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IV

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La parola con cui il vecchio richiamò la fanciulla al ritrovo fu scritta pochi giorni appresso, ben prima di quanto egli l’avesse previsto quella sera coricandosi. Le scrisse sorridendo, contento di sé. Si lusingò anche che il secondo abboccamento sarebbe stato piú ricco di gioie. Invece fu identico al primo. Quando congedò la giovinetta fu altrettanto prudente come la prima volta e stabilí di nuovo ch’essa sarebbe ritornata a lui quando egli l’avrebbe richiamata. La richiamò ancor piú presto al terzo abboccamento, ma il congedo fu lo stesso. Mai arrivò a stabilire subito il prossimo convegno. Perché il buon vecchio era sempre felice: quando chiamava la fanciulla e quando la congedava, cioè quando intendeva di ritornare alla virtú. Se, congedando la fanciulla, egli avesse subito stabilito il prossimo ritrovo, tale ritorno alla virtú sarebbe stato meno intero. Cosí invece mancava ogni compromissione e la sua vita restava regolata e virtuosa con l’eccezione di un brevissimo intervallo.

Degli abboccamenti poco piú ci sarebbe da dire se il vecchio non fosse stato colto dopo qualche tempo da una folle gelosia. Folle non per la sua violenza ma per la sua stranezza. Ecco: non si manifestava quando egli scriveva alla giovinetta perché era il momento in cui egli la portava via agli altri; né quando la congedava perché era il momento in cui agli altri la consegnava, volonteroso, tutta. La gelosia da lui s’accompagnava proprio all’amore, nello spazio del tempo. L’amore ne era rilevato e l’avventura diveniva piú «vera» che mai. Una delizia e un dolore indescrivibile. A un dato momento gli si figgeva in mente il pensiero che la giovinetta senza dubbio avesse degli altri amanti e tutti giovani quanto lui era vecchio. Se ne doleva per sé (oh! tanto!), ma anche per lei che poteva perderci ogni possibilità di vita decorosa. Guai se si fosse fidata di altri come s’era fidata di lui. Nella gelosia faceva capolino la propria colpa. È perciò che a compensare il proprio iniquo esempio, il vecchio s’abituò a predicare la morale proprio quando faceva all’amore. Le spiegava quanti pericoli le potevano derivare dagli amori disordinati.

La novella del buon vecchio e della bella fanciulla

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