Читать книгу Maschere Il Re Dei Fae - Brenda Trim - Страница 6
CAPITOLO TRE
Оглавление“Non riesco a credere che sia la stessa Accademia” osservò Maurelle quando si guardò attorno nella classe della lega dell’aria dove aveva trascorso così tanto tempo durante l’anno precedente.
Erano state rimosse le finestre e le altre ostruzioni. L’anno prima, quando erano arrivati all’Accademia, le finestre delle classi della lega dell’aria erano state oscurate da pannelli di legno che bloccavano non solo la luce del sole ma anche l’aria. Ora invece l’aria circolava liberalmente nell’edificio. L’elemento dava energia a Maurelle, la quale percepiva le proprie abilità aeree potenziarsi in un modo che non aveva mai provato durante l’anno trascorso in Accademia.
Sembrava che il cambiamento avesse avuto effetto su tutti gli studenti, poiché il vento aumentò d’intensità facendo volare i fogli dappertutto. La Professoressa interruppe le folate con una mano, prima che la situazione degenerasse.
Una delle molte cose che nell’anno precedente le avevano dato fastidio era stato il non comprendere come avessero potuto insegnare agli studenti come controllare i loro elementi quando durante le lezioni tali elementi venivano soppressi. La percezione della differenza le faceva sperare che il nuovo Preside, Gaius, fosse diverso.
Indubbiamente stava ancora contaminando il cibo tramite una pozione che rendeva malleabili gli studenti ad influenze esterne, ma forse non ne era al corrente. Maurelle si ritrovò ad emettere una risatina nasale. Se la pensava così allora forse non era immune all’influenza come le aveva detto la Peridun.
Era impensabile che un Preside sarebbe salito in carica all’oscuro di tutti i sotterfugi che avevano luogo all’Accademia. Inoltre il Consiglio non avrebbe mai rimpiazzato la Gullvieg se non con qualcuno di altrettanto leale. Avevano bisogno di poter manipolare gli alunni, oppure avrebbero perso il controllo che esercitavano sui Fae, trovandosi ad affrontare un’incontrollabile rivolta.
Dani entrò in classe con il proprio gruppetto al seguito, distruggendo così l’entusiasmo di Maurelle di poter veramente esplorare i propri elementi. La vile femmina pensava di essere meglio di tutti gli altri.
Certo, Danielle era bellissima, ma Ryker non voleva averci a che fare. Non aveva mai rivolto a Dani niente più di una occhiata passeggera. Lui desiderava solamente Maurelle, il che stupiva ancora l’interessata. Maurelle non si riteneva niente di speciale. Proveniva da una famiglia povera, ed era formosa, a differenza delle ragazze della sua età.
Maurelle pensò che se la stronzetta di Dani avesse scoperto che Ryker era in verità il Re dei Fae sarebbe impazzita. La ragazza non poté fare a meno di ridacchiare fra sé e sé. Un altro motivo per il quale Maurelle non vedeva l’ora che Ryker si svelasse a tutta Mag Mell.
“Oh, guarda” la schernì Dani. “Anche quest’anno hanno ammesso la gentaglia. Non dovrei esserne sorpresa. Non siamo tutti designati per il Consiglio, sono disponibili anche posti da cuochi e donne di servizio”.
Ashlee ridacchiò in risposta, e le altre quattro femmine imitarono il suo gesto. Maurelle alzò gli occhi al cielo e diede loro le spalle per guardare fuori dalla finestra. Lo strillo che emise Dani fu musica per le sue orecchie. Maurelle voleva rivolgere un ghigno alla femmina antipatica quando il vento agitato dalla Fae scompigliò i capelli di Dani e le strappò una manica della blusa che stava indossando.
Maurelle comprendeva la rabbia e la frustrazione. Stava dimostrando a Dani che non la vedeva come una minaccia. Era veramente così. Dopo tutto ciò che aveva passato durante l’anno precedente non c’era niente che Dani potesse farle che Maurelle non sarebbe stata in grado di affrontare.
“Vedo che la tua personalità continua a risplendere, cuore impavido” la stuzzicò Ryker.
Maurelle distolse lo sguardo dalla finestra, ed un sorriso si fece strada sul suo volto. Voleva correre fra le sue braccia e baciargli tutto il viso. Era difficile trattenere ciò che provava per lui.
Per la maggior parte del tempo la confondeva tantissimo, ma ciò non diminuiva quanto a lei importasse di lui. Certo, inizialmente Ryker aveva posto una certa distanza fra di loro, erigendo diversi muri che la allontanavano. Ma quando la Fae si era accorta che il ragazzo si era comportato in modo distaccato per proteggerla piuttosto che salvaguardare se stesso, Maurelle non era più stata sulla difensiva con lui.
Era ovvio che inizialmente Ryker si stesse proteggendo dalla Preside, ma era cambiato quando Maurelle era quasi morta in occasione delle prove durante l’anno precedente. Il Fae non aveva compreso completamente se non quando aveva scoperto di essere il Re dei Fae.
“Le mie capacità sono simili alle tue, ma non sono completamente carente” scherzò lei.
Brokk strinse Maurelle in un abbraccio e le posò un bacio sull’angolo della bocca. La ragazza guardò dietro di sé e notò che Ryker si era accigliato, ma l’espressione era svanita così velocemente da far sì che la Fae dubitasse l’averla vista o immaginata. Sembrava quasi che Ryker fosse felice che l’amico stesse abbracciando la sua donna il più a lungo del previsto.
“Sei molto talentuosa, Elle” disse Brokk quando sciolse l’abbraccio ed indietreggiò di un passo. Lo sguardo ardente di lui la osservava dalla testa ai piedi, facendole ribollire il sangue. Non avrebbe dovuto provare attrazione per lui, ma non poteva negare che il maschio sexy l’affascinava.
“Riuscite a credere che ci lasciano fare pratica con le finestre aperte?” domandò Maurelle, cambiando argomento.
“È così che dovrebbe essere” ringhiò Ryker, sollevando il vento attraverso le aperture. Gli studenti si guardarono attorno con fare cauto, mentre la Professoressa Aobheal strinse lo sguardo sul loro gruppetto.
Maurelle afferrò immediatamente Brokk e Ryker per un braccio ed esclamò, “non avrei dovuto esaltarmi così tanto. Non riesco a fermare il tornado nel petto”.
Ryker si concentrò su di lei e scosse il capo, quindi Brokk le strizzò la mano in risposta. “So cosa intendi. Credo che i miei elementi si stiano combinando con i tuoi, Elle. Non c’è niente che possa fare, sono inspiegabilmente attratti dal tuo potere” incalzò lui, e quando le fece l’occhiolino la ragazza si sentì arrossire.
La distrazione funzionò poiché il vento si calmò e Ryker ridacchiò forzatamente. La Professoressa si lisciò la camicia aiutandosi tirando i lembi del tessuto.
“Mi aspetto che manteniate tutti gli scudi quando siete a lezione. Vi spingeremo al limite, facendovi sviluppare abilità avanzate, ma non siete ancora a quel livello” annunciò Aobheal quando si spostò nella classe. “Quest’anno inizieremo cercando di infilare il proverbiale ago”.
La Professoressa agitò una mano e due vassoi con ago e filo per cucire si sollevarono dal tavolo posto a lato della stanza, raggiungendone il centro in volo; restarono poi lì in attesa degli studenti. Maurelle s’appropriò di un set e si preparò per svolgere l’incarico.
“Tagliate una porzione ridotta di filo e usatela in questo esercizio” proseguì la Professoressa.
Ryker lasciò andare i due pezzi che stava reggendo, e questi ultimi restarono a mezz’aria. Si udì qualcuno trasalire dietro Maurelle. Gli oggetti caddero a terra quando il ragazzo venne distratto dal suono.
Quando Maurelle si voltò vide che Dani e Ashlee stavano guardando Ryker a bocca aperta, ma quando la notarono le espressioni delle due si fecero bramose. Dani avanzò verso Ryker con fare sensuale, enfatizzando i movimenti dei fianchi. “Sei così potente, Ryker. Puoi darmi dei consigli?”
“No” rispose Ryker semplicemente, quindi si voltò verso Maurelle, la quale cercò di trattenere il senso di soddisfazione che la pervase.
“Indubbiamente è stato un colpo di fortuna” lo sfidò Maurelle. “Fammi vedere come li sollevi da terra”.
“Stai cercando di ottenere una reazione da parte mia, Maurelle?” domandò lui con voce leggermente roca.
La ragazza inclinò il capo di lato e gli rivolse un sorriso quando cercò di far librare gli oggetti che si era posata sul palmo della mano. L’ago si mosse leggermente, ma il filo rimase inerte. Brokk imprecò dietro di lei e si fece scioccare il collo inclinando il capo da una parte e poi dall’altra.
Maurelle restò concentrata su Ryker, e lo guardò sollevare gli oggetti dal pavimento senza sforzo, ma gli strumenti vacillarono appena quando s’innalzarono di qualche centimetro. Un secondo più tardi l’ago e il filo precipitarono nuovamente al suolo. L’espressione corrucciata di lui le suggerì che il ragazzo stava cercando di far sembrare l’operazione difficile.
Maurelle rimase focalizzata sul proprio compito. Dopo tutto aveva bisogno dell’assoluta concentrazione. Non era potente quanto Ryker, ma desiderava diventarlo. Doveva diventarlo, se sperava di avere la possibilità di intraprendere una vita con il Re dei Fae.
Lo sguardo di lei si spostò su Brokk, e notò che sul viso del ragazzo troneggiava la medesima espressione determinata. Maurelle sapeva che sia lui che gli altri volevano dimostrare a Ryker di essere la scelta giusta per la sua Guardia reale.
“Concentratevi su un elemento alla volta” suggerì la Professoressa. “Quando ne avrete uno in posizione tutto ciò che dovrete fare è tenerlo fermo. Poi potrete spostarvi sull’altro e ripetere l’azione”.
Maurelle fece tesoro del suggerimento dell’insegnante, e decise di sollevare prima l’ago e tenerlo fermo mentre manipolava il filo tramite l’elemento dell’aria. Quando si guardò velocemente attorno si rese conto che nessuno in classe era vicino alla realizzazione del compito.
Tale realizzazione rafforzò la sua determinazione. Sia nel modo giusto che in quello sbagliato. Era leggermente competitiva e voleva essere al massimo delle proprie capacità. Le vennero i crampi allo stomaco quando trascorsero diversi secondi e la ragazza non fu in grado di tener fermo l’ago.
Ryker avanzò di un passo verso di lei, e Brokk fece lo stesso. La loro prossimità la tranquillizzò e le fece ritrovare la concentrazione. Grazie al calore ed all’odore dei due che la circondavano riuscì a stabilizzare il sottile metallo. Il bisogno che provò di manovrare l’oggetto affinché finisse nell’occhio di Dani le fece quasi perdere stabilità.
Consapevole che Ryker era accanto a lei e le stava fornendo il supporto che le serviva, Maurelle fu in grado di dimenticare l’odiosa femmina e riuscì ad infilare il filo nella sottile cruna. La ragazza esultò, batté le mani e poi afferrò l’ago e il filo e li mostrò a Brokk e Ryker.
“Ben fatto, Signorina Longstrom” commentò Aobheal. “Che tutti gli altri seguano il suo esempio”.
Il petto di Maurelle si gonfiò dall’orgoglio, ma prima che potesse accadere qualcos’altro Gaius entrò in classe seguito da un gruppo di ciò che Maurelle reputò essere insegnanti. Giunse a tale conclusione poiché nel gruppo era presente Pravos, il Professore di storia dei Fae. Quale altre modifiche aveva apportato il nuovo Preside?
Ryker si impose di mantenere le mani rilassate ai fianchi. Stringere i pugni e ringhiare avrebbe solamente allarmato lo staff del fatto che stesse per succedere qualcosa. Non poteva permettersi di attirare altra attenzione su se stesso.
“A cosa dobbiamo questo piacere, Gaius?” domandò Aobheal al Preside. Ryker riconobbe il proprio Professore di storia ed uno della lega del fuoco. Gli vennero i brividi lungo la schiena come se il proprio corpo lo stesse avvertendo di qualcosa. Il talismano che conservava in tasca gli si scaldò contro la gamba.
“Siamo qui per prelevare Isladore” rispose il Preside, il quale spostò immediatamente lo sguardo su Ryker. Gli occhi azzurri del Fae sembravano penetrargli nel petto ed in grado di vedere qualsiasi segreto il ragazzo stesse nascondendo.
Ryker dovette celare il proprio terrore, quindi porse a Maurelle l’ago ed il filo che stava utilizzando, e si prese un momento per guardare la ragazza prima di affrontare qualsiasi cosa lo stesse attendendo. Una volta in cui i suoi nervi furono più stabili, Ryker sorrise ed avanzò di un passo.
“Come posso aiutarvi?” domandò quando il Preside si voltò e si diresse verso l’uscita della classe.
Ryker rivolse una breve occhiata a Maurelle, e notò che i bellissimi tratti della ragazza erano intrisi di paura. Scosse quindi appena il capo, sperando di poterla convincere a non farsi coinvolgere. Si accorse del conflitto interiore che stava avendo atto nella ragazza. O forse era grazie al legame che i due condividevano se Ryker era in grado di capire che Maurelle stava considerando l’unirsi a lui in modo da aiutarlo.
Una volta all’esterno, Gaius si fermò e indicò il prato che si estendeva davanti a loro. “Gradirei valutare nuovamente i tuoi elementi”.
“Oh” rispose Ryker. “C’è qualche problema?” aggiunse, imprecando dentro di sé. Si sollevò del vento alla reazione del ragazzo, e sopra di loro si formarono nuvole di tempesta. Il Fae prese un respiro profondo per calmarsi prima di far scoppiare un temporale o appiccare un incendio. Non era il momento giusto per impazzire.
Gaius non si degnò nemmeno di riportare lo sguardo su Ryker, si limitò ad avanzare nel prato. “Nessuno, ma la Preside precedente ha lasciato diverse domande senza risposta, quesiti su cui ho trascorso diverse settimane nel tentativo di comprenderli”.
“E io sono uno di essi?” domandò Ryker quando imitò il gesto di Gaius di fermarsi nel mezzo del verde. Dovette radunare tutte le proprie energie per fingere un’espressione innocente e non dimostrare quanto fosse agitato. “Non sapevo di aver infranto una delle regole”.
Gaius liquidò il commento del ragazzo con un gesto della mano e scosse il capo. “Non è che hai infranto una regola. Lei teneva degli appunti su di te, sul manifestarsi dei tuoi poteri. Sembra che tu sia una specie di novità all’Accademia. Beh, in realtà in tutta Mag Mell ad essere onesti. Non abbiamo mai visto qualcuno con la comprovata abilità di padroneggiare tre elementi, e forse addirittura anche quattro” rispose il Preside, il quale guardò Ryker direttamente quando terminò di parlare.
Restarono in silenzio per così tanto a lungo da far sì che Ryker fosse pronto ad incenerire il Preside e gli altri Professori scagliando contro di loro delle saette, per poi scappare. Fu Gaius a rompere il silenzio. “Il Re è vivo. Tali abilità vengono manifestate solamente dalla sua stirpe, ma tu non ne fai parte vero?”
“Magari” rispose Ryker emettendo anche una risatina nasale. “Non so che cos’abbia scritto la Gullvieg, ma riesco a manipolare uno o due elementi. Forse anche un terzo, ma si tratta di un colpo di fortuna e non di qualcosa su cui possa fare affidamento”.
“Bene. Lo vedremo, vero?” Gaius si rivolse agli insegnanti, i quali si disposero a cerchio attorno a Ryker. “Sai come funziona”.
Il ragazzo annuì, serrò le labbra ma poi chiese, “ma perché lo stiamo facendo qui? L’ultima volta sono stato valutato in palestra”.
Il Preside arricciò il naso e strinse lo sguardo su Ryker. “Non so perché le valutazioni dei poteri elementari siano state condotte in un luogo in cui è quasi impossibile accedere alle connessioni. Quando ho frequentato l’Accademia era il luogo in cui tutti gli studenti hanno scoperto i propri elementi, come dovrebbe essere”.
Una Professoressa emise un rumore che attirò lo sguardo di Ryker. Non sapeva che cos’avesse pensato la donna, ma l’espressione che quest’ultima aveva rivolto a Gaius suggeriva che non fosse felice del fatto che l’uomo stava denigrando le decisioni della Gullvieg.
Ryker prese nota mentale di non avere mai niente a che fare con quella donna in futuro. Chiunque era dalla parte di quella femmina vile non era suo amico. Gli altri insegnanti mantennero un’espressione neutrale ed attesero le istruzioni di Gaius.
“Iniziamo” ordinò Gaius quando rivolse un’occhiataccia alla Professoressa contrariata. Ryker mantenne un atteggiamento rilassato e non richiamò a sé le connessioni come avrebbe fatto normalmente.
Venne investito da una folata di vento, seguita da un’onda d’acqua. I suoi elementi risposero immediatamente, reindirizzando il vento. Si rese conto di quanto era appena successo, quindi si preparò a farsi infrangere dall’onda d’acqua, ma quest’ultima venne sospesa a mezz’aria.
Prima che Ryker potesse realizzare l’accaduto, venne avvolto dal calore quando attorno a sé venne appiccato un incendio. Nell’istante che seguì, la terra prese a tremare. Il ragazzo mantenne quindi stabile la propria connessione con l’elemento di terra. Il potere contrastò la propria presa, allontanando un po’ della sua energia e facendo vacillare l’impatto del Fae sul fuoco.
Ryker era senza fiato, ed il sudore gli rigava le tempie quando controllò a malapena le fiamme. Il fuoco lo raggiunse alle ali, ai capelli e alle dita, come sarebbe successo a chiunque con la minima connessione con l’elemento. Il ragazzo incespicò e cadde a terra un momento dopo. Quando il suo palmo toccò terra, il Fae percepì la propria connessione impennarsi.
Terrorizzato dal fatto che avrebbe dovuto dimostrare di essere collegato a tutti e quattro gli elementi, Ryker lasciò andare il controllo del fuoco e canalizzò tutta la sua energia nella connessione con la terra.
Le fiamme s’innalzarono immediatamente e lo avvolsero. L’agonia straziante lo pervase quando s’accasciò al suolo.
Il fuoco svanì un istante più tardi, e Gaius lo raggiunse prontamente. “Chiamate la guaritrice. Ha bisogno di assistenza medica” il Preside agitò una mano ed una brezza fredda diede sollievo alla pelle bruciata del ragazzo.
“Non so a cosa stava pensando la Professoressa. Non hai il controllo su tutti gli elementi. Ne riesci a malapena a gestire tre. E solo se ti sforzi”.
Titania, l’infermiera, apparve accanto a Ryker con una pozione in mano. “Giochi ancora con il fuoco, Ryker?” lo stuzzicò quando gli sollevò la testa e lo aiutò a deglutire il liquido.
“Non riesco a farne a meno” il ragazzo restò al gioco mentre pregò che la pozione lo facesse smettere di soffrire. Nel giro di pochi secondi il liquido fece effetto e Ryker fu in grado di alzarsi in piedi.
“Piano” lo avvisò l’infermiera, “le ferite non sono guarite interamente”.
“Me la caverò. Grazie” le disse, poi si rivolse al Preside.
“Allora, ho tre elementi?” gli domandò con più entusiasmo di quanto ne provasse in realtà. Avrebbe evitato tale reazione, ma chiunque sarebbe stato contento di essere più potente, ed il ragazzo doveva continuare a recitare la parte.
Gaius sospirò quando scosse il capo. “Sì, ma sarà da vedere quanto riuscirai effettivamente a controllarne”.
“Crede che sarà abbastanza per farmi entrare nella sorveglianza?” domandò Ryker nel scrollarsi di dosso la cenere dai vestiti rovinati. Qualsiasi maschio in grado di controllare tre elementi veniva reclutato per il corpo di guardia, quindi il ragazzo restò ancora nel personaggio.
In quel momento si rese conto che se non avesse scoperto la sua vera identità sarebbe stato felice di entrare a far parte della sorveglianza. Avrebbe fatto più soldi e sarebbe stato in grado di far sì che lui e sua mamma vivessero meglio. Era pazzesco il modo in cui la sua vita aveva subito una svolta, aprendogli un nuovo mondo.
“Sarà possibile se riuscirai ad acquisire la padronanza degli altri elementi, ma ci vorrà molto impegno da parte tua” l’informò il Preside.
Si trattava della perfetta opportunità di richiedere ulteriore allenamento. Ryker ne aveva un bisogno disperato. Non era in grado di plasmare tutti gli elementi, ma avrebbe dovuto trovare qualcuno che gli insegnasse come gestire l’elemento della terra. “Ho intenzione di impegnarmi, signore. Crede che potrei partecipare anche alle lezioni della lega dell’acqua e del fuoco? Voglio fare di meglio per mia madre in modo da darle una vita migliore” disse onestamente il ragazzo.
“Non vedo perché no” rispose il Preside prima di procedere attraverso il prato. Quando non fu troppo lontano l’uomo si voltò e disse, “domattina ti farò avere il programma personalizzato”.
“Grazie, signore” disse Ryker, poi si affrettò al dormitorio per cambiarsi il più velocemente possibile che il suo corpo gli concesse. Pregò silenziosamente gli Dei, sperando che fosse l’unico problema che avrebbe dovuto affrontare durante l’anno scolastico.