Читать книгу Poesie scelte - Silvio Pellico - Страница 33

SCENA III.

Оглавление

Indice

GUIDO e LANCIOTTO.

LANCIOTTO.

Fuggirmi forse è di tua figlia intento?

Senza ch'io'l sappia spera ella fuggirmi!

E tu a sue brame...

GUIDO.

È necessario!

LANCIOTTO.

Ah, rea

Dunque è tua figlia!

GUIDO.

No: tremendo fato

Noi tutti danna a interminabil pianto!

LANCIOTTO.

Rea non la chiami, e d'esecrando foco

Arde?

GUIDO.

Ma forte duol ne sente, e implora

Di fuggir da colui.—Ripigliò appena

I sensi, e pieno io di vergogna e d'ira

Dagli occhi tuoi la trassi: ed obbliando

Quasi d'esserle padre, a' piè d'un santo

Simulacro prostratala, snudai

Sul suo capo l'acciaro, ahi, minacciando

Di trucidarla e in un di maledirla,

Se il ver taceva. Fra singhiozzi orrendi

Favellò l'infelice.

LANCIOTTO.

E che ti disse?

GUIDO.

M'affoga il pianto. Ella è mia figlia...—Porse

La sua gola all'acciaro, e lagrimosi

Figgeva gli occhi negli asciutti miei.—

Sei tu colpevol? (le gridai) rispondi,

Sei tu colpevol?... pronunciar parola

Non poteva ella dall'angoscia... A forza

Mi si commosse il cor. Per non vederla

Torsi gli sguardi, e mi sentii le piante

Abbracciare, e lei, prono a terra il volto,

Sclamar con voce moribonda: Padre,

Sono innocente.—Giuralo.—Tel giuro!...

Ed io in silenzio m'asciugava il ciglio.—

Sono innocente, replicò tre volte...

Gettai l'acciar, l'alzai: la strinsi al seno...

Padre infelice e offeso son, ma padre.

Poesie scelte

Подняться наверх