Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900. vol. I

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Elia Augusto. Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900. vol. I

PREFAZIONE

CAPITOLO I. Garibaldi in America

CAPITOLO II. 1847-48 Insurrezione della Sicilia Messina-Palermo-Catania-Calabrie

CAPITOLO III. Garibaldi s'imbarca coi suoi legionari per l'Italia

CAPITOLO IV. Venezia si erige a repubblica. Milano e le cinque giornate

CAPITOLO V. Carlo Alberto bandisce la guerra all'Austria

CAPITOLO VI. Garibaldi a Milano prende il comando dei Volontari

CAPITOLO VII. Venezia, Treviso, Vicenza, Curtatone e Montanara, Goito, Peschiera, Rivoli – Sfortunata giornata di Custoza – Armistizio di Salasco

CAPITOLO VIII. Sollevazione di Bologna

CAPITOLO IX. Garibaldi continua la lotta contro l'Austria

CAPITOLO X. Roma – Proclamazione di Repubblica

CAPITOLO XI. Le dieci giornate di Brescia. disastrosa giornata di Novara

CAPITOLO XII. Eroica difesa di Roma

CAPITOLO XIII. Spedizione contro l'Esercito Borbonico – Velletri

CAPITOLO XIV. Ripresa delle ostilità dei Francesi contro Roma

CAPITOLO XV. Garibaldi esce da Roma coi suoi legionari San Marino – Morte di Anita – Cesenatico

CAPITOLO XVI. Assedio di Ancona e sua eroica difesa

CAPITOLO XVII. Dal 24 marzo 1849 al 1859 – Il Piemonte

CAPITOLO XVIII. 1859 – La guerra d'indipendenza

Отрывок из книги

Nato in Ancona il 4 settembre del 1829 e figlio d'un marinaro, Elia volle fin dalla tenera età di nove anni intraprendere esso pure la carriera del mare incominciando ad esercitarla da mozzo e percorrendola tutta, fino a diventare Capitano di lungo corso.

Nei suoi viaggi più volte gli era occorso di entrare in relazione con patrioti italiani; nei loro discorsi aleggiava già la fulgida figura di Giuseppe Garibaldi. Si sentivano entusiasmati dal racconto delle eroiche azioni da lui compiute nell'America del Sud, ne apprendevano i particolari con avidità e ne facevano prezioso tesoro. Era tutta un'epopea che vedevano svolgersi intorno all'eroe, e loro sembravano omeriche gesta quelle compiute in difesa della piccola repubblica dell'Uraguay invasa dalle truppe del terribile Rosas, e fra le altre, la campagna del Paranà combattuta da Garibaldi con tre piccoli legni, male armati, contro tutta la flotta Argentina comandata dall'Ammiraglio Brown; e particolarmente il combattimento di Nuova Cava decantato quale uno dei più brillanti fatti navali. La gloriosa giornata di Sant'Antonio al Salto fu poi quella che illustrò il nome italiano e rese celebre quello di Garibaldi; combattimento di leoni che il Generale stesso descrisse così:

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A Palermo veniva istituita la Guardia Nazionale affidandone l'incarico al Comandante generale Barone Riso.

Duca di Monteleone, Marchese Casimiro Drago, Leopoldo Pizzuto, Conte Lucio Tasca, Cav. Luigi Gravina, Andrea Mangeruva – Tommaso Abbate Segr.

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