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5. Rimanere senza uguali 22.12.2007

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Quello che siamo stati è già sufficiente per vivere e per ridere, come ‘l futuro è il frutto più bello che la vita ci possa dare. L’aria si assapora, i sapori e le voci delle persone sono cose nuove che accendono i sensi, alla fortuna d’incontrarci ancora o, al caso di non esserci mai visti, senza il pericolo di cadere e non vedere più. Il potere è vita, senza rancore… mi è piaciuto abbandonare la perdizione per la credenza, quella luce falsa e quel tanfo di putrefazione per la vita, il profumo, l’odore. Il ricordo d’esser finito, com’era prima per la celebrazione di cos’è oggi. Sorprendermi che ‘l futuro esiste, vedere tutto rivalutato, anche me stesso. Vivere felice un compiuto domani, l’aria fresca e pagata, una leggera bruciatura nel cervello che ci permette di respirare, senza il ricordo di quelle persone che volano e parlano male. Liberi di non esserci, vivere e non credere alle fantasie malsane di tutto ‘l mondo. Persone possono essere medicine o anche malanni, la rete internet degli umani è la verità che ci costruisce, mai buttare cosa si è guadagnato con l’esperienza, serve sempre. Quello che potevamo fare lo possiamo solo noi, l’esistenza è come un oggetto. Credere sarà l’esistenza, chi crede esiste. Un piccolo volo di ossa, di carne, di spirito, verso una sicurezza intellettuale che prende il frutto di un corpo risanato, per colpa sua. Respira la realtà di un pensiero singolo e poi ch’è difficile renderlo concreto, come in principio c’eravamo noi poi una catastrofe persistente che non va via, una macchia che non può più andare via, siamo tutti nati, chi arriva è perduto.

La salvezza abita in alto, la testa mi gira a volte, sarà il vuoto ma, prova a intraprendere un discorso non spento, prova ad assaggiare un altro caffè, i nostri discorsi sono sempre stati accesi, scatenati. Oggi non sarà un giorno come un altro, oggi è più di domani ma c’è chi pensa che tutte le parole siano sbagliate o la presenza, il caldo, noi due, tutti o solo io, solo tu… chissà cosa avrà cambiato la memoria delle persone, dove sarà andato il pensiero comune di comunicare, per non dire sempre le stesse parole, lo troverai di sicuro a casa, tutto stropicciato da qualche parte, assieme alla vera immaginazione. Esiste un motivo per tutte le opere o i pensieri, per quanti siamo e non normalmente coerenti con l’atto odierno, solo il bene esiste ma, per esserlo sarà difficile a cominciarlo… da adesso stop, un altro te stesso, non solo denuncia e persecuzione così com’era nell’anno zero sette, penso sarà lo stesso anche ora dove sei. Ferite che hanno a lungo tormentato nel lontano pianeta Terra, hanno anche ora il visto e sospirato ciò ch’è comunicare per non parlare, non scrivere per non compilare.

Ci sono cose che non si possono fare e sono splendide nella loro forma o, altre che hanno formato la vita moderna, da queste puoi capire il tuo stesso periodo storico se vuoi in rapporto alla figura umana, sociale anche te stesso. Una strana ma buona teoria nel bene, dice va sempre meglio, di meglio in meglio… è una legge del corpo dove siamo andati a respirare meglio, poi meglio cosa sarà, si studia apposta per capire meglio o, cosa si dice per meglio. Dei movimenti del corpo non lì possiamo per capirci o, ci manca il respiro… ancora non siamo finiti, non decifrati. Sarà pur vero che non dobbiamo ammettere la presenza del male o, altri questionari che non completeremo mai, perché ci sono stati levati per farli fare ad altri o altre cui non serviranno.

Logica e tempo sono coerenze o per forza si resta senza una parte, o non c’è, non va, non esistiamo per il momento, per meglio dire questo momento non esiste. Intanto ci siamo, dopo pure se riusciamo magari senza estinguerci, ti rammento che spegnersi da qui si intende proprio decedere, non come andare. Chi resta un falso fa il male, e di sicuro un inferiore a chi lo subisce, chi fa il male è un male quasi sempre, la legge non lo protegge, ok. Noi non siamo delle bomboniere o, cadute vertiginose verso il basso, siamo delle telefonate non compiute.

Il mondo funziona con la gasolina, come da bene compi un bene, come con la legge starai mille volte meglio, la legge sarà tutto per sempre, diventerà una necessità per restare coerenti, ridi ah! ah! Solo un tocco per respirare, no mazzate ma un volo di quel che resta, un atto legale per denunciare, il resto sei tu. Tante cose da fare ora… e non c’è più forza, facilità nel defluire del sangue nel corpo, come si dice la presenza o l’assenza di un taglio, quale fantasia o gioco altro mondo.

Occorre superare le normali regole di comprensione, l’arte non è sbagliata ma passata nel giorno moderno o secolo in cui vivo, nella perseveranza di non incontrare l’orribile vista di quel che non sei, cosa vivi può anche essere la quantità delle cose che dici o no, resta solo un buio, cosa ti aspettavi non vive più, solo una fiammella accesa guida il nostro corpo verso una nuova sede, per non ridere sempre di cosa ci è accaduto… ignota la sorgente dei nostri privati quesiti è una situazione strana, vivere dei problemi che non si risolvono, ancora più strano. Crudele il Salvatore… l’intenzione era senza verificare un atto, c’è sempre qualcosa da fare guarda indietro, puoi cominciare da dove vuoi sempre, senza trarne mai un compenso da quello che non sei.

Ho visto tutte le forme teoriche che non possono assumere una forma reale, e delle forme reali che non hanno una teoria, la morte non succede mai, non si lascia, non si cancella nulla, magari era soltanto passato ma comunque esiste, è un dovere ricordare, anzi e andare dove si può, evitare il resto che non devi. Gli altri sono falsi non sarebbe proprio così, s’insinua che già lo sai, magari saranno solo fotocopie di cose che non ci andava portare per il resto che si vedeva. Il mondo ch’era perso, le grandi parole le usano dei falsi, ti consiglio per restare da soli, non usare uguali falsi e vivi. Quello che chiamiamo il vuoto invece lo puoi trovare in compagnia, chi non usa mai o bene gli uguali e lo stesso storpiato, si sembra un falso bene, infondo la realtà diventa come la città di sera, ma non accetta falsi, cosa faranno ancora per abituarci a fare il male! Chissà cosa diranno ancor prima di fermarsi per sempre, per tutto ‘l mondo si devono far sempre un sacco di conti prima di tornare a casa, quindi sempre il giro una, due, tre volte poi… ok.

L’esternazione di un mondo più che ferito bagnato, buono per uscire peccato che non c’è nessuno fuori dalle case, tranne dei pochi. Vedi piove ma comunque ci sono cose - affari che non si decidono, poi fatti dei conti parlano di altri in casa tua, lo fanno in casa di tutti mah, dovrebbe esser meglio riposare più tardi, tu non lo sai sono come tante cose da imparare a scuola e dopo nemmeno un niente, secondo me queste lezioni sono il futuro, vivono assieme a noi o, altrimenti persone che ne approfittano. Noi non esisteremo in niente, solo l’aria che ci entra in corpo, bello vero ma, credimi offese e pregiudizi per questo è troppo, aria fresca magari.

Vite tradite sono la migliore cosa per entrare dove la mediocrità delle persone più basse non entra, un gioco di cui sbarazzarsi a una certa età, spicciati però fosse solo questo. Liberati dal gioco delle parti, di quello che vivi dal falso fascismo. Ti senti meglio se dici che non è vero ma, sentire era un conto parlarne un altro, altre cose sono tutto un altro discorso. Il verbo diventa tutte le cose, ogni legge e religione. A volte può essere sempre meglio parlare di altre cose: la fine di una giornata, la fine di un anno, le cose che non dici, le cose già dette. Uno stallo da riorganizzare, una situazione che di sicuro volgerà a buon termine.

“Cos’è il possibile in un mondo dove la coerenza non c’è più, il corpo è l’habitat di come sei. Da dove arriviamo, dove siamo, non dalle mancanze capiremo quel che ci serve, ma nella ragione.” A uguri di buone feste, Gerardo

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