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Epidemie e pandemie del passato

Epidemie diffuse si sono verificate nel corso della storia. Nel 430 a.C. gli ateniesi persero 100.000 persone durante la guerra del Peloponneso. Questo è nulla rispetto alla peste Antonina del 165-180 d.C., che distrusse l’esercito romano e uccise cinque milioni di persone, senza contare le invasioni e le guerre civili che seguirono.

Allo stesso modo, la peste di Giustiniano 541-542 d.C., che potrebbe aver spazzato via il 10% della popolazione mondiale, vide la graduale scomparsa dell’impero bizantino.

Si stima che la peste nera del 1346-1353 abbia spazzato via 25 milioni di persone, un terzo o metà della popolazione europea.

Le pestilenze americane del XVI secolo, introdotte dagli europei, hanno ucciso il 90% delle civiltà azteca, inca e degli indiani d’America, facilitando la conquista europea dell’emisfero occidentale.

La pandemia di influenza spagnola del 1918-1920 infettò circa 500 milioni di persone o un terzo della popolazione mondiale. Fece almeno 50 milioni di morti. Le cattive condizioni dei soldati che combattevano la prima guerra mondiale aumentarono la diffusione e la letalità del virus.

In tempi recenti l’influenza asiatica 1957-1958 ha ucciso un milione di persone, soprattutto a Singapore e Hong Kong. La pandemia di AIDS, scoppiata nel 1981, ha ucciso 35 milioni di persone nel mondo. Circa 40 milioni ne sono ancora affetti, ma i farmaci permettono loro di vivere una vita normale. Infine, la pandemia di influenza suina H1N1 del 2009 ha ucciso fino a mezzo milione di persone. Un vaccino contro questa influenza è incluso nei normali vaccini antinfluenzali.

La Salute Mentale Ai Tempi Della Pandemia

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