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Introduzione:

a cosa serve

la Dizione?

Risponde Valter Carignano

maestro di canto e tecnica vocale,

terapista della voce, vocal coach

Beh, a questa domanda sarebbe molto facile rispondere “Figuriamoci! La dizione ormai non serve più a niente. E poi non voglio mica fare l’attore in teatro.”

Però, come spesso succede, la risposta più facile non è quella giusta. La risposta più corretta sarebbe: la Dizione è una delle discipline che aiuta a ottenere il meglio dalla propria voce, e aiuta anche a evitare afonie, stanchezza della voce e problemi di timbro vocale. Anche se non si vuole fare gli attori in teatro.

“Ma come?”, potreste domandare, “Cosa c’entra la Dizione con il fatto che mi va sempre via la voce?”

C’entra molto, eccome. Cerco di spiegarvelo presentandomi con due parole. Io da più di trent’anni insegno tecnica vocale a cantanti, attori, insegnanti, impiegati… insomma, a chiunque voglia ottenere i migliori risultati possibili con la propria voce, sia cantando che semplicemente parlando. Ho collaborato molte volte con foniatri, medici e fisioterapisti in percorsi di riabilitazione vocale, e ho seguito personalmente molti allievi fino alla totale risoluzione dei loro problemi vocali.

Ora, non voglio addentrarmi in discorsi tecnici che andrebbero oltre lo scopo e l’argomento di questo libro, ma è un fatto assodato che due delle cause principali dei problemi vocali - se non ci sono patologie congenite o malattie di vario tipo - sono l’utilizzo non ottimale del fiato e varie tensioni muscolari localizzate (per esempio collo, mascella, lingua, nuca, spalle). Quasi sempre, noi non ci rendiamo conto di queste tensioni muscolari localizzate, sono così radicate in noi da sembrarci “naturali”. Ma uno stato di tensione e di sforzo non è mai “naturale”, è sempre indice di qualcosa che non sta funzionando nel modo migliore, e che presto o tardi peggiorerà.

Molte cose ve le dirà fra poco l’attrice professionista e insegnante di Dizione Marina Di Paola. Dal mio punto vista specialistico e professionale vi posso assicurare che studiare la Dizione serve a concentrarsi su un aspetto della nostra vita assolutamente fondamentale: il nostro modo di parlare e di comunicare. Quasi sempre lo diamo per scontato, quasi sempre non ce ne curiamo, certi che il meccanismo andrà avanti da solo per sempre e stupendoci poi quando invece “la voce non funziona più”.

Studiare la Dizione fa bene alla nostra salute, perché si impara ad articolare meglio le parole e a utilizzare meglio e in modo più consapevole i muscoli dall’apparato vocale. Se si articola meglio, molte delle tensioni cui ho accennato cominciano a sciogliersi, e già questo fa migliorare non solo la nostra voce ma il nostro benessere generale. Inoltre, di conseguenza, in genere anche la respirazione comincia a funzionare meglio.

Molto spesso, basta questo per cambiare totalmente la situazione. Qualche altra volta, invece, è l’inizio di un percorso di miglioramento vocale che toccherà altre tappe, ma è pur sempre un inizio ed è già molto utile di per sé.

E allora, a cosa serve la Dizione?

Per quanto attiene alla mia professione, aiuta a stare meglio e a mantenere la voce in salute.

Mi sembra sia già molto.

Risponde Marina Di Paola

attrice, doppiatrice, speaker,

insegnante di Dizione e Lettura Espressiva

Quando mi fanno questa domanda, io rispondo concentrandomi sugli aspetti comunicativi e mostrando come una buona Dizione ci può aiutare molto anche nella vita di tutti i giorni.

Certo, io adesso sono un’attrice, speaker, insegnante di Dizione e Lettura Espressiva ad Alta Voce, lavorare con la voce è la mia professione, ma quando ho cominciato a frequentare le accademie io stessa non mi rendevo conto di quanto poco sfruttassi le mie potenzialità. All’epoca, cominciai a capire che la mia voce aveva grandi possibilità che io non vedevo, non conoscevo, non sapevo nemmeno che potessero esserci. Ma non sono doti uniche, che possiedo solo io: tutti noi abbiamo nella nostra voce uno strumento meraviglioso, dobbiamo soltanto imparare a utilizzarlo nel modo migliore.

Per esempio: ci può capitare di parlare con qualcuno e accorgerci di prestare attenzione non tanto a quello che dice, che sarebbe la cosa più importante, ma al fatto che ha un certo accento, o un difetto di pronuncia particolare. È chiaro che non dovrebbe funzionare così, ma è una cosa che succede.

E così chi ci parla non ha ottenuto il suo scopo, qualunque fosse, perché “ci ha perso”, non sta più comunicando con noi. E noi con lui.

Bene, imparare la dizione permette di ottenere quella che si può definire modalità di espressione vocale neutra, priva cioè delle inflessioni dialettali o personali più marcate, quelle che potrebbero dare fastidio e distrarre. Ma attenzione: questo non significa assolutamente “parlare in modo strano” o rinunciare alle proprie origini o caratteristiche; significa invece trasformarle da possibili difetti a punti di forza, in modo che la nostra personalità unica sia espressa nel modo migliore attraverso la nostra voce, anche lei assolutamente unica.

Una voce ben educata è anche più piacevole all’ascolto, è più “bella” e personale. Perché tramite la Dizione e l’educazione vocale si può imparare a utilizzare meglio i punti di forza della nostra voce. In questo modo, saremo anche più sicuri di noi stessi e avremo una maggiore autostima.

Inoltre, se fosse necessario, sarà più facile per noi parlare in pubblico, perché sapremo di poter contare sulla padronanza del nostro “strumento-voce”, risultando anche più credibili e preparati a chi ci ascolta.

Non mi dilungo oltre, credo che il concetto sia ormai chiaro. La Dizione e l’educazione della voce danno grandi benefici, e imparare non è così difficile.

Perché non provare?

Manuale Di Dizione Italiana

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