Читать книгу Il Ballo Di Lido - T. M. Bilderback - Страница 8

Capitolo Due

Оглавление

Manny cominciò a balbettare.

Il mio cellulare iniziò a squillare.

Lasciai Manny con Sam e uscii nel corridoio per rispondere al telefono.

“Rooney.”

“Ciao, Mickey!”

Ci vollero un paio di secondi per riconoscere la voce. "Joey Justice! Che diavolo vuoi adesso?"

"Meno chiacchiere, Mickey. Ho appena parlato al telefono con il tuo capitano Baker. Il tuo volo parte appena puoi arrivare all'aeroporto O'Hare. È l'aereo privato della Sicurezza di Justice ed ecco cosa dovete fare..." Il Capitano ha chiarito tutte le informazioni pertinenti all’ingresso riservato. "E, ascolta... porta Manny! Lui è parte della faccenda!"

"Buffo che tu abbia nominato Manny. Siamo a..."

Joey m’interruppe. "Non importa dove siete! Non su una linea telefonica non protetta! Non usare nemmeno il tuo Maggiolino per andare all'aeroporto. Se una pattuglia non può accompagnarvi, prendete un taxi. Vi rimborserò. Ma, andatevene subito!"

Stavo fremendo di rabbia. “Voglio sapere..."

Justice m’interruppe di nuovo. Niente di buono. “So che lo vuoi sapere, e so che sei arrabbiata, Mickey. Diciamo solo che ho raccolto un po' di chiacchiere, e che siamo tutti in pericolo. Prima arrivate qua, meglio è per tutti noi." Fece una pausa. “Mickey, per favore. Possiamo discutere quando arrivi qua, ok? Ma, fidati quando ti dico che è urgente! Parti subito!”

Finalmente compresi la paura di Joey. Rasentava il panico. "Stiamo arrivando, Joey." Riattaccai.

Tornai nell'ufficio di Manny. "Sam! Dobbiamo andarcene subito!" Indicai Manny. "Vieni anche tu! Adesso!"

"Dammi il tempo di vestirmi..." iniziò Manny.

Lo interruppi. "No. Adesso." Indicai uno degli agenti a guardia della porta. "Prendi la tua auto di pattuglia. Ci devi portare all'O'Hare il più' velocemente possibile! Passa col rosso!"

***


IL MATTINO SEGUENTE, Lido fu svegliato da un pugno secco allo stomaco.

“Svegliati, garcon! Tu ed io, dobbiamo prendere più alligatori!” Pierre era ancora ubriaco dalla festa della notte precedente e, a quanto pare, non era andato a letto.

Questa constatazione gelò Lido. Era allora che suo padre era più pericoloso.

Lido si vestì velocemente, e afferrò due mele dalla cucina. Scese la scala fino alla barca a fondo piatto il più velocemente possibile.

"Afferra il palo! Andiamo, presto!" disse Pierre.

L'uomo e il ragazzo spinsero la barca a fondo piatto in profondità nel bayou. Infine si fermarono. L'acqua era profonda meno di un metro e mezzo e intorno a loro c'erano diversi piccoli dossi ricoperti di muschio.

Pierre prese un pezzo di corda e barcollò mentre si girava di fronte a Lido.

"Tu vieni qua."

Lido si mosse finché non si mise davanti a suo padre.

Pierre legò saldamente la corda intorno alla vita di Lido. Il nodo era forte.

Ondeggiando sul suo sedile, Pierre disse: "Entra in acqua."

Gli occhi di Lido si spalancarono. "Ma, papa...!"

Pierre diede un manrovescio al ragazzo sulla bocca. "Entra in acqua!"

Col labbro sanguinante, Lido terrorizzato scavalcò il fianco della barca. L'acqua gli arrivava alle spalle. Le mani afferrarono il fianco così forte che le nocche diventarono bianche.

Pierre disse: "Ora, vai a fare un giro. Ti tirerò indietro prima che l'alligatore ti morda."

Il terrore del ragazzo lo bloccò quasi sul posto. Alla fine lasciò andare il fianco della barca e iniziò ad allontanarsi. Quando si trovava a circa venticinque metri di distanza, suo padre lo chiamò.

"Va bene, garçon... fermati lì."

Lido si fermò. I suoi occhi, spalancati per il terrore, cercarono di scrutare ovunque. Non si fidava che suo padre tempestivamente lo portasse in salvo, ma sentiva di non avere scelta. Aveva paura di finire come sua madre, fatto a pezzi e dato in pasto agli alligatori affamati.

Per qualche minuto, Lido non aveva visto nessun alligatore. Si rilassò... un po'.

Lido guardò verso suo padre, seduto sulla barca e che si muoveva da un lato all'altro. Non sentì né vide l'alligatore di sei metri che si era appoggiato su un poggio coperto d'erba scivolare in acqua. L'alligatore nuotava tranquillamente verso il Lido.

***


NOI QUATTRO CI STIPAMMO nell'auto della polizia. Io mi sedetti davanti con l'agente. Sam si sedette sul sedile posteriore con Manny.

Manny si lamentava ancora.

"Senti, Mickey, so che abbiamo avuto i nostri problemi, ma sono decisamente contrario a essere trascinato via senza vestiti!”

"Hai una coperta alla moda lì... sono sicura che le signore ne rimarranno adeguatamente impressionate."

"Oh, certo, scherza, Mickey! Non saresti così pronta a scherzare se fossi tu quella della coperta!" Si fermò mentre un sorriso malizioso si diffondeva sulla sua faccia. "Sei mai stata tra le coperte, Michelle?" chiese, usando il mio nome di battesimo.

"Un’altra battuta, Manny, e ti butto fuori dalla macchina!"

"Sì, e non sei stata neppure tu quella cui hanno sparato!" Manny replicò, proprio mentre il parabrezza posteriore esplodeva.

“GUIDA!” Gridai all’agente di polizia attonito. “SUBITO!”

A suo onore, il poliziotto di pattuglia - Eric Limbird – decollò come un fulmine, con luci e sirene al massimo. Al momento in cui mi ero accertata che nessuno si fosse fatto male, eravamo a metà strada verso l'aeroporto.

***


LIDO NON SAPEVA QUALE sesto senso l’avesse fatto guardare indietro. Non aveva sentito nulla che l’avesse fatto voltare.

Il bambino di otto anni urinò involontariamente.

Cercò di chiamare suo padre, ma Lido non riuscì a far sentire la sua voce. Ogni volta che cercava di urlare, la sua voce si strozzava in gola. Il suo panico ora cresceva in modo esponenziale.

Quando l'alligatore fu a sei metri di distanza, Lido fece un respiro profondo e finalmente poté gridare: "PAPA! PAPA!"

Pierre si agitò, vide l'alligatore avvicinarsi al figlio e cominciò a tirare la corda verso la barca. Un tiro dopo l’altro, sembrava che l'uomo tenesse a malapena il ragazzo davanti all'alligatore.

Ora che Lido aveva ritrovato la sua voce, non riuscì a smettere di urlare il suo terrore.

Senza alcun timore, il rettile nuotante continuò con la sua costante nuotata verso il ragazzo.

Infine, Pierre diede alla corda un grande strattone e tirò il ragazzo per più di un metro e mezzo. Diede un altro grande strattone, e Lido si arrampicò sul fianco della barca.

Pierre afferrò il suo fucile e sparò all'alligatore che inseguiva in mezzo agli occhi.

Lido giaceva in preda al panico e respirava a pieni polmoni.

Pierre sorrise al ragazzo. "Vedi, garçon? Nulla da preoccuparsi!".

Lido guardò suo padre con odio nascente e seppe che un giorno avrebbe ucciso quest'uomo.

***


MENTRE L'AGENTE LIMBIRD guidava l'auto della polizia in modo rapido e senza difficoltà nel traffico, presi contatto via radio con la polizia aeroportuale, spiegando esattamente di cosa avevo bisogno da loro. Mi dissero quale entrata avrebbe usato il jet privato, e che l’aereo sarebbe atterrato entro i successivi venti minuti.

Questo ci diede un sacco di tempo per trovare l’entrata.

Sam era di nuovo seduto con la schiena dritta sul sedile posteriore.

Manny era ancora rannicchiato sul pavimento. "Oh, Dio, chi sta cercando di uccidermi? Perché stanno cercando di uccidermi? Che diavolo sta succedendo?"

Sam disse: "Manny, stai zitto. Ho la sensazione che chiunque ci stia sparando stia cercando di ucciderci tutti e tre."

Manny stette tranquillo per un minuto. "Ne sei sicuro?" Alzò lo sguardo verso Sam e si mise in ginocchio per guardare me. "Che ne sapete? Sputate il rospo, ragazzi!"

Io guardai indietro a Manny. "Più tardi, Manny. Dopo, ok?" Guardai Limbird. "Stai bene, Limbird?"

Limbird sorrise. “Ah, certo. Questa è la cosa più emozionante che mi sia mai capitata sul lavoro finora!”

Scossi la testa incredula. A quanto pare, al giovane agente di polizia non avevano sparato abbastanza in vita sua.

Guardai fuori. Ci stavamo accostando al terminal principale. Limbird spense le luci e la sirena e disse: "Che cosa metto nel rapporto, tenente?"

"Mettici quel che è successo, e fa riferimento a me o al detective Tanner per ogni problema."

"Sì, signora."

Un paio di poliziotti dell'aeroporto si avvicinarono all'auto di pattuglia e uno di loro mi aprì la porta. L'altro aprì la portiera posteriore dell'auto per Manny e Sam.

Scendemmo, ringraziai Limbird, e la polizia aeroportuale ci scortò all’entrata del jet privato. Nessun controllo cui sottostare per noi, il che fu un bene. Manny avrebbe parecchio sconvolto un agente della sicurezza se avesse aperto la sua coperta per una perquisizione.

I due agenti dell'aeroporto erano fuori dalla porta che conduce all’entrata. Avevo dato loro istruzioni di non far entrare nessuno nell'area di attesa fino a quando non fossimo partiti.

Sam aveva colto la mia preoccupazione. "Joey sa chi sta facendo questo?"

Manny sentì questo, e subito disse: "Joey? Vuoi dire Joey Justice? In che cosa ci ha trascinato quello stronzo adesso?"

Diedi a Sam uno sguardo che diceva: "Perché hai aperto la tua boccaccia?" Sam aveva un'aria imbarazzata, mentre io rispondevo alla domanda di Manny come meglio potevo. "Non lo sappiamo ancora, Manny. Sappiamo solo che ci chiamò per farci venire alla Sicurezza di Justice. Sam ed io dovevamo portarti. All'inizio, solo Sam ed io ci saremmo andati venerdì, ma a quanto pare è diventato più urgente dopo che la tua ragazza è stata uccisa. È stato allora che ci è stato detto di portarti con noi."

Vedemmo un jet privato marrone bicolore parcheggiato all’entrata.

“Lo sapevo. Sapevo già, dal momento in cui incontrai Justice, che sarebbe stato la mia morte."

"Oh, stai zitto e vieni."

Ci alzammo, e camminammo lungo il ponte sospeso fino alla porta aperta del jet. Una signora attraente, circa della mia età, ci aspettava.

"Salve, sono il capitano Gena Trotter, della Sicurezza di Justice. Oggi sarò il vostro pilota. Purtroppo non ho avuto abbastanza tempo da ottenere un copilota, né uno steward né una hostess, ma spero che mi perdonerete."

Sorrisi e feci le presentazioni. Quando arrivai a Manny, spiegai cosa era successo, tranne l’eiaculazione, e chiesi se c'erano dei vestiti a bordo.

"No, mi spiace, non ci sono. Non è una cosa che programmiamo... almeno, con regolarità."

Salimmo a bordo e occupammo i posti.

Il capitano Trotter indicò il monitor montato sulla parete nella parte anteriore dell'aereo. "Appena saremo in volo, io farò il collegamento. Joey sta aspettando sull’altra estremità. È una linea protetta, e lui vi dirà cosa sta succedendo."

Annuì in segno di ringraziamento.

Il pilota indicò la parte posteriore dell'aereo. "Le bevande sono lì dietro, insieme a frutta, formaggio e altri spuntini. Prego, servitevi da soli, ed io mi metterò in viaggio."

Non appena Trotter aveva detto "bevande", Manny stava già tornando. Tornò con una bottiglia di Jack Daniels Tennessee Whiskey.

Manny alzò la bottiglia verso me e mi disse: " È bello rivedere un vecchio amico al bar." Bevve un lungo sorso dalla bottiglia.

Anche Sam aveva approfittato del rinfresco. Tornò con un piatto riempito di tre pasticcini e un assortimento di fette di formaggio. Su un lato del piatto c'era una piccola banana solitaria.

Trovai del caffè già pronto in tazze dell’ammiraglio. Poiché presi il mio nero, non ebbi bisogno di cercare panna o zucchero.

L'aereo iniziò a rullare su una pista. La voce del capitano Trotter arrivò dall'interfono della cabina.

"Per favore, sedetevi e allacciate le cinture, gente. Tenete stretto il vostro rinfresco - sarà una salita rapida, e un volo veloce verso sud."

Ci sedemmo tutti, ci allacciammo le cinture e guardammo fuori dai finestrini mentre Chicago era lasciata velocemente alle spalle.

***


QUANDO LIDO BOUVIER compì dodici anni, suo padre si rese conto che non poteva più usare suo figlio come esca per gli alligatori. Il ragazzo era alto come suo padre, ed era troppo pesante per allontanarlo dagli alligatori affamati usando la corda.

Lido chiese al padre di insegnargli a usare il fucile.

Pierre guardò da ubriaco suo figlio. "Perché vuoi usare il fucile, ragazzo?"

Lido aveva ormai sviluppato una faccia impenetrabile. Non mostrava alcuna emozione che suo padre potesse interpretare. Rispose: "Posso essere d'aiuto, Papa."

Pierre studiò suo figlio come meglio poteva attraverso una nebbia alcolica. Alla fine annuì. "Cominceremo domani, oui?"

Lido annuì. "Oui, Papa."

***


DOPO CHE AVEVAMO RAGGIUNTO l’assetto di volo, il capitano Trotter nuovamente annunciò: "Ok, le cinture di sicurezza possono essere sganciate. Joey Justice sta arrivando sul monitor. Sarà in grado di vedervi e sentirvi, quindi non esitate a parlare come volete.”

Il grande monitor prese vita, e c'era Joey Justice. Un altro uomo, piccolo di statura, era seduto accanto a lui. L'uomo aveva lineamenti da topo, e sembrava nervoso.

Joey mi sorrise.

"Ciao, Mickey."

"Ciao anche a te."

Gli occhi di Joey rivolsero a Sam. "Ciao, Sam! Ho già messo in guardia la caffetteria per te. Si stanno preparando ora."

Il volto di Sam diventò estasiato. "Ahhhhhh... grazie, Joey!"

Joey guardò Manny. "Manny... l'uomo che mi salvò la vita. Sono così felice che ti abbiamo raggiunto in tempo."

Manny agitò la bottiglia di whisky come saluto a Joey. "Coglione."

Joey rise. "Ora che siamo qui, devo dirvi cosa sta succedendo."

Gli lanciai delle occhiatacce. "Sarà la prima volta. Ho solo una domanda, Joey - è di nuovo Fernandez?"

Joey inclinò la testa e poi la riportò su. "In parte. Fernandez ha assunto un sicario per farne fuori almeno tre di noi, se non tutti e quattro."

Guardammo tutti il monitor.

Joey disse: " È Lido Bouvier."

"Oh, merda," borbottai.

***


CON GRANDE SORPRESA del padre, Lido si dimostrò molto abile con il fucile. Da allora non sbagliò più un colpo.

Al suo quindicesimo compleanno, Lido e Pierre uscirono di nuovo in barca, per andare a caccia di altri alligatori.

Il padre di Lido aveva smesso di sottoporlo a violenze da quando il ragazzo era diventato alto come lui. Pierre aveva notato i muscoli giovanili, e aveva visto l'odio ogni volta che aveva colpito Lido, e temeva che il ragazzo avrebbe reagito.

Pierre aveva ragione.

Questo fu l'ultimo viaggio in barca per la coppia, anche se Pierre non lo sapeva al momento.

Pierre era ubriaco. Sembrava che essere ubriaco fosse diventato il suo stato normale. Di conseguenza, era invecchiato terribilmente.

Quando la barca si spinse in profondità nel bayou, Lido disse: “Papa.”

Pierre si voltò verso il Lido, barcollando mentre si girava. "Oui, garcon."

Il Lido tirò fuori un pezzo di fune. "Lega questo intorno alla vita."

Gli occhi di Pierre si sgranarono a quest’ordine. "Non farò nulla del genere!”

Lido sollevò il fucile. Era puntato alla testa di Pierre. "Allora sparerò. Non m'importa a chi."

Pierre avvertì la verità negli occhi del giovane. Lentamente, si legò la corda intorno alla vita.

"Entra in acqua Papa."

Pierre, barcollando, guardò da Lido verso l'acqua, e poi guardò tutto intorno alla zona in cui si erano fermati. Diversi alligatori si appoggiavano su piccoli dossi e alberi caduti.

"Qui ci sono gli alligatori, garçon."

"Oui. E tu sarai un'esca per loro." Lido sorrideva con un sorriso privo di piacere. "Non preoccuparti, Papa. Tirerò la corda prima che l'alligatore ti morda."

Pierre scavalcò con calma il fianco della barca, cercando di non fare rumore. Afferrò il fianco della barca così forte che le sue nocche diventarono bianche.

"Ora, allontanati dalla barca,"disse Lido. "Ti dico io quando basta."

Pierre si allontanò lentamente. La sua paura quasi lo impietriva. Non sapeva più cosa temere di più: gli alligatori, o suo figlio.

A circa otto metri di distanza, accanto a Pierre esplose una spruzzata enorme. Si voltò verso Lido e vide il giovane sorridere.

"Sono stato io. Ho lanciato un sasso."

Gli alligatori si erano tutti rivolti verso il suono, e videro l'uomo nell'acqua. Molti scivolarono lentamente dai loro luoghi di riposo, e cominciarono a nuotare verso di lui.

Pierre lo chiamò "Stai pronto con quella corda, Lido!" Quando diede un'occhiata a Lido, Lido sollevò i rotoli rimanenti della corda e li gettò nella palude.

"Beh, guarda un po'! Papa, mi è caduta la corda! Ops!"

Pierre non riusciva a credere a quello che vedeva. Cominciò a cercare di correre nell'acqua fino alla vita, mentre gli alligatori si avvicinavano. Diede un ultimo sguardo a Lido.

Lido aveva il fucile puntato su Pierre. Disse: "Questo è per Maman, vous connard (coglione)!"

Lido premette il grilletto, e la testa di Pierre esplose... proprio mentre gli alligatori lo raggiungevano per il loro pasto.

Lido con calma diresse l’imbarcazione verso la baracca.

Lido aveva sentito suo padre parlare di come uscire dalla palude. Aveva anche sentito suo padre parlare dei battelli a vapore sul grande fiume a sud-est del bayou. Mormorava mentre era ubriaco, ma Lido coglieva ogni parola.

Lido rifletté su quel poco che suo padre gli aveva insegnato, oltre a sparare con il fucile. Sapeva come combattere con un coltello – aveva ancora la cicatrice sulle costole che suo padre gli aveva procurato. Sapeva contare e fare un po' di matematica. Poteva leggere e scrivere. Giocava a tutti i tipi di poker, e poteva tirare i dadi con grande abilità.

Gli fu anche insegnato che la vita valeva solo il denaro che poteva ottenere in cambio.

Il cuore di ghiaccio di Lido, e la volontà – quasi una gioia – di uccidere, avrebbero determinato il resto della sua vita.

Questo, e un bisogno travolgente di scommettere.

E quando Lido arrivò al grande fiume, si accorse di aver perso il battello per quel giorno, ma che ce ne sarebbe stato un altro tra due giorni.

Ma perse solo quello. Si guardò intorno e assorbì tutto quello che vide. Fu loquace con le persone che incontrò, e fece sapere che gli piaceva giocare a carte per soldi.

A Lido fu dato l'indirizzo di un posto, dove poteva giocare a poker per soldi. Aveva dei soldi, rimasti nei barattoli di sottaceti da un gallone che suo padre aveva nascosto sotto la baracca.

Lido vinse un sacco di soldi.

Quando gli altri giocatori si opposero al fatto che Lido avesse vinto tutti i loro soldi, furono estratti i coltelli.

Lido lasciò gli altri morti e sanguinanti sul pavimento. Sottrasse anche i soldi rimanenti che non aveva ancora vinto. Non aveva senso lasciarli.

A poco a poco Lido fece sapere in giro che sarebbe stato disposto a eliminare esseri umani scomodi... a un prezzo, naturalmente.

Lido divenne noto in certi ambienti come "Lido Shuffle"... e come uno dei migliori sicari del settore.

Divenne un uomo allegro, usando il suo ambiente Cajun per nascondere il suo modo freddo e calcolatore di guadagnarsi da vivere.

Divenne anche noto come giocatore d'azzardo, e divenne dipendente. Non solo delle carte o dei dadi, ma anche dei Banditi con un braccio solo. Quando Lido giocava a questi, lo chiamava "afferrare il manico". A volte vinceva, e vinceva alla grande. Il più delle volte, perdeva tutto per causa loro.

Ma Lido non riusciva a smettere. Alla fine, l'uomo mise da parte dalla sua attività una piccola fortuna. Rimase lontano dal gioco d'azzardo, e aveva raggiunto quasi la somma di cui aveva bisogno per realizzare di raggiungere il suo obiettivo di ritirarsi dall'attività.

Gli serviva solo un altro lavoro. Un altro lavoro sarebbe dovuto bastare.

Poi, Esteban Fernandez chiamò.

***


"DUNQUE, SUPPONGO CHE tu abbia sentito parlare di Bouvier?" chiese Joey.

" Lido Shuffle," risposi.

"Cos'è Lido Shuffle?" chiese Manny.

"Bouvier è noto per spostarsi da un posto all'altro mentre bracca le sue vittime. Egli 'miscela' i suoi posti per nascondersi, e i suoi metodi di uccisione, e si sposta da un posto all'altro per eseguire le sue uccisioni," risposi. “Ha usato pistole, coltelli e garrote. Le sue uccisioni possono essere macabre o pulite."

"Quindi è piuttosto bravo nel suo lavoro?"

"Manny, ti avrebbe fatto fuori stamattina se non ti fossi accucciato sulla sedia al momento giusto," gli dissi. E a Joey dissi: "Come l'hai scoperto?"

"Sono contento che tu l'abbia chiesto." Joey fece un gesto all'uomo accanto a lui. "Vorrei presentarti Snickers. Snickers è... beh, nei computer. Ed è una fonte primaria d’informazioni clandestine. Di solito riesce a scoprire tutto quello che c'è da sapere sulle attività criminali."

Sorrisi. "Ciao, Snickers."

Sam disse: "Piacere di conoscerti."

Manny, attaccato alla bottiglia di whisky, borbottò: "Come butta?"

"Piacere di conoscervi, ragazzi. Sapete, ho sentito parlare molto di voi," disse Snickers.

Sbuffai. "Ci scommetto!"

Sam ridacchiava mentre Joey cercava di sembrare offeso.

"Non cercare di negare nulla, Joey Justice!" Dissi. "Mi hai fatto saltare in aria, ricordi?"

"No. Fu la porta che ci sbatté contro il muro!"

"La stessa dannata cosa! Ci colpì a causa dell'esplosione!"

Joey rise. "Almeno ci siamo divertiti."

Cercai di non sorridere. "Stai zitto. Snickers, per favore, dicci come l’hai scoperto?"

"Beh, ero, sapete, in città per salutare, sapete, Dexter, e..."

"Aspetta, cosa? Cos'è successo a Dexter?"

"Oh, doveva, sapete, andare a rimettersi in sesto, sparire, sapete, Megan e tutto il resto."

"Megan? Che diavolo è successo a Megan?" Sperai di non sembrare così sbalordita come mi sentivo.

Joey disse: "È una lunga storia, Mickey. Ti racconterò tutto qui."

"Sarà meglio per te!"

Dopo pochi secondi, Snickers continuò. "Allora, capitai, avete presente, da McFeelme, e. . . "

"McDove?" Dissi.

"Da McFeelme. . . oh. Il vero nome del bar è, sapete, McFeely, ma è, sapete, su Hooker Hollow, in altre parole la Valle delle puttane, così il suo soprannome è diventato, sapete. . . "

"McFeelme (Mctoccami)," terminai.

"Coglione." Manny riuscì a dirlo senza farfugliare.

"Così, io, sapete, andai al bar, e diedi una mancia a un tizio che non vedevo, sapete, da un po' di tempo. Mi chiese se ero ancora interessato a qualcosa, sapete, su Fernandez. Gli risposi di sì, e mi disse che, sapete, correva voce che, sapete, Fernandez avesse assunto questo killer." Snickers agitava la mano. "Gli chiesi chi aveva assunto, sapete, e il tipo disse che era, sapete, Lido Shuffle."

L'uomo prese un sorso d'acqua da una bottiglia che aveva sul tavolo davanti a sé e continuò. "Io, sapete, chiesi chi fosse l’obiettivo, e il tipo rise, sapete, e ha detto che forse stavo cercando, sapete, di rubargli il lavoro. Gli dissi, sapete, fanculo, no, non stavo rubando nessun lavoro, e lui rise e, avete presente, mi disse che si trattava di quattro persone. Alcune erano, avete presente, a Chicago, e l’altra era, sapete, Joey. Tornai a riferirlo a Joey il prima possibile.”

"Joey Jushtish è un idiota." Manny era sul punto di svenire. Non posso dire di averlo sul serio biasimato. Se mi avessero appena sparato e fossi venuta dentro a una donna morta, mi sarei ubriacata anch'io.

"Perché Manny è così ubriaco?" chiese Joey.

Così, spiegai a Joey cosa era accaduto a Manny quella mattina, la sua eiaculazione accidentale e il colpo che frantumò il finestrino dell'auto di pattuglia.

"Oh, non vedo l'ora di dirlo a Louie! Manny non avrà mai un attimo di pace!"

Ops, pensai, e sorrisi.

Il Ballo Di Lido

Подняться наверх