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Visione di Gioco
ОглавлениеSecondo il nostro Settore Giovanile e Scolastico [2]:
“…Un giocatore senza visione di gioco non può essere considerato un giocatore molto abile…”.
Ma: cos’è la Visione di Gioco?
Come essa è correlata con la Visione Periferica? E, soprattutto, qual è il modo più funzionale per allenarla e stimolarla?
La visione di gioco è un elemento fondamentale per qualsiasi disciplina sportiva. “Essa è la modalità sensoriale che fornisce la maggiore quantità di stimoli al cervello.
Dalla vista otteniamo circa l’80% delle informazioni che ci giungono dallo spazio circostante.
Negli ultimi anni, l’occhio è diventato protagonista anche nel mondo dello sport: molti errori commessi durante l’attività sportiva possono essere attribuiti a difetti della percezione visiva; occorrerebbe quindi educare gli sportivi sull’importanza della percezione visiva, durante la loro attività.
La vista è in grado di comunicare la posizione, la direzione e la velocità di sé stessi, degli avversari e della palla da gioco, per capire e interpretare i movimenti successivi e dirigere le proprie azioni.
Nella pratica sportiva, però, viene posta poca attenzione alle capacità visive di un atleta; nella maggior parte dei casi viene solamente valutata l’acuità visiva, ma il fatto di avere un’eccellente vista (10/10) non significa necessariamente avere una buona qualità della visione [3].
Gli atleti che “vedono bene” non sempre possiedono una buona efficienza visiva: non sono in grado di raccogliere velocemente le informazioni visive ed elaborarle nel modo più utile ai fini del gioco.”
Il migliori settori giovanili europei creano e utilizzano proposte di allenamento funzionali e propedeutiche allo sviluppo delle capacità cognitive e percettive dei propri tesserati.
Per produrre azioni è necessario che l’individuo “Percepisca, Analizzi, Decida ed Esegua”: il modello PAD-E.
In qualsiasi contesto, sportivo e non, l’individuo è chiamato a “percepire” gli stimoli provenienti dall’ambiente circostante attraverso gli organi di senso, ad “analizzare” nel modo più fedele possibile i dati in entrata, a “decidere” e pianificare la strategia migliore per risolvere il problema e, finalmente, ad “eseguire”: compiere una sequenza di azioni e di comportamenti volontari ponderati ed efficaci a superare con successo la soluzione problematica[4].
Più informazioni l’individuo è in grado di ricevere, più fedele, completa ed efficace sarà l’analisi del contesto e la produzione di risposte adattative.
Il calcio è un sport di situazione e proprio per questo non è possibile predeterminare le azioni che si verificheranno con esattezza; l’atleta è costretto a percepire le condizioni dell’azione e valutarle in funzione dell’obiettivo da raggiungere.
Le abilità percettive, cognitive ed emotive contribuiscono a una efficace e repentina presa di decisione.