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Menare il can per l’aia


L’idea vien parlando.» Ossia, chi ha un problema e non sa come uscirne non dovrebbe rimuginarci sopra in solitudine, bensì parlarne con il primo che capita; chissà mai infatti che, così facendo, non riesca a smuovere qualcosa e a fare in modo che la soluzione si presenti da sé con il procedere della conversazione. Non è necessario che l’interlocutore comprenda davvero il problema, e nemmeno che sia particolarmente saggio. È sufficiente che, con la sua presenza e la sua attenzione, i suoi sguardi e i suoi movimenti, costringa l’altro a sviluppare i propri pensieri. È ciò che sostiene Heinrich von Kleist nel suo celebre saggio Sulla graduale produzione dei pensieri durante il discorso, rifacendosi al detto: «L’appetito vien mangiando.»

Quando si scrivono e-mail, di contro, una graduale produzione dei pensieri è tutt’altro che una buona idea. Le e-mail non sono il luogo adatto per venire a capo dei propri problemi e cercare di arrivare a una soluzione. Occorre avere ben chiaro in mente sin dal principio sia l’argomento che l’obiettivo del messaggio, in modo da non complicare inutilmente la vita al destinatario.

Un primo passo nella giusta direzione è rappresentato da un buon oggetto. «Questo e quello» oppure «Varie» non sono propriamente oggetti adeguati. «Domanda» oppure «Piccolo favore» vanno già meglio, perché danno un’idea di cosa aspettarsi. L’ideale sarebbe andare subito il più possibile sul concreto: «Testi per il nuovo sito» oppure «Richiesta presentazione per pianificazione territoriale strategica, 12 febbraio», e così via. In questo modo tutte le parti coinvolte – mittente e destinatari – sanno chiaramente sin dall’inizio di cosa si sta parlando. E un’altra regola ideale sarebbe: nuovo argomento, nuovo oggetto. Gli oggetti infatti invecchiano in fretta, e quando si trascinano troppo a lungo o vengono improvvisamente ripescati dopo parecchio tempo non fanno altro che creare confusione.

Se si parte con il piede giusto grazie a un oggetto esauriente, il resto della strada sarà in discesa: definito il contesto e delimitato il campo, non resta che attraversarlo con determinazione per arrivare rapidamente al traguardo. Le deviazioni non sono necessarie, perché servono solo a far perdere tempo a chi legge e a distrarlo. Le e-mail sono il luogo in cui si può andare dritto al sodo, senza cerimonie.

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