Читать книгу Incantesimo D'Amore - Kristen Strassel - Страница 9
Capitolo 3
ОглавлениеSophie
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«Immagino che tu ne abbia trovato uno buono» disse la nonna dopo cena. Avevamo mangiato cibo da asporto dopo che il timer del forno non aveva funzionato e avevamo bruciato le lasagne. Negli ultimi giorni erano successe altre cose strane, ma quella sera sarei stata felice anche di mangiare segatura, per cena. Ero ancora su di giri dopo aver preso un caffè con quell’uomo sexy.
Non avevo ancora una vita sociale a Summerland, quindi il programma di quella sera consisteva nel guardare i giochi a premi in TV con la nonna.
La faccia stava iniziando a farmi male tanto stavo sorridendo, ma era un bene tenere la nonna sulle spine. «Di cosa stai parlando?» le chiesi.
Non le avevo ancora detto niente di quello che era successo al bar. In quanto incantatrice, la nonna sapeva leggere l’energia, e sapeva che la mia non era un granché.
«Uno di quei giocattoli. Per il tuo blog.» Indicò la mia camera da letto. «Io sorrido in quel modo solo se...»
«Nonna!» Quella donna sarebbe stata la mia rovina. Non che non si meritasse un po’ di divertimento, ma non avevo bisogno di sentirglielo raccontare. Non appena il blog avesse iniziato a decollare, mi sarei trovata un posto tutto mio dove stare.
Magari con un coinquilino sexy. O almeno un amico muscoloso che mi aiutasse a traslocare.
«Okay, non è uno dei tuoi giocattoli. Mi dirai cosa ti ha resa così felice o devo portarti al pronto soccorso e dire al dottore che hai sbattuto la testa?» La nonna strinse le labbra e mi esaminò in cerca di altri segni di ferite.
«No.» Le diedi una spintarella con il piede e feci quasi cadere la gigantesca ciotola di popcorn tra di noi. Era una delle mie tradizioni preferite, risalente a quando andavo a trovare la nonna da piccola, e ora lei ne preparava una ciotola enorme ogni sera. I miei pantaloni non li apprezzavano tanto quanto me, ma cercavo sempre una scusa per comprarne di nuovi. «Oggi ho incontrato una persona al bar.»
Il viso le si illuminò, e le dita smaltate di rosa volarono verso la sua bocca. «Dimmi tutto. Lo conosco? Devo. Summerland è una piccola città. È un problema se non lo conosco, potrebbe essere un serial killer.»
«Gliel’ho già chiesto. Sostiene di non esserlo.» Ridacchiai al ricordo di quella conversazione.
«Non è Jerry, quello del mercatino, vero? È venuto al negozio a chiedere di te, e gli ho detto di stare alla larga» disse scuotendo la testa. «Giuro che quella scatola che mi ha venduto è maledetta. Da quando l’ho comprata, ogni giorno è andato storto qualcosa. Gliel’avrei restituita, ma non gli darò la soddisfazione di avere ragione, visto che aveva detto che non la volevo.»
«No, non è Jerry.» Ora veniva la parte difficile. «Lo conosci. È Tyson. Il tipo della svendita che hai chiamato rettile.»
La testa della nonna ricadde sul cuscino e lei gemette. «Sophie Rae, ti ho detto di stare alla larga da quell’uomo. È uno che porta guai.»
«È dolce.» Oh, e così sexy... Chiusi gli occhi per un lungo momento, immaginandolo in piedi davanti al mio tavolo. Capelli scuri e ribelli che gli cadevano su quelle spalle incredibilmente larghe. Jeans consumati che lasciavano un po’ troppo spazio alla mia immaginazione molto vivida, che al momento stava fantasticando su come sarebbe stato senza averli addosso. Quell’uomo irradiava potere. Venni riportata alla realtà quando la nonna mi diede uno scappellotto. «Dice anche che voi due non avete avuto una relazione. Ma ovviamente avete dei trascorsi, altrimenti non sembreresti una che ha appena succhiato un limone.»
La nonna era insolitamente silenziosa. C’era qualcosa che non andava con Tyson, e la cosa mi innervosiva, perché lei andava d’accordo quasi con tutti.
«Dillo.» Aspettai qualcosa di più del cipiglio a labbra serrate, ma non arrivò. «Sono pronta a scommettere che non è abbastanza per farmi annullare il nostro appuntamento di sabato.»
Emise un sospiro drammatico. «Bene. Ti chiedo solo di ascoltare, anche se non capirai subito. Imparare a essere una strega significa che a volte si deve riporre fiducia in cose che, a prima vista, non hanno senso.»
«Sembra che tu stia tergiversando.» O facendomi perdere il mio tempo con cose inutili.
La nonna inarcò le sopracciglia, riservandomi il miglior sguardo materno che riuscisse a fare. Non era mai stata una patita della disciplina.
«Va bene.» La nonna strinse le labbra. «Molto tempo fa, Tyson, assieme ad altri, venne da me per chiedere aiuto con un incantesimo. Non ne avevo mai lanciato uno su quelli della loro razza, prima...»
«Quelli della loro razza?» Mi arrabbiai, non mi piaceva come suonava, ma avrei dato alla nonna la possibilità di riscattarsi.
«Non sono come noi. Ecco perché ero riluttante a farlo, ma avevano qualcosa che io desideravo e, come vedrai con i tuoi occhi, sanno essere molto persuasivi. Ho detto loro che non potevo garantire il risultato di nessun incantesimo, nemmeno su un umano. Sono solo suggestioni, e il modo in cui si manifestano dipende in toto dall’energia della persona – o della creatura – che riceve l’incantesimo. Non... non è andata come previsto.»
Si era fermata, ma sicuramente quella non era la fine della storia. Ero più confusa che mai. Creatura?
«Ovviamente ho delle domande.» Persino i discorsi sulla magia facevano formicolare il mio corpo, come se una bestia addormentata dentro di me aprisse un occhio. Era una sensazione inquietante che non sapevo come soddisfare. La nonna si stava divertendo con le lezioni che mi dava, e, qualunque cosa fosse accaduta con Tyson, forse lui sarebbe stato almeno il responsabile dell’accelerazione del processo di insegnamento. Io ero pronta. «Cosa intendi con la loro razza? E cosa non è andato come previsto?»
«Mi hanno chiesto un incantesimo d’amore per aiutarli a trovare le loro compagne. E, capisci, dal momento che è ancora single...»
«Forse non più.»
La nonna scosse la testa. «L’incantesimo non ha funzionato. Non hanno mai trovato chi cercavano, e sostengono che sono io il motivo per cui non sono stati più in grado di cambiare da quando l’ho lanciato.»
«Eh?» Non poteva aver detto quello che pensavo avesse detto.
«Cambiare. Mutare. Ma non come lo intendi tu» mi rispose ridendo. «Questa è la parte in cui ti devi fidare di me. Potresti non vederne mai la prova, e va bene se pensi che la tua vecchia nonna abbia perso la testa. Tyson e gli uomini che lavorano nella gioielleria in cui non sono più la benvenuta sono... draghi.»
A quel punto era più che probabile che non avessi sentito bene. «Draghi?»
Impossibile. Tyson sembrava un po’ più intrigante dell’uomo medio che faceva colpo su di me in un bar, ed era decisamente più bello, e mi faceva formicolare la pelle ogni volta che pensavo a lui e... Okay, forse non era così difficile credere che potesse essere una creatura mitologica.
No, era difficile, invece. Non era possibile che avesse trascorso parte della sua vita come drago.
«Sì, draghi. Sono creature antiche a cui è stato dato il compito di proteggere la Summerland Valley.» Mi lasciò il tempo per capire. «Puoi ringraziare quei draghi ogni volta che Summerland viene premiata come il posto più sicuro in cui vivere nel sud-est degli Stati Uniti. Ma non riuscivano a trovare un drago femmina con cui accoppiarsi. Molto tempo fa, hanno chiesto il mio aiuto. Speravano di attirare qui qualche femmina che avesse perso il suo tuono, come chiamano i loro branchi di appartenenza. O forse dei maschi, chi sono io per giudicare. A quel tempo, infondere nell’universo una vibrazione d’amore era l’unico modo in cui avrebbero trovato chi cercavano.»
Mi ci volle un minuto per trovare le parole. Mi aveva chiesto di mettere da parte lo scetticismo e di fidarmi di lei. Ma quello che aveva detto era pazzesco. «Quanto tempo fa?»
Se quella cosa era accaduta di recente, avrebbe potuto spiegare perché non ero riuscita a pensare a nient’altro che a Tyson dopo la visita alle svendite. Le mie fantasie erano state messe a dura prova sin da quel pomeriggio. La prossima volta che avessi testato uno dei miei giocattoli per il blog...
«Nel 1969» rispose la nonna, arrestando bruscamente la fantasia che stava sbocciando. Quasi vent’anni prima che io nascessi. Tyson sembrava avere al massimo un anno o due più di me. «Non venne chiamata Summer of Love per niente...» aggiunse, nel caso pensassi di non averla sentita bene, ancora, come accaduto con il resto di quella folle conversazione.
La nonna aveva sempre parlato molto di quell’estate. Aveva trovato l’amore, o per lo meno la passione, con un chitarrista di una rock band super famosa. Sarebbe stata per sempre la mia eroina, perché aveva assistito alla loro performance a Woodstock da un lato del palco.
Ma non aveva mai, mai menzionato prima un incantesimo d’amore fallito e un gruppo di draghi. Quindi mi ci volle un minuto per elaborare tutte quelle informazioni.
«Non sono sicura di quando o perché i draghi mutino. Le leggende dicevano che quando in cielo compariva un temporale con tuoni e fulmini, in realtà era un combattimento tra draghi. Ma dopo il mio incantesimo, a Summerland non c’è più stato un temporale. Pioggia in abbondanza, ma niente fuochi d’artificio.» La nonna ridacchiò. «Ecco perché ci vado così piano con le tue lezioni, Sophie. Non dovresti mai scherzare con cose che non capisci. Prima di quell’incantesimo, non ne avevo mai lanciato uno su un drago, e ne ho pagato il prezzo.»
Per un momento pensai di cancellare l’appuntamento. Ma lo stesso formicolio che mi attraversava quando la nonna parlava di magia mi percorse la pelle. Finché non avessi lanciato un incantesimo su Tyson, l’appuntamento non aveva motivo di andare a rotoli.
«Quale prezzo hai pagato?» le chiesi. Se Tyson nutriva rancore contro la nonna, poteva avere ragioni più sinistre per volermi portare fuori.
Forse avrei dovuto annullare.
Diavolo, no. La nonna mi aveva insegnato a vedere il buono in ogni persona. E io avevo un appuntamento con un ragazzo sexy che avrebbe potuto trasformarsi in un drago. Ci sarei andata.
«Mi hanno maledetta.» La nonna scosse di nuovo la testa. «È per questo motivo che raramente faccio incantesimi. Da allora nessuno di essi ha più funzionato. Ora leggo solo i tarocchi e aiuto le persone a selezionare i cristalli in modo che possano trovare la propria magia. Poterli fare mi manca terribilmente... saprò quando sarà di nuovo il momento.»
«Ma mi stai insegnando a lanciarli.» Senza mai dirmi che la sua magia le era stata portata via. «Forse puoi insegnarmi a sistemare le cose.»
«Non voglio che ti sacrifichi per la squadra, diciamo, per salvare la tua vecchia nonna. Sono una donna adulta, e posso affrontare le conseguenze delle mie azioni. Ormai è così da molto tempo.»
«È solo un appuntamento, e voglio ancora andarci. È passato molto tempo dall’ultima volta che sono stata così entusiasta all’idea di uscire con qualcuno.»
«Allora dovresti andare. La magia non dovrebbe mai impedire di divertirsi» disse la nonna. «Dove ti porta?»
«A cena, e poi serata al cinema nel parco.» Morivo dalla voglia di andare a vedere uno dei vecchi film che proiettavano ogni sabato su uno schermo allestito nel parco cittadino, ma alla nonna non interessava. Diceva che li aveva già visti tutti.
«Spero di non averti messa in pericolo.» La nonna mise da parte i popcorn con un sospiro. «Nessuno in città sa cosa sia realmente accaduto. I draghi non volevano ammettere di essersi rivolti a me per chiedere aiuto, e io ero molto imbarazzata che la mia magia avesse fallito in quel modo. Tutti pensano che tra di noi ci sia un’accesa rivalità per una gemma presente nel loro negozio.»
«Ci sono altre creature immortali in città di cui dovrei sapere?» le chiesi.
«Più di quante tu possa immaginare.» La nonna prese il telecomando e alzò l’audio del gioco a premi che voleva vedere. «Sei pronta a credere nella magia?»
**
La storia della nonna avrebbe dovuto spaventarmi tanto da tenermi lontana da Tyson. Ma, come era accaduto con l’incantesimo d’amore, si ritorse contro di me. L’elettricità non aveva smesso di scorrermi nelle vene dalla grande rivelazione. Avevo un appuntamento con un drago. Santo cielo. Come sarebbe stato uscire con una creatura soprannaturale? Per colpa della mia immaginazione iperattiva, e della quantità di tempo che avevo trascorso a fare ricerche sui dieci migliori sex toys da usare con il tuo coinquilino, avevo creato più di uno scenario bollente.
Forse il prossimo articolo sul mio blog si sarebbe intitolato la top ten dei migliori sex toy da usare con il tuo drago.
L’universo si muoveva proprio per vie misteriose. Ma io avevo sempre creduto che mi coprisse le spalle, e non avevo mai avuto bisogno che lo facesse più di quella sera.
Era arrivato il momento di incontrare Tyson. Avevamo programmato di incontrarci al ristorante, perché non c’era verso che rischiassi che lui e la nonna si scontrassero. Indossavo un corto vestito ricamato, che mi sfiorava il corpo, con leggings capri e sandali con il cinturino.
La nonna non mi aveva insegnato a lanciare un incantesimo d’amore – non ancora – ma non c’era nulla di male nell’aumentare le probabilità a mio favore. Inizialmente avevo preso il mio quarzo rosa, ma alla fine avevo scelto di mettere la piccola spilla con il drago che avevo trovato alla svendita. Perfetta.
La spilla si riscaldò contro il mio petto quando Tyson apparve. Il suo viso si illuminò quando mi vide, e il suo sguardo mi passò sul corpo come una carezza ardente.
Potevo anche non credere alle parole della nonna, ma quell’uomo aveva l’ardore di un drago.