Читать книгу Siamo Già Noi Tra Dieci Minuti - Gerardo D'Orrico - Страница 6
1. Le tue camere oscure 31.12.2008
ОглавлениеVano il tentativo di far capire verbo o azione, chi o l’altro studio che d’aperto ci porta verso il delinquente più inquietante ehm, la divina possibilità del non credere o di non essere e parlare. Un giorno di festa sarà anche il prossimo, la realtà sempre quella ci siamo spostati per sentire ch’è vera, ma sei nel male… eppure sembrava così difficile ancora per un po’ e si ripete con consuetudine un caso, lo devi accettare o meglio devi costruirti una legge, una soluzione su orrori quotidiani in forme o atti costretti in quel modo. Quei stramaledetti guai fanno della nostra vita una dolcezza, lì vediamo bene in avanti ma, di ladri qui nessuno ne ha mai parlato, chi lo fa per primo a dire cosa viviamo oggi e ch’esiste. Migliaia di norme da rispettare, regole senza mai dire che quell’errore non fa parte della vita, il tuo impegno verso gli altri sarà la tua presenza anche in tua assenza. Errori, commissioni, porti navali, aree terrestri… vista o precisione, si pensa di un falso la vita o fallace e cosa si dice qui, andrà in un pacchetto software o di qualcos’altro più tardi.
Quel che non so mi spiegassero in due righe giusto per tacere, non devono prenderci in giro sono persone quelle cose, dei diversi singoli che creano la differenza in un tuo vuoto, ogni cosa ch’esiste diventa da zero in poi o qui chi governa è il male… quasi soffoco di nuovo ci denunceranno ah, e non hanno mai fatto nulla, non ricaveranno niente di che, invece viviamo assuefatti o annoiati che dopo sarà come prima… non si è solo in questa particolare occasione, di cosa volevi dirmi dopo ne parliamo. Mi sembra un’ombra sul mondo nessuna necessità, o solo l’assenza totale di tutto, dove e quando andare, partire per lasciare un malsano, tutte le cose vietate sono buone ma, la verità resta una strada senza errori, dopo tutto non c’è altro male, oppure ci vogliono portare a una parte dove non esistiamo, dove non ci siamo come idea o come persona, a esempio un campo aperto dove non c’è nessuno, e lì ucciderci per sempre. In verità: tu sei qui, nessuno è partito perché mancavi tu, il falso diventa come una doccia fredda, mentre saranno cinquecento libri da leggere per sapere.
Qui uno scambio di persona è normale, stare qui è solo un’imprecazione, sarà l’aria che respiriamo ma nessuno fa niente, sembrava la solita canzone invece era l’esistenza intera, che tristezza cosa creato dall’indifferenza della tragedia, anche chi vince viene cancellato per errore ed è tutto sbagliato, per uscire da qui servirà chiamare la legge, non è un sogno o l’altro ma una tragedia di altri nella propria vita. Chi si lamenta che ‘l futuro sarà uguale al passato o all’esistenza di un altro, cento punti a tutti i non morti, serve distinguere poi una spiegazione c’è sempre su come siamo vivi, cosa facciamo siccome lo stiamo facendo e l’opposto, a volte solo un movimento e sorgono le litiche, di questi tempi moderni sì, ma che odorano di secoli fa, veri come la cecità che portiamo per dire ancora di più… ecco una realtà unica e tutto ‘l mondo cambiato, persone, misure invece non diventa passato ma presente l’avvenire, le parole hanno un sapore costante di rinnovo, come una rinascita sotto un segno nuovo. Rinnovo, rinnovarsi e anti morte in vita, affari pericolosi dicono o meglio sarebbe dire: altri rubano, ladri di cose belle che sono sempre state e saranno quelle giuste, mentre altri non ne sanno niente delle cose impossibili. La staticità di un movimento crea un risorgimento interiore, nessuno ci denuncerà sarà solo la troppa paura di quel programma che nessuno ha risolto, cambiato… finita la musica ora dove vai da solo, ci saranno cose che luccicano altre d’oro.
Dopo il pranzo dovrò ripartire, andrò dove non esiste più questo luogo, il ricordo sarà una chiave d’accesso, infondo se si vuol perdere pure una chiave come quella per entrare a casa, non ci rimane quasi niente. Hai ancora di quei fiori d’arancio in questa guerra senza confini: da ieri ancora oggi persiste non vuole finire, continua com’è ricorrente la vita o proseguire per un falso, che a chiamarlo si sente già meglio e siamo ancora qui io, tu e di chi sarà fantasia esserci.
Cerchi delle soluzioni in questo sistema umano sono infinite o sotto un milione, in questo periodo ch’è il mondo sarà cambiato o finito ma che in fine è soltanto un altro, un altro giorno arriva di nuovo la luce e siamo solo molti più quante cose non sono state fatte anche quest’anno, dalle pieghe di un passato sembra volerci una laurea per capire il proprio tempo, per lamentarci o giudicare c’è sempre spazio, ma cosa si voleva dov’è, cosa esiste in realtà. Il mio sogno resta la vita sempre, ci sarà gioia dove uno Stato è installato, dove questi problemi non esistono più?! Il presente non diventa il passato, il fango sulla retorica, cosa avremo tra dieci minuti prima, mezz’ora prima o il giorno prima da ora.
Un’armonia di voci, le parole che ci conquistano, uno straordinario interesse a prima colazione, uno strano a dir poco universo mi avvolge per proseguire la giornata, farcito e abbellito per un’identità incognita che ognuno sceglie se brutta o cattiva. Chi vuol parlare dev’essere aiutato, chi libera per pochi dice che quel discorso resta sbagliato, nel sarcasmo della tragedia chi parla sarà la soluzione o una base non ovvia, un completamento di un’altra opera che deve essere finita, non fraudolenta di una scomparsa in vita o illegale e legale. Illuminati… io resto a casa con pochi amici e i familiari, non fotocopie di vita o parole in altre situazioni, sai che cosa già passato a volte non torna, certo qualcuno si offende forse ma ingiuriarsi non va bene, quindi è sempre stato meglio da soli in universi paralleli tutti terreni, semplici e imbrogliati.
Non si deve permettere la realtà di una conoscenza sbagliata, malsana in quantità, non può creare opere concrete per esser chiari, se non anche in forma d’impostori nel passato, ricordi di quei pensieri negativi, vedrai oggi che complicazione se il problema viene inserito di nuovo, sembra d’esser nati ieri dove viviamo, restare nel passato è un’altra cosa, tra l’altro saranno pure affari della nostra compagnia, tipo il matematico pensiero di cosa si voleva presentare in futuro invece era un passato remoto, ma non un verbo come tempo. Ok, continuando troverai i tuoi o, le tue ex e storie di dove non potrai mentire.
Il giorno che non ha sapore, persone incolori che c’interessano… dove avremo sbagliato, non siamo qui o di queste parti, già lasciamolo stare quell’affare poi non era troppo avanti, saranno solo parole e oscene faccende di sangue. Inventato anche ‘l fatto che nessuno risolve, si risale dal piano terra all’ottantesimo solo con un ascensore, ch’era stato costruito e sistemato in quel posto per quel motivo, guarda fuori casa non dobbiamo prenderci in giro se la realtà va spiegata, e le persone insomma sono quel che dicono gli altri. Fai quel che vuoi fare se per te sembra giusto o va bene, sai quante cose o anche pensieri erano vietati tempo fa, rispettando la legge per magia tutto sarà concesso, non è vero che qui è sbagliato o tutto vietato, a pensarci bene sarà l’ignoranza o il potere. Il padrone fa lì, il male.
Cosa? Scatole, oggetti nascosti che non hanno luce d’esperienze dall’ignoranza ehm, dalla dimenticanza, dopo tutto era lo stesso questo mobile… quel che riguarda e cos’è concreto, non fermarti mai già poi finiscono le batterie, ma tanto per cosa importa da qualche parte si doveva pur finire, è assenza di Stato o di quelle meravigliose leggi che ci farebbero più belli che invece fanno continuare all’incirca così: io, tu poi tutti sono sempre di più o il contrario stop, era vietato anche un solido pensiero anni fa, dire o fare senza per colpa di chi era, come siamo contemporanei vero.
Un gruppo sanguigno inesatto dalla storia e poi silenzi, nulla di peggio ma siamo informati sull’avvenire che non sarà più un male e siamo anche oltre già, da sempre si è saputo e qualcuno lo dice che ha confuso la strada, pure per questo esiste un cammino. Viaggiamo assieme al mondo, siamo già cose assurde in posti sbagliati, potrebbe sembrare lo Stato invece era male anche solo per farci commette errori, ti ho detto tutto mentre a ora le cose da dire si sono moltiplicate o si fanno più veloci, e ancora una volta sarà chiamata una procedura base per il ritorno in un uomo, uno per uno o un incontro dunque umano ch’è stato modificato prima. Tutto per caso cari signori o, è sto male da buttare ehm, chi non ci ha fatto cucire il nostro abito completo, serve uno studio di settori personali intesi come futuro da evitare, un software in sintesi, lo Stato o un consiglio di un amico.
Si finisce dove sei andato a finire, nei discorsi che si fanno o faranno, in una leggerissima questione a volte solo software ma presente come degli errori o in quello che non farai, le cose nessuno vedrà, le persone che frequenti. Cosa hai fatto, cosa ti aspetti, cosa ti hanno cancellato nel programma, cosa dovevi fare che non hai realizzato. Il concetto esiste non lo puoi eliminare da solo a casa o lo vogliono far dimenticare come superfluo, forse credi che loro ti faranno dimenticare cosa devi ma, si dimentica solo l’atto che dovevi e sembra già un reato di proprietà del creatore, ricorderai invece dove la barca approderà ehm, la banca. In fondo è così che sono andate le cose, nessuno diceva niente e tutto è scomparso.
Guardati intorno si supera il colle infuocato, si rinasce diventando di nuovo se stessi dopo un errore, su questo pianeta alla fine dell’anno zero otto di forme infinite, alcuni spingono dicendo tra un po’ si finisce che non succederà più nulla, invece si continua così ormai è questa la vita. Tu sei un bene, il tuo dovere sarà un impegno singolo, devi far com’era il bello o il tempo di una volta, quel che non hai fatto ti rimane per dopo, come le tue camere oscure. Lì dove c’è nessuno, si dovrebbe trascorre l’intera giornata, la vita intera.
Altro, altri discorsi dopo saranno tutti erronei, sembra un vento che ci investe in modo contrario. Ritornerà quel che non hai accettato, come cosa si diceva peccando non esser vero, anche solo per far le stesse cose e poi morire, nessuno ci dice come stanno le cose si solo parla, non si può fare niente per quelle realtà mal costruite, chi sono quelli e chi è in fondo la tua grande persona, un italiano incorretto dopo una catastrofe di milioni di persone, nel silenzio.
Il problema sarà all’inizio, una volta spiegate le sue entità fondamentali per questa esistenza va sempre meglio, come a volte le parole si consumano da sole, senza esser neanche dette. Se vuoi diventa tutto per noi, se si trovano dei cardini per cui le decisioni sono, dice rubalo ma cosa s’è già finita la giornata, oltre tutto e tutte le cose d’amare e da dire, c’è da fare ordine nel caos delle nostre ingiustizie, dopo tutto quel che non si è fatto in quest’anno passato non si finirà mai… invece guardi meglio o ti giri ed è già finita, come altre oggettività sono diventate oggetti tridimensionali e quanto sono importanti.
Troppo e da troppo, si riesce da una parte sola, da dove era giusto andare prima, in fondo sarà la più efficace. Fiori che ‘l giorno fa finire dietro la sua luce, dentro una sera che non si conclude se non a Roma termini. Fine the end, dopo solo si riparte lo stesso per non tornare nel posto dove a quell’ora noi non c’eravamo, dove finisce la vita s’incomincia a creare nella storia. Siamo tutto quello che serve alla vita, ma se siamo noi a cambiare non succede niente di anormale, sembra già risolto quel che stiamo cercando, ma ansimando le persone passano sotto alla finestra di casa. A volte basta parlare, a volte è solo un po’ troppo piccante, in una città che non si può far niente poiché noi non esistiamo già, riprova a parlare con quei strani tipi dei nostri amici per vedere che ne pensano della situazione. Digli: come posso fare a dirtelo, che non ci sei più dentro i miei occhi. Ho ancora sonno respira, i consigli qui costano caro.
“Da qualche parte si doveva pur cominciare, potresti iniziare così anche la destituzione di cosa non sei, cosa ti fanno capire per tuo o ti appartiene di più… il tuo profondo preso in giro.” Ciao G.