Читать книгу Angelo D’Oro (Angelo Spezzato #5) - L.G. Castillo, L. G. Castillo - Страница 6
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ОглавлениеNaomi era seduta sullo stipite della finestra della camera da letto, e dondolava i piedi all’esterno. Una lacrima le corse lungo la guancia.
Perché, Welita? Perché mi hai dovuto lasciare?
Si sentì un leggero ticchettio sul pavimento, seguito da una cosa umida che le toccava il gomito.
“Hey, Bear” disse Naomi con voce rotta.
Ovunque guardasse, vedeva qualcosa che le rammentava Welita. Vedeva un fiore, e scoppiava a piangere nel ricordare come Welita adorasse occuparsi del giardino. Non poteva più cucinare perché tutto quello che sapeva le era stato insegnato dalla nonna. Riusciva a malapena a guardare il piccolo Chihuahua senza crollare.
Bear guaì mentre toccava Naomi con la zampa.
“Sto bene, davvero.” Prese Bear in braccio. Il cane era preoccupato. Poverino. Naomi si era dimenticata di quanto Bear fosse sensibile.
Il musetto di Bear si inclinò di lato, le ciglia umide che sbattevano.
“Non mi credi?”
Bear abbaiò.
“Non riesco proprio ad imbrogliarti, eh?” Sospirò. “Welita se ne è andata. Lo puoi sentire?”
Bear guaì di nuovo, poi nascose il muso nel grembo di Naomi.
“Gli animali capiscono?”
“Capiscono.” La voce di Lash si fece sentire dietro di lei. “Beh, Bear sicuramente sì. È depressa da quando siamo tornati. Non ha neanche ringhiato quando Gabrielle l’ha accarezzata ieri.”
Naomi si asciugò velocemente le lacrime. Non poteva permettere che Lash la vedesse piangere di nuovo. Capiva che questa cosa lo stava straziando.
“Gabrielle è stata qui? Non l’ho sentita.”
“Sei un po’ fuori fase da qualche tempo.” Lash le sedette accanto e le circondò le spalle con un braccio.
Quando non piangeva, Naomi si muoveva come uno zombie. Lash e Rachel facevano a turno per controllare che mangiasse qualcosa.
“So che devo andare avanti. Solo che è troppo difficile. Non voglio dimenticarmi di lei.”
Lash le baciò la testa. “Non la dimenticheremo mai. Sarà sempre con noi.”
“So che hai ragione. Se solo potessi convincere anche il mio cuore.”
“Puoi farcela. Ne sono certo. Welita vorrebbe che fossi felice.”
Lash aveva ragione. Naomi poteva sentire le parole della nonna: “Ay, mijita, la vita è preziosa. Non trascurare coloro che ti amano.”
Doveva fare di più.
“Allora, cosa voleva Gabrielle?”
“Stava, uh, controllando che stessi bene.”
Naomi sollevò il viso e guardò negli occhi color nocciola pieni di amore. C’era qualcosa che non le stava dicendo.
“E?”
“E cosa?” Lash si mise a giocherellare con una ciocca di capelli e gliela mise dietro l’orecchio con delicatezza.
“Non abbiamo segreti uno per l’altra, Lash, ricordi?”
“Lo so, lo so. È solo che . . .”
“Che?”
“Voleva dirmi dove si trova Jeremy e come sta.”
Naomi si irrigidì. Non voleva sentir parlare di Jeremy, ma allo stesso tempo lo desiderava.
Era così confusa. Aveva voluto che Jeremy se ne andasse. Aveva voluto che quella faccia, che le ricordava la morte di Welita, uscisse dalla sua vita. Era stata sollevata quando il suo desiderio era stato soddisfatto. Ma nel momento in cui aveva ottenuto ciò che voleva, se ne era pentita.
Negli ultimi giorni la sua mente aveva lottato fra la soddisfazione di non dover più vedere Jeremy e il desiderio che tornasse per potergli chiedere scusa.
Non poteva ancora credere a ciò che gli aveva detto. Era stata orribile. Non aveva nessun diritto di accusarlo di aver tolto la vita a Welita. E, peggio ancora, l’aveva allontanato dalla sua famiglia.
“Cosa ti ha detto?”
“È a Kauai. Sta bene. Credo.”
“Lo riporterà indietro?”
“Ha detto che dovrà essere lui a scegliere di tornare.”
Il viso di Lash si contorse. Stava lottando contro l’angoscia che provava per non farla pesare su di lei. Quanto aveva potuto essere egoista? Aveva allontanato suo fratello e il suo migliore amico, e Lash riusciva a malapena a parlarne.
“Lash, io—”
Il suono di un vortice seguito da un gridolino la interruppero.
“Non così veloce, Uri!” gridò Rachel. “Potrebbero non essere pronti a ricevere visite—oh, eccovi.”
Rachel ed Uri sbatterono le ali mentre rimanevano sospesi in volo davanti alla finestra.
“Come stai oggi?” Rachel rivolse un sorriso dolce verso Naomi.
“Meglio.”
“Bene.”
“Lash, c’è una cosa—”
Rachel mise una mano su quella di Uri, fermandolo a metà della frase.
“Non ancora” sussurrò arrabbiata.
“Ma pensavo—”
“Dopo.”
Si guardarono a disagio.
Gli occhi di Naomi passarono da Rachel a Uri e di nuovo a Rachel mentre il silenzio riempiva l’aria.
Il viso a forma di cuore di Rachel si contorse per la preoccupazione mentre ricambiava lo sguardo di Naomi.
Qualcosa non andava. Se lo sentiva.
“Amico, ci stai facendo preoccupare. Dicci cosa succede” disse Lash, alzandosi.
“Non so come farlo.” Uri si strofinò il collo nervosamente.
Rachel gli accarezzò un braccio e poi si diresse verso Naomi, atterrando delicatamente al suo fianco. “Sai una cosa? Mi piacerebbe una tazza di tè.”
“Non ti piace il tè” disse Naomi mentre Rachel la metteva in piedi. Le notizie dovevano proprio essere molto brutte. Rachel la stava praticamente trascinando in cucina.
“Uh, è vero, ma mi piace il modo in cui lo fai tu con la cannella e il—”
“Rachel . . .” la avvisò Naomi.
“Va bene, va bene. Scusa.” Rachel lasciò andare il braccio di Naomi. “Diglielo, Uri.”
“Dobbiamo riportare indietro Jeremy.”
Lash guardò nervosamente verso Naomi prima di girarsi verso Uri.
“Ci stiamo lavorando.”
“Deve tornare. Adesso.” Uri sembrava agitato.
Naomi sbatté le palpebre, sorpresa. Lash sembrava esserlo tanto quanto lei. Uri di solito era estremamente rilassato.
“Metteranno Jeremy sotto processo!” sbottò Rachel.
“Sotto processo? Perché?” Naomi non poteva credere a quello che stava sentendo. E se Jeremy non fosse tornato? Le cose si sarebbero messe peggio per lui?
“Per aver disubbidito a quello che gli era stato ordinato, giusto?” disse Lash, scuotendo la testa. “Non preoccupatevi. Non è niente di che. Sono stato sotto processo dozzine di volte. Maledizione, Uri, mi avevi fatto prendere un colpo.”
“Non capisci” disse Rachel sottovoce.
“Ma mi conosci?” disse Lash ridendo. “Sto parlando per esperienza. A Jeremy andrà tutto bene. È la sua prima volta, per cui saranno clementi. Davvero, voi due dovete rilassarvi.”
“Ho paura che ti sbagli, amico mio” disse Uri con voce profonda e seria. “Qui è tutto diverso, perché si tratta di Jeremy.”
Uri fece una pausa, prendendo fiato. Occhi azzurri pieni di dolcezza si posarono su Naomi per un attimo. Non c’era rimprovero nel suo sguardo, ma lei non poté fare a meno di sentire il senso di colpa ribollirle dentro.
“Gli arcangeli devono seguire un codice di condotta più rigido degli altri” disse Uri. “Siamo modelli di comportamento per gli altri ranghi. Non solo Jeremy ha disubbidito ad un superiore, ma l’ha fatto davanti a dei subordinati.”
Oh, no. Cosa ho fatto? La vergogna si impossessò di Naomi. Se Welita avesse potuto vederla adesso, si sarebbe sentita mortificata. Non era questo il modo di trattare la famiglia.
Rachel le strinse la mano. Anche senza che dicesse una parola, Rachel sapeva a cosa stava pensando.
“E allora lo riportiamo indietro. Super facile” disse Lash. “Se chiederà perdono, non ci sarà nemmeno bisogno di un processo. Sono certo che Raphael convincerà Michael ad essere clemente.”
“Si è già incontrato con Michael” disse Rachel.
Lash si irrigidì. “E?”
Uri scosse il capo tristemente.
“Non è possibile! State scherzando, vero? Forza, Uri. Devi stare scherzando!” Il viso di Lash divenne paonazzo.
“Come vorrei fosse così, amico mio. Anch’io ho pregato Michael. È stato irremovibile. Gli arcangeli giudicheranno Jeremy per i suoi misfatti.”
Naomi scoppiò in singhiozzi mentre Lash colpiva con forza il muro, inanellando una sfilza di parolacce. Doveva fare qualcosa per rimediare.
“Capisco la tua rabbia. La sento anch’io. Ho convinto Michael a lasciarmi andare a prendere Jeremy. Ha accettato che venissi con me.”
“Vengo io con te!” gridò Naomi. Era per colpa sua che Jeremy se n’era andato. Poteva convincerlo a tornare.
“Non puoi” disse Uri. “Michael ha specificatamente proibito che tu facessi parte di questa operazione.”
Naomi guardò verso Rachel, che adesso stava piangendo, con le lacrime che le scendevano a fiotti lungo le guance.
“Pensavi di potermi distrarre con del tè?” singhiozzò Naomi insieme a lei.
“Non sapevo che altro fare. Mi dispiace.”
“Shh, Naomi.” Lash la prese fra le braccia. “Uri ed io abbiamo la situazione sotto controllo. Riporteremo Jeremy a casa e troveremo il modo di perorare la sua causa. È il miglior arcangelo che ci sia. Tutti lo amano qui. Tutto andrà bene. Vedrai.”