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Capitolo 6

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Incomprensioni

Magda uscì dalla sua stanza e andò da Jess, che era tutto preso dai suoi animali, certo che era veramente bello, pensò. Sicuramente un ragazzo così non poteva essere interessato minimamente a una come lei.

Sentendola entrare nel salotto, il ragazzo si girò e rimase senza fiato: aveva i capelli ramati, portati sciolti sulle spalle, jeans chiari e una camicia verde militare con le maniche arrotolate. Era bellissima, anche nella sua semplicità.

"Pensavo di andare a mangiare qualcosa fuori", propose Magda.

"Offro io naturalmente. Così mi farò perdonare per la mancata cena di ieri sera".

"Sei così... bella!", le disse Jess, guardandola negli occhi.

Magda fu attraversata da un brivido e si sentì improvvisamente a disagio, non era proprio paura ma ci andava vicino, anche se sapeva che Jess non le avrebbe mai fatto niente, contro la sua volontà.

Quelle parole la portarono indietro nel tempo, a quando era segregata in quella stanza, legata come un animale alla mercé dei suoi aguzzini. Quanti di loro le avevano detto quella frase, specialmente il primo, quello che aveva preso la sua verginità, pagando profumatamente suo padre per averla.

Oddio! Le veniva da vomitare a sentire quelle mani su di sé, quel respiro sulla pelle... aveva cercato con tutte le sue forze di lottare, ma lui l'aveva picchiata e poi immobilizzata per poterla violentare.

Una volta finito l'aveva derisa e umiliata, e ridendo aveva detto a suo padre che era stato proprio un buon affare, la migliore scopata della sua vita.

Suo padre... quell'uomo, sangue del suo sangue, l'aveva venduta al miglior offerente per poter pagare i propri debiti.

Lo odiava con tutto il cuore…

"Sarà meglio andare, non voglio fare troppo tardi".

"Qualcosa non va? Ti senti poco bene?". Jess fece per toccarle la spalla, ma lei si ritrasse di scatto.

"Scusami Jess, non volevo".

"Non preoccuparti, va tutto bene".

Poteva immaginare quello che doveva passare nella testa della ragazza, avrebbe solo voluto prendere su di sé almeno un po’ del suo dolore...

"La macchina è qui vicino".

Le disse, tirando fuori le chiavi dalla tasca dei pantaloni.

Magda vide una bellissima jeep nera lampeggiare.

"Andiamo a piedi, ti va? Vorrei camminare un po’".

Mentre Magda faceva strada, Jess pensava a come poter arrivare al cuore della ragazza, a come conquistare la sua fiducia, voleva almeno esserle amico.

"Eccoci, siamo quasi arrivati", lo informò Magda, fermandosi.

Jess si guardò intorno, e vide, a poca distanza da loro, un ristorante.

"Messicano! Sul serio?".

"Non ti piace? Ma dai! piace a tutti...".

"Sì, mi piace… e solo che non mi sembravi un tipo da cibo messicano".

"Invece lo adoro".

"Perfetto!", disse il ragazzo, sorridendo.

"Entriamo allora".

Era felice di vederla così rilassata, dopo la tensione avvertita poco prima di uscire.

Una volta entrati, furono intercettati da una cameriera, che li condusse ad un tavolo per due.

"Cosa ci facevi alla villa, ieri mattina?".

"Non te l'hanno detto i tuoi compagni?".

"Non comunichiamo molto ultimamente, loro vogliono sapere ed io non voglio parlare...".

"Già, ti capisco... comunque sono venuta da voi, perché Mori mi ha chiesto di farlo...

"Mori? È morto quasi un anno fa", le disse il ragazzo guardandola.

"Come fai a conoscerlo?".

Magda si muoveva nervosa sulla sedia, non sapeva se rivelare le sue capacità a Jess, ma d'altro canto aveva già detto tutto ai suoi compagni.

Quindi era solo questione di tempo...

"Ecco, lo so che potrà sembrarti strano quello che sto per dire, ma è la verità: io sento delle cose, delle presenze, ed ogni tanto capita che qualcuno si metta in contatto con me".

Il ragazzo non batté ciglio, quindi Magda si tranquillizzò un po'.

"Sei una conoscitrice degli spiriti".

"Anche gli altri hanno detto la stessa cosa... non so se sono una conoscitrice, come dite voi, e solo che, ogni tanto, mi capita di sentire qualcosa...".

Furono interrotti dalla cameriera che portò loro i menù...

"Passerò tra poco a prendere le ordinazioni, posso portarvi qualcosa da bere, intanto?".

Magda chiese una diet coke.

"Anche per me, grazie", le disse Jess.

In realtà avrebbe preso volentieri una birra, ma non sapeva se la cosa potesse darle fastidio, visti i precedenti del padre con l'alcol...

"Bene, torno tra poco allora", si congedò la cameriera.

Jess guardava Magda leggere il menù, chiedendosi se fosse il caso o no di chiederle degli anni in cui l'aveva persa di vista.

Dopo averla lasciata all'ospedale, aveva dovuto tagliare tutti i ponti con lei, l'accordo era quello...

"Allora Jess, hai deciso cosa prendere?".

Il ragazzo restò in silenzio, indeciso sul da farsi.

"Tutto bene Jess? C'è qualcosa che non va?".

"Sì, tutto bene...".

"Se non ti va di stare qui, possiamo andare da un'altra parte".

Forse non era stata una buona idea, invitare Jess a cena...aveva dato per scontato che il ragazzo gradisse la sua compagnia, ma evidentemente si era sbagliata.

Stava per alzarsi ed andare via, quando l'angelo cominciò a parlare.

"Come te la passi Magda, voglio dire... veramente. È evidente che, in qualche modo, sei andata avanti... però mi chiedevo come avessi fatto ad arrivare qui".

"Cosa avrei dovuto fare secondo te? Non è che avessi molte alternative, avevo due opzioni: arrendermi e morire o continuare a vivere e ricominciare tutto da capo".

"E tu hai scelto la seconda".

"Evidentemente...".

"Già! Evidentemente... Non volevo essere invadente, e solo che...".

"Sta arrivando la cameriera, ne parliamo dopo, ok?".

"Allora ragazzi, cosa vi porto?".

Magda diede un'occhiata veloce al menù, e fece il suo ordine. Anche se ormai non aveva più tutta questa voglia di mangiare…

"Per me una quesadilla vegetariana, per favore".

"Per me i nachos, con formaggio e chili, e un burrito de chorizo".

"Perfetto, torno subito con i vostri ordini".

Magda sospirò, guardando il ragazzo dagli occhi scuri, davanti a lei.

"Senti, scusa per prima... non volevo essere acida... però sinceramente, non è una cosa di cui amo parlare. Ho passato anni in terapia, per scendere a patti con quel periodo della mia vita, adesso va meglio, almeno un po', ma non è di certo il mio periodo preferito, quindi per favore, non parliamone più...".

La cena proseguì in un silenzio impacciato.

Una volta finito di mangiare, Magda pagò il conto, ed uscirono dal locale.

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