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8. I rivelatori del Figlio

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26:8.1 (293.5) Il quarto circuito di Havona è talvolta denominato il “circuito dei Figli”. Dai mondi di questo circuito i pellegrini ascendenti vanno in Paradiso per giungere ad un contatto comprensivo con il Figlio Eterno, mentre sui mondi di questo circuito i pellegrini discendenti giungono ad una nuova comprensione della natura e della missione dei Figli Creatori del tempo e dello spazio. Vi sono sette mondi in questo circuito sui quali il corpo di riserva dei Micael del Paradiso mantiene delle scuole speciali di servizio di reciproco ministero per i pellegrini ascendenti e discendenti; ed è su questi mondi dei Figli Micael che i pellegrini del tempo ed i pellegrini dell’eternità giungono alla loro prima vera mutua comprensione. Sotto molti aspetti le esperienze di questo circuito sono le più affascinanti dell’intero soggiorno in Havona.

26:8.2 (294.1) I rivelatori del Figlio sono i ministri superafici per i mortali ascendenti del quarto circuito. Oltre al lavoro generale di preparazione dei loro candidati alla comprensione delle relazioni della Trinità con il Figlio Eterno, questi rivelatori del Figlio devono istruire i loro soggetti in modo così completo da avere pieno successo: primo, nell’adeguata comprensione spirituale del Figlio; secondo, nel soddisfacente riconoscimento della personalità del Figlio; e terzo, nella corretta differenziazione del Figlio dalla personalità dello Spirito Infinito.

26:8.3 (294.2) Dopo aver raggiunto lo Spirito Infinito non vi sono più esami da sostenere. Queste prove dei cerchi interni sono i compimenti dei candidati pellegrini mentre sono avvolti nell’abbraccio delle Deità. L’avanzamento è determinato unicamente dalla spiritualità dell’individuo, e nessun altro fuorché gli Dei osa giudicare tale spiritualità. In caso d’insuccesso non ne vengono mai precisate le ragioni, né i candidati stessi né i loro vari tutori e guide sono mai rimproverati o criticati. In Paradiso una delusione non è mai considerata una sconfitta; un rinvio non è mai giudicato un disonore; le apparenti sconfitte del tempo non sono mai confuse con i ritardi significativi dell’eternità.

26:8.4 (294.3) Non sono molti i pellegrini che subiscono il ritardo di un’apparente sconfitta nell’avventura della Deità. Quasi tutti raggiungono lo Spirito Infinito, benché occasionalmente un pellegrino proveniente dal superuniverso numero uno non riesca al primo tentativo. I pellegrini che raggiungono lo Spirito raramente falliscono nel trovare il Figlio; quelli che falliscono nella prima avventura provengono quasi tutti dai superuniversi tre e cinque. La maggior parte di quelli che falliscono nella prima avventura di raggiungimento del Padre, dopo aver trovato sia lo Spirito che il Figlio, proviene dal superuniverso numero sei, sebbene falliscano anche alcuni provenienti dai numeri due e tre. Tutto ciò sembra indicare chiaramente che c’è qualche buona e sufficiente ragione per questi apparenti fallimenti; in realtà si tratta semplicemente di rinvii inevitabili.

26:8.5 (294.4) I candidati che hanno fallito nell’avventura della Deità sono posti sotto la giurisdizione dei capi di designazione, un gruppo di supernafini primari, e vengono rimandati a lavorare nei regni dello spazio per un periodo non inferiore ad un millennio. Essi non ritornano mai nel superuniverso in cui sono nati, ma sempre nella supercreazione più propizia per il loro riaddestramento preparatorio alla seconda avventura della Deità. Successivamente a questo servizio, su loro stessa proposta, essi ritornano sul cerchio esterno di Havona, sono immediatamente accompagnati nel cerchio in cui si è interrotta la loro carriera e ricominciano subito i preparativi per l’avventura della Deità. I supernafini secondari non mancano mai di pilotare con successo i loro soggetti nel secondo tentativo, e gli stessi ministri superafici ed altre guide assistono sempre questi candidati durante la loro seconda avventura.

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