Читать книгу Versi Per Bambini II - Juan Moisés De La Serna, Dr. Juan Moisés De La Serna, Paul Valent - Страница 7

3. IL RICCIO E LA PERNICE

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Volando era arrivata

stava per mangiare

era molto affamata.

quando qualcosa vide.

La pernice guardò e guardò

e a guardare continuò

quello che cibo sembrava

a dimenarsi cominciò.

Un po’ si scansò

ma a guardarlo, continuò

quello, che cos’è quello?

quello che sto vedendo ora.

Che cosa sei? Chiese.

e sorpresa rimase

pensava di conoscere tutto

tutto quello che sul campo c’era.

L’altro aveva sentito

rispose subito.

“Un riccio, non vedi?”

e non si mosse.

“Vedendoti, ti vedo molto bene”

la pernice rispose

“Ma mai da queste parti

ti incontrai prima”.

“Forse perché qui non sei mai passata

perché non mi sono mai mosso

Qui ho la mia casetta

ma non ho amici”.

La pernice lo fissò e poi

gli aghi vide

e anche se non gli piaceva

al riccio ha disse:

“Se vuoi posso esserlo io

ma non mi piaci affatto”.

Cosa? chiese.

perché nulla ne sapeva.

“I tuoi aghi son pericolosi

e potrei infilzarmi

su un’ala o negli occhi

e più volare non potrei”.

“Andiamo, stai esagerando

Come potrei pungerti?

se nemmeno ti avvicini

io lì non ci arrivo”.

La pernice ci pensò un po’ su

e a volare iniziò

Dove vai? chiese l’altro

che solo sarebbe rimasto.

““Forse un giorno tornerò

quando ci avrò pensato

perché non mi piacciono gli aghi

e te li sei tolti”.

E volò via

più non tornò

il riccio rimase

triste in solitudine.

Ma aveva capito

le motivazioni che aveva

con quegli aghi che ha

sarebbe stata infilzata.

AMORE


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