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Prefazione

Finalmente sono riuscito a terminare un progetto che avevo in testa da parecchio tempo.

“Perché non provi a scrivere un libro, con tutta quella fantasia che hai?” mi disse un giorno un’amica. Beh, pensai, potrei provarci!

Io vengo dal settore delle unghie, un lavoro molto creativo che negli ultimi anni mi ha dato sempre più soddisfazioni. Collaboro con una delle aziende italiane più importanti, la Ladybird House di Modena, e viaggio in tutta l’Europa per tenere corsi sulle tecniche da me sviluppate. Insomma, ho modo per dare sfogo alla mia creatività. Ma le notti insonni, dovute al continuo lavorare della mia testa, erano un segno che avrei dovuto trovare un ulteriore sfogo creativo che non avesse nulla in comune con il mio lavoro.

Negli anni ho avuto modo di conoscere persone di ogni tipo. L’ambiente gay è talmente ricco di storie, tristi e gioiose, che l’opportunità di guardare dietro le quinte della nostra società non mi è mancata. Ho conosciuto ragazzi buttati fuori di casa dai propri genitori per colpa di un amore ancora non accettato, anche se si predica tutt’altro. Ragazzi che sono dovuti morire per colpa di una malattia silenziosa e bastarda. Ho potuto ascoltare racconti di realtà talmente forti ed agghiaccianti, che mi hanno lasciato un segno profondo.

Penso che un grande problema della nostra società sia il silenzio. Di certe cose non si parla. Ed è per questo che tante storie rimangono nascoste, ignorate. Per comprendere però, bisogna raccontarle ed ascoltarle.

Premetto, non ho mai vissuto in prima persona le esperienze vissute dai protagonisti del mio libro. Ho una famiglia da favola, genitori e fratelli che mi amano per quello che sono e faccio, che mi hanno supportato sempre, aiutandomi nei momenti nei quali i problemi erano diventati più grandi di me stesso. Ho amici che mi sono rimasti vicini negli anni, lo stesso quante volte ho sbagliato, indipendentemente da quante volte sono cambiato. Ma ho conosciuto persone che questa fortuna non l’hanno mai avuta. Vorrei raccontare le loro storie, sfumandole con qualche esperienza che ho vissuto anche io.

“La colpa é sua” è il primo di questi racconti, un dramma che purtroppo si ripete giornalmente dietro tante porte. Molte persone vengono catapultate in mondi che sono spesso la conseguenza di ciò che hanno vissuto nel loro passato. Anche se il racconto è in gran parte fittizio, contiene le impressioni che ho raccolto durante un periodo della mia vita molto intenso, colmo di emozioni talmente forti che spesso erano insopportabili.

Ho capito che basta aprire gli occhi per vedere i cosiddetti ragazzi “invisibili”, che silenziosamente chiedono aiuto. Tanti li ignorano. Pochi sanno udire queste urla soppresse dall’ignoranza.

È più facile raccontare storie di uomini per me. Mi ci ritrovo. L’ambiente gay è talmente fantastico quanto squallido. Lo amo e lo odio. E posso dire che ho conosciuto la maggioranza dei caratteri presenti nel mondo maschile omosessuale. Da quello giovane, a quello maturo, da quello dolce, a quello brutale. E non sempre sono stato risparmiato da violenze gratuite, dovute a raptus inaspettati di uomini convinti della loro superiorità auto-attribuita. Oggi sono contento di ogni singolo minuto vissuto, di ogni esperienza fatta, bella o brutta che sia. Purtroppo sono quasi sempre le esperienze brutte a farci crescere e migliorare, ammesso che si riesca a combattere l’allettante richiamo del male. E ho cercato di resistergli ogni volta. Il male genera male, e io voglio poter raccontare e ricordare storie d’amore, storie di amicizie forti, di sentimenti profondi che un giorno cambieranno il mondo.

I personaggi in “La colpa è sua” scopriranno il potere dei sentimenti e delle emozioni, dell’amore e dell’amicizia, cambiando non solo il loro mondo, ma anche quello dal quale scappano. In tanti di loro vi è una parte mia, altri sono dei puzzle messi insieme da persone incontrate ed amate, persone che hanno vissuto al mio fianco. Altre ancora sono nate dai posti in cui si svolge il racconto, mai esistite nella mia vita, ma presenti in quantità troppo elevate nel nostro mondo.

Spero che la storia possa far sentire un po’ delle emozioni che ho provato negli anni passati guardando in occhi tristi, pieni di dolore, vedendoli un giorno trasformati in fonti di luce e felicità. Spero riesca a far carpire un po’ di quello che questi ragazzi sono costretti a vivere giorno dopo giorno. Spero che la forza dell’amore e delle emozioni descritte in queste pagine, possa aiutare alcuni a riscoprire il loro potere.

Alek’s

La colpa è sua

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