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Capitolo I
Vogliamo conoscere le regioni d'Italia?
Piemonte

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53. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:

Piemonte (Capoluogo – Torino)

Il Piemonte è per estensione la seconda regione italiana. Confina a nord con la Valle d'Aosta e la Svizzera, e a est con la Lombardia e – per un brevissimo tratto – con l'Emilia– Romagna, a sud con la Liguria, a ovest con la Francia. Il Piemonte ha una popolazione che supera 5 milioni di abitanti. La provincia di Torino accentra oltre la metà della popolazione complessiva della Regione. Le province sono sei: Torino, Vercelli, Novara, Alessandria, Asti, Cuneo.

Il Piemonte è infatti il territorio posto «ai piedi dei monti», cioè quell'insieme di pianure e di colline, che si stende dentro il semicerchio formato dalle Alpi a nord e ad ovest, dalle Alpi e dall'Appennino a sud.

La pianura piemontese, come l'intera Pianura Padana, è una creazione del Po e dei suoi affluenti, i quali colmarono con i loro depositi il golfo, con cui l'Adriatico si spingeva antichissimamente fin qui. In queste vaste campagne l'agricoltura è bene sviluppata.

Tuttavia la Regione non si stende soltanto ai piedi dei monti, ma penetra profondamente tra di essi. Le Alpi Piemontesi, ivi comprese quelle della Valle d'Aosta, rappresentano il settore più elevato del sistema alpino, superando i 3000–4000 m. Le più alte vette del Piemonte sono: il Monte Rosa (4633 m) e il Monte Leone (3552 m), al confine con la Svizzera; il Gran Paradiso (4061 m), al confine con la Valle d'Aosta; il Rocciamelone (3538 m) e il Monviso (3841 m), al confine con la Francia.

Nelle Alpi il clima è rude e la terra povera, di modo che molti abitanti emigrano verso le città della pianura, dove è più facile trovare un'occupazione. Per fortuna lo sviluppo del turismo frena almeno in parte lo spopolamento, offrendo ai valligiani nuove possibilità di lavoro.

La presenza dei turisti provoca sulle strade di montagna un intenso traffico automobilistico. L'azione di queste macchine costituisce uno spettacolo degno di essere visto, perché frantumano la massa nevosa sollevandola in alte colonne ai lati della strada.

Ancor più ammirevoli, se pensiamo al passato, ci appaiono però gli sforzi compiuti dalle schiere di pellegrini, mercanti e soldati, che varcarono questa sezione delle Alpi nell'antichità e nel medioevo. Basterà ricordare l'impresa di Annibale, sceso in Italia, con i suoi soldati e i suoi elefanti, forse attraverso il Monginevro.

Nel medioevo su alcuni valichi sorsero ospizi, nei quali i religiosi accoglievano i viandanti. La potenza politica dei duchi di Savoia cominciò ad affermarsi proprio perché loro, dominando su entrambi i versanti delle Alpi, ne controllavano i passi. Già al termine del Quattrocento la Casa di Savoia aveva trasferito la sua capitale al di qua delle Alpi, cioè a Torino. Però solo nel 1860 – con la cessione della Savoia alla Francia – il Regno Sabaudo finì di essere uno Stato a cavallo delle Alpi; spostandosi tutto all'interno della cerchia alpina. Da allora il Piemonte, che già aveva osato sfidare in campo aperto la potenza militare dell'Impero Austriaco, fu il simbolo dell'unità e della libertà dell'Italia moderna.

Un po' di storia. Prima della conquista romana (Giulio Cesare), avvenuta nel I secolo a. C., il Piemonte era occupato dai Taurini, dai Salassi e da altre popolazioni celtiche, ossia galliche. Nel medioevo il territorio fu sede di ducati longobardi e quindi di contee carolinge, finché nel X secolo risultò spartito fra le grandi marche imperiali di Ivrea, di Torino e degli Aleramici (Monferrato e Liguria). Dopo il Mille i conti di Savoia (regione oggi francese confinante con il Piemonte) si estesero anche sulla Valle d'Aosta e sulle marche di Torino e di Ivrea, mentre dalla disgregazione della marca aleramica sorgevano nel XIII secolo varie signorie (marchesati di Saluzzo e del Monferrato) e liberi comuni (Asti, Cuneo, Alessandria). Su tutti prevalse però la signoria di Savoia. Trasformatosi nel 1720 in Regno di Sardegna, lo Stato Sabaudo fece del Piemonte il centro della formazione dell'unità d'Italia, proclamata a Torino nel 1861. Dal 1945 il Piemonte ha perduto la provincia di Aosta, trasformata in regione (Valle d'Aosta).

Economia. Il Piemonte si colloca tra le regioni economicamente più sviluppate d'Italia. L'agricoltura offre una produzione cospicua grazie ai terreni di pianura e collina. Prodotti agricoli principali sono: il frumento, il granturco, il riso, la segale, l'avena, le patate, la barbabietola da zucchero, i cavoli, le cipolle, i fagioli, le mele, le pere, le nocciole.

Molto sviluppata è la viticoltura. Tra i rinomatissimi vini piemontesi basterà ricordare il Barolo, il Nebbiolo, il Barbaresco, il Barbera, la Frèisa che con i grissini (un tipico prodotto locale) accompagneranno perfettamente i tipici piatti regionali: il bollito misto, i cardi in bagna cauda (intingolo di burro, olio, acciughe e aglio), la fonduta (crema calda di formaggio fontina, ricoperta di tartufi), ecc. E per concludere il pasto avremo un assortimento della prelibata pasticceria torinese, nonché il rinomato Asti spumante. Un'altra specialità gastronomica torinese è rappresentata dai gianduiotti, gli squisiti cioccolatini, che prendono nome da Gianduia, la popolare maschera cittadina. Questo personaggio, vestito alla moda dei primi anni dell'Ottocento (cappello a tricorno, giacca marrone, pantaloni sormontati al ginocchio da lunghe calze rosse), simboleggia un contadino energico e finto tonto. Anche i grissini, menzionati sopra, sono di origine torinese: il merito della loro invenzione sembra spettare ad un fornaio torinese, Antonio Brunero, che li avrebbe ideati nel 1679. Le cronache ci dicono che anche l'imperatore Napoleone I apprezzava i «piccoli bastoncini di Torino» e li voleva sempre sulla propria mensa.

Notevole è l'allevamento bovino e suino, che alimenta i rispettivi rami dell'industria alimentare.

L'industria non si limita al comparto dell'automobile – la Fiat e la Lancia – e ai settori ad essa connessi: siderurgia, pneumatici, accessoristica, materie plastiche, vetro, ma è consolidata anche in settori come il tessile, l'abbigliamento, il dolciario, la chimica, le attività grafico-editoriali. Ben sviluppato anche il settore commerciale. Buona la rete di vie di comunicazione. Le risorse minerarie sono modeste: tracce d'oro presso il M. Rosa e l'uranio nella Val Màira; manganese e magnesite nel Torinese; talco e grafite, magnetite. Abbondante è la produzione elettrica.

Torino dispone di un aeroporto (Caselle). Il turismo ha come mete principali Torino ed altre città storiche; il centro termale di Acqui Terme (Alessandria), le stazioni lacuali del Lago Maggiore e del Lago d'Orta; numerose stazioni montane.


54. Rispondere alle seguenti domande:

1. Dove è situato il Piemonte? 2. Con quali paesi stranieri confina? 3 Con quali regioni italiane è confinante? 4. Com'è il paesaggio del Piemonte? 5. Come si chiamano le vette più alte della regione? 6. Dove passa il fiume più grande d'Italia? 7. Quali popolazioni abitavano la regione nell'antichità? 8. Quando furono conquistate dai Romani? 9. Quando sorse la dinastia di Savoia? 10. Che molo ebbe lo Stato Sabaudo? 11. Il Piemonte è ricco di materie prime? 12. È sviluppato economicamente? 13. Cosa sapete dell'agricoltura di questa regione? 14. Quali vini regionali sono i più pregiati? 15. Che cosa sono i grissini? 16. Chi è Gianduia e per che cosa è famoso? 17. È forte il settore automobilistico piemontese? 18. Quali sono le città più importanti? 19. Che tipo di turismo è sviluppato in Piemonte?


55. Riassumere il testo per esteso.

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