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Parte 1 Storia e teoria
Capitolo 6 La giocoleria come rimedio alla depressione

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Per il resto della mia vita ricordo la frase di uno dei genitori, pronunciata alla base d’acqua del distaccamento Caravel. Quel giorno onde scure rotolavano sul lago, il vento ululava ed era piuttosto fresco. Ho chiesto se i genitori avevano paura che i loro figli si prendessero un raffreddore dopo la regata di oggi. La risposta mi ha sorpreso con calma: «Andrà tutto bene! Quando vanno a scuola iniziano a tossire, ed eccoli degli eroi! Psicosomatici ordinari!»

E questa è la verità assoluta: la psicosomatica, infatti, governa tutto. I bambini che correvano in abiti leggeri – molti in pantaloncini, magliette e semplici infradito – avevano poco o nessun rischio di prendere il raffreddore. Addirittura, capovolgendosi sugli yacht e trovandosi in acqua (e la temperatura dell’acqua era inferiore ai venti gradi), tornarono rapidamente in sé e, dopo essersi cambiati con abiti asciutti, tornarono di corsa sui ponti degli yacht. E purtroppo i miei genitori avevano ragione sulla scuola. Le istituzioni educative odierne danno spesso conferme visive di diverso tipo: al caldo e all’asciutto, apparentemente nutriti e sorvegliati, i bambini iniziano improvvisamente a contrarre le malattie più insignificanti: starnutiscono, tossiscono e hanno la febbre. Perché sta succedendo? Sì, perché l’ambiente motivazionale sta cambiando radicalmente. L’eccitazione delle escursioni estive è sostituita dall’obbedienza forzata alle regole della scuola e le lezioni noiose a metà con i rimproveri degli insegnanti portano all’apatia e persino alla vera depressione. La «psicosomatica» di cui sopra continua a funzionare in modo negativo, il sistema immunitario viene meno, iniziano le prime ondate di malattie.

A proposito, un momento interessante! – In precedenza, i medici non avevano dubbi sul fatto che le ondate di infezioni di ottobre fossero associate ai cambiamenti climatici, con l’inizio della fanghiglia e il primo freddo. Oggi molti psicologi scolastici sono convinti che le epidemie di influenza e malattie respiratorie acute siano provocate principalmente dallo stato psicologico dei bambini. Il primo mese a scuola saltano ancora per inerzia – su un’ondata estiva di ottimismo, ma poi la scuola di oggi – con le sue valutazioni negative, con l’immobilità passiva a lungo termine, con l’abbondanza di compiti – sferra un duro colpo. La depressione diventa una compagna costante degli scolari, l’immunità crolla, i bambini iniziano ad ammalarsi. A proposito, nelle scuole con un approccio psicologico diverso, si osserva un quadro completamente diverso.

Potrebbe essere una sorpresa per alcuni di voi, ma oggi la depressione viene sempre più identificata con una vera pandemia. Gli psichiatri di tutto il mondo stanno lanciando l’allarme, chiedendo lo sviluppo di programmi governativi per prevenire la depressione. I medici assicurano seriamente che tra circa 15—20 anni ogni secondo abitante del pianeta soffrirà di depressione! Ci sono molte ragioni per questo, ma la principale differenza rispetto ai secoli passati (anche tutt’altro che angelici) sta nel fatto che se gli stress precedenti erano di natura temporanea (situazionale), oggi sono diventati una vita quotidiana inquietante – quasi la norma. In effetti, l’intero mercato dell’informazione è costruito sugli attacchi di panico. L’umorismo e la musica stanno cercando di mantenere un certo equilibrio, ma in termini quantitativi queste aree, purtroppo, perdono. È più facile spaventare le persone che farle ridere o immergerle in pensieri profondi. E quindi, ogni giorno e ogni ora, cadono su di noi veri e propri tsunami di drammi, sensazioni nere e disastri. Le notizie in TV sono supportate da notizie da Internet e dalla radio. A questo si aggiungono problemi personali, problemi di solitudine, problemi professionali, aumento dei prezzi, sconvolgimenti sociali.

La giocoleria è magia!

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