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TITOLI DI TESTA

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DISSOLVENZA DI APERTURA

In sovrimpressione, sullo schermo nero, si legge il testo seguente:

"Dedicato con tutto il mio cuore a Antonella, per sempre mia musa ispiratrice, che mi ha dato la possibilità di regalarle le mie emozioni."

DISSOLVE IN

"C’è un’unica certezza nella vita di una donna. Riposa nei loro armadi: sono gli stivali. Si può ingrassare o dimagrire. Perfino crescere o rimpicciolirsi, ma i piedi, solo quelli resteranno sempre uguali."

Isabelle, titolare del God Save The Boots

DISSOLVE IN

In sovrimpressione, sullo schermo nero, si legge il testo seguente: “L’amore agisce di soppiatto, se gli sbarrate la strada.”

William Shakespeare

"Vi sono esseri il cui destino è incrociarsi. Dovunque siano, ovunque vadano, un giorno si incontreranno."

Claude Gallay

“Se penso a te mi batte forte il cuore e solo questo mi importa."

Tratto dal film L’ultimo metrò, di François Truffaut

In sovrimpressione si succedono i titoli di testa.

NEW YORK - EST. - GIORNO

La narrazione comincia con un’inquadratura dall’alto, ripresa, come l’intera pellicola, in Ultra Panavision 70 mm e filmata con il procedimento Technicolor in tricromia,in vividi colori primari: in una mattina di dicembre, sulla baia di New York, all’ora in cui dalla notte si passa al giorno, la m.d.p. carrella in avanti, tra le nubi che corrono. Sorvoliamo Ellis Island e la Statua della Libertà.

D’un tratto un uccello dalle piume argentee buca le nuvole, scendendo in picchiata verso lo skyline. La m.d.p. lo segue.

L’uccello, spinto da una forza misteriosa verso il porticciolo di North Cove, sfreccia con strida eccitate. La m.d.p. continua a seguirlo. La m.d.p. continua a carrellare in avanti verso una torre art déco che circonda la marina del World Financial Center.

MUSICA

"COME FLY WITH ME" DI JIMMY VAN HEUSEN E SAMMY CAHN

MATTHEW ROSE

(cantando)

COME FLY WITH ME, LET’S FLY, LET’S FLY AWAY IF YOU CAN USE SOME EXOTIC BOOZE THERE’S A BAR IN FAR BOMBAY COME FLY WITH ME, LET’S FLY, LET’S FLY AWAY ... COME FLY WITH ME, LET’S FLOAT DOWN TO PERU IN LLAMA-LAND THERE’S A ONE-MAN BAND AND HE’LL TOOT HIS FLUTE FOR YOU COME FLY WITH ME, LET’S TAKE OFF IN THE BLUE ...

INTERLUDIO ORCHESTRALE

ISABELLE WILCOX

(cantando)

COME FLY WITH ME, LET’S FLY, LET’S FLY AWAY IF YOU CAN USE SOME EXOTIC BOOZE THERE’S A BAR IN FAR BOMBAY COME FLY WITH ME, LET’S FLY, LET’S FLY AWAY ... COME FLY WITH ME, LET’S FLOAT DOWN TO PERU IN LLAMA-LAND THERE’S A ONE-MAN BAND AND HE’LL TOOT HIS FLUTE FOR YOU COME FLY WITH ME, LET’S TAKE OFF IN THE BLUE ... ONCE I GET YOU UP THERE WHERE THE AIR IS RAREFIED WE’LL JUST GLIDE STARRY-EYED ...

MATTHEW ROSE

(cantando)

ONCE I GET YOU UP THERE I’LL BE HOLDING YOU SO NEAR YOU MAY HEAR ANGELS CHEER, ’CAUSE WE’RE TOGETHER ...

ISABELLE WILCOX - MATTHEW ROSE

(cantando)

WEATHER-WISE, IT’S SUCH A LOVELY DAY JUST SAY THE WORDS AND WE’LL BEAT THE BIRDS DOWN TO ACAPULCO BAY

IT IS PERFECT FOR A FLYING HONEYMOON, THEY SAY COME FLY WITH ME, LET’S FLY, LET’S FLY AWAY ...

ISABELLE WILCOX

(cantando)

ONCE I GET YOU UP THERE WHERE THE AIR IS RAREFIED WE’LL JUST GLIDE STARRY-EYED ...

MATTHEW ROSE

(cantando)

ONCE I GET YOU UP THERE I’LL BE HOLDING YOU SO NEAR YOU MAY HEAR ANGELS CHEER, ’CAUSE WE’RE TOGETHER ...

MATTHEW ROSE - ISABELLE WILCOX

(cantando)

WEATHER-WISE, IT’S SUCH A LOVELY DAY YOU JUST SAY THE WORDS AND WE’LL BEAT THE BIRDS DOWN TO ACAPULCO BAY IT’S PERFECT FOR A FLYING HONEYMOON, THEY SAY COME FLY WITH ME, LET’S FLY, LET’S FLY, LET’S FLY AWAY.

LA MUSICA CESSA

Si accende una luce all’ultimo piano dello stabile. La m.d.p. carrellando in avanti, si avvicina.

DISSOLVE IN

APPARTAMENTO DI ISABELLE (CAMERA DA LETTO) - INT. - GIORNO

Raphael Barthélémy, entra nella camera, constata che Isabelle dorme ancora profondamente. Lei non si muove al rumore dei passi di Raphael sul pavimento, poi la sua sagoma compare nella parte sinistra della visione periferica: è rasato di fresco, ha un completo blu navy, la cravatta dello stesso colore, le scarpe nere. Lui rimane un istante immobile, affascinato dal contrasto fra il candore della pelle e i riflessi ramati dei capelli di lei.

In un’elegante piazza, Un nugolo di appassionati di jogging con gli ipod all’orecchio e la tenuta sportiva ultratecnica sta correndo. Raphael strofina le mani l’una contro l’altra per riscaldarsi.

DISSOLVE IN

Isabelle Wilcox, si gode gli ultimi tre secondi di sonno. Lo osserviamo sul display della radiosveglia:

6:59:57

6:59:58

6:59:59

7:00:00

Quando la radiosveglia suona sul comodino, Isabelle ha un soprassalto, allunga una mano, cerca a tentoni la sveglia e la butta in terra, mettendo a tacere l’odioso cicalino. Emerge dal piumone stropicciandosi gli occhi. Da sotto il piumone, Isabelle osserva il merlo posato sul davanzale della finestra. dietro il vetro. Le fronde stormiscono al vento invernale e il sole gioca tra le foglie, proiettando i suoi riflessi dorati sulle pareti della veranda. Il cielo brilla di un azzurro terso. Ora che si sta levando il sole, la luminosità è fiabesca, un misto di rosa, porpora e grigio-bianco. Isabelle posa un piede sul parquet lucido e fa qualche passo alla cieca, prima di inciampare nel tappeto. Seccata, si rialza. Esplora la stanza con lo sguardo: è un’ampia camera dalle pareti pastello che creano un’atmosfera serena e poetica. Alle finestre, tende vaporose brillano ai raggi del sole. Sul grande letto, giacciono cuscini colorati e un piumone appallottolato. Meccanicamente, Isabelle lo spinge via e si siede sul letto. Prende lo smartphone dal comodino e digita impassibile le quattro cifre del codice segreto. Il cellulare si sblocca. Isabelle si sente invadere da un’ondata di adrenalina.

DISSOLVE IN

PARCHEGGIO - INT. GIORNO

Raphael, un trentenne dalle spalle larghe, cui il cappotto diritto e l’abito di ottimo taglio conferiscono un’aria nello stesso tempo solida ed elegante, entra nel piccolo parcheggio.

GUARDIANO

Buondì, signor Barthélémy.

Raphael prende le chiavi che gli porge il guardiano. Si avvicina ...

GUARDIANO

Ecco l’auto che ha prenotato.

... ad una vecchia 308 GTS.

Raphael continuando ad avvicinarsi all’auto, ne sblocca le portiere. Il suo Blackberry squilla e lui lo prende dalla tasca.

DISSOLVE IN

APPARTAMENTO DI ISABELLE (SCALA) - INT. - GIORNO

Sulla scala uno specchio rimanda a Isabelle l’immagine di una donna di trentaquattro anni, i cui capelli ricadono morbidamente sulle spalle. Assomiglia a una giovane Rita Hayworth in tutto il suo splendore: ha mani sottili e delicate, una figura squisita, longilinea, alta, slanciata, capelli biondi, ramati, colore miele con riflessi rossi, e sono ondulati. Ha grandi occhi verde smeraldo tempestati di pagliuzze dorate ed uno sguardo malizioso. Ha un viso armonioso: zigomi alti, naso sottile e pelle diafana, La sua bellezza è un dono della natura. Con la tshirt aderente, scollata di Dries Van Noten e le mutandine di pizzo ha un’aria sexy e sbarazzina. Scende i gradini. Un grosso gatto tigrato le salta in braccio e poi su una spalla, rischiando di graffiarla.

ISABELLE WILCOX

(esclamando)

Fermo, JeanCamille!

Isabelle afferra il gatto e lo depone di nuovo in terra.

DISSOLVE IN

APPARTAMENTO DI ISABELLE - INT. - GIORNO

Passa davanti a un mobile libreria. Su di esso i classici della "Bibliothèque de la Plèiade" sono affiancati a "Il signore degli anelli", "Dune", "La macchina del tempo", "Il cacciatore di androidi", il ciclo della "Fondazione". Accanto c’è una collezione di molte centinaia di dvd: tutto Alfred Hitchcock, François Truffaut, Ernst Lubitsch, Stanley Kubrick,Quentin Tarantino. L’interno ha uno stile moderno ed essenziale, con stanze perlopiù senza porte ed ha pareti tappezzate di quadri degli anni Venti firmati Marc Chagall, Tamara de Lempicka e Georges Braque.

DISSOLVE IN

PARCHEGGIO E MACCHINA - INT. GIORNO

Raphael guida la vecchia 308 GTS con una smorfia.

GUARDIANO

La camicia hawaiana e i baffi fìnti sono nel baule o nel vano porta oggetti?

RAPHAEL

Prego?

GUARDIANO

Lasci perdere, lei è troppo giovane.

Raphael avvia l’auto.

DISSOLVE IN

APPARTAMENTO DI ISABELLE (BAGNO) - INT. - GIORNO

Isabelle abbandona la tshirt per terra ed entra nella doccia.

DISSOLVE IN

Il potente getto dell’acqua tiepida finisce di svegliare Isabelle.

DISSOLVE IN

Isabelle si asciuga i capelli, indietreggia di qualche passo dallo specchio e le piace l’immagine che questo le rimanda.

E’ molto bella con i seni piccoli, i fianchi stretti e le gambe lunghissime. Si guarda dritta negli occhi.

ISABELLE WILCOX

(a voce alta)

Verrà un giorno in cui nessun uomo si volterà più quando passi.

DISSOLVE IN

APPARTAMENTO DI ISABELLE (CAMERA DA LETTO) - INT. - GIORNO

Mentre finisce di asciugarsi, Isabelle osserva gli indumenti femminili appoggiati sul pavimento: lingerie Victoria’s Secret, un abito nero scollato Dolce & Gabbana, un paio di stivali Jimmy Choo.

Isabelle apre l’armadio a muro. Nella cabina armadio c’è un guardaroba in ordine perfetto. Isabelle ispeziona questa sorta di "caverna di Alì Babà" con occhi scintillanti, di bambina. La cabina armadio contiene alcune chicche griffate: due pantaloni Mark Joseph color cammello e carbone, lunghi e stretti, con la vita bassa, fatti di una lana incredibilmente soffice; un paio di pantaloni scamosciati Gucci; due paia di jeans Marc Jacobs perfettamente invecchiati che sembrano cuciti su misura per lei; dolcevita aderenti di Calvin Klein e bluse trasparenti di Donna Karan; un abito avvolgente in jersey di cotone a stampe grafiche di Diane von Fürstenberg accanto a un tailleur pantaloni di velluto firmato Tahari; una gonna di jeans plissettata di Habitual e un blazer a stampa floreale di Katayone Adelie.Isabelle solleva ogni pila di vestiti e nota un’elegante sacchetto rosa e nero con il logo di una celebre marca di lingerie. L’apre e vede una parure di raso composta da reggiseno a balconcino e mutandine di pizzo.

DISSOLVE IN

MUSICA "BEGIN THE BEGUINE" DI COLE PORTER

Isabelle apre la porta scorrevole della scarpiera. Nella scarpiera dalle ante scorrevoli rinviene due paia di stivali di Jimmy Choo, due paia di sandali con i tacchi a spillo, un paio di classiche décolleté di vernice nera di Prada. Scopre un nuovo paio di stivali, dei Christian Louboutin a tacco alto.

ISABELLE WILCOX

(cantando)

WHEN THEY BEGIN THE BEGUINE IT BRINGS BACK THE SOUND OF MUSIC SO TENDER, IT BRINGS BACK A NIGHT OF TROPICAL SPLENDOR, IT BRINGS BACK A MEMORY EVER GREEN ...

DISSOLVE IN

Isabelle infila dei jeans scuri Seven For All Mankind, a vita alta e stretti, e un golfino stretch in cachemire nero superaderente di Malo.

ISABELLE WILCOX

(cantando)

I’M WITH YOU ONCE MORE UNDER THE STARS, ...

DISSOLVE IN

Isabelle infila gli stivali Christian Louboutin neri, alti sopra al ginocchio, con il tacco a spillo e la classica suola rossa.

ISABELLE WILCOX

(cantando)

AND DOWN BY THE SHORE AN ORCHESTRA’S PLAYING AND EVEN THE PALMS SEEM TO BE SWAYING WHEN THEY BEGIN THE BEGUINE ...

DISSOLVE IN

Pronta a partire, Isabelle si mette il giubbotto di cuoio rosso; si avvolge intorno al collo la sua sciarpa più calda.

La musica diventa via, via più maestosa.

ISABELLE WILCOX

(cantando)

TO LIVE IT AGAIN IS PAST ALL ENDEAVOR, EXCEPT WHEN THAT TUNE CLUTCHES MY HEART, AND THERE WE ARE, SWEARING TO LOVE FOREVER, AND PROMISING NEVER, NEVER TO PART ...

DISSOLVE IN

Pur non essendo narcisista, Isabelle indugia davanti allo specchio, ravviandosi i capelli e lasciando che una ciocca ondulata le copra l’occhio destro, alla maniera di Veronica Lake. Appoggiate su una mensola ci sono le fotografia di Isabelle con Barack Obama e un’altra con Hillary Clinton.

ISABELLE WILCOX

(cantando)

WHAT MOMENTS DIVINE, WHAT RAPTURE SERENE, TILL CLOUDS CAME ALONG TO DISPERSE THE JOYS WE HAD TASTED, AND NOW WHEN I HEAR PEOPLE CURSE THE CHANCE THAT WAS WASTED, I KNOW BUT TOO WELL WHAT THEY MEAN ...

DISSOLVE IN

Isabelle prende dalla borsa di Gucci il rossetto e se lo passa sulle labbra, prima di dare il tocco finale al suo personaggio di femme fatale.

ISABELLE WILCOX

(cantando)

SO DON’T LET THEM BEGIN THE BEGUINE! LET THE LOVE THAT WAS ONCE A FIRE REMAIN AN EMBER; LET IT SLEEP LIKE THE DEAD DESIRE I ONLY REMEMBER WHEN THEY BEGIN THE BEGUINE ...LET THE LOVE THAT WAS ONCE A FIRE REMAIN AN EMBER; LET IT SLEEP LIKE THE DEAD DESIRE I ONLY REMEMBER WHEN THEY BEGIN THE BEGUINE ...

DISSOLVE IN

Isabelle indietreggia di qualche passo, aggiustandosi il giubbotto di cuoio rosso, che le aderisce come una seconda pelle.

ISABELLE WILCOX

(cantando)

OH YES, LET THEM BEGIN THE BEGUINE,MAKE THEM PLAY! TILL THE STARS THAT WERE THERE BEFORE RETURN ABOVE YOU, TILL YOU WHISPER TO ME ONCE MORE, DARLING, I LOVE YOU! AND WE SUDDENLY KNOW WHAT HEAVEN WE’RE IN, WHEN THEY BEGIN THE BEGUINE ...

Isabelle si scruta nello specchio a tre facce che le rimanda, triplicata la sua immagine. Le tre "Isabelle" si avvicinano sull’onda della sua fantasia, sull’onda della sua fuga dalla realtà, lo specchio si trasforma in un palcoscenico, si trasforma nel mondo interiore di Isabelle, ...

INTERLUDIO ORCHESTRALE

... il ritmo della musica da melodico diventa jazz, si velocizza e le tre "Isabelle" riflesse danzano in tip-tap.

E’ qualcosa di emozionante e di meraviglioso. E, il ritmo della danza diventa sempre rapido, fino a diventare travolgente. La musica ritorna, poi, a essere melodica e anche la danza si trasforma in qualcosa di più dolce.

Isabelle si fa più vicina alle specchio.

ISABELLE WILCOX

(cantando)

TILL YOU WHISPER TO ME ONCE MORE, DARLING, I LOVE YOU! AND WE SUDDENLY KNOW WHAT HEAVEN WE’RE IN, WHEN THEY BEGIN THE BEGUINE.

LA MUSICA CESSA

DISSOLVE AL ROSSO

Isabelle, smorfiosa, mentre si spruzza il suo profumo preferito, fa il verso a Jessica Rabbit.

ISABELLE WILCOX

Non sono cattiva, è che mi disegnano così.

DISSOLVE IN

CORRIDOIO - INT. - GIORNO

Isabelle attraversa il corridoio, con passi felpati mentre i tacchi affondano delicatamente nella moquette, che, dal suo appartamento, porta all’ascensore. Ha il cellulare all’orecchio

INIZIO SPLIT SCREEN

PATIO - LONDRA - EST. - GIORNO

Il maître porta i canapè con gli aperitivi.

JULIANE

E poi?

ASCENSORE - INT. - GIORNO

ISABELLE WILCOX

E poi Raphael mi ha regalato un anello di brillanti di Tiffany e mi ha chiesto di sposarlo.

Isabelle preme il pulsante dell’ascensore.

ASCENSORE - INT. - GIORNO

Con il telefonino sempre incollato all’orecchio, Isabelle entra in un ampio e luminoso ascensore.

PATIO - LONDRA - EST. - GIORNO

Juliane assaggia a fior di labbra una tartina ricoperta di una sottile fettina di carne marmorizzata e tenera.

JULIANE

Ti ha proprio trattato come una regina.

ASCENSORE - INT. - GIORNO

Isabelle pigia il pulsante del piano terra. Le porte si chiudono e l’ascensore comincia la sua discesa.

ISABELLE WILCOX

Già. Tutto perfetto, come in un film.

PATIO - LONDRA - EST. - GIORNO

JULIANE

E tu, non lo hai fatto sospirare un po’?

ASCENSORE - INT. - GIORNO

ISABELLE WILCOX

Sospirare? Jul, ho quasi trentaquattro anni, non credi abbia già aspettato abbastanza? Amo Raphael, sto con lui da due anni e stiamo cercando di fare un figlio.

Per la prima volta in vita mia mi sento protetta e felice, sai.

PATIO - LONDRA - EST. - GIORNO

JULIANE

Dici così perché Raphael è lì al tuo fianco, vero?

ASCENSORE - INT. - GIORNO

Isabelle si appiattisce in fondo alla cabina. Ride.

ISABELLE WILCOX

No. Lo dico perché lo penso.

PATIO - LONDRA - EST. - GIORNO

JULIANE

Ma, non hai paura che con Raphael la tua vita sia troppo prevedibile?

ASCENSORE - INT. - GIORNO

ISABELLE WILCOX

La prevedibilità non è un difetto. Fa l’ingegnere, è affidabile, fedele, reale. Intorno a noi tutto è precario, fragile, instabile. Non voglio niente del genere nella nostra coppia. Voglio rientrare dal lavoro la sera ed essere sicura di trovare calma e serenità a casa, capisci?

PATIO - LONDRA - EST. - GIORNO

JULIANE

Uhm.

ASCENSORE - INT. - GIORNO

Isabelle sposta il peso da un piede all’altro

ISABELLE WILCOX

Non c’è ’uhm’ che tenga, Jul. Per cui, inizia dunque il giro delle boutique per comprarti l’abito da damigella d’onore e, soprattutto, fammi il sacrosanto piacere di essere più tollerante nei suoi confronti.

PATIO - LONDRA - EST. - GIORNO

Juliane inghiotte un’ultima tartina senza nemmeno lasciare alla carne il tempo di accarezzarle il palato.

JULIANE

Ma io non ho nulla contro il tuo fidanzato. Solo che preferirei vedere nella tua vita un uomo capace di coinvolgerti di più, anche se pieno di difetti, anziché uno a cui sei legata solo perché ha una serie di pregi.

FINE SPLIT SCREEN

ASCENSORE - INT. - GIORNO

Le porte dell’ascensore si aprono con un suono metallico.

ATRIO - INT. - GIORNO

Isabelle si dirige verso il portone e attraversa l’atrio. Il grande atrio è abbagliante, con i pavimenti di granito rosso e nero, gli alti soffitti, i lampadari art deco e il grande bancone del portiere. Isabelle cammina verso il portone, lasciando dietro di sé un’inconfondibile scia di Jean Paul Gaultier. Il portiere le fa un piccolo inchino di saluto.

PORTIERE

Buongiorno, signora Wilcox ...

L’uscio della portineria si apre. La moglie del portiere guarda i suoi piedi. Risale al viso e il sorriso le si allarga.

SIGNORA

Bene, mi fa piacere, cara. Stivali neri. Aggressiva e determinata. è l’atteggiamento giusto.

Isabelle sorridendo, butta un’occhiata all’orologio a bracciale di Guess e si rivolge ancora all’amica al telefono.

ISABELLE WILCOX

Bene, ti lascio, il mio aereo parte alle cinque e mezzo e non ho ancora recuperato mio... mio marito.

Isabelle spegne il cellulare.

DISSOLVE IN

NEW YORK - EST. - GIORNO

Isabelle allunga le lunghissime gambe messe in risalto dai jeans e dagli stivali e monta in sella alla sua moto, una Triumph Tiger Club del 1957, rossa, magnificamente restaurata, con il suo fanale rotondo, la sella bassa e le cromature sfavillanti.

Isabelle percorre la strada alla guida delle sua moto. E’ ben protetta dal casco da motociclista, nero, integrale, dalle linee taglienti e contorni vivaci: ha una visiera con riflessi metallici e una mentoniera aerodinamica.

Spazzata dal vento, Isabelle attraversa il ponte di Brooklyn.

La moto continua la sua corsa lungo le rive dell’Hudson.

Un’occhiata nel retrovisore e la moto di Isabelle esce dalla fila per imboccare la bretella di accesso che conduce al terminal dell’Aeroporto John Fitzgerald Kennedy. Isabelle da un’occhiata all’orologio del cruscotto.

DISSOLVE IN

AEROPORTO JFK DI NEW YORK - INT. - GIORNO

Isabelle digita velocissima sulla tastiera. Con il telefonino in mano, passa davanti alle vetrine del duty-free scrivendo, quasi alla cieca, un sms a Raphael.

Il terminal internazionale è affollatissimo. Raphael alza gli occhi al cielo e va ad unirsi alla lunga fila di passeggeri che serpèggia fino ai banchi di registrazione. Fa la fila insieme con gli altri. Davanti ha trenta persone, ha bagagli enormi da imbarcare e una calma olimpica. Si rassegna e controlla la posta sul cellulare. Legge l’sms di Isabelle:

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Raggiungimi al bar: Ti aspetto.

Isabelle

ADDETTA ALLA SICUREZZA

(gridando)

Il prossimo.

Tutti i viaggiatori trascinano i piedi avanti di una quindicina di centimetri.

MUSICA

"MAKIN’ WHOPEE" DI GUS KAHN E WALTER DONALDSON

Una signora bassa e paffuta, che indossa un tailleur giallo canarino aspetta con tre cagnolini, chihuahua, che trasporta in un passeggino. E’ al fianco di Raphael e si rivolge a lui.

SIGNORA

(cantando)

EVERYTIME I HEAR THAT MARCHIN LOHENGRIN I AM ALWAYS ALL THE OUTSIDE LOOKIN’ IN MAYBE THAT IS WHY I SEE THE FUNNY SIDE WHEN I SEE SOMEBODY’S BROTHER TAKE A BRIDE WEDDINGS MAKE A LOT OF PEOPLE SAD BUT IF YOU’D NOT THE ONE, THEIR NOT SO BAD! ...

CORO DEI VIAGGIATORI

(cantando)

ANOTHER BRIDE, ANOTHER GROOM ANOTHER SUNNY HONEYMOON ANOTHER SEASON, ANOTHER REASON FOR MAKIN’ WHOOPEE ...

Un uomo sale sulla scala mobile. L’uomo guarda e vede, accanto al nastro trasportatore numero due, una donna da sola.

UOMO

(cantando)

A LOT OF SHOES, A LOT OF RICE THE GROOM IS NERVOUS, HE ANSWERS TWICE ...

La donna corre giù lungo la scala mobile, spintonando due ragazzini e una madre per farsi strada.

DONNA

(cantando)

IT’S REALLY KILLIN’, THAT HE’S SO WILLIN’ TO MAKE WHOOPEE! ...

Dopo essere scesa, la donna si lancia tra le braccia di un uomo che potrebbe esserne il fratello.

DONNA

(cantando)

PICTURE A LITTLE LOVE-NEST,DOWN WHERE THE ROSES CLING, ...

L’uomo la stringe forte.

UOMO

PICTURE THE SAME SWEET LOVENEST, THINK WHAT A YEAR CAN BRING ...

Raphael guarda verso il nastro trasportatore lì accanto, dove una guardia di sicurezza sta cercando di staccare un bimbo di circa tre anni, prima che venga travolto da qualche grossa valigia.

RAPHAEL

(cantando)

HE’S WASHING DISHES, AND BABY CLOTHES ...

Una giovane madre, che ha un neonato infilato nel marsupio, una bambina di circa due anni con una bambola sotto il braccio attaccata alla gonna e un maschietto di circa quattro, passa a fianco di Raphael.

DONNA

(cantando)

HE’S SO AMBITIOUS, HE EVEN SEWS ...

CORO DEI VIAGGIATORI

(cantando)

BUT DON’T FORGET, FOLKS THAT’S WHAT YOU GET, FOLKS, FOR MAKIN’ WHOOPEE! ...

INTERLUDIO ORCHESTRALE

La folla dei viaggiatori s’intensifica. La gente si affolla e la loro danza circonda Raphael e lo travolge.

CORO DEI VIAGGIATORI

(cantando)

HE’S WASHING DISHES, AND BABY CLOTHES HE’S SO AMBITIOUS, HE EVEN SEWS BUT DON’T FORGET, FOLKS THAT’S WHAT YOU GET, FOLKS, FOR MAKIN’ WHOOPEE!

la donna con i tre cagnolini si rivolge ai suoi tesori.

SIGNORA

(cantando)

DON’T BE AFRAID, MAMMA LOVES YOU.

LA MUSICA CESSA

ADDETTA ALLA SICUREZZA

(gridando)

Il prossimo.

I viaggiatori avanzano strascicando i piedi.

DISSOLVE IN

MATTHEW ROSE

Non insistere, Marta: non possiamo assolutamente vederci.

MARTA

Ma sono a venti metri da te, ai piedi della scala mobile!

Con il cellulare incollato all’orecchio, Matthew Rose si avvicina alla ringhiera sopra la scala mobile. Alla base dei gradini una giovane donna bruna parla al telefono, mentre tiene per mano un bambino imbacuccato in un giubbotto troppo grande. Matthew saluta con la mano suo figlio, che gli restituisce timidamente il saluto.

MATTHEW ROSE

(in tono seccato)

Mandami Charly. Ti chiamo appena atterro, okay?

MARTA

(in tono dolce)

D’accordo.

Sporgendosi dalla ringhiera, Matthew strizza gli occhi per guardare meglio. Poi, il bambino bacia Marta e con passo malfermo sale sulla scala mobile. Matthew spinge da parte alcuni viaggiatori per essere in prima fila a riceverlo.

CHARLY ROSE

Ciao, papà.

Matthew lo stringe tra le braccia.

MATTHEW ROSE

Ciao, piccolo.

DISSOLVE IN

Con la mano posata sulla spalla di suo figlio, Matthew sta attraversando il dedalo di vetro e acciaio che conduce alla sala partenze. E’ un uomo alto, di bell’aspetto, con i capelli castano scuro. Ha cinquantadue anni, ma ne dimostra dieci di meno. Il viso giovanile, i capelli corti, leggermente brizzolati sulle tempie, e il velo di barba sul mento gli conferiscono un innegabile charme. Ma, con i jeans stinti, gli stivali di pelle invecchiata e il dolcevita, Matthew somiglia più a uno studente che a certi cinquantenni dall’aria severa.

CHARLY ROSE

(in tono educato)

Papà, ho un po’ fame, posso prendere un panino, per favore?

Matthew detesta gli aeroporti, ma, per la gioia di essere con suo figlio, prende Charly per la vita e lo solleva da terra. Matthew cambia direzione per entrare al ristorante.

CAFFETTERIA DELL’AEROPORTO JFK - INT. - GIORNO

La caffetteria del terminal, consiste in un atrio centrale intorno al quale vari banconi propongono una vasta gamma di specialità gastronomiche. Il ristorante è immenso, la sala affollata, impossibile parlare con qualcuno o fare un passo senza strusciarsi addosso agli altri.

MATTHEW ROSE

(in tono allegro)

Un panino per il ragazzo!

Isabelle esamina il buffet. Posa il dolce sul suo vassoio, poi, lo rimette a posto. Con un certo disappunto, pesca una mela dalla cesta di vimini, ordina un tè al limone e andò a pagare alla cassa.

Charly ha l’acquolina in bocca davanti al suo panino: una ciabatta con pesto, pomodorini sott’olio, prosciutto di Parma e mozzarella. Matthew paga la loro merenda.

MATTHEW ROSE

Attento a non rovesciare il piatto, eh?

Il bambino annuisce, badando a mantenersi in equilibrio precario mentre trasporta il panino e la bottiglia d’acqua.

Il ristorante, una sala ovale con una parete di vetro affacciata direttamente alle piste, è sovraffollato. Charly è perso in mezzo alla marea dei viaggiatori.

CHARLY ROSE

Dove ci mettiamo, papà?

Matthew scruta inquieto la folla che sgomita tra una sedia e l’altra. Con molta evidenza, il locale ha più clienti che posti disponibili. Poi, come per magia, si libera un tavolo vicino alla vetrata. Matthew strizza l’occhio al figlio.

MATTHEW ROSE

Rotta verso est, mozzo.

Mentre Matthew affretta il passo, in mezzo al baccano comincia a squillargli il cellulare. Esita a rispondere. Si guarda attorno, è a metà strada fra l’entrata e il tavolo. Benché sia impedito, visto che tiene da una parte la valigia con le ruote e dall’altra il vassoio, prova a sfilare il telefonino dalla tasca della giacca, ma...

Isabelle guarda scoraggiata l’esercito di viaggiatori che ha invaso il ristorante. Contava di rilassarsi un attimo prima del volo, invece, non c’è nemmeno un tavolo a cui sedersi.

Isabelle si trattiene a stento dal gridare quando un’adolescente dall’aria disinibita, di una quindicina d’anni, dalla figura esile e sfuggente le pesta un piede senza dire una parola di scusa ...

ISABELLE WILCOX

Ahi!

... e le lancia uno sguardo severo. I capelli della ragazza sono tinti di nero, con qualche mèche rosso carminio. Una frangia troppo lunga le ricade sugli occhi. Porta un paio di jeans slim, degli anfibi neri e una Tshirt a righe parzialmente coperta da una felpa con cappuccio rosa e grigia, sulla quale è cucito lo stemma del Manchester United. Un brillantino le scintilla sulla narice sinistra, mentre dal collo le pende una collana in stile medievale di argento e cristalli di granato. Il trucco gotico, tutto khol e eyeliner nero su fondotinta quasi bianco, le da un’aria cadaverica.

Matthew grida nel telefonino.

MATTHEW ROSE

Non attaccare!

Isabelle non ha nemmeno il tempo di innervosirsi. Scorge un tavolo libero proprio a ridosso della vetrata e affretta il passo per paura di lasciarselo scappare. Ha quasi raggiunto la meta, quando le squilla il telefono nella borsa. Lì per lì decide di non rispondere, poi cambia idea. Reggendo goffamente il vassoio con una mano e frugando con l’altra nella borsa per estrarne il cellulare sepolto tra grossi mazzi di chiavi, l’agenda e il romanzo che sta leggendo, si contorce per afferrare il telefonino e portarselo all’orecchio, quando...

Matthew si apre un varco, spinge via la tizia che se la tira appollaiata sui tacchi e l’idiota che la corteggia. Pesta i piedi ad una spilungona scheletrica che si dimena come un’anguilla, aggira il ganzo da balera che la scruta come una preda.

MATTHEW ROSE

Resta in linea, Marta!

Matthew e Isabelle vanno a sbattere l’uno contro l’altra.

Teiera, mela, panino, bicchiere di vino, tutto vola in aria per poi ricadere in terra.

Matthew, irritato, si rialza a fatica.

MATTHEW ROSE

(a voce alta)

Perché non guarda dove mette i piedi?

Isabelle raccoglie da terra telefonino, borsa e chiavi.

ISABELLE WILCOX

Ah, si permette anche di darmi la colpa, dopo che mi ha fatto cadere?

Chinandosi sul figlio per rassicurarlo, Matthew prende dal pavimento il panino avvolto nella pellicola, la bottiglia d’acqua e il cellulare.

MATTHEW ROSE

(in tono indignato)

Avevo visto per primo questo tavolo. Ci eravamo praticamente già seduti quando lei è piombata qui come una furia senza nemmeno...

ISABELLE WILCOX

(in tono rabbioso)

Sta scherzando?Ho visto il tavolo prima di lei.

MATTHEW ROSE

Comunque sia, lei è sola mentre io ho con me un bambino.

ISABELLE WILCOX

Bella scusa! Non vedo come il fatto di avere un marmocchio le dia il diritto di piombarmi addosso.

Sconcertato, Matthew scuote la testa. Fa per protestare, ma ne è impedito.

Isabelle scorge Raphael.

INIZIO SPLIT SCREEN

AEROPORTO JFK DI NEW YORK - INT. - GIORNO

Raphael si rivolge all’addetta alla sicurezza.

RAPHAEL

Buongiorno, sono...

ADDETTA ALLA SICUREZZA

So perfettamente chi è lei, signor Raphaël Barthélémy.

Raphael attende mentre l’addetta alla sicurezza digita sulla tastiera con l’efficienza di una stenografa di tribunale prima di restituirgli i documenti.

ADDETTA ALLA SICUREZZA

Buon volo.

CAFFETTERIA DELL’AEROPORTO JFK - INT. - GIORNO

ISABELLE WILCOX

E poi, per sua norma e regola, non sono sola.

Matthew alza le spalle e prende per mano Charly. Lasciano il ristorante.

MATTHEW ROSE

Vieni, andiamo altrove, è una povera stupida.

FINE SPLIT SCREEN

AEREO - INT. - GIORNO

SPEAKER

(voce fuori campo)

Signore e signori, buonasera, è il vostro comandante che vi parla. Sono lieto di accogliervi a bordo del Boeing 767 diretto a Roma. La durata del volo sarà di tredici ore e cinquantacinque minuti. Le operazioni d’imbarco sono terminate ...

Isabelle sistema il bagaglio a mano nella cappelliera, mentre Raphael si accomoda nella sua poltrona.

SPEAKER

(voce fuori campo)

... sullo schienale davanti a voi troverete un opuscolo sulla

sicurezza che elenca le procedure d’urgenza e che vi preghiamo di leggere attentamente. L’equipaggio della cabina di comando procederà adesso alle dimostrazioni di ...

AEROPORTO CHARLES DE GAULLE DI PARIGI - EST. - GIORNO

L’aereo si sposta indietro sulle ruote girevoli e comincia a rullare in direzione della pista, tutti i passeggeri hanno la cintura allacciata e stanno in silenzio mentre i motori vanno su di giri. Il volo lascia New York per Parigi.

AEREO - INT. - GIORNO

SPEAKER

(voce fuori campo)

... Vi ricordiamo tra l’altro che questo è un volo non fumatori e che è severamente proibito fumare nelle toilette.

Matthew e suo figlio, Charly, guardano "Lilli e il vagabondo" sullo schermo del laptop, mangiando un mastellino di gelato Haagen-Dazs.

CHARLY ROSE

Lilli e il vagabondo!

Matthew si guarda i jeans puliti e la camicia.

MATTHEW ROSE

Vagabondo? Be’, grazie. Non pensavo di essere messo così male.

MUSICA

"BELLA NOTTE" DI OLIVER WALLACE, CANTATA DA GEORGE GIVOT E DAL CORO DELLA WALT DISNEY

Si vede la scena in cui, Lilli, una cagnolina, e Biagio, un randagio, mangiano un piatto di spaghetti e polpette davanti a un ristorante, mentre Tony e Joe, il padrone del ristorante e il cuoco, cantano e suonano per loro una serenata.

LA MUSICA CESSA

Questo genere di piaceri è riservato alla business class, ma una hostess comprensiva, che si è intenerita davanti alla faccina di Charly e al fascino goffo di suo padre, ha volentieri trasgredito alle regole.

DISSOLVE IN

L’aereo è immerso nella penombra. Nel comfort ovattato della business class, Isabelle accende la macchina fotografica e fa scorrere le foto. Stretti l’uno all’altra, Isabelle e Raphael rivivono con gioia i momenti migliori che preludono al loro matrimonio.

DISSOLVE IN

Isabelle guarda "Scrivimi fermo posta", la commedia di Lubitsch, disponibile in video on demand.

ISABELLE WILCOX

Conosci "Scrivimi fermo posta", Raphael?

RAPHAEL

Mai sentito. E’ un fondamentale che mi è sfuggito?

ISABELLE WILCOX

E’ un film di Ernst Lubitsch. Il titolo originale è "The Shop Around the Corner". James Stewart lavora come commesso di una specie di emporio, il megozio dietro l’angolo appunto, ed è innamoratissimo di una ragazza che non ha mai conosciuto di persona, ma con la quale intrattiene una fitta corrispondenza. Nello stesso negozio lavora anche Margaret Sullavan, i due non si sopportano, ma non sanno che tra loro l’amore è già sbocciato: lei infatti è la ragazza che James Stewart non ha mai conosciuto e per la quale ha perso la testa ... per lettera.

RAPHAEL

Ma questa è la trama di "C’è post@ per te"! Meg Ryan è una libraia e Tom Hanks l’arrogante proprietario di un megastore di libri, molto simile a quelli che tu vorresti radere al suolo! Meg ha ereditato dalla madre una piccola libreria per bambini, l’apertura del megastore la costringerà a chiudere. Si sfoga via e-mail con lo sconosciuto che si innamora di lei. Un inno alla comunicazione virtuale.

ISABELLE WILCOX

Tu parli del remake, Raphael, io dell’originale.

DISSOLVE IN

Isabelle guarda, incantata, "Scrivimi fermo posta". Raphael si è assopito. Si vede la scena in cui Alfred Kralik, impersonato da James Stewart, cerca di convincere Klara Novak, impersonata da Margaret Sullavan, a regalare un portafoglio al suo fidanzato dicendole che "un portafoglio non è soltanto pratico, è romantico. In una tasca può conservare la sua ultima lettera. In un’altra, la sua fotografia. Così, quando lo apre, trova lei: cioè, tutto quello che vuole".

DISSOLVE IN

AEREO - INT. - GIORNO

Isabelle incolla il viso all’oblò. Lì, nell’anticamera dello spazio, si vede il cielo in maniera diversa. È di un intenso blu violaceo, una purezza incredibile, lontano dalle grette perturbazioni meteorologiche che si scatenano molto più in basso. Ma l’aspetto più impressionante è la rotondità della Terra, che si coglie molto nettamente. Già inizia la discesa verso Parigi.

L’aereo si posa sulla pista con un leggero sobbalzo.

AEROPORTO CHARLES DE GAULLE DI PARIGI - EST. - GIORNO

L’aereo rolla sulla pista fino al terminal e ...

AEREO - INT. - GIORNO

... Isabelle guarda fuori dal finestrino durante il rullaggio.

AEROPORTO CHARLES DE GAULLE DI PARIGI - INT. - GIORNO

Charly si addormenta tra le braccia di Matthew mentre scende dall’apparecchio.

Nella sala arrivi, Matthew cerca con gli occhi Marcus.

Sarebbe dovuto venire a prenderlo in macchina, e Matthew si mette in punta di piedi per vedere se lo scorge al di sopra della folla.

MATTHEW ROSE

(borbottando)

Mi avrebbe stupito se fosse arrivato in orario.

Isabelle si guarda intorno con impazienza, battendo leggermente i piedi a terra per scaldarli. Si gela. Tira fuori di tasca un cellulare cromato e compone un numero.

TAXI - INT. - GIORNO

Kirsty, una delle assistenti di Isabelle, guarda sullo schermo del telefonino, appare la scritta ’numero sconosciuto’ ha un moto di sorpresa. Dopo un istante di silenzio, afferra il cellulare, che sta squillando e risponde nell’apparecchio.

KIRSTY

Pronto?

INIZIO SPLIT SCREEN

AEROPORTO CHARLES DE GAULLE DI PARIGI - INT. - GIORNO

ISABELLE WILCOX

Kirsty? ... non sei venuta.

TAXI - INT. - GIORNO

Il taxi procede piano. E’ intrappolato in un ingorgo.

KIRSTY

Sono desolata, Miss Wilcox. C’è stato un incidente sulla A11 e la polizia ha chiuso la strada in quella direzione. Non ho potuto raggiungerla.

AEROPORTO CHARLES DE GAULLE DI PARIGI - INT. - GIORNO

ISABELLE WILCOX

Bene. Perfetto.

FINE SPLIT SCREEN

Isabelle riaggancia, irritata, e si gira.

ISABELLE WILCOX

Raphael|

AUTOSTRADA - EST. - GIORNO

Arrivata a Porte de la Chapelle, una vecchia Renault 4 rosso vivo taglia tre corsie in diagonale, ignorando le segnalazioni dei fari delle altre macchine, e abbandona la tangenziale per imboccare la A1 in direzione Roissy-Charles-de-Gaulle.

MACCHINA MARCUS - INT. - GIORNO

MARCUS

(borbottando)

Perché sono sempre io che vado a prenderlo all’aeroporto? Giurerei che in trent’anni di amicizia non mi ha mai reso il favore. Sono troppo gentile, ecco il problema! Senza di me non starebbero nemmeno insieme. Che so... un piccolo grazie a mezza bocca, invece no, niente!

Marcus si guarda nello specchietto retrovisore.

MARCUS

(borbottando)

D’accordo, sono il padrino di Charly, ma chi altro avrebbe potuto scegliere? Pilguez? Figurarsi, e poi sua moglie era già la madrina. È così, faccio sempre favori, passo la vita a fare favori. Non dico che non mi faccia piacere, ma mi farebbe anche piacere che qualcuno si occupasse un po’ di me. Matthew, mi ha forse mai presentato una cameriera? Nel suo ristorante non ne mancano di certo. Ebbene no, mai! Detto questo, se il tizio qui dietro mi sfanala ancora, inchiodo! Devo smetterla di parlare da solo, non voglio passare per matto. Ma con chi dovrei parlare? Coi personaggi dei romanzi? No, devo smetterla.

Marcus si guarda ancora nello specchietto.

AUTOSTRADA - EST. - GIORNO

La Renault si ferma al casello automatico.

MACCHINA MARCUS - INT. - GIORNO

Marcus recupera il biglietto e richiude il finestrino.

MARCUS

Grazie.

AEROPORTO CHARLES DE GAULLE DI PARIGI - INT. GIORNO

Sul tabellone, il volo è segnalato in arrivo puntuale.

Matthew cammina avanti e indietro per l’impazienza.

Dei turisti, in partenza, un piccolo gruppetto entrano nell’aeroporto.

Stufo d’aspettare, Matthew consulta il telefonino per verificare se c’era un sms. Disinserisce la modalità «aereo» e compare sul display un lungo messaggio:

JULIANE

(voce fuori campo)

Benvenuta a Parigi, mia cara. Spero che tu abbia potuto riposare durante il volo e che Raphael non abbia russato troppo;) Scusami per quello che ti ho detto prima: sono molto contenta che ti sposi e che abbia trovato l’uomo capace di renderti felice. Ti prometto di fare tutto il possibile per svolgere con serietà e solennità il mio ruolo di damigella d’onore.La tua amica del cuore, Juliane.

Che cos’è questo pasticcio, un bizzarro scherzo di Marcus? pensa Matthew leggendo l’sms. Lo pensa, finché non ha studiato il telefonino: stesso modello, stesso colore, ma... non è il suo. Un rapido sguardo alla posta elettronica gli permette di scoprire l’identità della proprietaria: una certa Isabelle Wilcox, che vive a Parigi. Cazzo, è il cellulare di quella squinzia del JFK, pensa.

Isabelle guarda l’orologio e reprime uno sbadiglio. Le sei e mezzo del mattino. Roissy si sta svegliando con gran rapidità. Come a New York, nonostante l’ora mattutina, i vacanzieri di Natale prendono possesso dell’aeroporto.

Raphael è davanti al nastro trasportatore dei bagagli.

RAPHAEL

Sei sicura di voler andare a lavorare, oggi?

Isabelle afferra il telefonino cromato per consultare la posta elettronica.

ISABELLE WILCOX

Certo, amore. Scommetto che ci sono già parecchie ordinazioni in attesa.

Isabelle ascolta la segreteria telefonica.

MARCRCUS

(voce fuori campo) )

(in tono strascicato e addormentato)

Ciao, Matt, sono Marcus. Ho avuto qualche problema con la R4, una

perdita d’olio che... va be’, ti spiego dopo. Insomma, per farla corta, rischio di arrivare un po’ in ritardo. Scusa.

Chi è questo fuori di testa! pensa Isabelle premendo il tasto rosso. Uno che ha sbagliato numero? Boh.

MATTHEW ROSE

(ad alta voce)

Accidenti, è il telefono di quell’imbecille dell’aeroporto!

Matthew invia il primo sms.

MUSICA

"HOLLY" DI HENRY MANCINI (ORCHESTRALE)

MATTHEW ROSE

Ho il suo telefono, lei ha per caso il mio? Matthew Rose.

Isabelle risponde quasi istantaneamente.

ISABELLE WILCOX

Si, lei dove si trova? Isabelle Wilcox.

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

A Parigi. E lei?

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

A Parigi: Come facciamo?

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Be’, non esiste la posta, in Francia? Le mando il suo domani.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Troppo gentile. Farò del mio meglio. Qual è il suo indirizzo?

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Ristorante Le Temps des cerises, 16 rue Princesse, Parigi. VI arrondissement.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Ecco il mio: God Save the Boots, 3 bis rue Delambre, Parigi, XIV arrondissement.

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Lei ha un negozio di scarpe, vero? Sì, certo, c’è l’ordinazione molto urgente di un certo Oleg Mordhorov: un paio di stivali di Dolce e Gabbana da consegnare al Théàtre de Chàtelet all’attrice che si spoglia nel terzo atto. Detto tra noi, dubito si tratti di sua moglie.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Chi l’ha autorizzata ad ascoltare la mia segreteria?

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Ma l’ho ascoltata per farle un favore, razza di idiota!

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Vedo che è cafone negli sms come lo è dal vivo. Allora è un ristoratore, eh, Matthew?

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Sì.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

In tal caso, c’è una nuova prenotazione per la sua bettola: un tavolo a nome dei signori Strzechowski, per domani sera.

Almeno, così ho capito dal tono del messaggio, ma la ricezione era pessima.

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Benissimo. Buonanotte.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Sono già le sette del mattino.

LA MUSICA CESSA

Matthew, irritato, infila il telefonino nella tasca interna del cappotto.

Le porte a vetri si aprono e Raphael, sollevato, sospira.

spingendo un carrello portabagagli mentre Isabelle gli rivolge dei grandi gesti con le mani.

AUTOSTRADA - EST. - GIORNO

La vecchia Renault lascia la statale per imboccare l’uscita.

Il vecchio macinino procede come una lumaca, tanto che pare andare al rallentatore.

MACCHINA MARCUS - INT. - GIORNO

Per quanto il riscaldamento sia al massimo, i vetri sono appannati dal vapore. Matthew è seduto accanto a Marcus.

MATTHEW ROSE

(in tono lamentoso)

Ci farai uscire di strada con questo mucchio di ferraglie.

MARCUS

Ma no, fila che è un piacere, la mia macchinina. Sapessi come me la curo!

Marcus è un uomo tra i trentacinque e i quarant’anni, con i capelli castani lunghi e arruffati e un velo di barba. Gli occhi, chiari sono cerchiati e scavati dalla stanchezza.

Indossa dei jeans scuri ed una camicia azzurra spiegazzata aperta fino all’ombelico. Calza un vecchio paio di scarpe da ginnastica verdi e guida con un solo piede: tiene il calcagno poggiato sulla frizione e con le dita dei piedi schiaccia ora l’acceleratore ora il pedale del freno.

Charly si dimena sul sedile di dietro.

CHARLY ROSE

A me piace, la macchina di zio Marcus.

Marcus risponde con una strizzatina d’occhi.

MARCUS

Grazie, piccolo.

MATTHEW ROSE

Allacciati la cintura e smetti di agitarti in quel modo, Charly.

Matthew si volta verso Marcus.

MATTHEW ROSE

Sei passato dal ristorante, ieri pomeriggio?

MARCUS

Ehm, non eravamo chiusi, ieri?

MATTHEW ROSE

Ma hai almeno preso in consegna le anatre?

MARCUS

Quali anatre?

MATTHEW ROSE

Le cosce d’anatra e la rucola che ci porta Bob Woodmark tutti i venerdì.

MARCUS

Ah, mi pareva di avere dimenticato qualcosa ...

MATTHEW ROSE

(sbottando)

Razza di idiota, come puoi dimenticarti l’unica cosa alla quale ti avevo pregato di pensare?

MARCUS

(borbottando)

Ma non è poi un dramma.

MATTHEW ROSE

No, figurati. Anche se Woodmark è insopportabile, la sua fattoria ci fornisce i prodotti migliori che

abbiamo. Se manchiamo a un appuntamento con lui, ci prenderà in antipatia e non ci vorrà più come clienti. Fa’ una deviazione e passa dal ristorante; scommetto che ha lasciato il carico nel cortile sul retro.

MARCUS

Posso occuparmene io. Vi accompagno prima a cas...

MATTHEW ROSE

No. Non sei altro che un cialtrone su cui non si può contare. Prendo io in mano la situazione.

MARCUS

Ma il bambino è stanco morto.

CHARLY ROSE

(in tono euforico)

No, no. Voglio andare al ristorante anch’io.

MATTHEW ROSE

Bene, allora è deciso.

Matthew asciuga con la manica il vapore che si è condensato sul parabrezza.

MATTHEW ROSE

Prendi il raccordo all’altezza della Terza Strada.

AUTOSTRADA - EST. - GIORNO

La vecchia Renault non ama essere allontanata all’improvviso dal suo itinerario. Gli pneumatici stretti non aderiscono bene all’asfalto e il brusco cambiamento di direzione per poco non provoca un incidente.

MACCHINA MARCUS - INT. - GIORNO

MATTHEW ROSE

(gridando)

Lo vedi che non controlli questo ammasso di ferraglia? Per la miseria, ci farai crepare tutti!

Marcus raddrizza il volante mentre intorno a loro gli altri automobilisti suonano esasperati il clacson. Percorrendo il boulevard Saint-Germain, la bagnarola ritrova un minimo di stabilità. Concentrandosi sulla guida, Marcus raggiunge rue Princesse ...

STRADA - PARIGI - EST. - GIORNO

... e parcheggia la sua «macchinina» davanti al ristorante Le Temps des cerises.

CORTILE - RISTORANTE - EST. - GIORNO

Come ha immaginato Matthew, Bob Woodmark ha lasciato il carico nel cortile sul retro del ristorante.

RISTORANTE - INT./EST. - GIORNO

Matthew e Marcus afferrano le cassette e le depositano nella cella frigorifera.

RISTORANTE - INT. - GIORNO

Matthew e Marcus controllano che tutto sia in ordine nella sala principale del ristorante. Il Le Temps des cerises si trova al centro di Saint-Germain-des-Prés. Piccolo ma intimo, è strutturato come un bistrot francese degli anni Trenta: boiseries, modanature, pavimento a mosaico, immensi specchi in stile Belle Epoque, manifesti di Josephine Baker, Maurice Chevalier e Mistinguett. Il locale propone una cucina francese tradizionale. Sul menu appeso al muro, e sui cui è stampigliato il logo del ristorante, due ciliegie rosse, si legge: «Lumache in sfoglia al miele, filetto di anatra all’arancia, torta di St. Tropez».

Charly si piazza davanti al banco luccicante che troneggia nella sala.

CHARLY ROSE

Posso mangiare un gelato, papà?

MATTHEW ROSE

No, caro. Ne hai mangiati un sacco in aereo. E poi è troppo tardi, dovresti essere a letto da un pezzo.

CHARLY ROSE

Ma sono in vacanza...

MARCUS

Su, Matt, sii buono.

MATTHEW ROSE

Ah, no, eh, non mettertici anche tu!

MARCUS

Ma è Natale!

Matthew si lascia sfuggire un sorriso.

MATTHEW ROSE

Siete due bambini.

Matthew va in fondo al ristorante, dietro il banco della cucina a vista, che permette ai clienti di seguire in parte la preparazione dei piatti. Matthew si rivolge a Charly.

MATTHEW ROSE

Quale vuoi?

CHARLY ROSE

(in tono entusiasta)

Una dama bianca.

Con destrezza, Matthew spezza alcuni quadretti di cioccolata fondente e li mette in una piccola scodella per farli fondere a bagnomaria.

Matthew si rivolge a Marcus.

MATTHEW ROSE

E per te?

MARCUS

Si potrebbe aprire una bottiglia di vino.

MATTHEW ROSE

Come vuoi.

Marcus si illumina di un gran sorriso. Si alza subito dalla sedia per scendere nel suo posto preferito: la cantina del ristorante.

Sotto lo sguardo goloso di Charly, Matthew dispone in una coppa due palline di gelato alla vaniglia accompagnate da una meringa. Una volta fusa la cioccolata, vi incorpora una cucchiaiata di panna liquida, poi versa la cioccolata calda sul gelato e ricopre il tutto di panna montata e mandorle tostate.

Matthew infilza un ombrellino sulla cima del gelato.

MATTHEW ROSE

Enjoy!

Matthew e Charly si dirigono a un tavolo e si siedono a fianco a fianco su una panca imbottita. Con gli occhi che brillano, Charly si arma di un lungo cucchiaio e comincia a gustarsi quella prelibatezza.

Marcus torna dalla cantina.

MARCUS

(esclamando, in tono felice)

Guarda un po’ questa meraviglia.

MATTHEW ROSE

Uno Screaming Eagle del 1997?! Ma sei matto? Non sai che queste sono bottiglie riservate ai clienti?

MARCUS

(in tono implorante)

Su, dai, sarà il mio regalo di Natale.

Marcus porge a Matthew un bicchiere di vino.

MARCUS

(esclamando)

Alla tua salute.

MATTHEW ROSE

Insomma, festeggiamo il Natale in anticipo.

Marcus si lascia scivolare sul fondo della panca.

MARCUS

(in tono gongolante)

Ah, che meraviglia.

Matthew prova a sua volta a distendersi. Si toglie il giubbotto, ma quando vede il telefonino di Isabelle sul tavolo prova disappunto. Sospira. Marcus afferra l’apparecchio. Matthew guarda il figlio addormentarsi lentamente sulla panca.

Marcus tocca con le dita grosse il touchscreen facendo scorrere le foto contenute nel cellulare.

MARCUS

Ehi, mica male la ragazza. Con un uomo. Belloccio anche.

MUSICA

"JUST ONE OF THOSE THINGS" DI COLE PORTER

MARCUS

(cantando)

AS DOROTHY PARKER ONCE SAID TO HER BOYFRIEND, "FARE THEE WELL", AS COLUMBUS ANNOUNCED WHEN HE KNEW HE WAS BOUNCED, "IT WAS SWELL, ISABEL, SWELL" AS ABELARD SAID TO ELOISE, "DON’T FORGET TO DROP A LINE TO ME, PLEASE" AS JULIET CRIED, IN HER ROMEO’S EAR, "ROMEO, WHY NOT FACE THE FACT, MY DEAR" ...

Incuriosito, Matthew butta a sua volta un’occhiata allo schermo.

MATTHEW ROSE

Fammi vedere.

Tra le foto di Isabelle, ve ne sono alcune leggermente erotiche, pose suggestive scattate in bianco e nero: fini merletti, giarrettiere di raso, mano sollevata a nascondere pudicamente un seno o a sfiorare la curva di un’anca.

At First Glance

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