Читать книгу Maschere Il Re Dei Fae - Brenda Trim - Страница 8

CAPITOLO CINQUE

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A Maurelle vennero i brividi, quindi si strinse le braccia attorno al torso. L’aria della notte era fredda, e non aveva più in circolo l’adrenalina che la riscaldava. Le fogne facevano schifo, e pregava gli Dei di non doverci più fare ritorno.

Non era possibile, e se ne rese conto nel momento in cui il pensiero la raggiunse. Era il loro unico modo di fare ritorno al dormitorio. Non sarebbe tornata disarmata. Avrebbe trovato qualcosa con cui uccidere gli stronzi che popolavano le fogne.

“Mi è sempre stato detto che nelle fogne abita chi è stato cacciato, e che quindi non dovrebbero essere nel loro habitat. Ma tutte le creature che ho incontrato sono a loro agio fra le acque fecali” commentò Maurelle seguendo Ryker lungo la strada.

“Dove pensi che abitassero quelle bestie?” domandò Sol dietro la ragazza.

Quest’ultima si voltò e diede un’alzata di spalle. “In tutto il reame?”

Le labbra di Sol formarono una linea retta, e si accigliò. “No. Sono gli abitanti originari di Bramble’s Edge. Per questo motivo l’area è in forma splendida”.

La ragazza rimase a bocca aperta e sgranò gli occhi. “Per forza che sono incazzati. Ci siamo presi la loro casa”.

“Che cosa dovevano fare i nostri genitori?” Ryker intrecciò le dita con quelle di lei. “Quando i Fae sono stati confinati a Bramble’s Edge non è stato dato loro niente, quindi non hanno avuto altra scelta se non isolare sotto terra chi si rifiutava di collaborare. È una delle prime cose che intendo cambiare”.

Maurelle gli strizzò la mano silenziosamente come ad offrirgli il proprio supporto. Non avevano mai parlato di ciò che avrebbe fatto quando sarebbe finalmente salito sul trono. Parte di lei dubitava che sarebbe mai successo. Chi si trovava al potere avrebbe fatto di tutto per mantenere lo status quo.

La ragazza non riusciva a digerire il fatto che Ryker fosse in pericolo. Quando si sarebbe rivelato si sarebbe fatto subito dei nemici. Maurelle era cosciente del fatto che non le convenisse cercare di dissuaderlo dall’impossessarsi del proprio titolo e reclamare Mag Mell, quindi la Fae avrebbe fatto in modo che Brokk, Sol e Daine l’avrebbero affiancato in ogni momento.

Era stata a Bramble’s Edge di notte solamente un paio di altre volte. Non abbastanza per abituarsi al modo in cui le cose vi accadevano. Era ancora scioccata dal brulicare di attività notturna, ma ciò le faceva pensare al modo in cui i suoi genitori le avevano descritto la vita prima della guerra.

“Saremo tutti al tuo fianco quando lo farai” le promise Maurelle quando raggiunsero la rampa di scale che portava al locale della Peridun.

“Non riesco a credere che sto per entrare qui. Sono cresciuto con le storie di questo luogo che sembra essere infestato” ammise Daine, gli vennero i brividi.

“Ohhh” Maurelle strillò con fare emozionato, poi lasciò andare la mano di Ryker in modo da unire le proprie. “Ho sempre voluto vedere un fantasma. Si dice che abbiano le migliori ricette per la pasta frolla”.

Ryker ridacchiò con lei, il che fece innamorare ulteriormente la ragazza. “Pasta frolla, cuore impavido?”

“Certo. È deliziosa ed è anche meglio con il budino alla banana” scherzò prima di dirigersi alla porta.

Similmente alla prima volta in cui era stata al negozio, il cuore di Maurelle prese a battere all’impazzata quando vide la porta nera. Le rune sul serramento brillavano di blu come al solito, rappresentando l’unica fonte di luce sotto al balcone dell’appartamento sovrastante.

Ryker le passò oltre, il braccio di lui le accarezzò il fianco, facendole desiderare ancora di più il maschio. Non era il momento giusto per farsi sopraffare dagli ormoni. Quando si aprì la porta la Fae venne raggiunta da una zaffata di un familiare odore di fumo misto legno ed aghi di pino. La ragazza guardò dietro di sé, domandandosi se l’aroma sortisse il medesimo effetto sugli altri ragazzi come ne aveva su di lei.

Sfortunatamente nessuno dei due tradì alcuna sensazione. Avrebbero potuto vincere tantissimi soldi al gioco di carte degli umani chiamato poker. Maurelle fu la prima ad entrare, ed i ragazzi la seguirono.

Fu proprio quando Maurelle li ritenne padroni delle loro emozioni che udì qualcuno trasalire dietro di sé. Aveva avuto la stessa reazione quando aveva visto la Peridun per la prima volta. I lunghi capelli neri di quest’ultima erano acconciati in trecce, e sulla sua carnagione olivastra del viso troneggiava un sorriso. Maurelle notò nei suoi occhi azzurro chiaro la magia della creatura. I tatuaggi sul viso di lei aggiungevano mistero all’idea della Peridun.

Maurelle la riteneva accattivante e bellissima. Il cappello sulla testa di Shineah tintinnava con ogni movimento di lei. Quella volta però il capo d’abbigliamento era di color viola scuro, ma descriveva la medesima forma di sempre. Altri ciondoli di argento penzolavano a lato della testa di lei, e sulla sua tempia sinistra troneggiava un osso.

“Cosa ti porta al mio negozio quest’oggi, giovane Re?” domandò Shineah nell’oltrepassare il tavolo di metallo. La donna indossava un vestito di lana che le scivolava attorno al corpo e finiva a terra.

Il sorriso a mille watt che aveva catturato il cuore di Maurelle si allargò sul volto di Ryker quando il ragazzo portò una mano sulla spalla della Peridun. “Abbiamo ancora bisogno della tua assistenza, Shineah”.

“Vedo che hai individuato la tua Guardia” mormorò Shineah. “La vera domanda è se hai ascoltato il mio consiglio, avendoli inclusi nella tua cerchia intima”.

Maurelle era impegnata ad osservare le varie ampolle dei liquidi colorati, ma sollevò subito lo sguardo quando sentì le parole della donna. Che cosa intendeva? La ragazza si sentì arrossire, quindi riportò la propria attenzione sulle fiale. Con tutto ciò che stava succedendo non avrebbe dovuto interessarle come lavorava la Peridun, ma non poteva negare la propria curiosità al riguardo, e aveva poco a che fare con la sua magia.

Il volto di Ryker si fece color cremisi, ed il ragazzo si grattò la nuca. “No, uh. Non intendevo marcarli. Devo proteggere me stesso e Maurelle, quindi ho chiesto aiuto agli unici maschi di cui mi fido per ricoprire quel ruolo” spiegò Ryker.

Maurelle assimilò ciò che la circondava. Nel negozio erano accese diverse candele. Alcune di esse erano state posizionate dietro le bottiglie in modo da dare l’impressione che il liquido all’interno brillasse. Quando Maurelle s’avvicinò ad una fiala dal liquido verde scintillante, la ragazza notò che l’illuminazione non proveniva solamente dalla candela.

Daine prese in mano alcune erbe secche da una ciotola di legno. “Daine, hai intenzione di usare il tuo pene più tardi?” domandò la Peridun a voce alta, facendo sobbalzare il maschio che urtò il bancone e fece traballare alcuni oggetti posti sullo stesso.

“Come cazzo fa a sapere il mio nome?” sussurrò Sol a Brokk, negando l’evidenza. Nessuno ne voleva parlare, e a Maurelle andava bene così.

Daine rivolse loro un’occhiataccia, poi si concentrò su Shineah. “Che cosa succederà al mio cazzo? L’ho rotto?”

Shineah ridacchiò, il suono che emise somigliava a quello prodotto da una foglia secca che si agita nel vento. Era anche un po’ inquietante. “Quello è un tè che sto facendo per una femmina che viene raramente lasciata in pace dal proprio compagno. Non dovresti mai toccare qualcosa se non ne conosci la funzione”.

“Non tocco nient’altro, ma si è rotto?” Daine sembrava disperato, terrorizzato dalla prospettiva.

“Hai ancora a completa disposizione il tuo pene. Ora, tornando all’argomento principale. Scoprirai che chiunque ricoprirà una posizione ufficiale verrà marchiato. Dovrò creare un talismano per nascondere i vostri segni. Mi servirà una goccia di sangue di ognuno di voi”.

La Peridun scivolò aggraziata sul pavimento, quindi prese un vassoio su cui posò tre ciotoline e tre bastoncini di legno. Vi aggiunse altro equipaggiamento come diversi cristalli, erbe e pozioni varie.

“Prima tu, Brokk. Maurelle può tenerti per mano se hai paura” Shineah lo provocò quando si avvicinò al ragazzo.

Brokk sorrise e si voltò verso la ragazza. “Mi tieni per mano?” domandò con un patetico broncio in viso.

Maurelle ridacchiò e guardò Ryker. L’espressione cupa sul viso di quest’ultimo la fece avanzare verso di lui, al che Ryker sorrise e scosse il capo. “Aiuta il bambino che ha bisogno di conforto”.

Maurelle non aveva idea di che cosa stesse succedendo, e subito si preoccupò che Ryker perdesse interesse nei suoi confronti nonostante il legame condiviso dai due. La ragazza non poteva negare che Brokk fosse attraente. In realtà lo erano anche Sol e Daine. Ma la sua priorità era Ryker. Il sorriso sul volto di Shineah le suggerì che si trattava di qualcosa che doveva accadere. Come poteva essere vero?

“Le relazioni non convenzionali erano normali” commentò Shineah rompendo il silenzio. “Se devo essere sincera il Re selezionava spesso diverse femmine, ma se fosse per me vorrei quattro maschi”.

Maurelle si sentì arrossire, e in quel momento desiderò sprofondare. Solo perché era attratta da tutti e quattro i ragazzi non significava che volesse scoparli tutti. O si? Non lo sapeva per certo, ma si rifiutò di rifletterci più di tanto dato che dovevano finire quella cosa e tornare al campus prima che si venisse a sapere che erano fuggiti.

Maurelle prese Ryker per mano, ma il ragazzo la sorprese dandole una leggera gomitata ed incitandola ad avvicinarsi a Brokk ed agli altri due ragazzi che si erano spostati dietro di lui. Sembrava che questi ultimi volessero essere inclusi nella loro conversazione amorosa.

Quando la Peridun sollevò la mano e posizionò il bastoncino sul dito indice di Brokk, Maurelle portò un braccio sulla spalla di lui. Il ragazzo le rivolse un sorriso colmo di calore ed incertezza. La Fae non sapeva se il ragazzo fosse stato agitato a causa del sangue o all’idea di tutti loro che stanno insieme. Il concetto era più allettante di quanto la ragazza credeva possibile.

Shineah gli bucò il dito con scatto felino, quindi lo strinse in modo che uscissero diverse gocce di sangue da versare in una delle ciotole. Daine avanzò di un passo e Maurelle gli prese la mano mentre la Peridun ripeté la medesima operazione. Sol fu l’ultimo, la mano di lei trovò immediatamente la spalla del ragazzo, il quale rilassò la muscolatura al tocco della Fae.

Una volta raccolto il sangue, Shineah ritornò dietro al tavolo di metallo. Depositò un cristallo in ogni ciotola, ed aggiunse poi altri ingredienti. Recitò una formula in un’altra lingua tenendo le mani in corrispondenza degli oggetti. Venne poi emanata della luce blu che circondò ogni ciotola, ed in seguito si percepì una scarica elettrica. La correte danzò all’interno ed attorno alle ciotole.

La scarica elettrica fu così forte da far venire la pelle d’oca a Maurelle. Del fuoco blu si sollevò del contenitore, dirigendosi verso l’alto. L’energia nella stanza era intensa ed incantatrice. Il crepitio sembrò riverberare nella stanza silenziosa. Era un suono che non aveva mai udito prima. Scoppiettava come i cereali di riso che piacevano alle sue sorelle. L’unica differenza era che l’odore che si percepiva era di ozono, non di grano.

Maurelle emise un gridolino quando la sua mano prese improvvisamente a bruciare. Ryker la lasciò andare e sollevò le proprie mani in alto. Delle fiamme rosse ed arancioni si sollevarono dai palmi di lui, e si unirono sopra gli amuleti prodotti da Shineah.

“È normale?” domandò Ryker con fare agitato. Si accigliò e serrò le labbra per diversi secondi prima che le fiamme s’interruppero. Gli si formò del sudore sulla fronte a causa dello sforzo per ottenere il controllo.

“Non è mai successo prima” ammise la Peridun. “Ma non ho mai eseguito questo rituale in presenza di un Re. L’incantesimo si trova nei cristalli, ed i talismani sono attivi. Sono più potenti di quanto abbia mai percepito. Sospetto che tu abbia aumentato la mia magia”.

“Direi che sei molto di più del tuo sorriso carismatico” lo stuzzicò Maurelle facendogli l’occhiolino.

“Ho molti talenti, di cui tu sei a conoscenza, cuore impavido” ribatté Ryker.

Prima che il loro scambio potesse proseguire, Shineah portò le braccia ai fianchi quando una forte luce blu venne emanata dal suo corpo. I suoi occhi si fecero di un bianco opaco. Quando la Peridun parlò, a Maurelle vennero i brividi.

Rovinato e rotto, stregato ed inciso

Il velo viene strappato dalle prime parole oscure pronunciate

Magia elementale, messa a nudo

Il Re è stato scoperto, tutto è perduto

Ogni cellula nel corpo della ragazza si irrigidì alle parole di avvertimento; la sua reazione aveva poco a che fare con l’aria fredda. Maurelle guardò Ryker in viso quando il ragazzo processò l’informazione. Il messaggio era importante, ma Maurelle non ne conosceva il significato.

Non era il modo in cui la Peridun aveva condiviso alcune informazioni con loro le altre volte in cui si erano recati al suo negozio. Sembrava più una profezia, un indovinello, piuttosto che qualcosa con l’intento di prevedere il futuro.

“Cos’è successo?” domandò Ryker rompendo il silenzio.

Shineah scosse il capo facendo tintinnare i ciondoli appesi al suo cappelli. Abbassò poi la testa e si fregò le tempie per un secondo prima di guardare il Re negli occhi. Maurelle notò che il bianco negli occhi della donna era sparito, ed erano ritornati al solito azzurro di sempre.

Il ritorno alla normalità della Peridun non fece rallentare il cuore di Maurelle che stava battendo all’impazzata, e nemmeno la sua gola smise di essere secca. Nelle settimane precedenti, durante le quali si era ritrovata con la propria famiglia e senza la madre, aveva sperato che il problema più grande che avrebbero dovuto affrontare sarebbe stato il dover tener nascosta la vera identità di Ryker.

“Ti ho detto che sono certa che tu abbia accentuato il potere del mio incantesimo” rispose Shineah quando lo osservò accigliato.

“Non mi riferisco a quello, ma a ciò che hai detto. Sembrava una profezia. Sei una veggente?” interferì Brokk quando si frappose fra Ryker e Shineah. Maurelle era grata del fatto che quei maschi supportassero Ryker. Ognuno di loro emanava una combinazione di confusione, paura e determinazione.

Non sembravano esistere indicazioni esterne a sostegno del fatto che la domanda avesse infastidito la Peridun, ma quando quest’ultima contrasse la pelle attorno alla bocca l’irritazione di lei fu evidente. “Non ricevo una profezia da almeno cento anni. E ho ignorato la più recente. L’intero reame ne ha pagato duramente le conseguenze”.

“Intendi che hai visto qualcosa sulla guerra e sugli umani che prendono il sopravvento” rispose Ryker.

“Non è qualcosa di così diretto. Come forse immagini può essere difficile comprendere il messaggio dietro la profezia. Nel caso della guerra, ero semplicemente troppo giovane e ingenua. L’ho ignorata confidando nel fatto che non ci fosse nulla che tuo padre non potesse gestire. Adesso che cos’ho detto?”

Ryker si sfregò il viso con una mano e recitò il verso che la Peridun aveva pronunciato qualche minuto prima, come se fosse stata in trance. Sol e Daine s’avvicinarono a Maurelle, la quale era immobile di fianco a Ryker. La loro vicinanza le fece venire la pelle d’oca persino sulle ali.

Quando un palmo caldo le accarezzò le ali che le si stavano agitando sulla schiena, Maurelle rivolse a Sol un sorriso grato come a fargli sapere che apprezzava il conforto fornitole. L’aver eliminato la Gullvieg non aveva fatto nulla per rettificare la situazione. La ragazza si era illusa che in tal modo avessero sferrato un forte colpo alla struttura di potere, e che avessero avanzato di un passo per annientare gli stronzi.

Non che l’anno precedente fosse stato semplice, avrebbe dovuto sapere che cos’altro sarebbe successo.

Shineah raggiunse la vetrina del proprio negozio e guardò nella notte per diversi lunghi minuti. Che diamine stava succedendo? Maurelle voleva urlare e ordinarle di dar loro delle risposte, ma restò in silenzio. Ciò non avrebbe giovato né a lei né ai suoi amici.

“Qualcuno di voi ha percepito qualcosa quando siete ritornati all’Accademia?” domandò improvvisamente Shineah, interrompendo il silenzio e la tensione che si era creata nella stanza.

“A parte il nuovo Preside le cose sembrano essere rimaste uguali” rispose Maurelle automaticamente.

Ryker portò i palmi delle mani sulle spalle di lei, impastandole la carne ed i muscoli. “Non sono ancora riuscito a leggere Gaius in modo accurato. Non posso dire che m’interessi. Mi ha obbligato a sopportare un’altra valutazione, e se non avessi avuto il tuo amuleto avrei rivelato la mia vera identità” aggiunse il Re.

“E la tua Guardia non era con te per offrirti protezione” commentò Shineah quando osservò gli amici di Ryker. Brokk strinse i pugni quando Ryker menzionò la valutazione, e Sol e Daine ringhiarono sommessamente, come ad esprimere la loro frustrazione.

“No. Ero completamente esposto, nel giardino dove in centinaia potevano testimoniare la mia grande rivelazione. Che cosa dovrei fare? Cosa sta succedendo?”

“Gaius ha tenuto la bocca chiusa ed è stato abbastanza discreto nei vent’anni passati” l’informò la Peridun. Adesso il maschio era tutto il contrario che silenzioso. “Devi fare attenzione in ogni momento, non abbassare mai la guardia. Il mio amuleto potrebbe rompersi, e devi essere preparato nel caso”.

“Non ho modo di nascondere il fatto di essere il Re se ciò dovesse accadere” ammise Ryker. “C’è qualcos’altro che puoi darmi?”

“Non posso darti nient’altro, ma la tua magia sarà in grado di emulare l’effetto del talismano e ti nasconderà abbastanza a lungo per farti tornare da me. Mi servirà del tempo per decifrare esattamente ciò di cui la profezia ci ha avvisato, ma ho motivo di credere che si riferisca all’oscurità che si infittisce ed aleggia sulla scuola. Credo che a voi quattro serva ulteriore protezione nel caso dovesse accadere il peggio”.

Maurelle spostò immediatamente lo sguardo sulla vetrina, ma non si vedeva il campus da dove si trovavano. Il sapere che su di loro incombeva qualcosa di malvagio come un alone le faceva rivoltare la bile nello stomaco. Come se non fossero state sufficienti le pozioni nel cibo che controllavano le loro menti.

“Stai dicendo che peggiorerà?” domandò Brokk. “Che altro ci serve?”

“Sì. La situazione può peggiorare molto di più di quanto sia mai peggiorata. Se non verrà fatto qualcosa gli elementi moriranno ed il vostro legame con essi sarà interrotto. Se ciò succedesse ogni studente e la facoltà diventerà spettrale. Chiunque scagli tale incantesimo, o chi lo ordini, è all’oscuro dei poteri con cui sta interferendo. Dovrete bere questa pozione in modo che nessuno possa estorcervi l’identità di Ryker” spiegò Shineah quando porse una fiala di liquido blu scintillante d’argento.

“È sicura?” domandò Maurelle.

“Si tratta di un piano B. Non ho avuto tempo di decifrare la profezia, e non voglio che siate sprovvisti dell’abilità di tenere segrete le informazioni che devono restare tali”.

Brokk inclinò il capo di lato. “Che cosa fa?”

“Niente, a meno che non diciate damnatio memoriae. A quel punto cancellerà dei ricordi rilevanti in modo che non possano essere estorti in alcun modo”.

“È proprio necessario?” domandò Ryker.

“Non ti conviene che siano vulnerabili di fronte ai tuoi nemici. In tal modo saranno al sicuro”.

Maurelle mise una mano sul braccio di Ryker. “Berremo la pozione. Vale la pena tenerti al sicuro”.

Il ragazzo si abbassò e le diede un bacio veloce sulle labbra prima di interrompere il contatto. Maurelle ingurgitò la pozione, facendo una smorfia al sapore amaro della stessa. Brokk sollevò la fiala che reggeva in mano e ne bevve il contenuto, seguito da Brokk e Daine.

“Come elimino questa minaccia? Non posso lasciare che gli studenti diventino spettri” disse Ryker alla Peridun quando posò il bicchiere vuoto sul tavolo.

Maurelle si allungò e gli accarezzò il dorso della mano con le dita. “Oh, non lo so. Possiamo fare in modo che alcuni di loro devolvano alla loro vera forma”.

L’espressione di lui si ammorbidì, ed il ragazzo ridacchiò prima di posare un bacio sulla testa della ragazza. Poi le cinse la vita da dietro con le braccia. La ragazza si abbandonò al calore emanato da lui, lasciando che la sensazione la travolgesse completamente.

Maschere Il Re Dei Fae

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