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PROLOGO

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Carolyn Rainey sentiva che c’era qualcosa che non andava. Era una sensazione difficile da spiegare. Ma percorrendo la tortuosa strada residenziale per andare incontro alla figlia di dodici anni, un brivido le percorse la nuca.

In superficie, non c’era niente di strano. Carolyn usciva di casa sempre intorno alle due e mezza per vedersi con Jessica. Le piaceva fare quella breve passeggiata solitaria. Le permetteva di svuotare la testa per la seconda metà della giornata.

La scuola media di Playa del Rey chiudeva alle quattordici e trentacinque, e Jessica tornava a casa in bicicletta ogni giorno. Ora che aveva messo tutto ciò che c’era nell’armadietto dentro lo zaino, che era arrivata alla rastrelliera delle bici e che aveva salutato gli amici, di solito si metteva in marcia per le due e quarantacinque.

Madre e figlia si incontravano invariabilmente circa a metà strada tra casa e scuola verso le due e cinquanta. Poi tornavano a casa insieme, Carolyn a piedi, Jessica pedalandole lentamente accanto, ogni tanto facendole il giro intorno per scherzo.

Parlavano degli eventi della giornata: chi aveva una cotta per chi, quale insegnante aveva detto una parolaccia per sbaglio, su che canzone stavano lavorando per il coro. Quando arrivavano a casa c’era sempre uno snack ad attenderle, dopo il quale Jessica si tuffava nei compiti e Carolyn tornava al suo lavoro. Avevano una routine, ed era sempre la stessa, minuto più minuto meno.

Ma Carolyn ormai camminava da quasi mezz’ora. Erano quasi le tre, ed era a tre quarti della strada per la scuola. Ormai avrebbe dovuto già essersi imbattuta in Jessica.

Forse sua figlia era dovuta andare in bagno. O forse era stata bloccata in una conversazione con Kyle, il ragazzo carino della sua classe di inglese. Ma il brivido alla nuca le diceva che era accaduto qualcos’altro.

Quando svoltò l’angolo vide di avere avuto ragione. La bicicletta viola di Jessica, coperta di adesivi del live-action della Bella e la bestia e di foto delle sue cantanti preferite, Selena Gomez e Zara Larsson, era distesa su un fianco, per metà sul marciapiede e per metà in strada.

Si precipitò alla bici e la fissò, gelata dalla paura. Guardandosi intorno disperatamente, intravvide qualcosa nei cespugli della casa più vicina. Corse lì e si mise a tirare. Spezzò un ramo, e l’insieme cedette.

Osservò, quasi incapace di processare quel che stava vedendo. Era lo zaino di Jessica. Carolyn cadde sulle ginocchia, le gambe improvvisamente malferme. Il cuore le martellava tanto forte da uscirle quasi dal petto quando capì: sua figlia era sparita.

Tracce di Crimine

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