faceva paura. A parte le allusioni, era un inetto. Sapeva bene quanto fosse vulnerabile.

"Non proprio." Si mise una mano sul fianco. "Speravo che fossi un gentiluomo e ti offrissi di aiutarmi a raccogliere i documenti che mi hai fatto cadere, ma è colpa mia. Avrei dovuto saperlo che è inutile sperare un atto di gentilezza da parte tua." I documenti erano ancora tutti sparsi sul pavimento. Olivia sospirò. Avrebbe dovuto raccoglierli da sola. L’avrebbe fatto dopo che Carter se ne fosse andato ...

Carter si pizzicò la punta del naso con imbarazzo, tra l'indice e il pollice. Oh, guarda, è a metà tra la stizza e l’imbarazzo. pensò lei. Come le dispiaceva! L’uomo provò a fare marcia indietro. "Ti darò una mano a raccogliere i tuoi dannati documenti quando avrò finito di parlare con Claire. Ci sono cose più importanti dei tuoi stupidi casini. Ti interessi mai a qualcos’altro, oltre ai fatti tuoi? "

"Potrei chiederti la stessa cosa." rispose Olivia. Lo fissò sperando di fulminarlo con lo sguardo - beh, almeno poteva sognarlo! Quell’uomo le dava proprio sui nervi. "Comunque, risolvi prima i tuoi problemi.” Se dal suo modo di fare si poteva capire che razza di amante sarebbe stato, buon per lei che non si fosse mai infatuata di quel tanghero! Desiderava un uomo che la trattasse coi guanti e si prendesse cura di lei ... non certo uno come Carter.

"Certo che lo farò! Grazie mille, eh?" Senza aggiungere altro, bussò alla porta di Matt. "Claire!" La voce di Carter era così forte che rimbombò nella stanza. Dio mio, quell’uomo è davvero testardo! pensò Olivia.

"Devi svegliare tutto il palazzo? - gli chiese, acidamente - Ti sentirà tutto il quartiere.”

Carter continuò ad ignorarla. Avrebbe dovuto impedirgli di piombare nell’ufficio di botto? L’eco di alcune risatine soffocate le giunse all’orecchio. Carter bussò di nuovo, stavolta un po'più forte, poi provò ad aprire la porta armeggiando con la maniglia, ma l’ufficio era chiuso a chiave: che stavano facendo Claire e Matt! Olivia ridacchiò. Carter sarebbe rimasto un po'sorpreso, se fosse riuscito a sfondare la porta. Era un vero peccato che quei due si fossero chiusi dentro: avrebbe tanto voluto vedere la faccia di Carter, se fosse entrato di sorpresa!

"Ma che cavolo succede?" Esclamò Matt, aprendo la porta. Rimase sulla soglia, fissando Carter. "Io e tua sorella siamo molto impegnati."

Olivia lanciò un'occhiata nella stanza, al di là di Carter e Matt. Claire era decisamente un po’…sbattuta. Si stava abbottonando la camicetta e Carter lo notò: le sue narici si allargarono dal furore, mentre la fissava. Impegnati, certo ... Eravate impegnato a sollazzarvi! pensò Olivia. Non poteva biasimarli. Erano giovani e innamorati. Se anche lei avesse trovato l'amore della sua vita, probabilmente in quel momento starebbe facendo la stessa cosa che avevano fatto loro…o che avrebbero voluto continuato a fare.

Carter riuscì a trovare un filo di voce e si rivolse a Claire e Matt: "Devo dire una cosa a tutti e due".

"Prima noi.” rispose Claire. Sorrise dolcemente. Sollevò la mano e gliel’agitò davanti agli occhi. I suoi riccioli biondo dorati erano tutti arruffati, ma non era mai stata più radiosa in vita sua. "Guarda."

Oh ...Olivia si sentì un nodo in gola. Si erano fidanzati. Oh, che meraviglia! Era felice per loro. Avevano percorso una lunga strada, prima di arrivare a questo momento. Claire aveva continuato a dire di no ogni volta che Matt le aveva chiesto di sposarlo. Probabilmente, doveva aver ceduto per sfinimento.

Carter fissò l'anello al dito di Claire. Era un grande solitario a taglio quadrato incastonato su una fascia di oro giallo. Brillava alla luce, ed era luminoso quasi quanto il sorriso della sorella. Sorrise anche lui e poi mormorò: "Finalmente hai detto sì?"

Claire dondolò la testa su e giù con entusiasmo. "Ci sposeremo!" gridò, eccitata.

"Congratulazioni!" Olivia si avvicinò a loro. "Fammi dare un’occhiata a quell'anello." Prese la mano di Claire e la sollevò per esaminare il gioiello. Claire praticamente sprizzava felicità da tutti i pori, mentre Olivia le invidiava l’anello. La ragazza sospirò: era davvero meraviglioso e le sarebbe piaciuto riceverne uno simile dall’uomo della sua vita…se mai lo avesse trovato. Uno che la tenesse sulle spine e l'amasse senza permetterle di annoiarsi! Uno che davvero volesse trascorrere con lei tutta la vita. Lanciò un'occhiata a Carter; peccato che fosse emotivamente instabile.

Carter si schiarì la gola e disse: "Sono contento che voi due vi siate finalmente decisi.” Si guardò i piedi, leggermente in imbarazzo, e aggrottò la fronte.

"Ma non sembri felice per me. - gli chiese Claire, avvicinandosi a lui - Dev’essere successo qualcosa di serio. Cosa volevi dirci?”

Matt la guardò e aggrottò la fronte anche lui. "Claire ha ragione. Sembra che tu abbia ingoiato un rospo e non vedi l’ora di vomitarlo. Allora, che c’è?"

"Si tratta di Nolan." disse Carter, nervosamente.

Olivia e Claire rimasero a bocca aperta. Claire si portò una mano al petto e la tenne lì. "Non va bene, vero?" Olivia si fece avanti e strinse Claire in un abbraccio.

Carter scosse lentamente la testa. "Temo di no."

"Ti prego, dimmi che è morto. Mi rendo conto che non è una bella cosa, ma finalmente potremmo chiudere il libro. " La bocca di Matt si atteggiò a un sorriso di disprezzo. "È il male incarnato."

Olivia era contraria alla pena di morte, ma in questo caso era d'accordo con Matt. Nolan aveva terrorizzato Claire e l'aveva quasi uccisa. Se qualcuno che amava fosse stato trattato come quel mostro aveva trattato Claire, gli avrebbe di certo augurato la morte.

"Vorrei potertelo dire." Il sistema giudiziario aveva fatto giustizia e Nolan era stato condannato a marcire in prigione per molto tempo. Qualunque cosa stesse per dire Carter doveva essere per forza cattiva. "Temo che sia molto peggio di quanto possiate immaginare."

"Non credo, stiamo immaginando di tutto." Matt lanciò un'occhiata a Claire, poi di nuovo a Carter e chiese: "Dobbiamo preoccuparci?"

"Purtroppo sì." rispose Carter.

Claire imprecò e iniziò a camminare nervosamente in circolo. La mano le tremava, quando si portò un ricciolo dietro l'orecchio. Si fermò di botto al centro della stanza. Alzò il mento e disse: "Cosa ha fatto Nolan, adesso?"

"È complicato, ma sarò conciso: è evaso di prigione."

"E dove diavolo sarà, ora?" gridò Matt. Il suo viso divenne rosso per la rabbia che covava dentro.

"Non si sa." Carter si passò le dita tra i capelli per la frustrazione. "Potrebbe essere dovunque."

"Wow! - esclamò Olivia, con sarcasmo - Che risposta brillante!" Batté le mani in un applauso silenzioso. "E tu che hai intenzione di fare, al riguardo?" Non riusciva a controllarsi. Olivia era spaventata quanto Claire, malgrado non fosse stata lei ad essere presa in ostaggio e brutalizzata da quel mostro.

Carter le lanciò un'occhiataccia e se avesse potuto, probabilmente l'avrebbe fulminata con lo sguardo. Ma capiva. Olivia era un tipo tosto. Era un atteggiamento vincente, che le aveva spianato la strada alla facoltà di Legge, per non parlare del college. E chiaramente, non sarebbe cambiata proprio adesso.

"Lo stiamo cercando tutti." Carter sospirò. “Abbiamo istituito un numero verde per il Comando di Polizia, in modo che chiunque lo abbia visto o abbia informazioni possa telefonare subito e dircelo. Oltre a questo, non c'è molto altro che possiamo fare. Abbiamo dato fondo a tutte le nostre liste di contatti e informatori, ma lui purtroppo è ancora a piede libero.”

"E che mi dici di Claire e Reese?" chiese Matt. Reese era la ragazza di Nolan, quando lui aveva rapito Claire. Poteva rappresentare un pericolo anche per lei. Nessuno sapeva cosa avrebbe potuto fare quello psicopatico. "Li stiamo cercando per interrogarli entrambi." rispose Carter.

Claire iniziò a tremare e crollò su una sedia lì accanto. "Non resisterei, se lo facesse di nuovo…" La sua voce tremava, mentre parlava. “Sono sopravvissuta a malapena l'ultima volta. Com’ è successo?"

Carter fece un respiro profondo. Il suo viso aveva perso tutto il colore. Gli si spezzava il cuore vedere sua sorella in preda al terrore ... ma non poteva non metterla in guardia, anche se questo significava terrorizzarla. "Vi giuro che non mi darò pace fin quando non lo acciufferemo. Claire, non gli permetterò di rimetterti le mani addosso!”

"E’ inutile che fai promesse che non puoi mantenere. - mormorò Claire - Nessuno può farlo. Forse dovrei scomparire, nella speranza che riusciate a catturarlo.”

"Non puoi vivere sempre nascosta!" Olivia si mordicchiò il labbro inferiore. “E se non lo prendessero mai? Ti nasconderai fino alla morte? E il tuo matrimonio? "

"Già, il matrimonio…" Claire fece un respiro profondo. "Comunque, non desidero una grande cerimonia. Potremmo prenderci un mese di vacanza e sposarci a Las Vegas. Da lì prendere un aereo e farci la luna di miele in qualche parte sperduta del mondo. Se saremo fortunati, quando torneremo Nolan sarà di nuovo in prigione. "

"Mi dispiace per quello che è successo..." Carter sospirò. "Comunque, non è una cattiva idea. Perché non chiami la mamma e vediamo di organizzare una cena tutti assieme in famiglia? Discuteremo sul da farsi e vedremo qual è la linea migliore da seguire.”Olivia non sapeva se anche lei, al posto di Claire, si sarebbe nascosta, ma d’altra parte non le era mai capitata un’esperienza simile. Non poteva darle torto, se Claire pensava di prendere il primo volo e fuggire da lì. Almeno aveva Matt con lei. Questo l’avrebbe aiutata a farsi forza.

"Non so se sia meglio fuggire. - disse Matt - Ma l’idea di affrettare il matrimonio mi piace. Anche se avrei voluto sposarti in circostanze migliori.”

"Hai ragione. - concordò Claire - Potremmo sposarci e poi dopo, con calma, quanto tutto sarà finito, farci la luna di miele. In ogni caso, le vacanze non scappano. " Si voltò verso Olivia e incontrò il suo sguardo. "Lascio a te il compito di informare Dani della situazione e chiedere ad Amy di spostare tutti i nostri appuntamenti a tempo indeterminato. Se c’è bisogno di una mano, ti prego di pensarci tu. Dani gestirà tutto il resto.”

Daniella Sousa era partner di Matt presso lo studio legale. Non si era resa molto utile, da quando aveva fondato la società, ma ogni tanto si era accollata qualche caso. Olivia non sapeva molto di lei, tranne che era la figlia sconosciuta della famiglia Brady. Si erano poi ritrovati per caso qualche mese prima. Di recente aveva anche sposato l'amore della sua vita, Rendall Sousa, e sembravano molto felice.

"Penserò io a tutto. - le assicurò Olivia - Tu occupati solo dei preparativi per le nozze. Ora mi metto d’accordo con Carter. "

Lui alzò gli occhi al cielo e si voltò verso Claire. Olivia avrebbe voluto schiaffeggiarlo, ma si trattenne. Confessare a sua sorella che Nolan Pratt non era più in prigione doveva essere stato un ottovolante emotivo per lui. “Chiamami dopo che avrai aver parlato con la mamma. Ora vado a fare quattro chiacchiere con Reese e le dirò cos’hai intenzione di fare tu. "

"Oh Dio, non ho più pensato a lei ..." Claire deglutì a fatica. "E se lui andasse a trovare lei e non me?" Non si rese conto dello sguardo d’ansia che le aveva lanciato Matt. Ma Olivia non si stupì. Sapeva che Claire non la vedeva da un po’.

"Andrà tutto bene. - la rassicurò Carter - Dane è con lei e la proteggeremo. È testarda e non vuole lasciare i suoi pazienti. Sai com'è. "

"Sì, lo so…- disse Claire - Allora ok. Promettimi che mi telefonerai tutti i giorni mentre siamo via, oppure sarò costretta precipitarmi qui. Ho bisogno di sapere che siete tutti al sicuro. "

Lui annuì. "Hai la mia parola. Ora devo andare." Carter la strinse in un abbraccio e poi si voltò per andarsene. Olivia lo tallonò per assicurarsi che se ne andasse. Lui si fermò sulla soglia, raccolse tutte le sue carte da terra e le riordinò per bene sul tavolo. "Ecco qua. E poi non dirmi che non sono gentile con te."

Cavolo ... non pensava che li avrebbe raccolti davvero. Spalancò la bocca, ma non ne uscì alcun suono. Quel bastardo sembrava un po' troppo compiaciuto di se stesso. Ma ci sarebbe stato modo di punirlo, la prossima volta. Magari dopo che avesse acciuffato quell’assassinio seriale, altrimenti non c’era gusto. Non vedeva l'ora di avere di nuovo a che fare con lui.

Lezione D’Amore

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