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CAPITOLO TRE

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A Riley mancava il fiato. Un mondo intero di future possibilità sembrava aprirsi di fronte a lei, e non aveva alcuna idea di che cosa pensarne al momento.

Non sapeva che cosa dire, perciò si limitò a prendere il suo bicchiere di vino e seguì Blaine, attraversando il porticato, fino alla sala da pranzo.

Blaine raggiunse un mobiletto e tirò fuori un grosso rotolo di carta. Quando erano arrivati, Riley lo aveva notato togliere il rotolo dall’auto, insieme alle altre cose per la spiaggia, ma non si era preoccupata di chiedergli che cosa fosse.

L’uomo srotolò il rotolo sul tavolo della camera da pranzo, mise delle tazze sui bordi per tenerlo fermo. Sembrava una sorta di pianta elaborata.

“Che cos’è?” Riley chiese.

“Non la riconosci?” Blaine chiese. “E’ la mia casa.”

Riley dette una migliore occhiata ai disegni, sentendosi lievemente perplessa.

Lei disse: “Ecco … sembra incredibilmente grande per essere la tua casa.”

Blaine abbozzò un sorriso e spiegò: “Perché un’intera ala non è stata ancora costruita.”

Riley si sentiva certamente confusa, mentre Blaine cominciava a spiegare i disegni. Mostrò come la nuova ala avrebbe incluso camere da letto per April e Jilly. E, naturalmente, ci sarebbe stato un intero appartamento per Gabriela, la governante di Riley, che avrebbe lavorato per loro quando il tutto sarebbe stato costruito. Il nuovo progetto includeva persino un piccolo ufficio per Riley. Non ne aveva avuto uno da quando Jilly era andata a vivere con lei, perché lo aveva convertivo in camera da letto per la ragazza.

Riley si sentiva commossa e divertita al contempo.

Quando ebbe terminato le spiegazioni, lei domandò …

“Quindi, questo è il tuo modo di chiedermi di sposarti?”

Blaine balbettò: “Io, io direi di sì. Mi rendo conto che non è molto romantico. Niente anello, niente proposta in ginocchio.”

Riley rise e disse: “Blaine, se t’inginocchi giuro su Dio che ti prendo a schiaffi, sciocco che non sei altro.”

Blaine la fissò con sorpresa.

Ma Riley era stata sincera. Stava avendo un flashback del momento in cui Ryan le aveva fatto la proposta molti anni prima, quando erano giovani e poveri; Ryan, un avvocato in difficoltà e Riley una tirocinante dell’FBI. Ryan aveva eseguito l’intero rituale, inginocchiandosi e offrendole un anello, che a dire il vero non poteva permettersi.

Allora, era sembrato abbastanza romantico.

Ma le cose erano andate a finire male per loro e quel ricordo ora sembrava amaro per Riley.

La proposta molto meno tradizionale di Blaine appariva perfetta al confronto.

Blaine mise il braccio intorno alle spalle di Riley, e la baciò sul collo.

“Sai, il matrimonio avrebbe vantaggi pratici” le disse. “Non dovremmo dormire in camere separate quando le ragazze sono in giro.”

Riley sentì una scintilla di desiderio al suo bacio e al suo suggerimento.

Sì, quello sarebbe un vantaggio, pensò.

I momenti d’intimità erano stati scarsi. I due erano confinati in camere separate, persino durante questa piacevole vacanza.

Riley sospirò profondamente e disse: “E’ molto a cui pensare, Blaine. Molto per entrambi su cui riflettere.”

Blaine annuì. “Lo so. Ecco perché non mi aspetto che salti dalla gioia, gridando ‘sì, sì, sì’ con tutto il fiato che hai in corpo. Voglio solo che tu sappia …. che ce l’ho in testa, e spero che sia così anche per te.”

Riley sorrise ed ammise: “Sì, ci ho pensato.”

Si guardarono negli occhi per alcuni istanti. Ancora una volta, Riley si trovò a godere della tranquillità che albergava tra di loro. Ma, naturalmente, sapeva che non potevano lasciare tutte quelle domande che frullavano a entrambi per la testa, senza alcuna risposta.

Infine, Riley propose: “Torniamo di là.”

Riempirono i loro bicchieri e uscirono sul porticato, sedendosi nuovamente. La notte diventava sempre più piacevole col passare del tempo.

Blaine si allungò e prese la mano di Riley. “So che è una grande decisione. Abbiamo tanto su cui riflettere. Da un lato, siamo entrambi già stati sposati. E … beh, non ringiovaniremo di certo.”

Riley pensò silenziosamente …

Motivo ancor più valido per prendere un impegno.

Blaine continuò: “Forse dovremmo iniziare col fare una lista di tutte le ragioni per cui questa non potrebbe essere una buona idea.”

Riley rise e disse: “Oh, Blaine, dobbiamo?”

Ma sapeva perfettamente che lui aveva ragione.

E potrei essere proprio io ad iniziare, decise.

Fece un respiro lungo e profondo, e disse: “Tanto per cominciare, non ci siamo solo noi di mezzo. Siamo già entrambi genitori, con tre figlie adolescenti tra noi. Se ci sposiamo, saremmo anche matrigna e patrigno, io per tua figlia, e tu per le mie due figlie. E’ un grosso impegno, direi.”

“Lo so” Blaine disse. “Ma amo l’idea di fare da padre ad April e Jilly.”

A Riley venne un nodo in gola per l’emozione, dinnanzi alla sincerità nella voce dell’uomo.

“Provo lo stesso per Crystal” rispose. Poi, con un sorrisetto aggiunse: “Le mie ragazze hanno già una gattina e una cagnolina. Spero che vada BENE.”

Blaine disse: “Va bene. Non chiederò nemmeno un anticipo per gli animali.”

La loro risata riecheggiò musicalmente nell’aria notturna.

Poi, Riley disse: “OK, è il tuo turno.”

Blaine sospirò profondamente e disse: “Beh, abbiamo entrambi un ex.”

Ripetendo il suo sospiro, Riley disse: “Vero.”

Un brivido la scosse al ricordo del suo unico incontro con l’ex-moglie di Blaine, Phoebe. La donna stava fisicamente attaccando la povera Crystal, in preda ad una rabbia dovuta allo stato di ebbrezza, finché Riley non era intervenuta, allontanandola dalla figlia.

Blaine aveva detto a Riley, che aver sposato Phoebe era stato un errore di gioventù: non era stato a conoscenza del fatto che fosse bipolare e pericolosa per se stessa e gli altri.

Sembrando intuire i pensieri di Riley, Blaine disse …

“Non ho più notizie di Phoebe. Vive con sua sorella Drew. Comunico con Drew di tanto in tanto. Dice che Phoebe è in cura, e sta migliorando, ma che non pensa più a Crystal e a me. Sono certo che sia uscita definitivamente dalle nostre vite.”

Riley deglutì rumorosamente e disse …

“Vorrei poter dire lo stesso per Ryan.”

Blaine strinse la mano di Riley e disse: “Beh, lui è il padre di April. Vorrà continuare a fare parte delle nostre vite. E anche di quella di Jilly. Questo lo capisco.”

“Sei troppo giusto con lui” Riley replicò.

“Davvero? Perché?”

Riley rifletté. …

Come posso cominciare a spiegare?

L’unico tentativo di Ryan di riconciliarsi e tornare con lei si era concluso disastrosamente, specialmente per Jilly ed April, che avevano capito troppo brutalmente che non potevano fare affidamento su di lui come padre.

Nel frattempo, Riley non aveva idea di quante ragazze erano entrate ed uscite dalla vita di Ryan.

Prese un sorso di vino e disse: “Non penso che vedremo molto Ryan. E penso anche che vada bene così.”

Riley e Blaine restarono in silenzio per alcuni istanti. Mentre fissavano la notte, le preoccupazioni di Riley su Phoebe e Ryan scivolarono via dalla sua mente, e, ancora una volta, si crogiolò nel calore e nel conforto della semplice compagnia di Blaine.

La tranquillità fu interrotta dal suono dei passi, delle chiacchiere e delle risate, mentre le ragazze correvano fuori dalla loro camera. Le parve che stessero facendo qualcosa in cucina, forse uno spuntino nel cuore della notte.

Intanto, Riley e Blaine cominciarono a parlare serenamente di varie questioni: di come le loro carriere molto differenti potessero o non potessero essere compatibili, di come Riley avrebbe venduto la sua casa che aveva acquistato soltanto un anno prima, di come avrebbero gestito le loro finanze, e argomenti simili.

Mentre parlavano, Riley si ritrovò a pensare …

Abbiamo iniziato ad elencare le ragioni per cui sposarsi non è una buona idea.

Invece, sembrava sempre più una buona idea ad ogni secondo che passava.

E la cosa davvero bella era che nessuno di loro doveva dirlo ad alta voce.

Potrei benissimo aver detto sì, pensò.

Certamente per lei erano seriamente fidanzati e stavano per sposarsi.

E le piaceva davvero quella sensazione.

La loro conversazione fu interrotta, quando April corse sul porticato con il cellulare di Riley in mano.

Il telefono stava vibrando.

Dandolo alla madre, April disse …

“Ehi, mamma, hai lasciato il tuo cellulare in cucina. Hai ricevuto una chiamata.”

Riley soffocò un sospiro. Suppose che quella chiamata fosse da parte di qualcuno che non avrebbe voluto sentire al momento. In effetti, vide che si trattava del suo capo, l’Agente Speciale Brent Meredith.

Il suo buonumore scemò, intuendo …

Vuole che torni al lavoro.

Il Risveglio Del Killer

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