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3. La sovranità dell’universo locale

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21:3.1 (237.3) Ad un Figlio Creatore è assegnato lo spazio di un universo per consenso della Trinità del Paradiso e con la conferma dello Spirito Maestro supervisore del superuniverso interessato. Tale atto costituisce titolo di possesso fisico, un affidamento cosmico. Ma l’elevazione di un Figlio Micael da questo stadio iniziale ed autolimitato di sovranità alla supremazia esperienziale di una sovranità conquistata da se stesso, giunge come risultato delle sue esperienze personali nell’opera di creazione di un universo e d’incarnazione attraverso il conferimento. Fino al raggiungimento della sovranità conquistata per mezzo dei conferimenti, egli governa come vicegerente del Padre Universale.

21:3.2 (237.4) Un Figlio Creatore potrebbe affermare la piena sovranità sulla sua creazione personale in qualsiasi momento, ma sceglie saggiamente di non farlo. Se prima di passare per i conferimenti come creatura egli assumesse una sovranità suprema non guadagnata, le personalità del Paradiso residenti nel suo universo locale si ritirerebbero. Ma ciò non è mai avvenuto in alcuna creazione del tempo e dello spazio.

21:3.3 (237.5) Il fatto di poter creare implica la pienezza della sovranità, ma i Micael scelgono di conquistarla con l’esperienza, conservando in tal modo la piena cooperazione di tutte le personalità del Paradiso assegnate all’amministrazione dell’universo locale. Noi non sappiamo di nessun Micael che abbia mai agito diversamente, ma potrebbero tutti farlo; essi sono veramente dei Figli dotati di libero arbitrio.

21:3.4 (237.6) La sovranità di un Figlio Creatore in un universo locale passa per sei, forse sette, stadi di manifestazione esperienziale. Questi appaiono nell’ordine seguente:

21:3.5 (237.7) 1. Sovranità iniziale di vicegerenza — l’autorità provvisoria esercitata solitariamente da un Figlio Creatore prima che lo Spirito Creativo associato acquisisca qualità personali.

21:3.6 (237.8) 2. Sovranità congiunta di vicegerenza — il governo congiunto della coppia paradisiaca successivamente all’acquisizione della personalità da parte dello Spirito Madre d’Universo.

21:3.7 (238.1) 3. Sovranità crescente di vicegerenza — l’autorità progressiva di un Figlio Creatore durante il periodo dei suoi sette conferimenti sotto forma di creatura.

21:3.8 (238.2) 4. Sovranità suprema — l’autorità stabilita seguente al completamento del settimo conferimento. In Nebadon la sovranità suprema data dal completamento del conferimento di Micael su Urantia. Essa esiste da poco più di millenovecento anni del vostro tempo planetario.

21:3.9 (238.3) 5. Sovranità suprema crescente — la relazione evoluta derivante dalla stabilizzazione in luce e vita della maggior parte dei domini delle creature. Questo stadio appartiene al futuro incompiuto del vostro universo locale.

21:3.10 (238.4) 6. Sovranità trinitaria — esercitata successivamente alla stabilizzazione dell’intero universo locale in luce e vita.

21:3.11 (238.5) 7. Sovranità non rivelata — le relazioni sconosciute di un’era futura dell’universo.

21:3.12 (238.6) Accettando la sovranità iniziale di vicegerenza di un universo locale progettato, un Micael Creatore presta giuramento alla Trinità di non assumere la sovranità suprema prima che i sette conferimenti come creatura non siano stati completati e certificati dai governanti del superuniverso. Ma se un Figlio Micael non potesse affermare, volendolo, tale sovranità non guadagnata, non avrebbe alcun senso prestare giuramento di non farlo.

21:3.13 (238.7) Anche nelle ere precedenti ai conferimenti un Figlio Creatore governa il suo dominio quasi in modo supremo quando non c’è dissenso in nessuna delle sue parti. I limiti del suo governo sarebbero difficilmente manifesti se la sovranità non fosse mai messa in discussione. La sovranità esercitata da un Figlio Creatore prima dei suoi conferimenti in un universo privo di ribellione non è maggiore di quella esercitata in un universo in ribellione; ma nel primo caso i limiti della sovranità non sono evidenti, nel secondo caso lo sono.

21:3.14 (238.8) Se l’autorità o l’amministrazione di un Figlio Creatore venissero contestate, attaccate o messe in pericolo, egli è impegnato in eterno a sostenere, proteggere, difendere e se necessario salvare la sua creazione personale. Questi Figli possono essere disturbati od ostacolati solo da esseri creati da loro stessi o da esseri superiori da loro scelti. Si potrebbe dedurre che “esseri superiori”, con origine su livelli più elevati di quelli di un universo locale, molto probabilmente non possono disturbare un Figlio Creatore, e questo è vero; ma essi lo potrebbero fare se lo volessero. La virtù nelle personalità è una scelta volontaria; la rettitudine non è automatica nelle creature dotate di libero arbitrio.

21:3.15 (238.9) Prima del completamento della carriera di conferimento un Figlio Creatore governa con certi limiti di sovranità autoimposti, ma dopo la fine del suo servizio di conferimento egli governa in virtù dell’effettiva esperienza acquisita nella forma e nelle sembianze delle sue molteplici creature. Quando un Creatore ha soggiornato sette volte tra le sue creature, quando la carriera di conferimento è terminata, allora egli viene insediato nella massima autorità dell’universo; egli è divenuto un Figlio Maestro, un governante sovrano e supremo.

21:3.16 (238.10) La tecnica per ottenere la sovranità suprema su un universo locale comporta le sette tappe esperienziali seguenti:

21:3.17 (238.11) 1. Penetrare per esperienza sette livelli d’esistenza della creatura mediante la tecnica dell’incarnazione attraverso il conferimento nelle sembianze stesse delle creature del livello in questione.

21:3.18 (238.12) 2. Consacrarsi esperienzialmente ad ogni fase della volontà settupla della Deità del Paradiso qual è personificata nei Sette Spiriti Maestri.

21:3.19 (239.1) 3. Attraversare ciascuna delle sette esperienze ai livelli della creatura simultaneamente all’esecuzione di una delle sette consacrazioni alla volontà della Deità del Paradiso.

21:3.20 (239.2) 4. Ad ogni livello della creatura, rivelare esperienzialmente alla Deità del Paradiso ed a tutte le intelligenze dell’universo l’apice della vita della creatura stessa.

21:3.21 (239.3) 5. Ad ogni livello della creatura, rivelare esperienzialmente una fase della volontà settupla della Deità al livello del rispettivo conferimento e a tutto l’universo.

21:3.22 (239.4) 6. Unificare esperienzialmente la settupla esperienza di creatura con la settupla esperienza di consacrazione alla rivelazione della natura e della volontà della Deità.

21:3.23 (239.5) 7. Stabilire nuove e più elevate relazioni con l’Essere Supremo. La ripercussione della totalità di questa esperienza di Creatore-creatura accresce la realtà superuniversale di Dio il Supremo e la sovranità sul tempo-spazio dell’Onnipotente Supremo, e rende effettiva la sovranità suprema di un Micael del Paradiso sul suo universo locale.

21:3.24 (239.6) Risolvendo il problema della sovranità in un universo locale, il Figlio Creatore dimostra non solo la propria idoneità a governare, ma rivela anche la natura e rappresenta il comportamento settuplo delle Deità del Paradiso. La comprensione finita ed il riconoscimento da parte delle creature del primato del Padre sono connesse con l’avventura di un Figlio Creatore quando accondiscende ad assumere la forma e le esperienze delle sue creature. Questi Figli primari Paradisiaci sono i veri rivelatori della natura amorevole e dell’autorità benefica del Padre; lo stesso Padre che, in associazione con il Figlio e con lo Spirito, è il capo universale di ogni potere, personalità e governo in tutti i regni dell’universo.

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