Читать книгу La Cameriera Personale - Aurelia Hilton - Страница 4
CAPITOLO SECONDO
ОглавлениеLasciai Len seduto, mentre s’infilava la mano in tasca per estrarne un sigaro. Wanda mi accompagnò innanzitutto nel mio appartamento al secondo piano, e mi disse che la villa era di quattro piani in totale. L’ultimo piano era interamente riservato a Len e alla sua famiglia, mentre il resto della casa era divisa in sezioni.
L’enormità della metratura della villa era sempre un po’ troppo per me, ed entrare nel mio appartamento fu un vero colpo. Tutto sembrava troppo grande, dalle porte alle finestre, e persino l’arredamento!
Sulle pareti del corridoio che portava al mio appartamento c’erano vari quadri, e lo spazio a me destinato era più di quanto avessi mai avuto nella mia casa di Londra, e persino più di quanto potessi immaginare. L’arredamento era classico e di pregio, ma un po’ old.
Wanda mi concesse un paio di minuti per rinfrescarmi e acclimatarmi, prima di fare il giro completo della villa. Mi avvertì che comunque non ce l’avremmo fatta a completarlo in una volta sola, perché la proprietà era davvero enorme. Quindi, per prima cosa, mi avrebbe mostrato le zone della villa che potessero riguardarmi, e in seguito avremmo approfondito il resto. Ancora non riuscivo a concepire come una casa adibita a civile abitazione potesse essere tanto grande.
Per quel giorno non rividi Len, e cenai con il personale della villa, che era composto da tre cuochi, due cameriere, tre addetti alle pulizie e cinque guardiani. Poi c’era Wanda, che era la governante, il maggiordomo e infine io.
Il tavolo dove abbiamo cenato era molto grande, e Wanda mi disse che non era raro che Len si sedesse a tavola con la servitù, quando gli girava o era libero. Trovai parecchio singolare che un uomo della levatura di Len potesse trovare il tempo per fare queste cose.
Tutti i membri del personale erano persone interessanti e mi raccontarono particolari gustosi sulla loro permanenza in villa. Mi fecero sentire davvero a casa e fui grata del loro caloroso benvenuto.
Infine Wanda si ritirò nelle sue stanze e, mano a mano, anche tutti gli altri si accomiatarono. Io me ne andai per ultima, perché volevo ascoltare per intero tutte le storie che mi stavano raccontando, e gli apprezzamenti del personale riguardo Len.
Ero eccitata all’idea di rivederlo il giorno dopo, e non stavo più nella pelle. Dopo cena mi ritirai nel mio appartamento e mi misi a guardare un po’ la tv, che faceva parte dell’arredamento. Il letto era bello grande e mi stupii di quanto fosse comodo, e di quanto mi facesse sentire bene!
Alla tv trasmettevano una sitcom, e ne fui lieta, perché non riuscivo ad addormentarmi, tanto ero agitata. Era la prima volta che dormivo nella casa di uno sconosciuto, e la cosa mi innervosiva e mi eccitava insieme.
Alla fine, mi addormentai con la tv accesa, e anche nei miei sogni mi aggiravo, felice, in stanze enormi e mastodontici giardini in fiore.
Quei sogni riuscirono a riscaldare la mia fredda notte.