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PROLOGO

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Cumbria, Inghilterra, 1804


Cumbria, Inghilterra, 1804. Lady Brooke Linwood sfrecciò attraverso un profumato campo di lavanda, tenendosi alte le gonne tra le mani.. Il sole le riscaldava il viso mentre una leggera brezza estiva le impediva di sudare troppo. Respirò profondamente quella bell’aria estiva, poi sorrise al vicino di casa dei nonni, Drake Kingston, il Marchese di Grafton.

"Non siate timido! – gli gridò da lontano, mentre correva – Venite a ballare con me!”

Drake sorrise mentre camminava verso di lei, i suoi capelli neri che svolazzavano nella brezza e gli occhi verdi che scintillavano.

"Non sono mai stato timido." disse.

Le aprì le braccia, in un caldo invito. Brooke rise mentre correva nel suo abbraccio. Inclinò la testa all'indietro mentre lui la faceva roteare per aria, prima di rimetterla a terra… Le cose tra loro erano sempre state così, divertenti e semplici. Drake la faceva ridere ogni volta che stavano insieme. Era il suo rifugio sicuro e un balsamo per la sua solitudine. Quanto desiderava, Brooke, di restare lì per sempre!

Ahimè, non poteva. Sua madre l'aveva abbandonata nella tenuta dei nonni per l'estate. Né lei né suo padre volevano essere disturbati da Brooke. Erano troppo impegnati a godersi le loro vite separate, per preoccuparsi della crescita di una figlia scomoda. Quindi, alla fine dell’estate, lei sarebbe stata spedita in un Istituto per signorine di buona famiglia, la School of Education and Decorum della signora Emmeline, presso Canterbury.

Non le era nemmeno concesso di fare una capatina a casa. Era un altro modo per i suoi genitori di farla sentire non amata e questa consapevolezza le faceva tremendamente male. Non che le importasse di tornare a casa, ma Canterbury … Era un universo troppo lontano dalla Cumbria. E, soprattutto, da Drake.

Brooke si sporse verso di lui, il cuore pieno di desiderio. Si strofinò contro la sua spalla.

“Vorrei poter restare qui per sempre. Mi mancherete. Mi mancherà tutto questo.”

“ Davvero? – chiese Drake, sorridendole – Non volete vedere cos'altro c'è là fuori? Non siete nemmeno un po’emozionata per l’inizio della scuola?” La guardò fisso negli occhi. “Da parte mia, vi posso assicurare che mi mancherete, ma non vi dimenticherò.”

Brooke sospirò, con il cuore che le batteva forte.

"Abbiamo solo io quattordici e voi quindici anni. Vi dimenticherete di me molto prima di diventare un uomo, e a me non mi interessa cosa c'è là fuori. Sono felice qui. "esclamò lei, con aria triste.

“Vi prometto che laggiù sarete felice. Ci saranno molte ragazze a scuola e farete nuove amicizie.” disse lui, per consolarla.

La prese di nuovo tra le braccia e la fece volteggiare in tondo. Sorrideva, mentre la faceva girare più in fretta, e lei rise di rimando.

"Siete la mia ragazza!" esclamò lui, con calore

Brooke sentì il cuore scoppiarle dalla gioia. Per la millesima volta quell'estate, si chiese se fosse innamorata di lui. Era una sensazione nuova, indecifrabile, per una ragazzina che non conosceva l'amore. Di sicuro, non poteva prendere ispirazione dai suoi genitori. L'amore non era solitudine e lacrime. E non aveva nulla a che fare con l’egoismo. L'amore doveva essere qualcosa di più, qualcosa come ridere insieme, complicità e calore. Qualcosa di simile a ciò che lei e Drake condividevano.

Brooke inclinò la testa all'indietro, lasciando che il sole le riscaldasse il viso mentre il cielo blu e il campo di lavanda intorno si fondevano. Il suo cuore esplose, quando incontrò lo sguardo di Drake. Forse l'amore era una gioia continua? Di sicuro era qualcosa che spingeva le persone a stare bene assieme. Ascoltarsi reciprocamente e prendersi cura l’uno dell’altra. E le farfalle nello stomaco, e l’ eccitazione di vedersi. Anche Drake sentiva le stesse cose?

Lui sembrava felice, quando erano insieme. E riusciva sempre a trovare del tempo per lei. Sperò che il cuore la smettesse di balzarle nel petto, ora che era convinta che lui l’amasse.

"Sembrate un uccellino, con questo abito svolazzante e la testa piegata all’indietro! – le disse Drake., con affetto – Un bellissimo cigno.”

“Ma che dite!.” esclamò Brooke, ridendo più forte mentre la lui la faceva girare su se stessa come se volasse. Alla fine, Drake la rimise a terra, appoggiandole le mani sulla vita per impedirle di cadere, e le sorrise con malizia.

“Ridere vi fa sembrare più bella.” esclamò.

“Allora, non farò che ridere!” rispose lei, felice. Poi si girò di scatto e cominciò a correre. “Prendetemi, se ci riuscite!” esclamò.

“Vi prenderò prima che arriviate laggiù!” rispose lui, felice. E si mise a correre verso di lei.

“Illuso!” disse lei ridendo, mentre sfrecciava via come un missile. Il contatto con il terreno umido e la lavanda odorosa sulle sue caviglie la facevano sentire libera.

“Presa!” esclamò Drake, arrivando accanto a lei e tenendola stretta per un braccio. A quel brusco contatto, le ginocchia di Brooke si piegarono di sotto ed entrambi caddero sulla terra odorosa. Lei rise, mentre si girava a pancia all’aria e guardava le nuvole bianco latte che si allargavano nel cielo.

Drake le si avvicinò, e le due teste si toccarono, mentre ognuno dei loro corpi puntava verso direzioni opposte, come i raggi di una ruota della carrozza.

“Se poteste trasformarvi in un uccello, dove volereste?” chiese lei, ansimando.

“Dovunque! – esclamò lui, di getto – E voi?”

Brooke rimase un attimo a riflettere, per trovare le parole giuste. Come poteva dirgli che lei si trovava già dove avrebbe voluto essere? Cioè, con lui? “Vi seguirei. “ mormorò.

Lui si voltò a guardarla, sorridendo. “Sarebbe meraviglioso! Potremmo vivere insieme fantastiche avventure e visitare tutti quei posti di cui si parla e si scrive. Quanto mi piacerebbe!”

Brooke si tirò su a sedere, abbracciandosi le ginocchia con le mani. “Peccato che non siamo uccelli, allora!” sospirò.

“E’ vero – rispose Drake, incrociando le braccia dietro la testa – Però, quando saremo grandi potremmo viaggiare insieme.”

“Forse.” rispose Brooke, facendosi triste di colpo. Era sicura che, quando lui fosse diventato un uomo, ci sarebbe stata un’altra signora al suo fianco, ad accompagnarlo nelle sue avventure. Si sarebbe sposato e avrebbe messo su famiglia, e lei sarebbe diventata solo un pallido ricordo… se mai lui si fosse ricordato di lei.

Drake si rotolò su un fianco e la guardò. “Facciamo un patto segreto. Quando sarò maggiorenne verrò a cercarvi. In fondo, l’Inghilterra non è così grande e io sarò Duca!” esclamò, con un sorrisetto malizioso.

Brooke non ne era affatto convinta, ma decise di reggergli il gioco. In fondo, che c’era di male a sognare un po’? Gli sorrise, lasciandosi vincere dalle sue fantasie.

“Sì, e poi scapperemo insieme e faremo il giro del mondo!”

“Perché no? E quando ci saremmo scocciati di visitarlo tutto, voleremo da qualche altra parte!” La guardò con dolcezza. “Da dove vorreste cominciare?”

“Oh, innanzitutto vorrei vedere Parigi! – esclamò lei, elettrizzata – E poi… l’Egitto!”

Drake le strinse la mano. “Allora, è una promessa. Vi troverò e vi porterò a vedere Parigi. Sarà la nostra prima tappa. Vi farò fare il giro completo della città, poi vi accompagnerò nelle boutique più eleganti, e infine andremo nei migliori ristoranti e ci abbofferemo fino a scoppiare! E poi, vi farò fare dal migliore sarto della città i vestiti più eleganti per andare a visitare l’Egitto!”

“Andata! – esclamò lei, stringendogli a sua volta la mano – Sarà divertente! E potremo anche andare a visitare i musei, i club dove si gioca e si scommette, e poi chiaramente vi accompagnerei a caccia! Insomma, vi seguirò come un vero compagno di avventure!”

Drake la guardava eccitato, con gli occhi verdi che scintillavano.

“Sì, faremo tutto assieme, mia cara! Sarete la mia compagna in ogni momento della giornata. Voglio che le cose tra noi rimangano come sono adesso!” esclamò.

“Anch’io lo voglio – rispose lei, mettendosi la mano sul cuore – Non immaginate quanto.”

Drake le carezzò dolcemente la guancia con la mano – E poi…potremo anche baciarci…” sussurrò.

Si avvicinò lentamente a lei, e Brooke sentì il cuore esploderle dalla felicità. Prima che potesse rispondere, lui appoggiò le labbra sulle sue e la baciò. Un bacio casto e dolcissimo, che per un attimo oscurò tutto il mondo che avevano intorno.

Il suo primo bacio d’amore…

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