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ATTO PRIMO
SCENA I

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All'alzare della tela, Giacomo e Ambrogio stanno accendendo le candele e i lumi del Salone e della Galleria. – Tommaso, in frak e cravatta bianca, entra dalla destra dello spettatore, seguito da Vittorio che ha in mano lettere e carte

Tomm. (ai servi) Accendete da per tutto… anche la Galleria… (a Vittorio) Vediamo… ho altro da dirle?.. (pensa) Ah, sì!.. (levando di tasca una carta) Bisogna spedire questo telegramma… e poi… poi non c'è più nulla!.. Può andare a dormire… (ridendo) e questo è l'ultimo ordine che le do!..

Vitt. L'ultimo!?

Tomm. Sì!.. Il Principe aderisce al desiderio da lei manifestato… e la impiega negli Ufficj della Società per il quartiere Lanfranchi…

Vitt. (con gioja) Davvero!? —

Tomm. Lui stesso… gliene darà domani la lieta notizia.

Vitt. (con espansione) Che lei, signor Tommaso ha voluto anticiparmi?.. Grazie!..

Tomm. (sempre ironico) È proprio contento di lasciarmi… di sottrarsi al mio giogo?!..

Vitt. (con sollecitudine) Le rincresce?!

Tomm. Di perderla?!.. Oh, no!.. Anzi mi fa piacere…

Vitt. (maravigliato) Come!?

Tomm. Non per lei… che, in fondo, è un bravo ragazzo…; ma perchè posso così impiegare un giovinetto intelligente… attivo… un vero lavoratore… che mi sta molto a cuore…

Vitt. Allora…

Tomm. Tutti contenti… e buona fortuna!.. (lo saluta con la mano).

Vitt. Oh, non mi congedo!

Tomm. Perchè?

Vitt. Dovrò vederla ancora, signor Tommaso, parecchie volte in questi giorni… La signora Duchessa mi ha dato una quantità di commissioni…

Tomm. Quali?

Vitt. Oh, le solite!.. Una lista di famiglie povere da visitare… per riferire, poi, sul vero stato… e sulle vere cause della loro miseria…

Tomm. (di cattivo umore) Dia a me… ci penserò io!

Vitt. Non vorrei che la signora Duchessa…

Tomm. (imperioso) Ho detto che ci penso io!

Vitt. Preme tanto alla signora Duchessa… e lei, signor Tommaso, è così occupato!

Tomm. Dia qui!.. Se lei deve stare al banco… è chiaro che non può correre la città per fare inchieste sul vero stato de' mendicanti…

Vitt. (consegnandogli la carta) Ha ragione… eccole la nota…

Tomm. Vada subito alla posta… altrimenti, troverà chiuso.

Vitt. Vado… (via a destra).

Amb. e Giac. (si avvicinano a Tommaso).

Tomm. (leggendo la nota rivolto a' servi) I soliti accattoni!

Amb. e Giac. (lo ascoltano ridendo e approvando) Già!..

Tomm. (c. s.) La vedova… con quattro marmocchi… l'operajo… ch'è caduto dalla fabbrica… La puerpera che non ha latte… L'artista a cui manca lavoro… ci sono tutti!.. (con sarcasmo). E tutti cantano miseria!.. La Duchessa se ne commuove… e manda il signorino… a verificare… e il signorino dice sempre sì, sì… perchè, trattandosi di elemosina, gli riesce facile… (con malignità) maneggiar quattrini!.. Ma è finita anche questa cuccagna!.. Da qui in avanti le informazioni sopra tutti questi morti di fame, le darò io!.. (Ambrogio e Giacomo ridono forte) Silenzio!.. Viene il Marchese… (I servi si ritirano in fondo, e tutt'e tre assumono un contegno rispettoso).

Danza macàbra

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