Amelia Calani ed altri scritti
Реклама. ООО «ЛитРес», ИНН: 7719571260.
Оглавление
Francesco Domenico Guerrazzi. Amelia Calani ed altri scritti
Amelia Calani ed altri scritti
Indice
AMELIA CALANI
DELLO SCRITTORE ITALIANO
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
L'ALBO
LETTERA. A. PIETRO ELLERO
RITRATTO MORALE. DI. LEOPOLDO II
RACCONTO DI ERODOTO. APPLICABILE AI NOSTRI TEMPI
IL PORTO DI PIOMBINO
SERMIDE
I MODERATI
NOTE:
Отрывок из книги
Francesco Domenico Guerrazzi
Pubblicato da Good Press, 2020
.....
Certo, non vuolsi mettere in oblio come Santo Ignazio, prima di diventare quel gran santo che tutti sanno, avesse dato nei gerundii, ma ciò non toglie niente alla verità del fatto, che le donne durante l'età mezzane furono reputate assaissimo e forse d'avanzo.
Anzi, cosa non vista più mai prima nè dopo, Roma sacerdotale in cotesti tempi ebbe viscere davanti lo spettacolo dello amore infinito di due donne, e disse santo per loro quello che aveva predicato fin lì e continuò poi a predicare per gli altri misfatto. Narra il reverendo dottore Lorenzo Sterne come il conte di Gleichen, combattendo in Giudea, venisse preso e mandato a lavorare nei giardini del Sultano: ora piacque a Dio, che la figliuola di questo principe infedele avendo posto gli occhi addosso al cavaliere, e parendole, come veramente egli era, di signorili sembianze, e bello, si sentisse accesa forte di lui, sicchè certo giorno, capitatole il destro, messo da parte ogni ritegno, gli aperse il conceputo ardore, dandogli ad intendere sè essere disposta, amante e sposa, a seguitarlo libero dalla catena a casa sua. Al conte sembrò divino ricuperare la cara libertà; ma dall'altra parte riputando diabolico tradire la fiduciosa trasse un lungo sospiro, e poi la chiarì aspettarlo nel paterno castello una moglie amantissima e amata. La Saracina sopra sè stette alquanto; poi rispose, che non faceva ostacolo, come quella che per sua legge era assueta vedere più femmine mogli di uno stesso marito. Allora senza porre tempo fra mezzo entrati in nave dopo molte fortune arrivarono a salvamento a Venezia, dove ristoratisi dei patiti travagli mossero uniti al castello di Gleichen. La Castellana (tanto in lei poteva lo sviscerato affetto pel marito!) di leggeri sofferse riacquistarlo a qualsivoglia patto, non rifinando di abbracciare e baciare la Saracina, professandole grazie maravigliose pel benefizio ricevuto. In seguito, essendo ella non meno religiosa che magnanima, considerò che a rimanere insieme legittimamente uniti si opponevano i sacri canoni; e a starsi in casa in tutto altro aspetto che moglie dissuadeva la Saracina il senso di donnesca dignità destosi alfine sotto lo influsso degli esempii gentili, e dei santi comandamenti. Per la qual cosa la Castellana propose, e l'assentirono gli altri, di recarsi a Roma di conserva, e quivi supplicare il Papa, affinchè nella sua plenipotenza il duplice matrimonio al conte acconsentisse. Sedeva allora su la cattedra di San Pietro Gregorio IX, al quale parve da prima quella del conte una faccenda imbrogliata, ad assettarsi impossibile; ma preso tempo a meditare, si sentì commosso dalla fede della Saracina, dall'alto spirito della contessa, dalla bontà del marito, dallo affetto di tutti; e poi bilanciò da un lato l'acquisto di un'anima se concedeva, e dall'altro la perdita sicurissima di quella se ricusava; onde in virtù della sua potestà permise il doppio vincolo, a condizione che la Saracina si rendesse cristiana: il che fu fatto. Così rimasero uniti: e la storia aggiunge, che la Saracina non avendo generato figliuoli amò di amore materno quelli della rivale. Per molto secolo si mostrava, a cui volle vederlo, il letto dove riposavano il capo questi tre avventurati; e, come il letto, ebbero comune la tomba nella chiesa dei Benedettini a Petersburgo di Allemagna. Il conte superstite alle amate donne, prima di raggiungerle nel sepolcro, ci fece scolpire sopra questo epitaffio di sua composizione:
.....