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Capitolo 2: Gregoris, a 3.2 volte la normale velocità umana

Gregoris controllò i dati per l'imminente apertura del mercato azionario. Rilesse velocemente i sommari inerenti il nuovo business in Asia che gli aveva fornito l'intelligenza artificiale, ed aprì due interviste intrattenute con un paio di importanti Amministratori Delegati della regione.

I video impiegarono del notevole tempo per caricarsi. Gregoris premette e premette sullo schermo, l'icona del caricamento vorticava, prendendolo in giro.

Accidenti!

Quando avrebbero sistemato questo stupido computer?

Cinque secondi per caricare un dannato video?

Cinque secondi interi?

Gregoris riportò la propria attenzione sui sommari. I suoi occhi analizzarono il testo, assicurandosi di tenere sia l'inizio che la fine nella sua visione periferica. Controllò il testo ad un ritmo sostenuto. Dovette imporsi di non saltare delle righe, come faceva sempre. La dislessia era una stronza in un tal senso. Era facile che il suo sguardo si spostasse, dando un'occhiata ad interi paragrafi, senza che lui se ne accorgesse.

Quando succedeva doveva tornare indietro e rileggerli.

Perdita di tempo.

Quando i video decisero finalmente di caricarsi, Gregoris aveva assimilato metà pagina delle informazioni distillate.

Perfetto.

Li guardò. Erano stati tradotti dal Mandarino e dal Coreano tramite l'intelligenza artificiale. Il video era stato modificato, anch'esso dall'intelligenza artificiale. Era stato tagliato riducendolo alle sezioni importanti, non c'erano pause, niente parti in cui i partecipanti si sedevano e si guardavano attorno, niente presentazioni. Solo informazioni.

Ed era anche riprodotto a 3.2 volte la normale velocità dei fotogrammi.

Gregoris mandò avanti veloce con la tastiera, arrivando alle domande importanti, ed osservando con attenzione le espressioni facciali dell'uomo mentre leggeva il testo tradotto.

Andò avanti e indietro nel corso del video, riguardando alcune parti e saltandone altre.

Poi comprese.

Il sotto-testo, il significato, il concetto, chiamatelo come volete. Comprese ciò che le difficili informazioni non erano in grado di esplicitare. Ciò che gli algoritmi per l'estrazione dei dati non erano in grado di riesumare.

La Shijie stava per lanciare sul mercato un nuovo prodotto tecnologico. Il suo Amministratore Delegato stava facendo del proprio meglio per non rivelare tale informazione.

Voleva dire che era ancora troppo presto.

Prese il telefono e contattò tramite la chiamata rapida la sezione di azionisti della ditta.

Nella finestra temporale utilizzata dall'individuo dall'altra parte della linea per rispondere al telefono, Gregoris assimilò altre due pagine delle informazioni riguardanti la regione.

"Sì?"

Niente convenevoli. Gregoris era stato chiaro al riguardo con i suoi colleghi. "Comprate 320 milioni in valore azionario sulla Shijie".

Ci fu una pausa. "Trecentoventi? Ho capito bene? Accidenti amico, avrò bisogno del permesso per quel genere di-".

"Allora fattelo dare" disse Gregoris, monotono.

"Okay, okay! Posso avere qualche informazione a sostegno di questa cosa..." l'uomo temporeggiò. Al suo indirizzo email aveva già ricevuto le informazioni in questione, si trattava degli indizi subdoli che avevano condotto Gregoris a tale decisione in particolare.

"Leggilo, ottieni l'autorizzazione e mandami la conferma" disse Gregoris prima di riagganciare.

Suonò la sveglia, il promemoria di andare a dormire. L'uomo si accomodò alla sua postazione del sonno, un mobile futuristico inclinabile e con un'enorme bolla di plastica in corrispondenza della testa. Si mise in posizione, e presto stava russando durante il suo pisolino rigenerante.

Precisamente venti minuti più tardi Gregoris si svegliò, si risciacquò il viso e si rimise in postazione di lavoro.

Controllò le notifiche della segreteria. Aveva chiesto alle persone di mandargli le loro domande in tal modo, così da poterle accelerare ed ascoltarle mentre digitava le relative risposte.

Cancellò tutti i quattro messaggi provenienti dal Direttore Finanziario della Ermes senza nemmeno ascoltarli. Quel tizio era un buffone al quale piaceva il suono della propria voce. Obbiettava ogni cosa e non leggeva nessun report che gli veniva dato. Rappresentava una completa perdita di tempo. Un buco nero di scambi epistolari, e non c'era nulla che nessuno potesse farci poiché occupava una posizione di potere nella Compagnia.

Gregoris rispose con generalità ai suoi messaggi, senza nemmeno ascoltarli. 'Le Sue preoccupazioni sono comprensibili. Le informazioni dimostrano che ecc ecc. Sono mesi che la Compagnia lavora ad una grande rivelazione ecc ecc".

Gregoris sospirò e mandò l'email. Accelerò il resto dei messaggi. Il messaggio del direttore della sua stessa sezione poteva essere ascoltato a velocità aumentata di 4.2 poiché l'uomo si esprimeva come qualcuno che aveva appena avuto un infarto. Durante le conversazioni con il direttore, nei frangenti in cui era il turno dell'uomo di parlare, ci sarebbe stato il tempo di bollire un uovo. Gli rispose con un'email.

Irma, la direttrice del dipartimento azionario era veloce. Il suo messaggio poteva essere ascoltato a velocità aumentata di 2.3. Rispose anche a lei. 'No, Signora, è improbabile che le espressioni facciali dell'Amministratore Delegato della Shijie fossero dovute al fatto che fosse stato costipato. Sono ormai dieci anni che riceve perfetti trattamenti di salute e che gli vengono sostituiti degli organi'. Allegò i documenti a sostegno della sua affermazione. Erano stati ottenuti illegalmente, procurati dalla divisione non esistente di spionaggio della Ermes, ma poteva condividerli liberamente con Irma. Era tutto comunque codificato, e la donna possedeva le giuste autorizzazioni, inoltra le sue mani erano già più sporche di quelle di un idraulico intento a sistemare un water.

Esitò. La risposta da parte dell'Amministratore Delegato della Ermes durava mezzo secondo.

Mezzo secondo.

Sarebbe potuto essere semplicemente un 'procedi'.

Sarebbe anche potuto essere un 'no'.

E no significava no, quando proveniva dal capo della Compagnia.

Tamburellò le dita sulla scrivania, una vecchia abitudine che pensava di aver perso anni fai. Ma non riusciva a contenere la sua ansia.

Così tanto tempo perso se alla fine la sua iniziativa sarebbe stata bloccata dai piani alti! Era una tempesta perfetta di eventi internazionali, ed era riuscito a raccogliere un nastro di informazioni dall'etere; avrebbe fatto fare una mossa vincente alla sua Compagnia, se i codardi a capo avessero approvato la sua strategia. Era qualcosa che non era in grado di riuscire a fare nessun algoritmo, nonostante ciò che pensavano i nerd al cinquantunesimo piano. Certo, gli algoritmi erano in grado di effettuare migliaia di transazioni al secondo, potevano riportare alla luce decenni di informazioni al fine di realizzare schemi e prevedere cambi nel mercato. Ma erano anche molto stupidi. Estremamente stupidi. Erano così stupidi che il mondo del mercato era quasi collassato già diciassette volte in questo millennio perché un operatore automatico aveva avuto un glitch, mandando tutto il resto in un ricorsivo circolo frenetico. Le persone, gli esseri umani in carne ed ossa, dovettero intervenire e spegnere il sistema, congelando il mercato e revisionando le transazioni a mano in mesi di lavoro.

Ma anche Gregoris, il quale odiava profondamente gli algoritmi di trading, a malincuore era d'accordo sul fatto che funzionassero. Offrivano incremento di profitti in piccole percentuali. Ma piccole percentuali ogni giorno con milioni di dollari di euro o yen, significava centinaia di migliaia di essi di profitto. Soldi che l'impiegato medio poteva solamente sognare dopo vent'anni di duro lavoro, e che venivano transati elettronicamente nel mondo un centinaio di volte al secondo.

Non aveva importanza, la metà del mercato azionario mondiale di oggi era comunque automatizzato.

Ma il capo aveva fede in lui, nella sua abilità di vedere oltre l'estrazione di dati, nel suo intuito.

Di prevedere.

Gli vennero i brividi. In ufficio non faceva freddo, ovviamente. C'era una temperatura ottimale. Era psicologico. Ascoltò il messaggio dell'Amministratore Delegato. Il messaggio della Ermes.

Lo riprodusse a velocità normale, il capo era comunque sempre rapido ad arrivare dritto al punto.

La voce era fin troppo giovanile per una posizione così importante. Se non si sapeva quanti anni aveva poteva sembrare si trattasse di uno scherzo telefonico di un adolescente.

Ma la cosa importante era che la parola pronunciata era stata, "Fallo".

Riprodusse il messaggio tre volte prima di prendere un altro respiro.

Il mercato asiatico aprì in tempo.

Gli hasthtag sui social media, Twitter, Facebook, Agora, riportavano tutti l'annuncio del gigante tecnologico Shijie. Riguardava un gioco in cui le persone dovevano catturare dei Pokemon o qualcosa del genere, ma il dispositivo proiettava il gioco direttamente nel loro campo visivo. Non era necessario utilizzare lenti.

Le persone sarebbero state in grado di vedere i mostriciattoli saltellare sui loro divani e catturarli, in un gioioso contesto di Realtà Aumentata condivisa.

La Ermes aveva acquistato tutte le azioni disponibili appena in tempo, appena prima dell'annuncio.

Gregoris aveva procurato alla sua Compagnia un profitto di 98 milioni di euro.

Prova a battermi, stupido algoritmo.

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