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Capitolo Tre
Оглавление“Hai qualche malattia temuta? Ebola, baribari, hari-kari?” Cameron diede un morso al suo panino al burro d’arachidi. “Semplice curiosità.”
Ariion sospirò, poi si strinse nelle spalle. “Conosco la maggior parte dei miei compagni di scuola dall’asilo, e tranne che una ragazza, non hanno avuto nulla a che fare con me, se non tormentarmi.”
“Chi è la ragazza?”
“Felicia McGuire. Ha un tutore alla gamba destra perché il ginocchio non ha mia funzionato bene. Non può correre o giocare come gli altri bambini. Prova a nascondere la sua zoppia, ma non ci riesce molto.”
“E lei è la tua unica amica?”
“Già. Gli altri bambini ci chiamavano le Sorelle Paralì.’”
Lui inarcò un sopracciglio.
“Paralì, come paralitiche.”
“Tu non hai nulla che non va.”
“Look at my arm.”
La manica della blusa le scendeva sulle nocche, e aveva la mano sinistra in grembo.
“Mi sembra normale,” disse lui.
“Quando mi sono seduta un minuto fa, ho usato la mano destra per mettere la mano sinistra sul ventre.”
Cameron si chino in avanti per vedere meglio.
Ariion mosse le dita della mano sinistra. “Posso muovere le dita, ma non riesco ad afferrare nulla. Il braccio è inutile.”
“Abbiamo ripulito la spazzatura insieme per quasi tre settimane, e non me ne ero mai accorto.”
“Sono abbastanza brava a nasconderlo, ma i bambini lo sanno da anni, e non hanno mai perso l’occasione per chiamare me e Felicia ‘paralitiche.’ Adorano farsi beffe di noi, vederci piangere. Io non piango più. Felicia a volte piange ancora, quando siamo lontane dagli altri.”
Cameron deglutì e guardò un piccione posarsi sul cappello del Generale Sherman. “I bambini possono essere crudeli, ma immagino che tu lo sappia già.”
La ragazza annuì.
“Fammi dare un’occhiata al tuo braccio.”
Lei si tirò su la manica.
“Sembra normale. Cosa dice il dottore?”
“Sono stata da una dozzina di dottori. Dicono tutti la stessa cosa; non c’è nulla che non va. Vado da un terapeuta due volte a settimana per evitare l’atrofia dei muscoli, e ho una serie di esercizi da fare due volte al giorno— muovere il braccio sinistro con la mano destra. Per questo sembra normale. E’ solo che non posso muoverlo senza aiuto.”
“Qualcuno di loro ha menzionato l’emiparesi?”
“Sì, certo, uno dei dottori l’ha tirata in ballo, ma poi ha detto che non pensa sia questo il problema, perché il resto del lato sinistro del mio corpo è normale.”
“A volte affligge solo un arto, il braccio o la gamba, oppure solo un lato del volto.”
“Come fai a saperlo?” chiese.
“L’ho letto da qualche parte. Mi chiedo perché tutti quei dottori non siano riusciti a capire cosa c’è che non va.”
Lei ridacchiò.
“Cosa?”
“Ti chiedi cosa che non va nel mio braccio.”
“Infatti.”
“Non pensi che sia psicosomatico?”
“Nella tua testa? Chi lo dice?”
“I dottori numero tre, quattro e otto.”
Cameron guardò una bambina attraversare il prato, inseguendo uncocker spaniel. “Quindi questi tre dottori pensano che sia tu a non far funzionare il tuo braccio?”
“Già, pensano che io sia stramba, come mio padre.”
“Mi piacerebbe chiedere a questi dottori perché pensano che un bambino si sottoporrebbe di proposito alle prese in giro di altri bambini.”
La ragazza sorrise. “Grazie. E’ proprio ciò che volevo dire ai dottori, ma non riuscivo a mettere insieme le parole. Mi fa davvero arrabbiare quando pensano che io stia facendo finta. Soltanto un dottore ha detto a me e a mia madre qualcosa di utile. Ha detto che pensa che ci sia un qualche tipo di danno o malfunzionamento al nervo della spalla che impedisce ai muscoli di funzionare.”
“Questo ha senso,” disse Cameron, “ma il problema è che per un chirurgo è molto difficile lavorare sui nervi. Questo dottore ha detto che potrebbe guarire, col tempo?”
“Ha detto che potrebbe, perché il mio corpo è in crescita.”
“Se nei prossimi due anni non cambia nulla, converrà andare da un neurochirurgo.”
* * * * *
Il lunedì pomeriggi, Ariion guidò sua madre alla porta sul retro della loro casa.
“Mamma, lui è Cameron.”
“Uhm…salve.” Sua madre incrociò le braccia, osservando il trasandato estraneo.
“Come sta, signora Sanders.”
“E’ signorina Sanders, e sto bene.” Prese sua figlia per un braccio, spingendola dentro la casa. Dopo aver chiuso la porta, si avvicinò a lei. “Cosa diavolo stai facendo?”
“Mamma, non mettermi in imbarazzo. E’ un ragazzo carino.”
“Non mi sembra affatto carino,” sussurrò sua madre.
Ariion e sua madre guardarono Cameron attraverso la porta di vetro mentre si girava verso la fine del vialetto.
“Dove hai incontrato quel vecchio barbone?”
“Al parco. Faceva I servizi socialmente utili con me. E non è vecchio.”
“Oh, santo cielo! Cosa ha fatto? Sapevo che era una specie di criminale.”
“E’ stato accusato di rapina alla banca.”
“Porca miseria, Ariion. Hai portato un rapinatore a casa nostra?”
“Non è stato lui, mamma. C’è stato un errore di persona.”
La signora Sanders si avvicinò al vetro per vedere Cameron in piedi alla fine dl vialetto. “Ci scommetto.”
“Non è vecchio. Ha la tua stessa età.”
La signora Sanders guardò sua figlia, inarcando un sopracciglio.
Ariion annuì.
“Sembra che abbia cinquant’anni. Perché l’hai portato qui?” Si voltò di nuovo verso Cameron. “Tutti quei peli sul viso, e i suoi vestiti sembrano non aver mai visto l’interno di una lavatrice.”
“Abbiamo proprio bisogno di un giardiniere. Da quando hai licenziato il signor Hailey il mese scorso, questo posto sembra una giungla.”
“Non permetterò che quel barbone si aggiri sulla nostra proprietà.”
“Parla con lui solo per un minuto, mamma. Se non ti piace, tornerà al parco. Non gli ho neppure detto che forse poteva trovare lavoro; gli ho detto solo che volevo che incontrasse mia madre.” Allungò un braccio verso la maniglia. “Pensa che tu sia una persona carina, quindi non farmi fare la figura della bugiarda.”
“Santo cielo,” sussurrò la signora Sanders, “vive al parco?”
“Ehi, Cameron,” disse Ariion mentre lei e sua madre uscivano sul vialetto.
Cameron si girò verso di loro. Si grattò la barba e studiò la madre di Ariion.
“Mia figlia dice che forse cerca un lavoro…uhm…cioè…intendo una sorta di lavoro temporaneo.”
Cameron guardò Ariion, poi scosse la testa. “Sono piuttosto impegnato col mio attuale lavoro.”
“Che è…?” chiese la signora Sanders.
“Sono un …” Distolse lo sguardo per un momento. “Sono un consulente.”
La signora Sanders soffocò una risata. “Consulente su questioni spirituali, signor Cameron? Una sorta di guru?”
“No, semplicemente dico alle persone dove andare.”
“Il nostro minuto è finito.” La signora Sanders si voltò, ma Ariion la prese per un gomito.
“Voi due state iniziando a darmi suli nervi.” Ariion si interruppe per prendere un profondo respiro. “Mamma, abbiamo bisogno di un giardiniere. Cameron, mi hai detto che hai poco denaro, e che fai lavori strani. Fare il giardiniere temporaneo è un lavoro strano. E mamma, è economico, quindi che ne dici se la smettiamo di litigare e arriviamo al punto, come dici sempre tu?”
La signora Sanders incrociò le braccia e fissò sua figlia.
Cameron incrociò le braccia e fissò la signora Sanders. Infine, chiese, “Che lavoro fa, signora Sanders?”
“Sono un’arbitraggista. Glielo scrivo, se vuol cercare il significato.”
“Arbitraggista,” disse Cameron. “Qualcuno impegnato nell’arbitraggio. La parola viene dal francese, e oggi significa l’acquisto di beni su un mercato per la vendita immediata su un altro mercato, al fine di ottenere profitto dalla differenza di prezzo.”
La signora Sanders guardò sua figlia.
“Deve essere felice” disse Cameron, “di non essere coinvolta nella fusione Pfizer-Merck.”
“Di cosa sta parlando?”
“Pfizer ha fatto un’offerta per il cinquantuno per cento diMerck.”
Ariion si voltò verso sua madre. “Non è l’accordo che dicevi—”
La signora Sanders la interruppe mettendole una mano sul braccio, poi si rivolse a Cameron. “So della fusione, ma perché dovrei essere felice di non essere coinvolta?”
“La nuova medicina contro l’Alzheimer di Merck ha alcuni interessanti effetti collaterali.”
“No, invece,” sbuffò la donna. “Quella medicina è stata testata per cinque anni, senza nessun effetto collaterale. E lei cosa ne sa, comunque?”
“Scommetto che ha ragione, mamma,” disse Ariion. “E so che hai detto che stavi lavorando su questo accordo.”
La signora Sanders ignoròil commento di Ariion. “Cosa fa, legge il National Enquirer prima di andare a dormire sulla panchina del parco? O le informazioni arrivano al suo cervello per osmosi mentre dorme coperto dal giornale?”
Ariion e sua madre guardarono Cameron, in attesa di una risposta sul modo in cui aveva ottenuto l’informazione.
Lui si strinse nelle spalle e fece l’occhiolino ad Ariion prima di rispondere a sua madre. “Sembra che ci vogliano circa quattro anni perché il residuo del principio attivo si stabilisca nella parte posterioredell’occhio, causando un’irreversibileretinite pigmentosa.”
“E lo sa perché…”
“La ricerca sarà pubblicata domani sull’Ophthalmology Review Journal; una pubblicazione di Harvard. Forse ha sentito parlare dell’Università di Harvard.”
Ariion fece una smorfia a sua madre.
La signora Sanders osservò sua figlia con gli occhi stretti a fessura, ma poi parlò a Cameron. “Come sa tutte queste cose?” Si voltò verso di lui. “Immagino che abbia un computer nascosto sotto la panchina del parco, con connessione WI-FI?”
“Sarebbe bello, ma no. Tuttavia, la biblioteca pubblica ha centinaia di computer disponibili per chiunque sappia scrivere con la tastiera, anche se con i pollici.” Si interruppe, guardandola arrossire. “Se fa una ricerca Google su Merck e Cernax, scoprirà un riassunto dell’articolo.”
“Anche se quell’articolo sarà pubblicato–cosa di cui dubito– un piccolo articolo su un giornale oscuro non significa che il Cernax abbia davvero effetti collaterali.”
“Concordo, ma quando I media pubblicheranno l’articolo, le azioni di Merck crolleranno, e Pfizer lascerà qualche arbitraggista con le uova in faccia e i loro conti diminuiti di qualche milione di dollari.”
* * * * *
Il pomeriggio seguente, Ariion si sedette al bancone della colazione col suo notebook, mentre la madre fissava il contenuto del frigorifero aperto.
“Pensavo avessimo una cuoca?” disse sua madre.
“Ha chiamato stamattina,” disse Ariion, “e ha lasciato un indirizzo mail dove puoi spedirle l’assegno. Non tornerà.” Mise la mano sinistra sul ventre, poi usò la destra per far scorrere verso il basso lo schermo del computer. “Ascolta questo, mamma.” Ariion mosse il puntatore, poi lesse dallo schermo del pc. “L’azienda farmaceutica Merck ha interrotto la produzione del farmaco contro l’Alzheimer, il Cernax. Un portavoce dell’azienda che la produzione e la distribuzione del farmaco verrà sospesa, in attesa della revisione di un articolo pubblicato oggi sulla rivista Ophthalmology Review Journal.”
Sua madre sorrise e annuì.
“Perché non sei agitata? Due giorni fa, stavi per fare un sacco di soldi con quell’accordo di fusion, e ora probabilmente fallirà, proprio come ha detto Cameron.”
“Ho messo una piccolo opzione su centomila azione della Merck la notte scorsa. Quando ha aperto la borsa questa mattina, Merck ha perso cinque dollari per azioni. Un’ora fa ho coperto la mia posizione, facendo un utile di quasi duecentomila dollari.”
“Wow, mamma, brillante. Ma non mi hai detto che lo scambio di informazioni interne è illegale?”
“E’ vero, cara, lo è, ma ricevere un consiglio da un barbone su un’informazione che chiunque può trovare su Internet non è considerato informazione interna.”
“Si chiama Cameron Littleheart St. Lawrence.”
“E’ comunque un barbone. Nient’altro che un vagabondo che vive di elemosina.”
“Sì, bè…” Ariion chiuse il portatile, lo prese sotto il braccio e si diresse alla porta sul retro. “Quel barbone ti ha appena fatto guadagnare duecentomila dollari.” Allungò un braccio verso la maniglia, tenendo il computer stretto al corpo. “Come se tu ne avessi bisogno.” Uscì sbattendo la porta, poi la aprì e tornò indietro. “Vado al parco.” La porta tremò quando la sbatté di nuovo.
Sua madre fissò la porta per un momento. “Con le tasse,” sussurrò, “sono solo cinquantotto mila dollari.”
* * * * *
Il venerdì mattina, Cameron si trovava sul vialetto della signora Sanders. Sentì Ariion e sua madre venire alla porta.
“Vedo che le macrosiphum euphorbiaestanno decimando la tuaspinosissima.”
Ariion rise e lasciò quasi cadere il vassoio che teneva in equilibrio sulla mano destra. “Sì, mamma, ti ho detto di prendere le medicine stamattina.” Appoggiò il vassoio sul tavolo e preparò I tre bicchieri di tè ghiacciato.
“Signor St. Lawrence,” disse la signora Sanders, “di cosa sta parlando ora?” Sedette al tavolo in vetro e gli indicò la sedia di fronte a lei.
“Gli afidi stanno distruggendo le sue rose.” Si sedette e prese la bevanda che Ariion gli offriva. Prese un sorso, poi incline il bicchiere verso di lei. “Grazie. E’ proprio quello che volevo.” Si asciugò i baffi e si rivolse alla signora Sanders. “Può trovare il Sevin Dust da WalMart per eliminarli.”
Ariion fece un sorrisetto a sua madre. “Non ti piacerebbe fare un po’ di giardinaggio?”
La signora Sanders sbuffò e prese il suo drink.
“O potrebbe anche solo usare una soluzione di detersivo liquido per piatti,” disse Cameron, “e spruzzarla sulle piante.”
“Continua, Cameron,” disse Ariion. “Lei ti presterà attenzione solo quando agiterai una bacchetta magica dicendo ‘poof’.”
“Ha ha. Molto divertente,” disse la signora Sanders. “Dove ha imparato tutte queste sciocchezze sulle rose e le fusion aziendali?”
“Ehi, sono povero, non analfabeta.”
“Le piacerebbe avere un lavoro?” chiese la signora Miss Sanders.
Cameron scosse la testa. “Nella mia occupazione, ‘lavoro’ è una parolaccia.”
La sua occupazione, piuttosto che fargli perdere punti, l’avrebbe sorpresa. Dieci anni prima guadagnava un quarto di milione di dollari l’anno, poi in un soffocante pomeriggio i suoi guadagni scesero a zero. Non lavorava da allora, tranne che lavori strani. Sembrava che la sua ambizione fosse svanita insieme ai suoi guadagni.
In quel momento, Cameron aveva bisogno di un lavoro, ma soltanto per pochi giorni. Non era interessato a un lavoro a lungo termine. Venti o trenta dollari gli sarebbero bastati. Nel suo futuro, non vedeva oltre al suo prossimo pasto.
“Bè, allora le piacerebbe essere il nostro ingegnere paesaggista?”
“Vuole che io sia il suo giardiniere?”
“Ciò che voglio io è che lei vada altrove, ma la mia cara figlia sembra pensare che lei abbia…uhm…potremmo dire delle possibilità.”
“Possibilità, eh?” Guardò Ariion, poi tornò a guardare sua madre.
Non era una donna dal brutto aspetto, ma un po’ troppo magra per i suoi gusti. Se si fosse tolta quella crocchia puritana e avesse permesso ai suoi capelli di cadere sciolti, sarebbe stata perfino carina. E un po’ di ombretto e rossetto avrebbero fatto meraviglie.
“Cosa pensa?” chiese Cameron alla signora Sanders.
“Penso barbone una volta, barbone per sempre.”
“E un tempo una strega—”
“Smettetela!” disse Ariion. “Sembrate una vecchia coppia sposata. Cameron, vogliamo che tu sia il nostro giardiniere.”
“Hm…chi, precisamente, vuole essere il mio capo?”
“Io—” iniziò la signora Sanders.
Ariion la interruppe. “Mamma, smettila. Penso che Cameron dovrebbe essere il capo di se stesso.”
“Suona bene.” Cameron guardò la signora Sanders.
“Ora lei è il capo di se stesso,” disse la signora Sanders, “e guarda cosa gli ha portato, una bella panchina del parco come casa.”
“Bene.” Cameron spinse indietro la sedia. “Penso che abbiamo finito.” Si alzò, pronto ad andarsene.
“Grrrrr!” Ariion digrignò i denti. “Siediti. Capisco che devo arrangiarmi da sola. Cameron, vogliamo che tu lavori per noi, e ti pagheremo…Mamma, quanto pagavi il signor Hailey prima di licenziarlo?”
Cameron si sedette e guardò la signora Sanders.
“Io non l’ho licenziato. Semplicemente non andavamo più d’accordo su alcune cose.”
“Che sorpresa,” mormorò Cameron dietro il bicchiere di tè.
Ariion lo guardò, ma parlò a sua madre. “Quanto lo pagavi prima che non andaste più d’accordo?”
“Quattrocentocinquanta a settimana.”
“Cameron, ti pagheremo cinquecento dollari a settimana —”
“Cosa?” urlò sua madre.
“E puoi vivere nelle stanze sopra i garage.” Ariion indicò un edificio sul confine della proprietà. Tre porte da garage si trovavano parallele al primo piano e agli alloggi al piano di sopra.
“Cosa?” urlò di nuovo sua madre.
“Accetto,” disse Cameron.
“Ottimo,” disse Ariion. “Quando puoi iniziare?”
“Aspetti solo un minuto,” disse sua madre. “Ariion, da quando ti occupi di questioni personali? E lei, signor St. Lawrence, non verrà a lavorare finché non lo dirò io.”
“Posso iniziare oggi,” disse Cameron ad Ariion, “questo pomeriggio.”
“Bene,” disse Ariion. “E immagino che dovrei assumere anche un cuoco. Altrimenti, vivremo di bagel e pizza congelata per il resto delle nostre vite.”
“Perché non assumi anche una cameriera e un maggiordomo, già che ci sei?” La signora Sanders incrociò le braccia. “E non so nemmeno se l’appartamento della rimessa è abitabile.”
“Hm…” Ariion prese un sorso di tè. “Assumere una cameriera non è una cattiva idea.”
“Non si preoccupi per i mobili, signora Sanders,” disse Cameron. “Quando porterò qui la mia panchina del parco, sarò a posto.”
Ariion rise mentre sua madre guardava Cameron, e poi sua figlia.
* * * * *
Tre giorni dopo che Cameron si trasferì nella rimessa, la signora Sanders guardò fuori dalla finestra della cucina, poi si avvicinò per vedere meglio. Un uomo che non riconobbe si aggirava per il giardino sul retro come se fosse il proprietario del posto. Dov’era il suo nuovo dipendente? Non avrebbe dovuto già lavorare in giardino? Proprio come pensava, era stato un barbone per troppo tempo, presentarsi in orario era fuori questione.
Andò alla porta sul retro e la aprì. "Ehi, lei! Se ne vada dalla mia proprietà prima che chiami la polizia."
L’uomo indossava pantaloni Verdi e una camicia marrone stropicciata. Aveva un rastrello in spalla e una piccola pala nella mano destra. L’uomo si fermò e si voltò per affrontare la signora Sanders.
“Sono i miei attrezzi, quelli?” Scese i gradini della porta sul retro.
L’uomo guardò gli attrezzi e si strinse nelle spalle.
“Li metta giù, e vada via di qui.” Si fermò a poca distanza da lui. “I poliziotti sono proprio dietro l’angolo.”
Lui le fece una smorfia.
Lei lo guardò con gli occhi ridotti a fessura.
“Se le do questi attrezzi, significa che lavorerà nelle aiuole a ovest dove vuol piantare le petunie?”
“Oh, santo cielo!” Si portò una mano alla gola. “St. Lawrence?”
“Certo. Quanti giardinieri ha assunto?”
“Ha—”
“Mamma!” Ariion uscì dalla casa e corse attraverso il prato. “Cos’hai fatto?” Guardò l’estraneo. “Dov’è Cameron?” Si mise le mani sui fianchi.
La signora Sanders puntò un dito tremante su Cameron. “Lui è—”
“Chi è quest’uomo? Hai licenziato Cameron e hai assunto quest’uomo mentre Felicia ed io stavamo guardando il film?” Ariion si spostò e guardò sua madre. “Ne ho abbastanza dei tuoi stupidi capricci. Se Cameron se n’è andato, potresti salutarmi, perché mi trasferisco a Central Park.”