Читать книгу Приключения Пиноккио. История деревянной куклы. Уровень 1 / Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino - Карло Коллоди - Страница 9

Carlo Collodi
Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino
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Geppetto ha rifatto i piedi a Pinocchio, e vende la propria casacca per comprargli l’Abbecedario

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Il burattino ha cominciato subito a piangere, perché voleva un paio di piedi nuovi.

Ma Geppetto, per punirlo della monelleria fatta, l’ha lasciato piangere e disperarsi per una mezza giornata: poi gli ha detto:

– E perché devo rifarti i piedi? Forse per vederti scappare di nuovo da casa tua?

– Vi prometto, – ha detto il burattino, – che da oggi in poi[36] sarò buono…

– Tutti i ragazzi, – ha replicato Geppetto, – quando vogliono ottenere qualcosa, dicono così.

– Vi prometto che andrò a scuola e studierò…

– Tutti i ragazzi, quando vogliono ottenere qualcosa, ripetono la medesima storia.

– Ma io non sono come gli altri ragazzi! Io sono più buono di tutti. Vi prometto, babbo, che imparerò un’arte, e che sarò la consolazione e il bastone della vostra vecchiaia.

Geppetto che aveva gli occhi pieni di pianto e il cuore grosso dalla passione nel vedere il suo povero Pinocchio, non ha risposto altre parole: ma, ha preso in mano gli arnesi del mestiere e due pezzetti di legno stagionato, si è posato a lavorare di grandissimo impegno.

E in meno di un’ora, i piedi erano fatti.

Allora Geppetto ha detto al burattino:

– Chiudi gli occhi e dormi!

E Pinocchio ha chiuso gli occhi e ha fatto finta[37] di dormire. E nel tempo che si fingeva addormentato, Geppetto con un po’ di colla gli ha appicciato i due piedi al loro posto, e li ha appicciati così bene, che non si vedeva nemmeno il segno dell’attaccatura.

Appena il burattino si è accorto i piedi, è saltato giù dalla tavola dove stava disteso.

– Per ricompensarvi di quanto avete fatto per me, – ha detto Pinocchio al suo babbo, – voglio subito andare a scuola.

– Bravo ragazzo.

– Ma per andare a scuola ho bisogno di un po’ di vestito.

Geppetto, che era povero e non aveva in tasca nemmeno un centesimo, gli ha fatto allora un vestito di carta fiorita, un paio di scarpe di scorza d’albero e un berretto di midolla di pane.

Pinocchio è corso subito a specchiarsi in una catinella piena d’acqua e è rimasto così contento di sé, che ha detto:

– Paio proprio un signore!

– Davvero, – ha replicato Geppetto, – ma non è il vestito bello che fa il signore, ma è piuttosto il vestito pulito.

– A proposito, – ha soggiunto il burattino, – per andare alla scuola mi manca sempre qualcosa.

– Cioè?

– Mi manca l’Abbecedario.

– Hai ragione: ma come si fa per averlo?

– È facilissimo: si va da un libraio e si compra.

– E i quattrini?

– Io non ce l’ho.

– Nemmeno io, – ha soggiunto il vecchio, facendosi triste.

E Pinocchio si è fatto triste anche lui: perché la miseria, la intendono tutti: anche i ragazzi.

– Pazienza! – ha gridato Geppetto rizzandosi in piedi; si è infilato la vecchia casacca di frustagno, è uscito correndo di casa.

Dopo poco è tornato: e quando è tornato, aveva in mano l’Abbecedario per il figliolo, ma la casacca non l’aveva più. Il pover’uomo era in maniche di camicia[38], e fuori nevicava.

– E la casacca, babbo?

– L’ho venduta.

– Perché l’avete venduta?

– Perché mi faceva caldo.

Pinocchio ha capito questa risposta a volo[39], è saltato al collo di Geppetto e ha cominciato a baciarlo per tutto il viso.

36

  da oggi in poi – с сегодняшнего дня

37

fare finta – притворяться

38

  in maniche di camicia – в одной рубашке

39

a volo – с полуслова

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