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Prologo

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All’origine, il mondo era un popolo di umani, mutanti e fateliani. All’apparenza, la pace regnava tra i popoli anche se ci mescoliamo veramente poco: vivendo gli uni accanto agli altri senza un contatto reale, avendo tutti un posto ben definito. Ma se avessimo grattato la superficie, avremmo scoperto che la realtà era completamente diversa.

I fateliani detenevano il potere da decenni. Le loro classi comprendevano profeti, telepatici, telecinetici e altri esseri dai doni straordinari. Erano molto potenti e fungevano da giudici in caso di conflitto, poiché di una saggezza esemplare.  Alcuni gruppi di mutanti invidiavano questo potere. Si consideravano tutti così potenti e, in quanto predatori, stimavano che toccava a loro dirigere il mondo. Volevano essere i capi di tutti i potenti, contrariamente ai fateliani che governavano con giustizia ed empatia. Inoltre i branchi possedevano un vantaggio innegabile: gli animali sentivano la magia che circolava nel sangue dei fateliani. Il branco dei Black, tra gli altri, faceva parte di questi gruppi in cerca di ricchezza e conoscenza.

Con metodo e pazienza, i gruppi dissidenti hanno sterminato a uno a uno tutti i fateliani per accedere alle più alte sfere economiche e politiche. I primi coinvolti sono stati i profeti. I clan volevano eliminare con priorità quelli che avevano la capacità di predire il loro progetto, e dunque il loro attacco. La maggior parte degli umani ignorava la loro particolarità fisica, poiché questa, così preziosa per il loro popolo, viveva quasi in autarchia. Ma i mutanti sapevano tutto su di loro. Non possedevano alcun potere offensivo e i loro occhi le tradivano in faccia ai nemici.

Impossibile per loro di nascondersi tra gli umani. Malgrado il loro incredibile dono, non hanno potuto fare niente contro l’attacco di massa che le ha attese. Gli altri fatali sono in seguito stati tracciati e uccisi a uno a uno nella penombra, senza che ciò non sollevi domande. Degli incidenti in macchina, delle crisi cardiache o degli attacchi di “animali selvaggi” nella foresta. Niente di sospetto in apparenza, anche se questo ha sollevato dei punti interrogativi tra gli umani e i mutanti con il tempo.

I ribelli li hanno fatti sparire dalla faccia della Terra e l’esistenza dei fatali è caduta rapidamente nell’ oblio. Siccome nessuna prova concreta rivela i colpevoli, solamente dei sospetti, nessuno è stato punito. Nessuno ha vendicato questo popolo pacifico sterminato per la loro stessa essenza. Un vero genocidio. Per nostra salvezza, i branchi ribelli non sono diventati i capi del mondo per il momento.

Gli umani e gli altri branchi hanno realizzato ciò che si era prodotto sotto i loro occhi e sono stati inorriditi dalla loro stessa inazione. Le cose sono cambiate, si sono evolute, da quel dramma, rasserenando i legami tra umani e mutanti, per far sì che una simile tragedia non si possa mai più riprodurre. Ma era troppo tardi: il male era fatto, il popolo magico era stato annientato.

In fondo, è quello che tutti hanno pensato durante gli scorsi venticinque anni…

Connor

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