Читать книгу Приключения Пиноккио. История деревянной куклы. Уровень 1 / Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino - Карло Коллоди - Страница 8

Carlo Collodi
Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino
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Geppetto torna a casa, e dà al burattino la colazione che il povero uomo aveva portata per sé

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Il povero Pinocchio, che aveva sempre gli occhi fra il sonno, non ha avvisto che i piedi si erano tutti bruciati: per cui appena ha sentito la voce di suo padre, è schizzato giù dallo sgabello per correre a tirare il paletto; ma invece, dopo due o tre traballoni, è caduto.

– Aprimi! – intanto gridava Geppetto.

– Babbo mio, non posso, – rispondeva il burattino piangendo.

– Perché non puoi?

– Perché mi hanno mangiato i piedi.

– E chi te li ha mangiati?

– Il gatto, – ha detto Pinocchio, vedendo il gatto che si divertiva a fare ballare alcuni trucioli di legno.

– Aprimi, ti dico! – ha ripetuto Geppetto.

– Non posso stare ritto, credetelo. Oh! povero me! povero me, che mi toccherà a camminare con i ginocchi per tutta la vita!..

Geppetto arrampicatosi su per il muro, è entrato in casa dalla finestra.

Quando ha visto il suo Pinocchio sdraiato in terra e rimasto senza piedi davvero, allora ha sentito intenerirsi; l’ha preso subito in collo, si è dato a baciarlo e gli ha detto singhiozzando:

– Pinocchiuccio mio! Com’è che ti sei bruciato i piedi?

– Non lo so, babbo, ma credetelo che è stata una notte d’inferno. Tonava, e io avevo una gran fame, e allora il Grillo-parlante mi ha detto: «Ti sta bene: sei stato cattivo, e te lo meriti» e io gli ho detto: «Bada, Grillo!..» e lui mi ha detto: «Tu sei un burattino e hai la testa di legno» e io gli ho tirato un manico di martello, e lui è morto, ma la colpa era sua, perché io non volevo ammazzarlo, ho messo un tegamino sulla brace accesa del caldano, ma il pulcino è scappato fuori e ha detto: «Arrivederla… e tanti saluti a casa». E la fame cresceva sempre, motivo per cui quel vecchino con il berretto da notte mi ha detto: «Fatti sotto e para il cappello» e io con quella catinellata d’acqua sul capo, perché il chiedere un po’ di pane non è vergogna, non è vero? Sono tornato subito a casa, e perché avevo sempre una gran fame, ho messo i piedi sul caldano per rasciugarmi, e voi siete tornato, e me li sono trovati bruciati, e intanto la fame l’ho sempre e i piedi non li ho più!

E il povero Pinocchio ha cominciato a piangere.

Geppetto ha tirato fuori di tasca tre pere e ha detto:

– Queste tre pere erano la mia colazione: ma io te le do volentieri. Mangiale, e buon pro ti faccia[32].

– Fatemi il piacere di sbucciarle.

– Sbucciarle? – ha replicato Geppetto meravigliato. – Male! In questo mondo, fin da bambini, bisogna avvezzarsi abboccati e a sapere mangiare di tutto, perché non si sa mai quel che può capitare. I casi sono tanti!..

– Voi direte bene, – ha detto Pinocchio, – ma le bucce non le posso soffrire.

E quel buon uomo di Geppetto ha sbucciato le tre pere, e ha posto tutte le bucce sopra un angolo della tavola.

Quando Pinocchio in due bocconi ha mangiato la prima pera, ha fatto l’atto di buttare via il torsolo: ma Geppetto gli ha trattenuto il braccio, dicendogli:

– Non lo buttare via: tutto in questo mondo può far comodo[33].

– Ma io il torsolo non lo mangio davvero!.. – ha gridato il burattino.

– Chi lo sa! I casi sono tanti!.. – ha ripetuto Geppetto.

I tre torsoli, invece di essere gettati fuori dalla finestra, sono stati posati sull’angolo della tavola in compagnia delle bucce.

Pinocchio ha fatto un lunghissimo sbadiglio e ha detto:

– Ho dell’altra fame!

– Ma io, ragazzo mio, non ho più nulla da darti.

– Proprio nulla, nulla?

– Ci avrei soltanto queste bucce e questi torsoli di pera.

– Pazienza![34] – ha detto Pinocchio, – se non c’è altro, mangerò una buccia.

E ha cominciato a masticare. Da principio ha storto un po’ la bocca: ma poi una dietro l’altra, ha spolverato in un soffio[35] tutte le bucce: e dopo le bucce anche i torsoli, e quando ha finito di mangiare ogni cosa, si è battuto contento le mani sul corpo, e ha detto:

– Ora sì che sto bene!

– Vedi dunque, – ha osservato Geppetto, – che avevo ragione io quando ti dicevo che non bisogna avvezzarsi troppo delicati di palato. Caro mio, non si sa mai quel che può capitare in questo mondo. I casi sono tanti!..

32

buon pro ti faccia – на здоровье

33

può far comodo – может пригодиться

34

Pazienza! – Ничего не поделаешь!

35

in un soffio – в один миг

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