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LA BELLA STREGA

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Era una bella strega

Che si bagnava alla riva;

Vennero i pirati,

Lei presero captiva.

Il vento era in poppa,

Sull’onde la nave ballò,

La donna lacrimante

Al capitan parlò:

“O Signor Capitano!

O Capitan’ del mar!

Daro cento ducati

Se tu mi lasci andar!”

“Non prenderò cento ducati,

Tu costi molto più,

Io te vendrò al Sultano,”

Disse il Capitano

“Per mille zecchini d’oro

Vi stimi troppo giù.”

“Non vuoi i cento ducati.

Ebben, tu non gli avrai,

Ho un’amante amato

Non mi abbandona mai.”

Essa sedé sul ponte,

Principiò a cantar:

“Vieni il mio amante!”

Da lontano il vento

Si mette a mugghiar.

Forte e più forte

La tempesta ruggio:

Gridava il Capitano:

“Io credo che il tuo amante

E il vento che corre innante,

Ovvero il diavolo.”

Forte e più forte

La procella urlò:

“Sono roccie davanti,

E il vento vien di dietro,

Ben venuto sei tu, mio amante!”

La bella donna cantò.

“Vattene al tuo amante

All’inferno a cantar!”

Disse il Capitano,

E gettò la donna fuori

Della nave nel mar.

Ma come un gabbiano

Sull’onde essa volò:

“O mio Capitano!

Non sarai appiccato,

Ma sarai annegato;

Per sempre addio!”

“That’s derned good Dago,” cried Jack Saltonstall;

“Blamed ef I didn’t understand it all.

For the best songs are easiest understood:

Now then let’s hear if t’other side’s as good!

A song is like a bird—’cos birds do sing—

So carve us out the second breast and wing;

And with your anthem bid our hearts rejoice:”

Encouraged thus I lifted up my voice.

Songs of the Sea and Lays of the Land

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